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L. R. Basilicata 20/07/1999, n. 19

Disciplina del commercio al dettaglio su aree private in sede fissa e su aree pubbliche.

Testo coordinato con le modifiche introdotte da:
- L.R. 22/12/2020, n. 41
- L.R. 22/06/2020, n. 17
- L.R. 24/12/2008, n. 31
- L.R. 30/09/2008, n. 23
- L.R. 22/03/2000, n. 16
- Errata Corrige in B.U. 08/08/1999, n. 44

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TITOLO I – GENERALITÀ
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22395 7018648
Art. 1. - Finalità

N3

1. La Regione Basilicata, in attuazione del D.Leg.vo 31 marzo 1998, n. 114/98, Riforma della disciplina relativa al settore commercio, con la presente Legge disciplina il commercio al dettaglio su aree private in sede fissa e su aree pubbliche.

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Art. 2. - Aree gravitazionali

N3

1. La Regione Basilicata, definisce, in coerenza con le finalità di cui al precedente articolo 1 della presente Legge, gli indirizzi generali attinenti i criteri di insediamento delle attività commerciali sul

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Art. 3. - Classificazione dei Comuni

1. Ai fini delle presenti norme i Comuni della Regione sono classificati secondo quat

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TITOLO II - COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE IN SEDE FISSA
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Art. 4. - Limiti dimensionali degli esercizi

N3

Ai fini della presente Legge si intendono:

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Art. 5. - Centro commerciale

1. Si intende per centro commerciale al dettaglio una struttura a destinazione specifica con infrastrutture comuni e spazi di sevizio gestiti unitariamente nella quale sono inseriti più esercizi commerciali, medie strutture, grandi strutture o esercizi di vicinato.

2. Costituisce sempre centro commerciale quella struttura:

- per la quale viene richiesta a tale scopo l'autorizzazione in modo unitario;

- che ha ingressi comuni ed insiste su spazi commerciali N4 comuni;

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Art. 6. - Esercizio congiunto di vendita al dettaglio ed all'ingrosso

1. È vietato esercitare congiuntamente nello stesso punto di vendita le attività di vendita all'ingrosso ed al dettaglio.

2. Il divieto non si applica per la vendita in forma esclusiva dei seguenti prodotti:

- macchine, attrezzature ed articoli tecnici per l'a

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Art. 7. - Subingresso nell'esercizio dell'attività ed affidamento in gestione del reparto

1. Il trasferimento della gestione e della titolarità di un esercizio di vendita per atto tra vivi o a causa di morte è soggetto alla comunicazione al comune nei termini previsti dal comma 5 dell'art. 26 del D.L.vo 114/98, sempre che sia provato l'effettivo trasferimento dell'esercizio ed il subentrante possieda i re

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TITOLO III - CRITERI DI PROGRAMMAZIONE URBANISTICA RIFERITI AL COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE IN SEDE FISSA
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Art. 8. - Criteri per l'individuazione delle aree per gli insediamenti commerciali

N3

1. I Comuni, nell’individuare le aree da destinare agli insediamenti commerciali ed, in particolare, quelle nelle quali consentire gli insediamenti di medie e grandi strutture di vendita, si attengono ai seguenti criteri:

– nell’interno del tessuto urbano consolidato, corrispondente alle zone omogenee A) e B) del D.M. 2/04/1968 che non necessitano di interventi di ristrutturazione urbanistica, interessate prevalentemente da piccole trasformazioni e dotate di sufficienti livelli di urbanizzazioni, possono essere consentiti solo insediamenti per medie strutture di vendita, oltre che per esercizi di vicinato;

– negli ambiti di trasformazione urbana, nelle zone in cui la programmazione urbanistica comunale prevede interventi di ristrutturazione rivolti a sost

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Art. 9. - Centri Storici

N3

1. Gli insediamenti commerciali consentiti nei centri storici non devono alterare i caratteri, l’unitarietà morfologica e tipologica, la tipologia architettonica, gli elementi connotativi e le relazioni tra le diverse parti del tessuto urbano meritevole di conservazione. In particolare in tali ambiti:

– è fatto obbligo ai Comuni, in sede di definizione dei nuovi strumenti urbanistici o nella revisione di quelli vigenti, di individuare gli edifici che possono essere destinati ad attività commerciale e di servizio e di prevedere specifiche disposizioni relative all’arredo urbano e al decoro evitando la eccessiva caratterizzazione commerciale quali insegne di forte impatto e cromatismi estranei al contesto, l’utilizzo dei materiali di finitura e il prontuario della sistemazione dei fronti commerciali per la determinazione degli spazi espositivi esterni;

– il rapporto tra l’inse

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Art. 10. - Aree di rilevanza paesistico ambientale

1. Gli insediamenti di grandi strutture di vendita in ambiti di particolare pregio ambientale sono consentiti purché conformi con le previsioni dei piani urbanistici.

