Nelle procedure di evidenza pubblica, quando le clausole della lex specialis presentano margini di ambiguità nella determinazione del periodo temporale rilevante ai fini della comprova dei requisiti tecnico-professionali, l’interpretazione deve essere orientata al principio eurounitario della massima partecipazione (art. 3, D. Leg.vo 36/2023). Ne consegue che, in presenza di formulazioni non univoche - come nel caso in cui il bando richieda i servizi svolti "nell’ultimo triennio precedente la data di pubblicazione del bando (2021-2022-2023)" - il triennio da prendere in considerazione ai fini della verifica del possesso dei requisiti tecnici e professionali va individuato nei tre anni effettivamente antecedenti la data di pubblicazione del bando, restando le annualità eventualmente indicate nella documentazione di gara quali meri esempi. Ciò in quanto, per la capacità tecnico-professionale, rileva l’attualità e l’effettività dell’esperienza maturata dall’operatore economico, diversamente dai requisiti di capacità economico-finanziaria, per i quali assume invece rilievo la nozione di “esercizio” inteso come periodo amministrativo di durata annuale.

La mancata o anche la tardiva produzione delle giustificazioni dell'offerta non può comportare l'automatica esclusione dell'offerta sospettata di anomalia, perché in questi casi la stazione appaltante deve comunque valutare la stessa, anche sulla sola scorta della documentazione posseduta. D’altra parte, l’art. 110 del D. Leg.vo 36/2023 non indica come perentorio il termine di 15 giorni relativo alla presentazione dei giustificativi dell’offerta.

La fiscalizzazione dell’abuso ex artt. 34 e 38, D.P.R. 380/2001 assume, nell'eventualità, rilievo solo in fase esecutiva e non influisce sulla legittimità del provvedimento di demolizione delle opere. In ogni caso, la natura non meramente formale, ma sostanziale dell’abuso e la mancata dimostrazione della concreta impossibilità tecnica di eliminare la porzione illegittima senza pregiudizio della parte del fabbricato regolarmente edificata escludono ogni applicazione delle suddette disposizioni normative, precludendo in radice la conversione della demolizione nella sanzione pecuniaria.

La nozione di condominio è data dagli artt. 1117 e 1117-bis c.c. per cui esso si configura quando più unità immobiliari o più edifici ovvero più condominii di unità immobiliari o di edifici hanno in comune le parti elencate dalla norma dell’art. 1117, fra le quali, anche i tetti dell'edificio. La circostanza che non sia mai stata convocata un’assemblea di condominio, ovvero che non sia stato nominato un amministratore non vale ad escludere che il condominio stesso sussista, come è dimostrato dall’esistenza di specifici rimedi per il caso in cui ciò avvenga, come quello previsto dall’art. 1129, comma 1, c.c. attivabile ove l’amministratore manchi. Non rileva nemmeno che in concreto nessun condomino si sia avvalso di questi rimedi, dato che in questo caso la legge non prevede sanzioni di sorta, dimostrando di rimettere la scelta all’autonomia privata.