D. P.C.M. 01/03/1991

1. N1

2. Ai fin

1. Ai fini della determinazione dei limiti massimi dei livelli sonori equivalenti, i comuni adottano la classificazione in zone riportate nella tabella 1. I limiti massimi dei livelli sonori equivalenti, fissati in relazi

1. Ai fini di un graduale adeguamento delle situazioni esistenti ai limiti fissati nel presente decreto, le imprese interessate possono, entro il termine di s

1. Al fine di consentire l’adeguamento ai limiti di zona previsti dal presente decreto, le regioni provvedono entro un anno dall’entrata in vigore del decreto stesso ad emanare direttive per la predisposizione da parte dei comuni di piani di risanamento.

1. La domanda per il rilascio di concessione edilizia relativa a nuovi impianti industriali di licenz

1. In attesa della suddivisione del territorio comunale nelle zone di cui alla tabella 1, si applicano per le sorgenti sonore fisse i seguenti limiti di accettabilità:

1. Gli allegati A e B e le tabelle 1 e 2 sono parte integrante del presente decreto.

Ogni ambiente interno ad un edificio destinato alla permanenza di persone o comunità ed utiliz

Qualunque emissione sonora che provochi sull’uomo effetti indesiderati, disturbanti o dannosi o

È il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A" che si rileva quando si es

È il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A" prodotto da tutte le sorge

Qualsiasi oggetto, dispositivo, macchina o impianto o essere vivente idoneo a produrre emissioni sono

Sorgente sonora selettivamente identificabile che costituisce la causa del disturbo.

Esprime il valore della pressione acustica di un fenomeno sonoro mediante la scala logaritmica dei decibel (dB) e

È il parametro fisico adottato per la misura del rumore, definito dalla relazione analitica seguente:

Differenza tra il livello Leq (A) di rumore ambientale e quello del rumore residuo.

Emissione sonora nella quale siano chiaramente udibili e strumentalmente rilevabili eventi sonori di

E il parametro che rappresenta la collocazione del fenomeno acustico nell’arco delle 24 ore: si

Emissioni sonore all’interno delle quali siano evidenziabili suoni corrispondenti ad un tono pu

È un periodo di tempo, compreso entro uno dei tempi di riferimento, durante il quale l’o

È il periodo di tempo, compreso entro il tempo di osservazione, durante il quale vengono effet

Devono essere utilizzati strumenti di misura almeno di classe I come definiti negli standard I. E. C.

Il fonometro deve essere calibrato con uno strumento il cui grado di precisione sia non inferiore a q

Il rilevamento deve essere eseguito misurando il livello sonoro continuo equivalente ponderato in curva A (Leq A) per un tempo di misura sufficiente ad ottenere una valutazione significativa del fenome

Il microfono deve essere munito di cuffia antivento. Nel caso di edifici con facciata a filo della se

Il rilevamento in caso di sorgenti esterne all’edificio deve essere eseguito a finestre aperte, ad un metro da esse. Fermo restando quanto contenuto nel precedente punto 3 per quanto riguarda il rilevamento del livello ass

Nel caso si riconosca soggettivamente la presenza di componenti impulsive ripetitive nel rumore, si p

Nel caso si riconosca soggettivamente la presenza di componenti tonali nel rumore, si procede ad una

Nel caso si rilevi la presenza contemporanea di componenti impulsive e tonali nel rumore, come indica

Nel caso si rilevi la presenza di componenti impulsive e/o tonali nel rumore ambientale, si deve veri

Esclusivamente durante il tempo di riferimento relativo al periodo diurno (come definito al punto 11 dell&rsqu

I risultati dei rilevamenti devono essere trascritti in un rapporto che contenga almeno i seguenti dati:

a) data, luogo ed ora del rilevamento;

b) tempo di riferimento, di osservazione e di misura, come definiti ai punti 11, 13 e 14 dell’allegato A;

c) strumentazione impiegata e relativo grado di precisione, secondo gli standard I. E. C. n. 651 del 1979 e n. 804 del 1985;

d) valori in Leq (A) rilevati del rumore residuo, all’interno degli ambienti confinanti eventualmente corretti per la presenza di componenti impulsive e/o tonali;

e) valori in Leq (A) rilevati del rumore ambientale, eventualmente corretti per la presenza di componenti impulsive, tonali e/o di rumore a tempo parziale, all’interno degli ambienti confinanti;

f) differenza rilevata fra Leq (A) del rumore ambientale e Leq (A) del rumore residuo;

g) limite massimo differenziale applicato nel tempo di riferimento considerato (diurno, notturno);

h) valori di Leq (A) del rumore ambientale rilevato in esterno, eventualmente corretto come indicato nel punto e)

i) classe di destinazione d’uso alla quale appartiene il luogo di misura e relativi valori dei limiti massimi di esposizione;