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Art. 11. - Destinazioni d'uso

1. Gli insediamenti di grandi e medie strutture sono possibili in aree con specifica destinazione. In tali aree sono ammessi anche gli esercizi di vicinato.

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Art. 12. - Parcheggi

N3

1. La dotazione di aree private a parcheggio per le medie e grandi strutture per la vendita al dettaglio è prevista nelle seguenti misure minime:

A) medie strutture di vendita alimentari o miste con superficie di vendita da mq. 251 sino a mq. 1.500: mq. 1,5 per ogni metro quadro di superficie di vendita;

B) medie strutture di vendita alimentari o miste con superficie di vendita da mq. 1.501 sino a mq. 2.500: mq. 2,0 per ogni metro quadro

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Art. 13. - Correlazione dei procedimenti di rilascio della concessione o autorizzazione edilizia e dell'autorizzazione all'apertura di una media o grande struttura

N3

1. Il rilascio della autorizzazione all’apertura, all’ampliamento e trasferimento di una media o grande struttura di vendita, nel caso comporti nuova edificazione ed in tutti i casi nei quali è previsto dalle vigenti norme e disposizioni in materia edilizia, è subordinato al rilascio del permesso di costruire o a preventi

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Art. 14. - Termine per l'adeguamento degli strumenti urbanistici

N3

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TITOLO IV - PROGRAMMAZIONE DELLA RETE DISTRIBUTIVA AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE IN SEDE FISSA
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Art. 15. - Disposizioni per i centri minori, le aree montane e rurali

N3

1. Al fine di favorire lo sviluppo della rete commerciale nelle aree montane e rurali, ed allo scopo di assicurare livelli minimi di servizio distributivo in specie nelle aree minacciate da spopolamento, in tutti i Comuni classificati nel quarto livello di servizio di cui all’Allegato 2 della L.R. 19/99, in quelli con popolazione inferiore a 3.000 abitanti, nelle frazioni e nei nuclei rurali abitati con popolazione in

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Art. 16. - Disposizioni per i centri storici, aree o edifici aventi valore storico, archeologico, artistico e ambientale

1. Al fine di riqualificare la rete distributiva e rivitalizzare il tessuto economico sociale e culturale nei centri storici, aree o edifici aventi valore storico, archeologico, artistico e ambientale, i Comuni possono stabilire norme particolari e vincoli in inerito all

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Art. 16 bis - Centri Commerciali Naturali, di Via, di Strada

N3

1. Per Centri Commerciali Na

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Art. 17. - Disposizioni particolari per gli esercizi di vicinato

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Art. 18. - Concentrazioni ed accorpamenti di esercizi autorizzati ai sensi della legge n. 426/71 per la vendita di beni di largo e generale consumo

N3

1. In assenza di strumenti comunali di programmazione e qualora vengano salvaguardati i livelli occupazionali con l’impegno, anche a seguito di apposito accordo di cui all’art. 49 della L.R. n. 19/1999, al reimpiego degli addetti degli esercizi concentrati o accorpati, sono sempre concesse:

a) n. 1 autorizzazione all’apertura di una media struttura di vendita mediante concentrazione di esercizi di vendita operanti nello stesso Comune ed autorizzati ai sensi dell’art. 24 della L. 426/71 ed esercizi di vendita operanti sempre nello stesso Comune da almeno cinque anni; la superficie massima di vendita del nuovo esercizio deve essere pari alla somma dei limiti massimi co

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Art. 19. - Medie strutture di vendita

N3

1. I Comuni, entro 180 giorni dalla data di approvazione della presente Legge e successivamente almeno una volta ogni tre anni, adottano i criteri per il rilascio delle autorizzazioni all’apertura, al trasferimento di sede e all’ampliamento delle superfici delle medie strutture di vendita fino ai limiti di cui alla lettera e), comma 1, art. 4 del D.Leg.vo 114/98, tenuto conto del rapporto tra esercizi di vicinato e medie-grandi strutture di vendita così come di seguito indicato:

Σ Sup. di vendita esercizi di vicinato / Σ Sup. di vendita medie e grandi strutture di vendita = 1,5.

