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ISSN 1721-4890
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Scia: termini inizio attività, poteri inibitori dell’amministrazione e annullamento in autotutela
- Alfonso Mancini
Scia: termini inizio attività, poteri inibitori dell’amministrazione e annullamento in autotutela
Scia: termini inizio attività, poteri inibitori dell’amministrazione e annullamento in autotutela
PremessaQuesto contributo fornisce una visione operativa e pratica in merito alla Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), con particolare riguardo all’analisi della sua validità, dei poteri inibitori che entro certi termini la pubblica amministrazione può esercitare e dei poteri di annullamento d’ufficio “in autotutela” |
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La SCIA: presentazione, termini per l’inizio dell’attività e poteri inibitori dell’amministrazioneL’attività oggetto della SCIA può essere iniziata dalla stessa data di presentazione della segnalazione, fatta salva la possibilità per l’amministrazione di intervenire nei successivi 60 giorni (ridotti a 30 in caso di SCIA per interventi edilizi, ai sensi del comma 6-bis dell’art. 19 della L. 241/1990) per vietare la prosecuzione dell’attività e rimuovere gli effetti dannosi, in caso di accertata carenza dei requisiti e dei presupposti previsti. L’inibitoria |
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L’Annullamento d’ufficio di atti in autotutelaL’annullamento d’ufficio in autotutela rimuove il provvedimento amministrativo ed i suoi effetti. Secondo consolidata giurisprudenza, recepita nel testo della L. 241/1990, i presupposti per l’esercizio del potere di annullamento d’ufficio - che ha effetti ex tunc e quindi retroattivamente a far data dall’emanazione del provvedimento - sono: - l’illegittimità originaria del provvedimento, ai sensi dell’art. 21-octies della L. 241/1990 (provvedimento amministrativo adottato in violazione di legge o viziato da eccesso |
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Consolidamento della SCIA e tutela del terzoLa segnalazione certificata di inizio non può essere direttamente impugnata dal soggetto terzo che si ritenga danneggiato dall’attività segnalata, il quale ha la facoltà di sollecitare l’esercizio delle verifiche spettanti all’Amministrazione al fine di accertare la legittimità dell’attività o dell’intervento oggetto della segnalazione. In proposito sono state sollevate questioni di legittimità costituzionale dell’art. 19, comma 6-ter, della L. 07/08/1990, n. 241 nella parte in cui non prevede un termine finale per tale sollecitazione da parte del terzo. La Corte Costituzionale, con la sentenza 13/03/2019, n. 45, nel dichiarare non fondate le questioni, ha |
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Giurisprudenza sui poteri di autotutela della P.A. e sul termine per poterli esercitareSono di seguito passate in rassegna alcune pronunce della giustizia amministrativa che aiutano a fare il punto su aspetti operati |
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Limiti ai poteri di autotutelaPresupposti dell’esercizio del potere di annullamento d’ufficio dei titoli edilizi sono costituiti dall’originaria illegittimità del provvedimento, dall’interesse pubblico concreto ed attuale alla sua rimozione (diverso dal mero ripristino della legalità violata), tenuto conto anche delle posizioni giuridiche soggettive consolidate in capo ai destinatari; l’esercizio del potere di autotutela è dunque espressione di una rilevante discrezionalità che non esime, tuttavia, l’Amministrazione dal dare conto, sia pure sinteticamente, della sussistenza dei menzionati presupposti e l’ambito di motivazione esigibile è integrato dall’allegazione del vizio che inficia il titolo edilizio, dovendosi tenere conto, per il resto, del particolare atteggiarsi dell’interesse pubblico in materia di tutela del territorio e dei valori che su di esso insistono, che possono indubbiamente esser |
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Poteri di autotutela e abusi ediliziL’annullamento d’ufficio di un titolo edilizio in sanatoria, intervenuto ad una distanza temporale considerevole dal provvedimento annullato, deve essere motivato in relazione alla sussistenza di un interesse pubblico concreto e attuale all’adozione dell’atto di ritiro anche tenuto conto degli interessi dei privati destinatari del provvedimento sfavorevole. In tali ipotesi, tuttavia, deve ritenersi: i) che il mero decorso del tempo, di per sé solo, non consumi il potere di adozione dell’annullamento d’ufficio e che, in ogni caso, il termine “ragionevole” per la sua adozione decorra soltanto dal momento della scoperta, da parte dell’amministrazione, dei fatti e delle circostanze posti a fondamento dell’atto di ritiro; ii) che l’onere motivazionale gravante sull’amministrazione risulterà attenuato in ragione della rilevanza e autoevidenza degli interessi pubblici tutelati (al punto che, nelle ipotesi di maggior rilievo, esso potrà essere soddisfatto attraverso il richiamo alle pertinenti circo |
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Annullamento parziale |
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Comunicazione di avvio del procedimento e rispetto del termine per l’autotutelaL’annullamento del provvedimento formatosi sulla DIA/SCIA edilizia, oltre a dover essere preceduto dall’avviso di avvio del procedimento al fine di garantire l’effettiva partecipazione al procedimento del soggetto passivo titolare della posizione giuridica attiva incisa, |
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Valenza del termine per l’autotutelaL’articolo 21-nonies della L. 241/1990, come modificato dalla L. 124/2015, prevede il termine “comunque non superiore a diciotto mesi” (ora 12 mesi a seguito delle modifiche all’art. 21-nonies della L. 241/1990 ad opera del D.L. 77/2021), entro c |
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Decorrenza del termine per i provvedimenti adottati prima della L. 124/2015Avuto riguardo ai provvedimenti per i quali, alla data di entrata in vigore della L. 07/08/2015, n. 124 (28/08/2015), il “termine ragionevole” per l’annullamento è ancora in corso, va |
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