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- Edilizia e urbanistica
- Professioni tecniche
ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Deliberaz. C.R. Piemonte 29/07/1999, n. 548-9691
Deliberaz. C.R. Piemonte 29/07/1999, n. 548-9691
Deliberaz. C.R. Piemonte 29/07/1999, n. 548-9691
- Deliberaz. C.R. 08/07/2009, n. 267-31038
- Deliberaz. C.R. 28/07/2015, n. 79-27040
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[Premessa](omissis) Il Consiglio regionale Premesso che: |
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INTRODUZIONEIn tempi recenti sono venute a confliggere due diverse impostazioni, o meglio, "filosofie" della regolamentazione edilizia: la prima, tradizionalmente acquisita, basata sull'imposizione di vincoli e limitazioni non correlate ad alcuna garanzia di risultato in merito alla qualità tecnica ed estetica delle costruzioni, ma ispirata da finalità di controllo, la seconda, attuale ed in fase di evoluzione, imperniata sulla convinzione che il prodotto edilizio deve rispondere a precisi requisiti prestazionali, allo scopo di conseguire obiettivi di qualità. L'opzione formale che introduce la nuova impostazione è, a buon conto, rappresentata dalla direttiva 89/106/CEE emanata dal Consiglio della Comunità Europea il 21 dicembre 1988 per assicurare che la realizzazione dei prodotti da impiegare nelle opere di edilizia e di ingegneria civile rispetti alcuni requisiti essenziali codificati, inerenti alla sicurezza, alla durabilità, al risparmio energetico, agli aspetti economici, alla tutela dell'ambiente, alla protezione contro elementi inquinanti, ecc.. Le disposizioni della direttiva in questione sono poi state trasferite, in generale, al prodotto edilizio ed a tutte le opere e manufatti da realizzare, con il sostegno di numerose leggi e direttiva di settore emanate dagli Stati membri della Comunità Europea, tra cui l'Italia, e con il costante affinamento d |
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ISTRUZIONI GENERALI |
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PREMESSALa Regione ha dovuto tener conto, nella predisposizione del Regolamento Edilizio Tipo, delle forti differenze che esistono tra i comuni del Piemonte, per situazione demografica e geografica, vocaz |
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1. STRUTTURA DEL REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO1.1 Il Regolamento Edilizio Tipo è composto da: a) testo: |
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2. CARATTERISTICHE E MODALITÀ DI UTILIZZO DEL REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO2.1 L'articolato è suddiviso in otto titoli: - il contenuto dei titoli II, III, VI, VII, VIII è cogente e le sole integrazioni e modificazioni consentite, senza pregiudizio della conformità al testo tipo, sono quelle prescritte suggerite nelle istruzioni in calce ai singoli articoli; - in via transitoria e senza pregiudizio della conformità al testo tipo, le definizioni dei parametri edilizi riportate al titolo III sono sostituite, mediante ricorso a semplice norma di rinvio (cfr.: art. 27 bis nel testo e relative istruzioni), da quelle eventualmente contenute nel Piano Regolatore Generale vigente (cfr.: art. 12 della legge regionale n. 19, (Norme in materia di edilizia e modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 'Tutela ed uso del suolò). |
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3. EVENTUALE INSERIMENTO DEI TITOLI CONCERNENTI: PIANO DEL COLORE -PIANO DELL'ARREDO URBANO - PIANO DEL VERDE - PIANO DELLA RETE VIARIA3.1 Il titolo o i titoli relativi ad uno o più degli argomenti sopra elencati sono di contenuto totalmente libero e possono essere inseriti dal Comune nel Regolamento Edilizio, senza pregiudizio per la conformità al testo regionale tipo, ove ritenga opportuno disciplinare puntualmente le fattispecie elencate, correlandone la normativa al proprio contesto territoriale, ambientale, urbanistico, edilizio, storico. 3.2 Il piano del colore definisce e prescrive, anche sulla base di indagini condotte sul patrimonio edilizio esistente: |
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4. APPROVAZIONE O ADOZIONE DEL REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE4.1 Il Comune che intenda dotarsi di un Regolamento Edilizio conforme a quello regionale tipo, ne approva il testo secondo la procedura di legge - vale a dire l'articolato, gli allegati, l'appendice (ove non decida di sopprimerla: v. istruzioni puntuali in calce all'art. 31 ed all'appendice stessa) - e certifica tale approvazione compilando l'apposito modulo finale, per quanto concerne l'utilizzo del testo tipo si presentano, di massima, le seguenti opzioni operative, in ordin |
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5. COORDINAMENTO CON LEGGI CHE DISPONGONO IN MATERIA DI SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA5.1 Il Regolamento Tipo è stato predisposto prescindendo dalle diverse modalit |
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TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI |
