Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche.
In vigore dal 24/10/1997.
Testo coordinato con le modifiche introdotte da:
- D.P.R. 05/07/2019, n. 102
- L. 28/12/2015, n. 221
- D.P.R. 12/03/2003, n. 120
Vista la legge 9 marzo 1989, n. 86, relativa alle norme generali sulla partecipazione dell’Italia al proces
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Art. 1. - Campo
di applicazione
1. Il presente regolamento disciplina le procedure per l’adozione delle misure previste dalla direttiva 92/43/CEE “Habitat” relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e de
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Art. 2. -
Definizioni
1. Ai fini del presente regolamento sono adottate le seguenti definizioni:
a) conservazione: un complesso di misure necessarie per mantenere o ripristinare gli habitat naturali e le popolazioni di specie di fauna e flora selvatiche in uno stato soddisfacente come indicato nelle lettere e) ed i) del presente articolo;
b) habitat naturali: le zone terrestri o acquatiche che si distinguono in base alle loro caratteristiche geografiche, abiotiche e biotiche, interamente naturali o seminaturali;
c) habitat naturali di interesse comunitario: gli habitat naturali, indicati nell’allegato A, che, nel territorio dell’Unione europea, alternativamente:
1) rischiano di scomparire nella loro area di distribuzione naturale;
2) hanno un’area di distribuzione naturale ridotta a seguito della loro regressione o per il fatto che la loro area è intrinsecamente “ridotta” N2;
3) costituiscono esempi notevoli di caratteristiche tipiche di una o più delle cinque regioni biogeografiche seguenti: alpina, atlantica, continentale, macaronesica e mediterranea;
d) tipi di habitat naturali prioritari: i tipi di habitat naturali che rischiano di scomparire per la cui conservazione l’Unione europea ha una responsabilità particolare a causa dell’importanza della loro area di distribuzione naturale e che sono evidenziati nell’allegato A al presente regolamento con un asterisco (*);
e) stato di conservazione di un habitat naturale: l’effetto della somma dei fattori che influiscono sull’habitat naturale nonché sulle sp
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Art. 3. - Zone
speciali di conservazione
1. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano individuano, “i siti in cui si trovano tipi di habitat elencati nell'allegato A ed habitat di specie di cui all'allegato B e ne danno comunicazione al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio ai fini della formulazione alla Commissione europea, da parte dello stesso Ministero, dell'elenco dei proposti siti di importanza comunitaria (pSic) per la costituzione della” N2 rete ecologica europea coerente di zone speciali di conservazione denominata “Natura 2000”.
2..Il Ministro dell’ambiente “e de
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Art. 4. - Misure
di conservazione
1. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano “assicurano per i proposti siti di importanza comunitaria” N2 opportune misure per evitare il degrado degli habitat naturali e degli habitat di specie, nonché la perturbazione delle specie per cui le zone sono state designate, nella misura in cui tale perturbazione potrebbe avere consegu
1. Nella pianificazione e programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei proposti siti di importanza comunitaria, dei siti di importanza comunitaria e delle zone speciali di conservazione.
2. I proponenti di piani territoriali, urbanistici e di settore, ivi compresi i piani agricoli e faunistico-venatori e le loro varianti, predispongono, secondo i contenuti di cui all'allegato G, uno studio per individuare e valutare gli effetti che il piano può avere sul sito, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. Gli atti di pianificazione territoriale da sottoporre alla valutazione di incidenza sono presentati, nel caso di piani di rilevanza nazionale, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e, nel caso di piani di rilevanza regionale, interregionale, provinciale e comunale, alle regioni e alle province autonome competenti.
