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Deliberaz. G.R. Liguria 20/12/2013, n. 1660

Aggiornamento delle Norme Tecniche per la procedura di VIA di cui alla DGR n. 1415/99 e s.m.i. ai sensi dell'art. 16 della l.r. n. 38/98 e s.m.i.

Testo coordinato con le modifiche introdotte da:
- Delib. G.R. 06/10/2017, n. 804

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Testo del provvedimento


LA GIUNTA REGIONALE


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NORME TECNICHE PER LA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (V.I.A.) (Art. 16 L.R. 38/98 e s.m.i.)
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Articolo 1 - (Avvio del procedimento)

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Articolo 2 - (Procedura e codice di pratica)

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Articolo 3 - (Definizione dell’ambito di applicazione)

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Articolo 4 - (Pareri di competenza)

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Articolo 5 - (Studio di Impatto Ambientale - S.I.A.)

1. Insieme con la domanda di avvio della procedura deve essere fornito l’indice del S.I.A., con evidenziati i diversi capitoli nonché indicato l’elenco della documentazione fornita in allegato allo stesso.

2. Lo Studio di Impatto Ambientale deve essere così articolato:

PREMESSA

QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE

QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE

STIMA FINALE DEGLI IMPATTI NON ELIMINABILI E LORO MITIGAZIONI

BREVE SINTESI NON TECNICA

3. Nella PREMESSA del S.I.A. deve essere contenuto quanto segue:

a) definizione del “momento zero”, inteso come condizione temporale di partenza dei sistemi ambientali, sulla quale si innestano i successivi eventi di trasformazione e gli effetti conseguenti alla realizzazione dell’opera. La situazione preesistente all’intervento deve essere puntualmente analizzata, avvalendosi dei dati disponibili presso gli enti pubblici e altri, in quanto la stessa costituisce la base conoscitiva in riferimento alla quale possono essere definiti gli impatti derivanti da una trasformazione, nonché con apposite campagne di indagini e monitoraggio;

b) individuazione del “do nothing”, cioè dell’”alternativa o opzione zero”, rappresentata dall’evoluzione possibile dei sistemi ambientali in assenza dell’intervento. L’alternativa opzione zero deve esser

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Articolo 6 - (Fase di cantierizzazione)

1. La stima degli impatti sui vari comparti ambientali deve essere fatta anche con ri

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Articolo 7 - (Archivio V.I.A. regionale)

1. All’interno dell’Ufficio V.I.A. è realizzato un Archivio delle

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Articolo 8 - (Edilizia)

1. Il proponente può attuare strategicamente a livello locale, come criteri ed indicatori per i progetti di tipo edilizio da assoggettare a V.I.A., le seguenti azioni fondamentali definite dall’Unione Europea:

a) gestione delle superfici e riduzione del consumo di suolo: riutilizzo di superfici ed aree già utilizzate, recupero e rivitalizzazione di quartieri abbandonati, ristrutturazione dell’esistente;

b) risparmio di risorse e di materiali, con conseguente recupero anche di sottoprodotti e materie seconde e contenimento delle scorie e degli scarti;

c) gestione della costruzione: flessibilità nella costruzione degli edifici anche ai fini del riuso per altri scopi;

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Articolo 9 - (Stato dei suoli)

1. Il S.I.A. deve contenere una serie di informazioni in merito al possibile stato di

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Articolo 10 - (Uso di indicatori)

1. Il ricorso ad indici numerici sintetici non sempre risulta adeguato, in quanto il merito delle scelte &e

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Articolo 11 - (Comparti ambientali)

1. Il S.I.A., a seconda della tipologia dell’intervento e delle risultanze dello scoping, deve prendere in esame i vari comparti ambientali con i seguenti contenuti:

a) ARIA: al fine di definire l’impatto dell’opera sulla qualità dell’aria si devono individuare tutti gli inquinanti emessi, scegliendo i traccianti più appropriati e giustificandone la scelta.

Vanno valutati anche gli impatti secondariamente indotti dalla realizzazione dell’intervento, quali ad esempio le emissioni da traffico. Per le emissioni significative, o che comunque possono provocare disagi (odori, etc.), devono essere calcolate le ricadute al suolo tramite l’uso di opportuni modelli.