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Art. 20. - Grandi strutture di vendita

N3

1. La richiesta di autorizzazione per l’apertura, il trasferimento di sede e l’ampliamento della superficie di una grande struttura di vendita deve essere inviata al Comune competente per territorio che ne rilascia l’autorizzazione. Il richiedente invia copia della stessa alla Regione ed alla Provincia.

2. La richiesta deve contenere i seguenti elementi essenziali:

a) dichiarazione di essere in possesso dei requisiti di cui all’art. 5 del D.Leg.vo 114/98;

b) settore o settori merceologici, ubicazione e superficie di vendita dell’esercizio;

c) progetto dell’intervento comprendente piante e sezioni del fabbricato con indicazione delle superfici e delle destinazioni d’uso dei locali, planimetrie con indicazioni delle aree di parcheggio nella misura prevista e delle aree libere, degli accessi e dei percorsi veicolari;

d) una relazione illustrativa sull’insediamento proposto inerente:

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TITOLO V - VENDITE DI LIQUIDAZIONE E SALDI
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Art. 21. - Modalità di svolgimento delle vendite di liquidazione

1. Per vendite di liquidazione si intendono le vendite effettuate dall'esercente dettagliante al fine di esitare in breve tempo tutte le proprie merci, a seguito di:

- cessazione dell'attività commerciale;

- cessione dell'azienda;

- trasferimento dell'azienda in altro locale;

- trasformazione o rinnovo dei locali.

2. Le vendite di liquidazione possono essere effettuate in qualunque momento dell'anno per un periodo non superiore a sei settimane nei casi di trasferimento dell'azienda in altro locale e trasformazione o rinnovo dei locali e per un

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Art. 21-bis.

N3

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Art. 22. - Modalità di svolgimento delle vendite di fine stagione o saldi

1. Per vendite di fine stagione o saldi si intendono le vendite effettuate dall'esercente dettagliante di prodotti di carattere stagionale o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo.

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Art. 23. - Disposizioni comuni per vendite di liquidazione e saldi

1. La pubblicità relativa alle vendite di cui ai precedenti artt. 21 e 22 deve essere impostata in maniera non ingannevole per il consumatore, deve contenere gli estremi della comunicazione e la durata della iniziativa. Il venditore deve essere in grado di dimostrare la veridicit&agra

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TITOLO VI - COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PUBBLICHE
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Art. 24. - Definizioni

1. Ai fini della presente legge si intendono:

a) per commercio sulle aree pubbliche, l'attività di vendita di merci al dettaglio e la somministrazione di alimenti e bevande effettuate sulle aree pubbliche, comprese quelle del demanio marittimo o sulle aree private delle quali il Comune abbia la disponibilità, attrezzate o meno, coperte o scoperte;

b) per aree pubbliche, le strade, i canali, le piazze, comprese quelle di proprietà privata gravate da servitù di pubblico passaggio ed ogni altra arca di qualunque natura destinata a uso pubblico;

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Art. 25. - Obiettivi della programmazione del settore

1. In attuazione di quanto previsto nel Titolo X del D. Lgs. 114/98 la programmazione della rete distributiva commerciale su aree pubbliche tende alla realizzazione dei seguenti obiettivi:

a) la riqualificazione ed il potenziamento della rete dei mercati esistenti tramite:

l'integrazione funzionale, in particolare nei mercati giornalieri e settimanali, di offerta merceologica del settore

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Art. 26. - Criteri ed indirizzi

N3

1. I Comuni, nell’ambito della propria programmazione territoriale, valutano le condizioni di ubicazione e d’assetto dei propri mercati e fiere con l’obbligo di dotare le relative aree dei necessari servizi e di impianti adeguati per l’allacciamento alla rete elettrica, idrica e fognaria in conformità delle vigenti norme in materia igienico- sanitarie attinenti sia di vendita al dettaglio di prodotti alimentari e non alimentari, sia di somministrazione di alimenti e bevande.

Criterio

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Art. 27. - Indirizzi in materia di orari

N3

1.

