Sent.C. Stato 31/05/1994, n. 898

1. Nel caso in cui per l'aggiudicazione di un contratto di appalto di opera pubblica sia istituita una commissione per l'esame e la valutazione delle offerte presentate dai concorrenti, la conoscenza degli elementi delle singole offerte e della relativa paternità non può in alcun caso precedere la fissazione dei criteri di valutazione delle offerte stesse, ma piuttosto deve seguire le autolimitazioni del modo di procedere del giudizio che l'ufficio chiamato alla valutazione deve compiere col fissare i criteri, cioè le norme a se stesso indirizzate, per attribuire i punteggi in cui si sintetizza il giudizio stesso. 2. Il termine posto dal c.i.p.E. entro il quale devono concludersi le procedure per l'appalto di opere da esso finanziate non opera ipso iure, ma è tipica clausola di autolimitazione, che il Comitato stesso può prorogare per comprovate ed apprezzabili esigenze.