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24/01/2022

Codice della ricostruzione unico per tutti i territori colpiti da terremoti

Il Consiglio dei ministri, riunitosi il 21/01/2022, ha approvato un disegno di legge per l’adozione del Codice della ricostruzione al fine di definire un quadro normativo unitario per il coordinamento delle procedure e attività di ricostruzione e ripresa economica nei territori colpiti da eventi sismici.

Il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri nella seduta del 21/01/2022 conferisce la delega al governo per l'adozione del Codice della ricostruzione, il quale definisca un quadro normativo uniforme finalizzato al coordinamento delle procedure e attività successive a quelle di protezione civile nei territori colpiti da eventi sismici, tenendo conto delle particolarità dei territori stessi.

Attualmente le attività di ricostruzione sono regolate da normative differenti sia per tipologie di governance che per poteri attribuiti ai soggetti deputati ad attuare la ricostruzione, nonché per le procedure che disciplinano i processi di ricostruzione stessi. Ogni qualvolta si verifica un evento sismico cui conseguono emergenze a livello nazionale, il legislatore è costretto all’adozione di nuove e ulteriori disposizioni normative da adottare con carattere di urgenza. Ciò ha inoltre generato disuguaglianze fra i diritti riconosciuti ai cittadini dei diversi territori colpiti da catastrofi naturali.

Con il Codice della costruzione si intende costruire un modello unico per le ricostruzioni post eventi sismici, che nel rispetto delle particolarità dei territori, costituisca il riferimento per disciplinare i futuri processi di ricostruzione secondo un modello esportabile e che nel contempo assicuri stabilità e sviluppo nei territori, evitando anche che, a causa dei lunghi tempi di ricostruzione, i territori oggetto di sismi subiscano un effetto “spopolamento”.

In tale prospettiva si colloca l’introduzione, nell’ordinamento, del cd. “stato di ricostruzione” distinto dallo “stato di emergenza” di cui al D. Leg.vo 1/2018, recante il Codice della protezione civile, con attribuzioni non sovrapponibili di poteri e competenze a organi differenti dell’apparato amministrativo, seppur entrambi strutture della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Si introducono, inoltre, alcuni principi nuovi:
- i processi di ricostruzione non si limitano alla riparazione materiale dei danni, ma assicurano ai territori colpiti anche il recupero del tessuto socioeconomico, ad esempio con gli aiuti alle imprese;
- in caso di danni molto elevati e di situazioni complesse, si può attuare una ricostruzione pubblica dei centri urbani e storici dei comuni più colpiti attraverso progetti unitari;
- per il rifacimento delle opere pubbliche si prevedono anche semplificazioni e meccanismi di accelerazione, come l’obbligo di utilizzare centrali uniche di committenza;
- si apre alla possibilità di introduzione di polizze assicurative private per il ristoro dei danni da sisma.

Infine, per ovviare alle criticità generate dalla stratificazione normativa degli ultimi anni e alle inefficienze dell’azione amministrativa non preventivamente coordinata, si prevede di attuare un processo di semplificazione e riordino delle disposizioni vigenti.

Dalla redazione