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Art. 28. - Rilascio dell'autorizzazione

N3

1. I Comuni, secondo quanto stabilito nelle successive norme, provvedono:

– al rilascio delle autorizzazioni, anche stagionali, per l’eserci

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Art. 29. - Autorizzazione per l'esercizio del commercio su aree pubbliche con posteggio (lettera a), comma 1, art. 28 del D. Lgs. 114/98)

N3

1. Le domande di rilascio dell’autorizzazione di cui alla lettera a), comma 1, dell’art. 28 del D.Leg.vo 114/98 e della relativa concessione di posteggio, sono inoltrate al Comune dove si trovano i posteggi, sulla base delle indicazioni previste in apposito bando pubblico. Il bando deve essere emanato, almeno una volta ogni anno, qualora si siano resi disponibili posteggi a seguito di cessazioni, rinuncia, decadenza o revoca ed ogni volta che siano disponibili posteggi in seguito ad ampliamenti o istituzioni di nuovi mercati.

2. Il bando deve contenere i seguenti elementi essenziali:

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Art. 30. - Autorizzazione per l'esercizio del commercio su aree pubbliche in forma itinerante (lettera b), comma 1, art. 28 del D. Lgs. 114/98)

N3

1. L’autorizzazione per il commercio su aree pubbliche di cui alla lettera b), comma 1 dell’art.

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Art. 31. - Modalità di vendita su aree pubbliche in forma itinerante

N3

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Art. 32. - Produttori agricoli

1. La concessione dei posteggi ai produttori agricoli è effettuata in base al seguente ordine di priorità:

- maggior numero di presenze nel mercato di cui trattasi;

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Art. 33. - Subingresso

N3

1. La cessione dell’azienda per l’esercizio del commercio, su aree pubbliche, per atto tra vivi o a causa di morte, comporta di diritto la reintestazione dell’autorizzazione a chi subentra nello svolgimento dell’attività, sempre che sia provato l’effettivo trasferimento dell’esercizio ed il subentrante sia in possesso dei requisiti di cui all’art. 5 del D.Leg.vo 114/98.

2. Il subentrante in posse

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Art. 34. - Revoca, sospensione e decadenza dell'autorizzazione

N3

1. I motivi di revoca e sospensione devono essere accertati e contestati al titolare dell&r

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Art. 35. - Partecipazione alle fiere

N3

1. Le domande per la partecipazione alle fiere debbono pervenire al Comune almeno 60 (sessanta) giorni prima della manifestazione. I posteggi sono assegnati agli operatori autorizzati ad esercitare il commercio su aree pubbliche provenienti da tutto il territorio nazionale.

2. Il Comune, decorso il termine

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Art. 35-bis. - Computo delle presenze

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Art. 36. - Soppressione dei mercati e delle fiere

1. La soppressione del mercato e della fiera può essere disposta dal Comune solo in

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Art. 37. - Spostamento in altro giorno lavorativo e trasferimento temporaneo del mercato

1. Al fine di salvaguardare il diritto acquisito dagli operatori concessionari di pos

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Art. 38. - Aree private

N3

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22395 7018694
Art. 39. - Aree demaniali

1. L'esercizio del commercio nelle aree demaniali marittime è soggetto al null

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22395 7018695
Art. 40. - Norme igienico - sanitarie

1. La vendita e la somministrazione dei prodotti alimentari su aree pubbliche è

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22395 7018696
Art. 41. - Obblighi dei Comuni

N3

1. Il Comune, qualora non abbia ancora approvato il regolamento di riordino del settore sulla base delle disposizioni contenute nell’art. 28, commi 15, 16 e 17 del D.Leg.vo n. 114/1998 e ai sensi della L.R. n. 19/1999, provvede, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente Legge, a:

1) stabilire, per ogni singolo mercato e fiera, l’ampiezza complessiva dell’area da destinare all’esercizio dell’attività, anche tenuto conto di quanto consentito dal comma 4, art. 21 della presente Legge;

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22395 7018697
Art. 42. - Conversione delle autorizzazioni

N3

1. Entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente Legge, i Comuni che non hanno provveduto alla conversione delle autorizzazioni ai sensi dell’art. 42 della L.R. n.

