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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
L. 24/02/1992, n. 225
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L. 24/02/1992, n. 225
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Testo coordinato con le modifiche introdotte da:
- L. 27/12/2017, n. 205
- D. Leg.vo 12/05/2016, n. 90
- D.L. 12/05/2014, n. 74 (L. 26/06/2014, n. 73)
- D.L. 30/12/2013, n. 150 (L. 27/02/2014, n. 15)
- D.L. 14/08/2013, n. 93 (L. 15/10/2013, n. 119)
- D. Leg.vo 14/09/2012, n. 160
- D.L. 15/05/2012, n. 59 (L. 12/07/2012, n. 100)
- Sent. Corte Cost. 13/02/2012, n. 22
- D.L. 29/12/2010, n. 225 (L. 26/02/2011, n. 10)
- D. Leg.vo 02/07/2010, n. 104
- D.L. 30/12/2009, n. 195 (L. 26/02/2010, n. 26)
- D.L. 30/12/2008, n. 208 (L. 27/02/2009, n. 13)
- D.L. 25/06/2008, n. 112 (L. 06/08/2008, n. 133)
- D.L. 30/11/2005, n. 245 (L. 27/01/2006, n. 21)
- D. Leg.vo 30/07/1999, n. 300
- D.L. 13/05/1999, n. 132 (L. 13/07/1999, n. 226)
- D.L. 26/07/1996, n. 393 (L. 25/09/1996, n. 496)
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Art. 1 |
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Art. 1-bis - Servizio nazionale della protezione civile1. È istituito il Servizio nazionale della protezione civile al fine di tutelare l'integrità |
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Art. 2. - Tipologia degli eventi ed ambiti di competenze1. Ai fini dell'attività di protezione civile gli eventi si distinguono in: a) |
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Art. 3 - Attività e compiti di protezione civile1. Sono attività di protezione civile quelle volte alla previsione e alla prevenzione dei rischi, al soccorso delle popolazioni sinistrate e ad ogni altra attività necessaria e indifferibile, diretta al contrasto e al superamento dell'emergenza e alla mitigazione del rischio, connessa agli eventi di cui all'articolo 2. |
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Art. 3-bis -Sistema di allerta nazionale per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico1. Nell'ambito delle attività di protezione civile, il sistema di allerta statale e regionale è costituito dagli strumenti, dai metodi e dalle modalità stabiliti per sviluppare e per acquisire la conoscenza, le informazioni e le valutazioni, in tempo reale, relative al preannuncio, all'insorgenza e all'evoluzione dei rischi conseguenti agli eventi di cui all'articolo 2 al fine di allertare e di attivare il Servizio nazionale della protezione civile ai diversi livelli territoriali. |
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Art. 3-ter - Gestione delle reti di monitoraggio e uso delle radiofrequenze |
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Art. 4. |
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Art. 5 - Stato di emergenza e potere di ordinanza1. Al verificarsi degli eventi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera c), ovvero nella loro imminenza, il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, ovvero, su sua delega, di un Ministro con portafoglio o del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri segretario del Consiglio, formulata anche su richiesta del Presidente della regione interessata e comunque acquisitane l’intesa, delibera lo stato d’emergenza, fissandone la durata e determinandone l’estensione territoriale con specifico riferimento alla natura e alla qualità degli eventi e disponendo in ordine all’esercizio del potere di ordinanza. La delibera individua le risorse finanziarie destinate ai primi interventi di emergenza nelle more della ricognizione in ordine agli effettivi ed indispensabili fabbisogni da parte del Commissario delegato e autorizza la spesa nell’ambito del Fondo per le emergenze nazionali istituito ai sensi del comma 5-quinquies, individuando nell’ambito dello stanziamento complessivo quelle finalizzate alle attività previste dalla lettera a) del comma 2. Ove il Capo del Dipartimento della protezione civile verifichi che le risorse finalizzate alla attività di cui alla lett. a) del comma 2, risultino o siano in procinto di risultare insufficienti rispetto agli interventi da porre in essere, presenta tempestivamente una relazione motivata al Consiglio dei Ministri, per la conseguente determinazione in ordine alla necessità di integrazione delle risorse medesime. La revoca dello stato d’emergenza per venir meno dei relativi presupposti è deliberata nel rispetto della procedura dettata per la delibera dello stato d’emergenza. N26 1-bis. La durata della dichiarazione dello stato di emergenza non può superare i 180 giorni prorogabile per non più di ulteriori 180 giorni. N26 2. Per l'attuazione degli interventi da effettuare durante lo stato di emergenza dichiarato a seguito degli eventi di cui all'articolo 2, comma 1, lettera c), si provvede anche a mezzo di ordinanze in deroga ad ogni disposizione vigente, nei limiti e secondo i criteri indicati nel decreto di dichiarazione dello stato di emergenza e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico. Le ordinanze sono emanate, acquisita l'intesa delle regioni territorialmente interessate, dal Capo del Dipartimento della protezione civile, salvo che sia diversamente stabilito con la deliberazione dello stato di emergenza di cui al comma 1. L'attuazione delle ordinanze è curata in ogni caso dal Capo del Dipartimento della protezione civile.” “Fermo restando quanto previsto al comma 1, con le ordinanze si dispone, nel limite delle risorse disponibili, in ordine: a) all’organizzazione ed all’effettuazione dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione interessata dall’evento; b) al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, entro i limiti delle risorse finanziarie disponibili; c) alla realizzazione di interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo strettamente connesso all’evento, entro i limiti delle risorse finanziarie disponibili e comunque finalizzate prioritariamente alla tutela della pubblica e privata incolumità; d) alla ricognizione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture, pubbliche e private, danneggiate, nonché dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, dai beni culturali e dal patrimonio edilizio, da porre in essere sulla base di procedure definite con la medesima o altra ordinanza; e) all’avvio dell’attuazione delle prime misure per far fronte alle esigenze urgenti di cui alla lettera d), entro i limiti delle risorse finanziarie disponibili e secondo le direttive dettate con delibera del Consiglio dei ministri, sentita la Regione interessata. N27 N10 2-bis. Le ordinanze di cui al comma 2 sono trasmesse per informazione al Ministro con portafoglio delegato ai sensi del comma 1 ovvero al Presidente del Consiglio dei Ministri. Le ordinanze emanate entro il trentesimo giorno dalla dichiarazione dello stato di emergenza sono immediatamente eff |
