Bollettino di Legislazione Tecnica UE n. 3/2015

Il Decreto stabilisce i metodi di campionamento e di analisi che le stazioni di misurazione della qualità dell'aria dovranno applicare, in relazione:
- alle concentrazioni di massa totale e per speciazione chimica del materiale particolato PM10 e PM2.5 (Allegato I);
- alle concentrazioni di idrocarburi policiclici aromatici diversi dal benzo(a)pirene (Allegato II). 

Il presente Decreto recepisce la Direttiva 2014/88/UE, relativa agli indicatori comuni di sicurezza e ai metodi comuni di calcolo dei costi connessi agli incidenti ferroviari, sostituendo l'Allegato I del D. Leg.vo 162/2007, che dava attuazione alle Direttive europee relative alla sicurezza e allo sviluppo delle ferrovie comunitarie. 

Il presente D. Leg.vo, in attuazione alla Direttiva 2012/34/UE relativa all'istituzione dello spazio ferroviario europeo unico, disciplina:

• le regole relative all'utilizzo ed alla gestione dell'infrastruttura ferroviaria adibita a servizi ferroviari nazionali e internazionali ed alle attività di trasporto per ferrovia delle imprese ferroviarie operanti in Italia;
• i criteri che disciplinano il rilascio, la proroga o la modifica delle licenze per la prestazione di servizi di trasporto ferroviario da parte delle imprese stabilite in Italia;
• i principi e le procedure da applicare nella determinazione e nella riscossione dei canoni dovuti per l'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria ed anche dell'assegnazione della capacità di tale infrastruttura. 

Il presente decreto, in attuazione della Direttiva 2014/82/UE, apporta modifiche agli allegati tecnici del D. Leg.vo 247/2010 per quanto concerne le conoscenze professionali, i requisiti medici e i requisiti in materia di licenze ferroviarie.
Le disposizioni si applicano dal 01/01/2016.  

Il presente provvedimento recepisce la Direttiva 2013/30/UE sulla prevenzione dei rischi di incidenti sulle piattaforme di ricerca degli idrocarburi, in attuazione della Legge di delegazione europea 2013 (L. 154/2014). 

Il provvedimento disciplina gli obblighi degli operatori autorizzati alle operazioni di prospezione e ricerca degli idrocarburi e individua le misure di sicurezza per prevenire il rischio di gravi incidenti in mare. 

Tra le disposizioni contenute nel decreto si segnalano:

• i requisiti di sicurezza e ambiente in materia di licenze;
• l'istituzione del Comitato per la sicurezza delle operazioni in mare, che svolge le funzioni di autorità competente;
• l'individuazione dei documenti da presentare per lo svolgimento delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi; 
• l'individuazione degli atti che gli operatori devono redigere (relazione sui grandi rischi per impianti di produzione e per impianti non destinati alla produzione, piani interni ed esterni di risposta alle emergenze, comunicazioni di operazioni di pozzo e combinate);
• piano sanzionatorio. 
  
  Il decreto entra in vigore dal 17/09/2015.

La Direttiva apporta nuove disposizioni relative ai metodi di riferimento, alla convalida dei dati e all’ubicazione dei punti di campionamento per la valutazione della qualità dell’aria ambiente, recando di conseguenza significative modifiche agli allegati delle Direttive n. 2004/107/CE e n. 2008/50/CE.

Il provvedimento integra la Direttiva n. 2002/49/CE, completando il quadro legislativo in materia di determinazione e gestione del rumore ambientale generato dalle sorgenti di maggiore rilevanza: veicoli stradali, su rotaia e relative infrastrutture, aeromobili, attrezzature utilizzate all'aperto, attrezzature industriali e macchinari mobili. In particolare vengono aggiornati i metodi di calcolo, che saranno obbligatori a partire dal 31 dicembre 2018. Resta fermo che fino a tale data si possono continuare ad utilizzare i metodi di determinazione precedentemente adottati a livello nazionale.