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22395 7018698
Art. 43. - Canone per la concessione del posteggio

1. Il canone per la concessione deve essere stabilito in base alla tipologia di merca

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Art. 44. - Norme transitorie

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TITOLO VII - ALTRE DISPOSIZIONI
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Art. 45. - Centri di assistenza tecnica

1. Al fine di sviluppare i processi di ammodernamento della rete distributiva ed in applicazione dell'art. 23 del D. Lgs. n. 114/98, la Regione autorizza l'attività dei centri di assistenza tecnica alle imprese costituiti, anche in forma consortile, dalle associazioni di categoria maggiormente rappresentative del settore a livello provinciale e regionale e con altri soggetti interessati. N7

2. I centri di assis

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Art. 46. - Monitoraggio della rete distributiva

N3

1. L’Osservatorio Regionale sul Commercio, secondo quanto previsto dall’

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Art. 47. - Formazione professionale

N3

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22395 7018704
Art. 48. - Città d'arte e comuni turistici

N3

1. Ai fini di cui al

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Art. 49. - Accordi e convenzioni

1. Allo scopo di favorire e di incentivare le risorse commerciali e produttive del territorio, la Regione e gli enti locali, possono promuovere e stipulare appositi accordi e convenzioni con i titolari e promotori delle medie e grandi strutture di vendita e

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TITOLO VIII - DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI
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Art. 50. - Abrogazioni e modifiche di leggi regionali

1. Sono abrogate la legge regionale n. 53 del 21/12/78, N14 la legge regionale n. 26 del 30/4/80, n. 39 del 3/4/95 e n. 11 del 2/3/94. Sono altresì abrogate tutte le disposizioni legislative e regolamentari regionali vigenti incompatibili con le norme contenute nella presente legge.

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Art. 51. - Disposizione transitoria

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22395 7018709
Art. 52 - Inerzia del Comune

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Art. 53. - Norma finanziaria

1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, valutati in £. 100.000.000 per l'esercizio finanziario 1999, si provvede con le seguenti variazioni in termini di competenza e di cassa da apportare al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 1999:

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Art. 54. - Norma finale

1. Per quanto non esplicitamente previsto si applicano le norme del

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Art. 55. - Pubblicazione della legge

1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'

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Allegato 1

Area 1

Ferrandina, Grassano, Grottole, Irsina, Matera, Miglionico, Montescaglioso, Pomarico, Salandra, San Mauro Forte, Stigliano


Area 2

Abriola, Accettura, Acerenza,

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Allegato 2


CLASSIFICAZIONE DEI COMUNI DELLA REGIONE BASILICATA


COMUNE

INDICE SINTETICO DI SERVIZIO

POPOLAZIONE

PRIMO LIVELLO DI SERVIZIO (comuni capoarea)

POTENZA

41,2

66,132

MATERA

34,7

56,204

PISTICCI

13,0

18,123

POLICORO

11,7

15,209

MELFI

11,1

16,441

LAURIA

10,1

14,011

SENISE

6,8

7,458

SECONDO LIVELLO DI SERVIZIO (comuni vicecapoarea)

BERNALDA

10,5

12.292

RIONERO IN VULTURE

9,8

13.579

LAVELLO

9,5

13.587

AVIGLIANO

9,1

12.063

FERRANDINA

8,8

9.511

VENOSA

8,6

12.505

LAGONEGRO

7,9

6.198

MONTESCAGLIOSO

7,8

9.890

MARATEA

7,5

5.293

MONTALBANO JONICO

7,5

8.517

STIGLIANO

6,8

6.127

NOVA SIRI

6,7

6.273

LATRONICO

6,3

5.458

SANT'ARCANGELO

6,2

7.018

IRSINA

6,1

6.046

GENZANO DI LUCANIA

6,1

6.214

GRASSANO

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Allegato 3


OBIETTIVI DI PRESENZA E SVILUPPO

Settore alimentare o misto


Area

Superficie di vendita

Comuni d'insediamento

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Allegato 4 - Obiettivi di presenza e sviluppo

Settore non alimentare

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Allegato 5

Città d'arte:

Venosa, Rivello, Acerenza, Matera, Melfi, Avigliano frazione Lagopesole, Tricarico


Comuni turistici:

Maratea, Bernalda,

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Dalla redazione

  • Distanze tra le costruzioni
  • Pianificazione del territorio
  • Urbanistica

Distanze legali tra le costruzioni, fasce di rispetto e vincoli di inedificabilità

