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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Riforma del Codice appalti, il DDL delega passa all’esame del Parlamento
La Riforma verrà attuata mediante l’adozione, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della Legge delega, di uno o più Decreti legislativi che dovranno razionalizzare, riordinare e semplificare la disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, al fine di adeguarla ai principi di diritto europeo. Se sarà necessario sarà prevista la ridefinizione del regime della disciplina secondaria (decreti e linee guida specifici).
Il DDL, si legge nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 26 del 30/06/2021, punta ad un più stretto legame tra normativa nazionale e direttive europee, prestando una particolare attenzione alla qualificazione delle stazioni appaltanti con il potenziamento e la specializzazione del personale. Le norme, in coerenza con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dovranno assicurare:
- efficienza e tempestività nell’affidamento, la gestione e l’esecuzione di contratti e concessioni;
- tempi certi per le procedure di gara, per la stipula dei contratti e la realizzazione degli appalti, comprese le opere pubbliche che dovranno essere sempre più orientate all’innovazione e alla sostenibilità;
- il rafforzamento della qualificazione delle stazioni appaltanti.
Secondo il testo del disegno di legge, dovrà inoltre essere assicurata la massima semplificazione delle procedure per gli investimenti in tecnologie verdi e digitali e per l’innovazione e la ricerca, così da aumentare il grado di eco-sostenibilità degli investimenti pubblici.
Si prevede anche l’inserimento nei bandi di gara di clausole sociali e ambientali come requisiti necessari o premiali dell’offerta al fine di promuovere la stabilità occupazionale, l’applicazione dei contratti collettivi, le pari opportunità generazionali e di genere.
Al fine di abbreviare i tempi delle gare, i Decreti legislativi dovranno prevedere una piena digitalizzazione e informatizzazione delle procedure, la riduzione degli oneri amministrativi ed economici a carico dei partecipanti e strumenti per diminuire il contenzioso sull’affidamento ed esecuzione degli appalti.
Saranno verificati, anche attraverso l’uso di banche dati a livello centrale, i sistemi di qualificazione degli operatori di settore e della loro effettiva capacità di realizzare le opere oggetto di gara, delle competenze tecniche e professionali e del rispetto della legalità, compresi gli aspetti legati alla tutela del lavoro e alla prevenzione e contrasto alle discriminazioni di genere.
Specifiche disposizioni saranno previste per la verifica delle offerte anomale e l’individuazione dei casi in cui le stazioni appaltanti possano ricorrere al criterio del prezzo più basso d’offerta e all’affidamento congiunto della progettazione e dell’esecuzione dei lavori.
Infine verranno estesi e rafforzati i metodi di risoluzione delle controversie alternativi a quello giurisdizionale, anche in materia di esecuzione del contratto (per evitare di allungare i tempi di realizzazione delle opere e allo stesso tempo alleggerire i tribunali dai contenziosi) e semplificate e ampliate le forme di partenariato pubblico-privato, con particolare riguardo alla finanza di progetto, per attirare investitori professionali.