Il provvedimento, entrato in vigore il 10 agosto 2015 stabilisce le specifiche per la progettazione ecocompatibile relative alla commercializzazione e alla messa in funzione di apparecchi per il riscaldamento d'ambiente locale a combustibile solido aventi una potenza termica nominale ≤ 50 kW, valide a decorrere dal 1° gennaio 2022.
Il Regolamento non si applica a tutti gli apparecchi elencati al punto 2 dell’art. 1 (come stufe per sauna, prodotti di riscaldamento ad aria, agli apparecchi la cui potenza termica diretta, alla potenza termica nominale, sia inferiore al 6% della potenza termica diretta e indiretta combinata, agli apparecchi previsti unicamente per ambienti esterni e a quelli previsti solo per la combustione di biomassa non legnosa).
 

Il provvedimento, entrato in vigore il 10 agosto 2015 stabilisce le specifiche di progettazione relative alla commercializzazione e alla messa in servizio degli apparecchi per il riscaldamento d'ambiente locale per uso domestico aventi potenza termica nominale pari o inferiore a 50 kW, e degli apparecchi per il riscaldamento d'ambiente locale per uso commerciale aventi potenza termica nominale del prodotto o di un singolo segmento pari o inferiore a 120 kW, valide a decorrere dal 1° gennaio 2018.

Il provvedimento, entrato in vigore il 10 agosto 2015 stabilisce le specifiche di progettazione ecocompatibile per la commercializzazione e la messa in servizio di caldaie a combustibile solido aventi una potenza termica massima pari a 500 chilowatt («kW»), comprese quelle integrate in insiemi composti da una caldaia a combustibile solido, apparecchi di riscaldamento supplementari, dispositivi di controllo della temperatura e i dispositivi solari, valide a decorrere dal 1° gennaio 2020. Comunque, esso non si applica:
a) alle caldaie che generano calore solo per la produzione di acqua calda potabile o a fini sanitari;
b) alle caldaie per il riscaldamento e la distribuzione di vettori gassosi per il trasferimento del calore quali vapore o aria;
c) alle caldaie di cogenerazione per il riscaldamento d'ambiente aventi una potenza elettrica massima pari o superiore a 50 kW;
d) alle caldaie a biomassa non legnosa.

Il provvedimento stabilisce requisiti per l'etichettatura energetica e la fornitura di informazioni di prodotto supplementari applicabili agli apparecchi per il riscaldamento d'ambiente locale aventi una potenza termica nominale inferiore o pari a 50 kW.

Il provvedimento stabilisce requisiti per l'etichettatura energetica delle caldaie a combustibile solido e degli insiemi di caldaia a combustibile solido, apparecchi di riscaldamento supplementari, dispositivi di controllo della temperatura e dispositivi solari, aventi una potenza nominale non superiore a 70 kW e agli insiemi di caldaia a combustibile solido aventi una potenza nominale non superiore a 70 kW. Esso si applica a decorrere dal 01/04/2017 (tranne alcune disposizioni che si applicano dal 01/07/2017).

Il provvedimento, recante misure di esecuzione della Direttiva n. 2009/125/CE in merito alle specifiche per la progettazione ecocompatibile degli armadi refrigerati professionali, degli abbattitori, delle unità di condensazione e dei chiller di processo, dopo aver chiarito l’ambito di applicazione e dopo aver riportato delle definizioni charificatorie, definisce le specifiche per la loro progettazione ecocompatibile con il relativo calendario di entrata in vigore.
In particolare, per ogni singola macchina sono state stabilite le specifiche che i produttori devono adottare entro il 1° luglio 2016, il 1° gennaio 2018, il 1° luglio 2018 ed il 1° luglio 2019. Vengono inoltre definite, nei diversi allegati, le specifiche modalità per la valutazione di conformità nonché la documentazione tecnica e le relative informazioni.

Il provvedimento stabilisce requisiti per l'etichettatura energetica degli armadi frigoriferi/congelatori professionali. L'entrata in vigore avverrà in due step: il primo a partire dal 1° luglio 2016, il secondo dal 1° luglio 2019.

Il provvedimento ha lo scopo principale di accogliere le segnalazioni effettuate dai produttori di lampade alogene, rinviando il termine per la graduale eliminazione delle lampade alogene di classe energetica D al 1° settembre 2018. Il provvedimento entra in vigore dal 27/02/2016.