AMBITO APPLICATIVO DELLE NORME SULLE DISTANZE (Valenza delle norme sulle distanze legali; Concetto di “costruzione” o “edificio” ai fini delle norme sulle distanze legali) - DISTANZE TRA EDIFICI NEI RAPPORTI TRA VICINI (Distanze tra costruzioni; Muro sul confine; Muro di cinta; Particolari manufatti edilizi (pozzi, cisterne, tubi, ecc.); Alberi e siepi; Luci e vedute; Patti in deroga tra privati; Violazione delle norme sulle distanze e tutela dei diritti dei vicini) - DISTANZE TRA EDIFICI AI FINI DEI TITOLI ABILITATIVI EDILIZI (Distanze nelle nuove costruzioni; Distanze negli interventi di demolizione e ricostruzione; Costruzioni in confine con le piazze e le vie pubbliche; Distanze tra edifici e deroghe del Piano Casa; Deroghe a distanze e altezze per interventi finalizzati al risparmio energetico) - MODALITÀ DI CALCOLO DELLE DISTANZE TRA EDIFICI (In genere; Modalità di misurazione; Rilevanza delle sporgenze ai fini del calcolo; Cosa debba intendersi per “parete finestrata”; Computo dei balconi aggettanti) - FASCE DI RISPETTO E VINCOLI DI INEDIFICABILITÀ (Cimiteri; Strade pubbliche; Ferrovie; Aeroporti; Suoli boschivi interessati da incendi; Corsi d’acqua pubblici; Linee elettriche).
A cura di:
  • Redazione Legislazione Tecnica
  • Studio Groenlandia
  • Urbanistica
  • Pianificazione del territorio
  • Appalti e contratti pubblici

La realizzazione delle opere di urbanizzazione nel D. Leg.vo 50/2016

PREMESSA (Gli oneri di urbanizzazione; I riferimenti nel T.U. dell’edilizia e nella Legge urbanistica; Quali sono le opere di urbanizzazione) - LA DISCIPLINA NEL “VECCHIO” D. LEG.VO 163/2006 (Procedure per l’affidamento; Livello di progettazione a base di gara; Opere non realizzate a scomputo ma in base a convenzione) - LA DISCIPLINA NEL NUOVO D. LEG.VO 50/2016 (Procedure per l’affidamento; Livello di progettazione a base di gara; Decorrenza della disciplina del D. Leg.vo 50/2016) - ALTRI CASI DI OPERE PUBBLICHE REALIZZATE A SPESE DEL PRIVATO - DETERMINAZIONE DEL VALORE DELLE OPERE (Criteri di determinazione; Variazione del valore stimato).
A cura di:
  • Dino de Paolis
  • Edilizia e immobili
  • Abusi e reati edilizi - Condono e sanatoria
  • Urbanistica

Ingiunzione di pagamento per inottemperanza all'ordine di demolizione

Sanzione amministrativa pecuniaria; art. 31, D.P.R. 06/06/2001, n. 380, comma 4-bis; L. 11/11//2014 n. 164; natura punitiva; natura ripristinatoria; giurisdizione del giudice amministrativo; legittimità dell’ordine di demolizione; atto vincolato; atto derivato; ordine di demolizione adottato in vigenza di sequestro penale; validità ed efficacia dell'ingiunzione di pagamento; legittimità dell’ordine di demolizione; principio di legalità e irretroattività delle sanzioni amministrative; L. 24/11/1981 n. 689; condizioni di efficacia; termine di prescrizione; permanenza dell'illecito.
A cura di:
  • Giulio Tomasi
  • Urbanistica
  • Edilizia e immobili
  • Standards
  • Pianificazione del territorio

Regolamento edilizio comunale tipo: contenuti, valenza, iter di approvazione

Intesa 20/10/2016 della Conferenza unificata che reca il Regolamento edilizio tipo ai sensi del D.L. “sblocca Italia” 133/2014. Nell'articolo sono fornite indicazioni su che cosa è il Regolamento edilizio comunale, i suoi contenuti ed il procedimento di approvazione, sui contenuti del Regolamento tipo, sull'iter della sua approvazione e del successivo recepimento da parte degli enti territoriali.
A cura di:
  • Redazione Legislazione Tecnica
  • Strade
  • Strade, ferrovie, aeroporti e porti
  • Urbanistica
  • Norme tecniche
  • Infrastrutture e opere pubbliche
  • Pianificazione del territorio

L’installazione di impianti pubblicitari stradali

Pianificazione delle attività, dimensioni, caratteristiche, ubicazione e distanze da rispettare dentro e fuori dai centri abitati, autorizzazioni (enti competenti, documentazione da produrre, tempistica per il rilascio o il diniego, durata, rinnovo e decadenza, sanzioni, obblighi del titolare, rapporto con le autorizzazioni edilizie), sanzioni.
A cura di:
  • Alfonso Mancini