FAST FIND : FL5597

Flash news del
21/02/2020

Lazio: indirizzi in materia di equo compenso per l’acquisizione delle prestazioni professionali

Tutti i professionisti che lavorano nella Regione Lazio hanno la garanzia che la loro prestazione sia ripagata con i criteri dell’equo compenso. La D.G.R. Lazio n. 22 del 2020 è stata pubblicata sul BURL 18/02/2020, n. 14 e riguarda anche i professionisti senza Ordine e senza parametri.

Con la Delib. G.R. Lazio 28/01/2020, n. 22 diventano operative le norme previste dalla L.R. Lazio 12/04/2019, n. 6 che tutela, appunto, le prestazioni professionali e che recepisce le direttive nazionali sull’equo compenso.
La delibera riguarda anche i professionisti senza Ordine e senza parametri, per i quali i compensi devono essere proporzionati alla quantità, alla qualità e al contenuto delle caratteristiche delle prestazioni, tenendo conto, ove possibile, di omologhe attività svolte da altre categorie professionali.

In particolare, la Delib. G.R. Lazio n. 22 del 28/01/2020 stabilisce i criteri per la garanzia dell’equo compenso dei professionisti, impartendo gli indirizzi in materia di procedure di acquisizione di servizi professionali agli Uffici regionali, agli enti strumentali e alle società controllate della Regione Lazio prevedendo che:
- gli importi dei compensi professionali, da utilizzare quale criterio o base di riferimento per individuare il prezzo a base di gara, devono essere determinati sulla base dei parametri stabiliti dai decreti ministeriali adottati per le specifiche professionalità;
- negli avvisi pubblici relativi alle procedure di affidamento, devono essere utilizzate formule che scoraggino i ribassi eccessivi;
- nell’impostazione degli atti delle procedure di affidamento, i compensi professionali dovuti a coloro che svolgono professioni ordinistiche per le quali non sono stati individuati specifici parametri per la determinazione dei compensi e a coloro che svolgono professioni non organizzate disciplinate dalla L. n. 4/2013 devono essere proporzionati alla quantità, alla qualità e al contenuto delle caratteristiche delle prestazioni, tenendo conto, ove possibile, di omologhe attività svolte da altre categorie professionali;
- nei contratti non devono essere inserite clausole “vessatorie”.
Allo scopo di verificare il pagamento per la prestazione professionale, il provvedimento stabilisce che l’attestazione dello stesso da parte dell’amministrazione deve avvenire con ricezione della copia della fattura elettronica o con il modello di dichiarazione sostituiva di atto di notorietà redatto da parte del professionista ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 (modello che è allegato alla delibera).

Si ricorda che la legge regionale sull’equo compenso (L.R. Lazio 12/04/2019, n. 6) è in vigore dal 17/04/2019 e detta disposizioni per la promozione e la valorizzazione delle attività professionali, nonché per il contrasto dell’evasione fiscale.
Sulla legge regionale si veda: Lazio: in vigore la legge regionale sull’equo compenso e la tutela delle professioni
 

Dalla redazione