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Art. 6. - Componenti del Servizio nazionale della protezione civile1. All'attuazione delle attività di protezione civile provvedono, secondo i rispettivi ordinamenti e le rispettive competenze, le amministrazioni dello Stato, le regioni, le province, i comuni e le comunità montane, e vi concorrono gli enti pubblici, gli istituti ed i gruppi di ricerca scientifica con finalità di protezione civile, nonché ogni altra istituzione ed organizzazione anche privat |
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Art. 7. |
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Art. 8. - Consiglio nazionale della protezione civile1. Il Consiglio nazionale della protezione civile, in attuazione degli indirizzi generali della politica di protezione civile fissati dal Consiglio dei ministri, determina i criteri di massima in ordine: a) ai programmi di previsione e prevenzione delle calamità; b) ai pian |
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Art. 9. - Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi1. La Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi è organo consultivo e propositivo del Servizio nazionale della protezione civile su tutte le attività di protezione civile volte alla previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio. La Commissione fornisce le indicazioni necessarie per la definizio |
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Art. 10. - Comitato operativo della protezione civile1. Al fine di assicurare la direzione unitaria ed il coordinamento della attività di emergenza è istituito il Comitato operativo della protezione civile. 2. Il Comitato: a) esamina i piani di emergenza predisposti dai prefetti ai sensi dell'articolo 14; |
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Art. 11. - Strutture operative nazionali del Servizio1. Costituiscono strutture operative nazionali del Servizio nazionale della protezione civile: a) il Corpo nazionale dei vigili del fuoco quale componente fondamentale della protezione civile; b) le Forze armate; c) le Forze di polizia; |
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Art. 12. - Competenze delle regioni1. Le regioni - fatte salve le competenze legislative ed i poteri amministrativi delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e Bolzano in materia di enti locali, di servizi antincendi e di assistenza e soccorso alle popolazioni colpite da calamità, previsti dai rispettivi statuti e dalle |
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Art. 14. - Competenze del prefetto1. Il prefetto, anche sulla base del programma provinciale di previsione e prevenzione, predispone il piano per fronteggiare l'emergenza su tutto il territorio della provincia e ne cura l'attuazione. 2. Al verificarsi di uno degli eventi calamitosi di cui alle lettere b) e c) del comma 1 dell'articolo 2, il prefetto: |
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Art. 15. - Competenze del comune ed attribuzioni del sindaco1. Nell'ambito del quadro ordinamentale di cui “al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive modificazioni”,N13 in materia di autonomie locali, ogni comune può dotarsi di una struttura di protezione civile. 2. La regione, nel rispetto delle competenze ad essa affidate in materia di organi |
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Art. 16. - Disposizioni riguardanti la Valle d'Aosta1. Le competenze attribuite nella presente legge alla provincia e al presidente dell'amministrazione provinciale fanno capo, nella r |
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Art. 17. - Gruppi nazionali di ricerca scientifica1. Il Servizio nazionale della protezione civile, per il perseguimento delle proprie finalità in materia di previsione delle varie |
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Art. 18. - Volontariato1. Il Servizio nazionale della protezione civile assicura la più ampia partecipazione dei cittadini, “delle organizzazioni di volontariato di protezione civile” N16 all'attività di previsione, prevenzione e soccorso, in vista o in occasione di calamità naturali, catastrofi o eventi di cui alla presente legge. 2. Al fine di cui al comma 1, il Servizio riconosce e stimola le iniziative di volontariato civile e ne assicura il coordinamento. |
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Art. 19. - Norma finanziaria1. Le somme relative alle autorizzazioni di spesa a favore del Fondo per la protezione civile sono iscritte, in relazione al tipo di intervento previsto, in appositi capitoli, anche di nuova istituzione, dello stato di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Ministro del tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, su proposta del Ministro per il coordinamento della protezione civile, le variazioni compensative che si rendessero necessarie nel corso dell'esercizio in relazione agli interventi da effettuare. 2. Le disponibilità esistenti nella contabilità s |
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Art. 20 - Disciplina delle ispezioni e del monitoraggio dell'attuazione delle misure contenute nelle ordinanze di protezione civile1. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, adottato |
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Art. 21. - Abrogazione delle norme incompatibili1. Sono abrogate tutte le norme non compatibili con le disposizioni della presente legge. |
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Allegato - Omissis
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