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17/03/2021

Veneto: aggiornato l’elenco delle zone sismiche e la relativa mappa

In vigore dal 15/05/2021 la nuova zonizzazione sismica della Regione Veneto e la nuova mappa delle stesse approvate con la Delib. G.R. n. 244/2021. La norma ha lo scopo di adeguare la normativa regionale a quella nazionale.

In attuazione del comma 1 dell’articolo 65 della L.R. Veneto 27/2003 (Disposizioni generali in materia di lavori pubblici di interesse regionale e per le costruzioni in zone classificate sismiche), con Delib. G.R. Veneto 09/03/2021, n. 244 la Regione ha definitivamente approvato l’aggiornamento dell’elenco delle zone sismiche del Veneto e una nuova mappa delle stesse.

L’aggiornamento approvato è rilevante ai fini dell’individuazione degli adempimenti amministrativi previsti dalla vigente normativa in materia, con particolare riguardo agli oneri di deposito e di verifica in capo agli Enti locali e agli uffici regionali. In considerazione dell’impatto in termini organizzativi, l’entrata in vigore della nuova zonazione sismica del territorio veneto avverrà il 15/05/2021, ovvero dopo 60 giorni dalla pubblicazione della deliberazione avvenuta sul BUR n. 38 del 16/03/2021.

Il provvedimento ha lo scopo di adeguare la normativa regionale a quella nazionale. Con la nuova classificazione delle zone sismiche, infatti, il territorio veneto è suddiviso in tre zone, una in meno rispetto al precedente sistema di classificazione: nella prima, quella caratterizzata da una maggior pericolosità sismica, sono stati inseriti 11 Comuni, nella seconda 247 e nella terza 305. Gli undici Comuni classificati a maggior rischio sismico sono quattro in provincia di Treviso (Vittorio Veneto, Tarzo, Revine Lago e Fregona) e sette in provincia di Belluno (Belluno, Alpago, Chies d’Alpago, Valbelluna, Tambre, Ponte nelle Alpi, Limana).

Questa suddivisione, oltre ad essere indispensabile per organizzare adeguatamente la prevenzione del rischio sismico, è rilevante per gli aspetti amministrativi previsti dalla vigente normativa che disciplina l’attività edificatoria e per l’applicazione dei benefici derivanti dall’incentivazione fiscale finalizzata alla riduzione del rischio sismico delle costruzioni esistenti, c.d. Sismabonus.
Il nuovo elenco, infatti, prevede che non ci siano più i Comuni in zona 4, quella dove non c’è rischio sismico e nelle quale non si può accedere agli incentivi fiscali.

 

Dalla redazione