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Art. 6 - Zone di
protezione speciale
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Art. 7 -
Indirizzi di monitoraggio, tutela e gestione degli habitat e delle
specie
1. Per le specie animali di cui all’allegato D, lettera a), al presente regolamento, è fatto divieto di:
a) catturare o uccidere esemplari di tali specie nell’ambiente naturale;
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Art. 9. - Tutela
delle specie vegetali
1. Per le specie vegetali di cui all’allegato D, lettera b), al presente regolamento è fatto divieto di:
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Art. 10. -
Prelievi
1. Qualora risulti necessario sulla base dei dati di monitoraggio, le regioni e gli Enti parco nazionali stabiliscono, in conformità alle linee guida di cui all'articolo 7, comma 1, adeguate misure per rendere il prelievo nell'ambiente naturale degli esemplari delle specie di fauna e flora selvatiche di cui all'allegato E, nonché il loro sfruttamento, compatibile con il mantenimento delle suddette specie in uno stato di conservazione soddisfacente. N4
2. Le m
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Art. 11. -
Deroghe
1. Il Ministero dell’ambiente “e della tutela del territorio” N3, sentiti per quanto di competenza il Ministero per le politiche agricole e l’Istituto nazionale per la fauna selvatica, può autorizzare le deroghe alle disposizioni previste agli articoli 8, 9 e 10, comma 3, lettere a) e b), a condizione che non esista un’altra soluzione valida e che la deroga non pregiudichi il mantenimento, in uno stato di conservazione soddisfacente, delle popolazioni della specie interessata nella sua area di distribuzione naturale, per le seguenti finalità:
a) per proteggere la fauna e la flora selvatiche e conservare gli habitat naturali;
1. Il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentiti il Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, il Ministero della salute e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, previo parere del Consiglio del Sistema nazionale di cui all’articolo 13, comma 2, della legge 28 giugno 2016, n. 132, adotta con proprio decreto i criteri per la reintroduzione e il ripopolamento delle specie autoctone di cui all’allegato D,
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Art. 13. -
Informazione
1. Il Ministero dell’ambiente “e della tutela del territorio” N3 trasmette alla Commissione europea, secondo il modello da essa definito, ogni sei anni, a decorrere dall’anno 2000, una relazione sull’attuazione delle
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Art. 14. -
Ricerca e istruzione
1. Il Ministero dell’ambiente “e della tutela del territorio” N3 d’intesa con le amministrazioni interessate, promuove la ricerca e le attività scientifiche necessarie ai fini della conos
1. Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla data di pubblica
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Allegato A - Tipi
di habitat naturali di interesse comunitario la cui conservazione
richiede la designazione di aree speciali di conservazione (previsto
dall'art. 1, comma 1)
Interpretazione
Codice: Il presente allegato fa riferimento alla classificazione gerarchica degli habitat effettuata nell'ambito del programma
CORINE N12 (CORINE BIOTOPES PROJECT). La maggior parte dei tipi di habitat naturali menzionato e' associata al codice CORINE corrispondente figurante nel documento intitolato "Technical Handbook", volume 1, pagg. 73-109, CORINE/BIOTOPE/89-2.2, 19 MAGGIO 1988, parzialmente aggiornato in data 14 febbraio 1989.
Il segno "x" che combina piu' codici indica tipi di habitat che si ritrovano associati. Ad esempio, 35.2 x 64.1 - Prati aperti di Corynephorus e Agrostis (35.2), delle dune continentali (64.1).
Il segno "*" significa: tipi di habitat prioritari.
HABITAT COSTIERI E VEGETAZIONI ALOFITICHE
Acque marine e ambienti a marea
11.25 Banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina
11.34 *Erbari di posidonie
13.2 estuari
14 Distese fangose o sabbiose emergenti durante la bassa marea
21 *Lagune
- Grandi cale e baie poco profonde
- Scogliere
- Colonne marine causate da emissioni di gas in acque poco profonde
Scogliere marittime e spiagge ghiaiose
17.2 Vegetazione annua delle linee di deposito marine
17.3 Vegetazione perenne dei banchi ghiaiosi
18.21 Scogliere con vegetazione delle coste atlantiche e baltiche
18.22 Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee (con Limonio spp., endemico)
18.23 Scogliere con vegetazione delle coste macaronesiche (flora endemica di tali coste)
Paludi e pascoli inondati atlantici e continentali
15.11 Vegetazione annua pioniera di Salicornia e altre delle zone fangose e sabbiose
Dune marittime delle rive atlantiche, del Mare del Nord e del Baltico
16.211 Dune mobili embrionali
16.212 Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria (dune bianche)
16.221 - 16.227 *Dune fisse a vegetazione erbacea (dune grigie):
16.221 Galio - Koelerion albescentis
16.222 Euphorbio - Helichrysion
16.223 Crucianellion maritimae
16.224 Euphorbia terracina
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Allegato B - Specie animali e
vegetali d'interesse comunitario la cui conservazione richiede la
designazione di zone speciali di conservazione (previsto dall'art. 1,
comma 1)
Interpretazione
a) L'allegato II è complementare dell'allegato I per la realizzazione di una rete coerente di zone speciali di conservazione.
b) Le specie riportate nel presente allegato sono indicate:
- con il nome della specie o della sottospecie
- o con l'insieme delle specie appartenenti ad un taxon superiore o ad una parte designata di tale taxos.
