Protocollo per il monitoraggio della disciplina dell'equo compenso | Bollettino di Legislazione Tecnica
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28/07/2020

Protocollo per il monitoraggio della disciplina dell'equo compenso

Il Protocollo d'intesa tra la Rete delle Professioni Tecniche (RPT) e il Ministero della Giustizia del 15/07/2020 ha istituito il “Nucleo centrale di monitoraggio della disciplina dell’equo compenso per le professioni tecniche vigilate dal Ministero della Giustizia”.

Il 15/07/2020 è stato sottoscritto il Protocollo d’intesa tra Ministero della Giustizia e Rete Professioni Tecniche per l’istituzione del “Nucleo centrale di monitoraggio della disciplina dell’equo compenso per le professioni tecniche vigilate dal Ministero della Giustizia”, il quale ha la funzione di monitorare la corretta applicazione della disciplina in materia di equo compenso per le professioni tecniche, con riferimento agli Ordini aderenti alla Rete soggetti alla vigilanza del Ministero della Giustizia.

Il documento disciplina la composizione, l'organizzazione e le funzioni del Nucleo centrale di montoraggio, nonché l'istituzione e le funzioni dei nuclei territoriali di monitoraggio,  

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Si ricorda che il D.L. 16/10/2017, n. 148 (convertito con L. 04/12/2017, n. 172) ha introdotto l'articolo 13-bis della L. 31/12/2012, n. 247, Legge professionale forense, relativo all'equo compenso e alle clausole vessatorie.

Si definisce equo il compenso dell'avvocato determinato nelle convenzioni quando è "proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, nonché al contenuto e alle caratteristiche della prestazione legale".

Sono qualificate come "vessatorie" le clausole contenute nelle convenzioni che determinano, anche in ragione della non equità del compenso pattuito, un significativo squilibrio contrattuale a carico dell'avvocato.

Il comma 2 dell’articolo 19-quaterdecies del D.L. 148/2017 ha esteso il diritto all’equo compenso previsto per la professione forense, in quanto compatibile, anche a tutti i rapporti di lavoro autonomo che interessano professionisti, iscritti o meno agli ordini e collegi, i cui parametri sono definiti dai decreti ministeriali di attuazione del D.L. 24/01/2012, n. 1.

 

 

Dalla redazione