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20/08/2024

Efficienza energetica al primo posto, orientamenti UE

La Commissione UE fornisce gli orientamenti per l’interpretazione delle norme della Direttiva 1791/2023 per quanto riguarda il principio "l’efficienza energetica al primo posto".

Nella GUUE 09/08/2024 è stata pubblicata la Raccomandazione UE del 29/07/2024, n. 2143 che indica agli Stati membri come interpretare l’art. 3 della Direttiva 1791/2023 sull’efficienza energetica in sede di recepimento nell'ordinamento nazionale, che deve avvenire entro l'11/10/2025.

PRINCIPIO DELL’EFFICIENZA ENERGETICA AL PRIMO POSTO - La Direttiva 13/09/2023, n. 1791 stabilisce le norme volte a rendere l'efficienza energetica una priorità in tutti i settori per assicurare collettivamente una riduzione del consumo energetico finale di almeno l’11,7% nel 2030 rispetto alle previsioni di consumo formulate nel 2020.
L’art. 3 della Direttiva prevede norme specifiche per contribuire all'attuazione del principio che pone l'efficienza energetica al primo posto (vedi la Nota: Ristrutturazioni: efficienza energetica al primo posto). Tale principio, definito dall’art. 2, punto 18 del Regolamento 1999/2018, “prevede di tenere nella massima considerazione, nelle decisioni di pianificazione energetica, di politica e di investimento, le misure alternative di efficienza energetica efficienti in termini di costi volte a rendere più efficienti la domanda e la fornitura di energia, in particolare per mezzo di risparmi negli usi finali dell'energia efficienti in termini di costi, iniziative di gestione della domanda, e una maggiore efficienza nella conversione, trasmissione e distribuzione di energia, che consentano comunque di conseguire gli obiettivi di tali decisioni”.
Il principio è al centro della strategia dell’UE per l’integrazione del sistema energetico e la Direttiva 1791/2023, nel rafforzarlo, stabilisce le condizioni per la sua applicazione pratica.

In particolare, l’art. 3, Dir. 1791/2023 impone l’introduzione di meccanismi di monitoraggio, la promozione di metodologie di analisi costi-benefici e la rimozione degli ostacoli che si frappongono all’attuazione del principio. Recependo la Direttiva 1791/2023, gli Stati membri saranno chiamati a integrare il principio dell’efficienza energetica al primo posto nei loro processi decisionali e di autorizzazione e ad applicarlo in tutte le decisioni future strategiche, di pianificazione e relative ai grandi investimenti.

SOGGETTI COINVOLTI - Il documento è rivolto principalmente ai diversi soggetti che devono prendere le decisioni strategiche, di pianificazione e di investimento (responsabili politici, enti pubblici o regolamentati, ma anche gestori di rete, operatori del mercato e utenti finali) nei vari settori interessati (fornitura di energia, edifici, trasporti, acqua, TIC, settore finanziario).

METODI DI VALUTAZIONE COSTI/BENEFICI - Gli orientamenti offrono indicazioni e strumenti per garantire una adeguata valutazione dei costi-benefici mediante metodologie di analisi che consentono di individuare i benefici più ampi delle soluzioni di efficienza energetica da adottare. In particolare la valutazione deve tenere conto che la maggiore efficienza energetica determina benefici sociali, ambientali ed economici tra i quali:
- il comfort degli ambienti interni, mediante il miglioramento dei sistemi di isolamento, di riscaldamento e di raffrescamento;
- il valore immobiliare, in quanto gli edifici efficienti sotto il profilo energetico hanno un valore di mercato più alto grazie alla riduzione dei costi per l’energia, alla conformità alle norme tecniche nazionali e a un maggiore comfort;
- riduzione del rumore: la progettazione e l’isolamento degli edifici per renderli efficienti dal punto di vista energetico può contribuire a ridurre il rumore proveniente sia da fonti esterne che da sistemi interni, migliorando le condizioni di vita e di lavoro.
I benefici ambientali includono la riduzione dei gas a effetto serra e dell’inquinamento atmosferico e idrico, una minore produzione di rifiuti e un minore fabbisogno di terreni, a vantaggio della conservazione degli ecosistemi. I benefici economici si traducono nella creazione di posti di lavoro a livello locale, nell’aumento della produttività della forza lavoro, in una maggiore sicurezza energetica e nello stimolo dell’innovazione e della competitività delle imprese.

Per ulteriori approfondimenti si rimanda al testo della Raccomandazione 29/07/2024, n. 2143.

Dalla redazione