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26/08/2024

Oneri concessori, parcheggio interrato e calcolo della volumetria

Secondo il TAR Sicilia, il parcheggio interrato va computato nel calcolo dei costi di costruzione, in quanto crea volumetria e incide sul carico urbanistico.

Nel caso di specie si trattava della costruzione di un edificio da destinare ad uso ufficio. La ditta proprietaria aveva presentato al Comune istanza di variante alla concessione edilizia al fine di realizzare un’autorimessa interrata.
La ricorrente contestava l’importo degli oneri concessori calcolati dal Comune e chiedeva la restituzione delle somme versate. A fondamento della domanda, indicava che il Comune, ai fini della determinazione degli oneri concessori dovuti, avrebbe erroneamente computato il volume dei piani interrati.

Il TAR Sicilia-Catania 25/07/2024, n. 2691,  nel respingere il ricorso, ha chiarito che in linea generale, il calcolo della volumetria va svolto includendo gli ambienti funzionalmente asserviti o interrati, escludendo solo i volumi tecnici (quali ad esempio caldaie o vasche idriche), in quanto nel concetto di costruzione si ricomprende ogni intervento edilizio che abbia rilevanza urbanistica, che incide sull’assetto del territorio ed aumenta il c.d. carico urbanistico.
Inoltre, ai sensi dell’art. 3, D.P.R. 380/2001, comma 1, punto e.1), nella nozione di “interventi di nuova costruzione” è inclusa anche la costruzione di “manufatti edilizi fuori terra o interrati”, per cui, ai fini della necessità del permesso di costruire e del pagamento degli oneri, per gli effetti edilizi e urbanistici non è dirimente che l’opera sia collocata fuori terra o sia interrata, rilevando invece che si crei una nuova volumetria in dipendenza di un intervento di trasformazione del territorio.

Peraltro, nel caso in esame, non poteva dubitarsi che il parcheggio interrato, sottostante all’edificio ad uso ufficio, comportasse un aumento del carico urbanistico, determinando un aumento del “fabbisogno di zona” in ragione dell’incoraggiamento all’uso del mezzo proprio per recarsi al lavoro dovuto alla presenza del parcheggio.
In sostanza si trattava di un intervento che aumentava la volumetria e incideva sul carico urbanistico, non qualificabile come volume tecnico, né come mera pertinenza urbanistica.

Dalla redazione