Il provvedimento modifica l’Allegato II della Direttiva n. 2008/98/CE (1) sui rifiuti, recante un elenco non esaustivo delle operazioni di recupero. Le modifiche riguardano l’operazione R1 che si applica ai rifiuti usati in sostituzione di combustibile o altri mezzi per produrre energia: in particolare gli impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani vi possono rientrare solo se la loro efficienza energetica raggiunge la soglia determinata applicando la formula già contenuta nell’Allegato II.

Il Regolamento reca le specifiche necessarie ad assicurare l’accessibilità, lo scambio, il riutilizzo e l'aggiornamento dei dati sulle strade e sul traffico da parte delle Autorità stradali, degli operatori stradali e dei fornitori di servizi per la predisposizione in tutto il territorio dell'Unione europea di servizi di informazione sul traffico in tempo reale. Esso si applica a decorrere dal 13/07/2017, andando ad integrare la Direttiva 2010/40/UE recante un quadro generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti, e si applica all'intera rete stradale transeuropea, come definita dal Regolamento UE n. 1315/2013, come pure alle autostrade non comprese in questa rete e alle zone prioritarie individuate dalle  Autorità nazionali, ove queste ultime lo reputino pertinente.

Il provvedimento apporta significative modifiche al Regolamento di esecuzione (UE) n. 402/2013, che istituisce un metodo comune di sicurezza (CSM) per la determinazione e la valutazione dei rischi nonché agevola l’accesso al mercato dei servizi di trasporto ferroviario.

La Commissione europea ha stabilito, pubblicando il Regolamento di esecuzione (UE) n. 2015/1100, il contenuto e il formato dei dati che gli Stati membri sono tenuti a presentare alla Commissione stessa nell'espletamento dei propri obblighi di comunicazione ai fini del monitoraggio del mercato dei servizi ferroviari.

Il Regolamento (UE) n. 2015/995 della Commissione, dell’8 giugno 2015, che si applica a decorrere dal 1° luglio 2015 apporta significative modifiche alla Decisione n. 2012/757/UE relativa alla specifica tecnica di interoperabilità (STI) concernente il sottosistema «Esercizio e gestione del traffico» del sistema ferroviario nell'Unione europea.

Il provvedimento stabilisce orientamenti dettagliati in materia di allocazione della capacità interzonale e di gestione della congestione relativamente ai mercati del giorno prima e infragiornaliero di tutti i sistemi di trasmissione e a tutte le interconnessioni nell’Unione europea, compresi i requisiti per l'adozione di metodologie comuni per determinare i volumi di capacità disponibili simultaneamente fra zone di offerta, i criteri per valutare l'efficienza nonché un processo di riesame per definire le zone di offerta. Esso è entrato in vigore il 14 agosto 2015.

Con la presente Comunicazione è stato pubblicato l'elenco dei titoli e dei riferimenti delle norme armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione. Tale elenco sostituisce tutti gli elenchi precedenti.

Con la presente Comunicazione sono stati pubblicati i riferimenti dei documenti per la valutazione europea a norma dell’art. 22 del Regolamento (UE) n. 305/2011 per i prodotti da costruzione che non rientrano o non rientrano interamente nell'ambito di applicazione di una norma armonizzata.

Il provvedimento apporta sostanziali modifiche alla Direttiva n. 98/70/CE, relativa agli standard di qualità della benzina e del combustibile diesel, e alla Direttiva n. 2009/28/CE sulla promozione e l’incentivazione dell'uso di energia proveniente da fonti rinnovabili.
L'obiettivo principale della Direttiva n. 2015/1513 è quello di garantire un mercato unico per i carburanti destinati ai trasporti stradali e alle macchine mobili non stradali, nonché di assicurare il rispetto dei livelli minimi di protezione dell'ambiente previsti nell'uso di tali carburanti. Gli Stati membri dovranno adeguarsi alle modifiche introdotte, con atti normativi di recepimento, entro il 10 settembre 2017.

La Direttiva introduce una nuova procedura d’informazione nel settore delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell'informazione, attraverso l’istituzione di un comitato permanente composto di rappresentanti designati dagli Stati membri che possono farsi assistere da esperti o consulenti e presieduto da un rappresentante della Commissione.