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26/03/2018

L'inerzia della PA non può rendere legittimo un intervento abusivo

Il Consiglio di Stato si è pronunciato su un provvedimento di rigetto di un'istanza di condono edilizio emesso a distanza di venti anni dalla richiesta e sul conseguente ordine di demolizione.

Nel caso di specie, il ricorrente ha invocato il principio del legittimo affidamento e sostenuto che il Comune, prima di ordinare la demolizione dell’opera abusiva, avrebbe dovuto verificare se, per il lungo lasso di tempo trascorso dalla commissione dell’abuso e per il protrarsi dell’inerzia degli organi preposti alla vigilanza, si fosse ingenerato un affidamento nel privato con la conseguente necessità di una congrua motivazione in ordine all’interesse pubblico concreto ed attuale alla demolizione.

Con la Sent. C. Stato 22/02/2018, n. 1123, il Consiglio di Stato ha affermato che la mera inerzia da parte dell’amministrazione nell’esercizio di un potere/dovere finalizzato alla tutela di rilevanti finalità di interesse pubblico non è idonea a far divenire legittimo ciò che (l’edificazione sine titulo) è sin dall’origine illegittimo. Infatti, il decorso del tempo, lungi dal radicare in qualche misura la posizione giuridica dell’interessato, rafforza piuttosto il carattere abusivo dell’intervento.

Inoltre, poiché il decorso del tempo non può incidere sull’ineludibile doverosità degli atti volti a perseguire l’illecito attraverso l’adozione della relativa sanzione, il Consiglio di Stato ha escluso che l’ordinanza di demolizione di un immobile abusivo debba essere motivata sulla sussistenza di un interesse pubblico concreto e attuale al ripristino della legalità violata.
 

 

Dalla redazione