La modellistica numerica per la simulazione della qualità dell’aria nei S.I.A. deve rispettare i seguenti criteri:

1. i modelli numerici utilizzati devono essere validati o tarati da un Ente certificatore o documentate da pubblicazioni su riviste specializzate a livello internazionale

2. le caratteristiche dei modelli prescelti fra quelli succitati devono risultare adatte alle caratteristiche spazio-temporali ed alla natura dei fenomeni che si ritiene di dover simulare

3. in ogni caso le modalità d’uso dei modelli devono dipendere dalle caratteristiche delle sostanze inquinanti considerate

4. i modelli utilizzati devono essere applicati sul peggiore scenario possibile tenendo conto, ove applicabili, delle seguenti condizioni:

- “short term”, allo scopo di individuare le massime concentrazioni prevedibili (ponendosi nelle condizioni atmosferiche più sfavorevoli)

- “long term”, allo scopo di individuare livelli medi di inquinamento al suolo rapportati ai tempi previsti per legge.

5. I dati meteorologici utilizzati devono provenire da stazioni meteorologiche conformi alle prescrizioni dell’Organizzazione Mondiale della Meteorologia, situate nelle vicinanze delle fonti di emissioni considerate ed in funzione per un periodo temporale significativo (10 anni o più); in mancanza di uno o più di questi requisiti vanno precisate le ipotesi e i criteri utilizzati per ottenere le necessarie informazioni meteorologiche;

6. le concentrazioni simulate, definite da un intervallo di valori la cui ampiezza deriva dal grado di precisione delle simulazioni, devono corrispondere ai limiti previsti dalle vigenti normative; in particolare devono essere chiaramente individuati i possibili superamenti degli standard di qualità dell’aria, o la situazione riferita ai valori guida definiti dalla vigente normativa nazionale ed europea;

7. devono inoltre essere simulati i possibili scenari di esposizione della popolazione e degli ecosistemi, ai fini della valutazione del rischio tossicologico ed ecotossicologico associabile all’intervento proposto.

Nel caso in cui si ritenga che le emissioni e/o le conseguenti concentrazioni al suolo non siano significative, e quindi tali da non richiedere l’uso di specifica modellistica numerica, devono essere comunque espresse indicazioni quantitative ancorché approssimate e, per quanto riguarda le condizioni meteorologiche, deve essere indicata la percentuale dei giorni con condizioni meteo avverse alla dispersione degli inquinanti, ad esempio inversioni termiche, calma di vento etc.

b) ACQUA: deve essere effettuata l’analisi idrologica ed idraulica del bacino interessato, allo scopo di individuare il rischio di inondazione (in conseguenza di portate al colmo di piena con tempo di ritorno opportuno) a cui l’opera stessa è soggetta o che l’opera stessa può indurre in aree anche non contigue.

Deve inoltre essere definita la forma ed estensione dell’area interessata dall’eventuale immissione diretta o indiretta o captazione, o dalla realizzazione di scavi e volumi in sotterraneo, fornendo tra l’altro informazioni su:

1) la qualità dei corpi idrici superficiali al momento zero e la qualità attesa, anche in riferimento all’alternativa zero, attraverso l’uso di opportuni modelli di diffusione/dispersione, con riferimento alla normativa vigente

2) caratterizzazione degli acquiferi sotterranei e quantificazione degli effetti prodotti dalle opere sulle acque sotterranee anche tramite modelli numerici di simulazione di flusso delle falde e di trasporto e diffusione dei contaminanti nel saturo e nell'insaturo

3) stato di manutenzione degli alvei

4) indicazione delle derivazioni nell’ambito dell’area vasta

5) regimazione delle acque, captazione, modalità di irrigazione, eventuali sistemazioni irrigue (nel caso di attività agricole)

6) definizione del flusso idrico minimo accettabile

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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA

Tabella 1 - Definizione dei contenuti minimi della documentazione da allegare alla domanda di compatibilità ambientale - elementi base costitutivi dell’illustrazione di sia e progetto da parte del proponente

Parte di provvedimento in formato grafico


PRESENTAZIONE DEL SIA: nell'ambito della seduta per l'illustrazione del progetto dovrà essere effettuata proiettando le parti ritenute significative per una più proficua comprensione delle parti progettuali e dei comparti maggiormente impattati.

Componenti progettuali:

- Esplicitazione degli obiettivi e gli scopi del progetto

- Giustificazione dell’opera

- Area interessata dal progetto

- Fasi di realizzazione del progetto

- Descrizione delle principali componenti del progetto

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