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Sent.C. Cass. 17/07/2008, n. 19709

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1. Arricchimento senza causa - Azione contro P.A. - Riconoscimento dell’utilità conseguita - Accertamento del giudice
1. Ai fini dell’ammissibilità dell’azione di indebito arricchimento senza causa nei confronti della P.A., il requisito del riconoscimento, anche implicito, dell’utilità conseguita a mezzo della prestazione del privato è integrato dalla circostanza che comunque l’ente pubblico abbia ricavato un’utilità, non necessariamente in termini di incremento patrimoniale, essendo sufficiente qualsiasi forma di utilizzazione. (In tale prospettiva, l’utilità è ben ravvisabile allorché la P.A., ad esempio, si sia servita della prestazione del privato per corredare pratiche amministrative, ovvero ne abbia ricavato - come nel caso di specie - un risparmio di spesa). Può utilmente aggiungersi che, se pur il giudizio sull’utilità per la P.A. dell’opera o della prestazione del privato è riservato in via esclusiva alla P.A. stessa, in ogni caso spetta al giudice del merito il compito di accertare se e in che misura l’opera o la prestazione siano state effettivamente utilizzate dalla P.A. fini del riconoscimento implicito della utilità della prestazione.

1. Conforme a Cass. 2 settembre 2005 n. 17703 R. Ved. Anche Cass. 30 aprile 2008 n. 10922 R 16 maggio 2006 n. 11368; [R=W16MA0611368] 12 dicembre 2003 n. 19059;[R=W12D0319059] 12 novembre 2003 n. 17028;[R=W12N0317028] 28 ottobre 1997 n. 10576;[R=W28O9710576] 10 febbraio 1996 n. 1025 R 10 dicembre 1994 n. 10567;[R=W10D9410567] 20 novembre 1992 n. 12399 R 10 luglio 1978 n. 3437.[R=W10L783437] 1a (ASC) - Ved. Cass. 18 giugno 2008 n. 16596 R

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