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Sent.C. Cass. 20/11/1992, n. 12399

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1. Arricchimento senza causa - Azione verso la P.A. - Opera realizzata o servizio prestato in suo favore - Riconoscimento implicito dell'utilità - Configurabilità Condizioni. 2. Arricchimento senza causa - Azione verso la P.A. - Opera eseguita senza contratto di appalto - Riconoscimento dell'utilità - Azione di arricchimento - Esperibilità da parte del privato - Possibilità di agire verso il commissionario - Irrilevanza
1. Nell'azione di indebito arricchimento nei confronti della Pubblica Amministrazione il riconoscimento, da parte di quest'ultima, dell'utilità dell'opera realizzata e del servizio prestato in suo favore può essere desunto anche per implicito dalla circostanza che essa si è servita della cosa e della prestazione resa indebitamente, ove ciò esprima consapevole acquisizione dell'una o dell'altra, al fine di conseguire un obiettivo vantaggio. 2. L'esperibilità da parte del privato dell'azione di indebito arricchimento nei confronti della Pubblica Amministrazione, al fine di essere indennizzato del pregiudizio subito per l'opera eseguita senza un valido contratto di appalto, nei limiti di cui l'Amministrazione ne abbia riconosciuto, esplicitamente o implicitamente l'utilità, non può essere esclusa, sotto il profilo del difetto del requisito della sussidiarietà, in relazione alla possibilità del privato stesso di agire direttamente contro il soggetto che abbia invalidamente commissionato l'opera, atteso che la responsabilità diretta dei funzionati e dipendenti pubblici è posta dall'art. 28 Cost. su un piano alternativo e paritetico

1. Ved. Cass. 27 febbraio 1991 n. 2111 R 2. Ved. Cass. 6 settembre 1985 n. 4640 R 1. e 2. Ved. Cass. 9 novembre 1992 n. 12076 R
1. e 2.C.c. artt. 2041 e 2042

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