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01/07/2020

Gli interventi di manutenzione ordinaria su opere abusive costituiscono reato

Qualsiasi intervento effettuato su una costruzione realizzata abusivamente costituisce una ripresa dell'attività criminosa originaria che integra un nuovo reato, anche se consiste in un intervento di manutenzione ordinaria.

Nel caso di specie, l'imputata era stata condannata per il reato edilizio consistente nell'allocazione sul terreno di una casa mobile, nel rifacimento degli impianti di un preesistente servizio igienico in muratura di m 1,82 x 1,13, nella realizzazione di una veranda in lamiera chiusa lateralmente e posta a copertura tra la casa mobile ed il servizio igienico, nonché per il correlato reato paesaggistico.

L'imputata affermava che era maturata la prescrizione per la realizzazione del manufatto e della casa mobile, le opere straordinarie non necessitavano di permesso a costruire, e, del pari, non necessitava di titolo abilitativo la tettoia-veranda.

Secondo la Corte di Cassazione, la sentenza della Corte d’Appello impugnata aveva aveva ben spiegato che:
- quanto al manufatto in muratura, non era in discussione la sua realizzazione, bensì l'illiceità delle opere abusive di manutenzione straordinaria, siccome sprovviste dei titoli abilitativi ed inerenti ad un fabbricato oggetto di richiesta di condono presentata nel 1995 (la pratica non era stata mai evasa e non poteva ritenersi conseguito il condono sulla base del silenzio assenso poiché la zona era soggetta a vincolo);
- con riguardo alla casa mobile, era stato accertato che era invece inamovibile, per la presenza della tettoia-veranda che la collegava stabilmente al servizio igienico abusivo.

La Sent. C. Cass. pen. 29/05/2020, n. 16461 ha inoltre chiarito che non può ritenersi maturata la prescrizione dei reati contestati al momento della decisione della sentenza impugnata, né può ritenersi che la prescrizione del reato di realizzazione del manufatto in muratura rilevi ai fini della prescrizione dei successivi illeciti perpetrati.

Infatti, qualsiasi intervento effettuato su una costruzione realizzata abusivamente, ancorché l'abuso non sia stato represso, costituisce una ripresa dell'attività criminosa originaria, che integra un nuovo reato, anche se consista in un intervento di manutenzione ordinaria, perché tale categoria di interventi edilizi presuppone che l'edificio sul quale si interviene sia stato costruito legittimamente.
E' pacifico, poi, che la realizzazione della tettoia richieda il titolo abilitativo, allorché costituisca parte integrante del manufatto e non assuma le caratteristiche di pertinenza.

 

Dalla redazione