L'abbrevazione "spp." dopo il nome di una famiglia o di un genere serve a designare tutte le specie che appartengono a tale famiglia o genere.
c) Simboli
L'asterisco "*" davanti al nome di una specie indica che si tratta di una specie prioritaria.
La maggior parte delle specie incluse nel presente allegato sono riprese nell'allegato IV.
Quando una specie inclusa nel presente allegato non è ripresa né all'allegato IV né all'allegato V, il suo nome è seguito dal segno (o); quando una specie inclusa nel presente allegato non è ripresa all'allegato IV ma figura all'allegato V, il suo nome è seguito dal segno (V).
a) ANIMALI
VERTEBRATI
MAMMIFERI
INSECTIVORA
Talpidae
Galemys pyrenaicus
CHIROPTERA
Rhinolophidae
Rhinolophus blasii
Rhinolophus euryale
Rhinolophus ferrumequinum
Rhinolophus hipposideros
Rhinolophus mehelyi
Vespertilionidae
Barbastella barbastellus
Miniopterus schreibersi
Myotis bechsteini
Myotis blythi
Myotis capaccinii
Myotis dasycneme
Myotis emarginatus
Myotis myotis
RODENTIA
Sciuridae
Spermophilus citellus
Castoridae
Castor fiber
Microtidae
Microtus cabrerae
*Microtus oeconomus arenicola
CARNIVORA
Canidae
*Canis lupus (Popolazioni spagnole: soltanto quelle a sud del
Duero; popolazioni greche: soltanto quelle a sud
del 39 parallelo)
Ursidae
*Ursus arctos
Mustelidae
Lutra lutra
Mustela lutreola
Felidae
Lynx lynx
*Lynx pardina
Phocidae
Halichoerus grypus (V)
*Monachus monachus
Phoca vitulina (V)
ARTIODACTYLA
Cervidae
*Cervus elaphus corsicanus
Bovidae
Capra aegagrus (Popolazioni naturali)
*Capra pyrenaica pyrenaica
Ovis ammon musimon (Popolazioni naturali - Corsica e Sardegna)
Rupicapra rupicapra balcanica
*Rupicapra ornata
CETACEA
Tursiops truncatus
Phocoena phocoena
RETTILI
TESTUDINATA
Testudinidae
Testudo hermanni
Testudo graeca
Testudo marginata
Cheloniidae
*Caretta caretta
Emydidae
Emys orbicularis
Mauremys caspica
Mauremys leprosa
SAURIA
Lacertidae
Lacerta monticola
Lacerta schreiberi
Gallotia galloti insulanagae
*Gallotia simonyi
Podarcis lilfordi
Podarcis pityusensis
Scincidae
Chalcides occidentalis
Gekkonidae
Phyllodactylus europaeus
OPHIDIA
Colubridae
Elaphe quatuorlineata
Elaphe situla
Viperidae
*Vipera schweizeri
Vipera ursinii
ANFIBI
CAUDATA
Salamandridae
Chioglossa lusitanica
Mertensiella luschani
*Salamandra salamandra aurorae
Salamandrina terdigitata
Triturus cristatus
Proteidae
Proteus anguinus
Plethodontidae
Speleomantes ambrosii
Speleomantes flavus
Speleomantes genei
Speleomantes imperialis
Speleomantes supramontes
ANURA
Discoglossidae
Bombina bombina
Bombina variegata
Discoglossus jeanneae
Discoglossus montalentii
Discoglossus sardus
*Alytes muletensis
Ranidae
Rana latastei
Pelobatidae
*Pelobates fuscus insubricus
PESCI
PETROMYZONIFORMES
Petromyzonidae
Eudontomyzon spp. (o)
Lampetra fluviatilis (V)
Lampetra planeri (o)
Lethenteron zanandrai (V)
Petromyzon marinus (o)
ACIPENSERIFORMES
Acipenseridae
*Acipenser naccarii
*Acipenser sturio
ATHERINIFORMES
Cyprinodontidae
Aphanius iberus (o)
Aphanius fasciatus (o)
*Valencia hispanica
SALMONIFORMES
Salmonidae
Hucho hucho (Popolazioni naturali) (V)
Salmo salar (tranne nelle acque marine) (V)
Salmo marmoradus (o)
Salmo macrostigma (o)
Coregonidae
*Coregonus oxyrhynchus (popolazioni anadrome in certi settori del Mare del Nord)
CYPRINIFORMES
Cyprinidae
Alburnus vulturius (o)
Alburnus albidus (o)
Anaecypris hispanica
Aspius aspius (o)
Barbus plebejus (V)
Barbus meridionalis (V)
Barbus capito (V)
Barbus comiza (V)
Chalcalburnus chalcoides (o)
