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Sent.C. Stato 25/05/1993, n. 377

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1. Appalti oo.pp. - Gara - Clausola equivoca del bando e prescrizioni sulle formalità di presentazione offerte - Interpretazione in senso favorevole all'ammissione - Valore suppletivo - Formalità prevista a pena di esclusione - Inderogabilità.
1. I principi secondo i quali nelle gare per l'aggiudicazione di contratti della Pubblica amministrazione, nel caso di equivocità di una clausola del bando, essa deve essere interpretata ne senso più favorevole all'ammissione alla partecipazione e, inoltre, le prescrizioni sulle formalità di presentazione delle offerte rilevano ai fini dell'esclusione dalla gara quando rispondono ad un particolare interesse dell'amministrazione e garantiscono la parità dei concorrenti, essi hanno un valore meramente suppletivo, perché operano solo là dove una formalità non sia espressamente prevista a pena di esclusione, giacché in tal caso, vige il principio della imperatività del provvedimento amministrativo ed il criterio teleologico recede di fronte al criterio formale.

1. Ved. C. Stato VI 2 dicembre 1991 n. 961 R, Il ottobre 1990 n. 891[R=WCS11O90891], V 20 novembre 1987 n. 711.[R=WCS20N87711]

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