Chondrostoma soetta (o)
Chondrostoma polylepis (o)
Chondrostoma genei (o)
Chondrostoma lusitanicum (o)
Chondrostoma toxostoma (o)
Gobio albipinnatus (o)
Gobio uranoscopus (o)
Iberocypris palaciosi (o)
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Allegato C -
Criteri di selezione dei siti atti ad essere individuati quali siti
di importanza comunitaria e designati quali zone speciali di
conservazione (previsto dall'art. 16, comma 1)
FASE 1: Valutazione a livello nazionale dell'importanza relativa dei siti per ciascun tipo di habitat naturale dell'allegato A e per ciascuna specie dell'allegato B (compresi i tipi di habitat naturali prioritari e le specie prioritarie). A. Criteri di valutazione del sito per un tipo di habitat naturale determinato dell'allegato A:
a) Grado di rappresentatività del tipo di habitat naturale sul sito;
b) Superficie del sito coperta dal tipo di habitat naturale rispetto alla superficie totale coperta da questo tipo di habitat naturale sul territorio nazionale;
c) Grado di conservazione della struttura e delle funzioni del tipo di habitat naturale in questione e possibilità di ripri
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Allegato D -
Specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una
protezione rigorosa (previsto dall'art. 1, comma 1)
Le specie che figurano nel presente allegato sono indicate:
- con il nome della specie o della sottospecie, oppure
- con l'insieme delle specie appartenenti ad un taxon superiore o ad una parte indicata di detto taxon.
L'abbreviazione "spp." dopo il nome di una famiglia o di un genere serve a designare tutte le specie che appartengono a tale genere o famiglia.
a) ANIMALI
VERTEBRATI
MAMMIFERI
INSECTIVORA
Erinaceidae
Erinaceus algirus
Soricidae
Crocidura canariensis
Talpidae
Galemys pyrenaicus
MICROCHIROPTERA
Tutte le specie
RODENTIA
Gliridae
Tutte le specie tranne Glis glis e Eliomys quercinus
Sciuridae
Citellus citellus
Sciurus anomalus
Castoridae
Castor fiber
Cricetidae
Cricetus cricetus
Microtidae
Microtus cabrerae
Microtus oeconomus arenicola
Zapodidae
Sicista betulina
Hystricidae
Hystrix cristata
CARNIVORA
Canidae
Canis lupus (ad eccezione delle popolazioni spagnole a nord del Duero e delle popolazioni greche a nord del 39 parallelo)
Ursidae
Ursus arctos
Mustelidae
Lutra lutra
Mustela lutreola
Felidae
Felis silvestris
Lynx lynx
Lynx pardina
Phocidae
Monachus monachus
ARTIODACTYLA
Cervidae
Cervus elaphus corsicanus
Bovidae
Capra aegagrus (Popolazioni naturali)
Capra pyrenaica pyrenaica
Ovis ammon musimon (Popolazioni naturali - Corsica e Sardegna)
Rupicapra rupicapra balcanica
Rupicapra ornata
CETACEA
Tutte le specie
RETTILI
TESTUDINATA
Testudinidae
Testudo hermanni
Testudo graeca
Testudo marginata
Cheloniidae
Caretta caretta
Chelonia mydas
Lepidochelys kempii
Eretmochelys imbricata
Dermochelyidae
Dermochelys coriacea
Emydidae
Emys orbicularis
Mauremys caspica
Mauremys leprosa
SAURIA
Lacertidae
Algyroides fitzingeri
Algyroides marchi
Algyroides moreoticus
Algyroides nigropunctatus
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Allegato E -
Specie animali e vegetali di interesse comunitario il cui prelievo
nella natura e il cui sfruttamento potrebbero formare oggetto di
misure di gestione (previsto dall'art. 1, comma 1)
Le specie che figurano nel presente allegato sono indicate:
- con il nome della specie o della sottospecie oppure
- con l'insieme delle specie appartenenti ad un taxon superiore o ad una parte indicata di detto taxon.
L'abbreviazione "spp." dopo il nome di una famiglia o di un genere serve a designare tutte le specie che appartengono a tale famiglia o genere.
a) ANIMALI
VERTEBRATI
MAMMIFERI
CARNIVORA
Canidae
Canis aureus
Canis lupus (Popolazioni spagnole a nord del Duero e popolazioni greche a nord del 39 parallelo)
Mustelidae
Martes martes
Mustela putorius
Phocidae
Tutte le specie non menzionate nell'allegato IV
Viverridae
Genetta genetta
Herpestes ichneumon
DUPLICIDENTATA
Leporidae
Lepus timidus
ARTIODACTYLA
Bovidae
Capra ibex
Capra pyrenaica (ad eccezione di Capra pyrenaica pyrenaica)
Rupicapra rupicapra (ad eccezione di Rupicapra rupicapra
balcanica)
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Allegato F -
Metodi e mezzi di cattura e di uccisione nonché modalità
di trasporto vietati (previsto dall'art. 10, comma 3 lettera a))
a) Mezzi non selettivi
MAMMIFERI
- Animali ciechi o mutilati utilizzati come esche viventi
- Magnetofoni
- Dispositivi elettrici o elettronici in gr
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Allegato G -
Contenuti della relazione per la valutazione di incidenza di piani e
progetti (previsto dall'art. 5, comma 4)
1. Caratteristiche dei piani e progetti
Le caratteristiche dei piani e progetti debbono essere descritte con riferimento, in particolare:
- alle tipologie delle azioni e/o opere;
- alle dimensioni e/o ambito di riferimento;
- alla complementarietà con altri piani e/o progetti;
Analisi degli interventi edilizi di manutenzione o ristrutturazione dai quali discende l’obbligo della dichiarazione di variazione in catasto e aggiornamento della rendita
Analisi sistematica della complessa normativa, richiami giurisprudenziali, prassi e orientamenti finalizzati a garantire la completa operatività delle società partecipate alla luce delle criticità più ricorrenti. Aggiornamento di carattere avanzato indirizzato a professionisto già operanti nel settore.
Analisi degli interventi edilizi di manutenzione o ristrutturazione dai quali discende l’obbligo della dichiarazione di variazione in catasto e aggiornamento della rendita
Analisi sistematica della complessa normativa, richiami giurisprudenziali, prassi e orientamenti finalizzati a garantire la completa operatività delle società partecipate alla luce delle criticità più ricorrenti. Aggiornamento di carattere avanzato indirizzato a professionisto già operanti nel settore.
Analisi degli interventi edilizi di manutenzione o ristrutturazione dai quali discende l’obbligo della dichiarazione di variazione in catasto e aggiornamento della rendita
I fondamenti degli edifici passivi - Le regole progettuali - Gli strumenti per la progettazione - Esempi di edifici rigenerativi - Check-list per il progettista
Sorgenti inquinanti e fattori di rischio per la salute - Scelte progettuali per la mitigazione delle criticità sanitarie - Valutazione dell’edificio nel suo contesto di prossimità - Criteri e strategie per il progetto di riuso e recupero edilizio - Intervento edilizio e rigenerazione dell’ambiente costruito - Relazioni tra l’edificio, il territorio e il paesaggio - Criteri ambientali minimi per l’interno, l’edificio ed il territorio
Serie COSTRUIRE SOSTENIBILE
Direttore scientifico: Alessandro Rogora
La gestione del suolo nella pianificazione urbanistica - Implicazioni ambientali dell’urbanistica - La prevenzione del rischio idrogeologico e del rischio sismico - La prevenzione del rischio idraulico - Il bilancio ecologico
Scheda su Titoli abilitativi e oneri di comunicazione per l’attività edile - Schema generale; Normativa nazionale; Giurisprudenza; Riferimenti normativi regionali; Formulario.
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ATTENZIONE: non sarà possibile inviare poiché ha esaurito il plafond di richieste di consulenza
Scrivi qui il tuo quesito.
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