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Art. 1. Oggetto del Regolamento Edilizio (R.E.)1. Il Regolamento Edilizio, in conformità con quanto disposto all'art. 2 della legge regionale 8 luglio 1999, n. 19 (Norme in materia di edilizia e modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 'Tutela ed uso del suolò), disciplina: |
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Art. 2. Formazione della Commissione Edilizia1. La Commissione Edilizia è l'organo tecnico consultino comunale nel settore urbanistico ed edilizio. 2. La Commissione è composta dal Sindaco o dall'Assessore suo delegato che la presiede, e da componenti, eletti dal Consiglio comunale. 3. I membri elettivi sono scelti dal Consiglio fra i cittadini di maggiore età, ammessi all'esercizio dei diritti politici, che abbiano competenza, provata dal possesso di adeguato titolo di studio, e dimostrabile esperienza nelle materie attinenti all'architettura, all'urbanistica, all'attività edilizia, all'ambiente, allo studio ed alla gestione dei suoli; un congruo numero di membri elettivi dovrà essere in possesso di diploma di laurea. 4. Non possono far parte della Commissione contemporaneamente i fratelli, gli ascendenti, i discendenti, gli affini di primo grado, l'adottante e l'adottato; parimenti non possono far parte della Commissione i soggetti che per legge, in rappresentanza di altre Amministrazioni, Organi o Istituti, devono esprimere pareri obbligatori sulle stesse pratiche sottoposte alla Commissione. |
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Art. 3. Attribuzioni della Commissione Edilizia1. La Commissione esprime parere preventivo, obbligatorio (tranne nei casi in cui le leggi dispongono diversamente), non vincolante, per: a) il rilascio di concessioni o autorizzazioni edilizie e loro varianti, i progetti di opere pubbliche, il rilascio di concessioni cimiteriali per la realizzazione di tombe e monumenti funerari; b) l'assunzione di provvedimenti di annullamento o revoca degli atti di assenso già rilasciati. |
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Art. 4. Funzionamento della Commissione Edilizia1. La Commissione, su convocazione del Presidente, si riunisce ordinariamente una volta al mese e, straordinariamente, ogni volta che il Presidente lo ritenga necessario; le riunioni della Commissione non sono pubbliche e sono valide quando sia presente la maggioranza dei componenti. 2. Il Sindaco designa il funzionario chiamato a svolgere le funzioni di segretario della Commissione, senza diritto di voto. 3. Assistono ai lavori della Commissione, senza diritto di voto, i tecnici comunali istruttori degli atti sottoposti all'esame della C |
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TITOLO II - ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI E TECNICI |
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Art. 5. Certificato urbanistico (C.U.)1. La richiesta del certificato urbanistico (C.U.) può essere formulata dal proprietari o dal titolare di altro diritto che conferisca la facoltà di svolgere attività edilizie; essa deve indicare le generalità del richiedente e riportare i dati catastali e di ubicazione per individuare l'immobile a cui il certificato si |
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Art. 6. Certificato di destinazione urbanistica (C.D.U.)1. La richiesta del certificato di destinazione urbanistica (C.D.U.) può essere formulata dal proprietario o dal possessore dell'area interessata; essa deve indicare le generalità del richiedente e riportare i dati catastali e di ubicazione per individuare l'immobile a cui il certificato si riferisce. 2. Il C.D.U. è rilasciato dall'Autorità comunale entro trenta giorni dalla richiesta e specifica le prescrizioni urbanistiche riguardanti l'a |
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Art. 7. Richiesta di concessione edilizia e di autorizzazione edilizia e progetto municipale1. Il proprietario, il titolare di diritto reale che consenta di eseguire trasformazioni e chiunque, per qualsiasi altro valido titolo, abbia l'uso o il godimento di entità immobiliari con l'anzidetta facoltà, richiede all'Autorità comunale la concessione o l'autorizzazione per eseguire qualsiasi attività comportante trasformazione urbanistica od edilizia del territorio e degli immobili. 2. La richiesta di concessione o di autorizzazione edilizia è composta dei seguenti atti: a) domanda indirizzata all'Autorità comunale contenente: 1) generalità del richiedente; 2) numero del codice fiscale - o della partita IVA nel caso si tratti di Società - del proprietario e del richiedente; 3) estremi catastali e ubicazione dell'immobile sul quale si intende intervenire; b) documento comprovante la proprietà o l'altro titolo che abilita a richiedere l'atto di assenso edilizio a norma di legge; c) progetto municipale. |
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Art. 8. Rilascio di concessione edilizia e di autorizzazione edilizia1. Le concessioni edilizie e le autorizzazioni edilizie sono rilasciate dall'Autorità comunale in forma scritta e sono redatte secondo il modello allegato al presente Regolamento. 2. Le concessioni e le autorizzazioni rilasciate sono pubblicate all'albo pretorio del Comune e sono annotate nell'apposito registro tenuto ai sensi della legge regionale urbanistica. 3. Le concessioni e le autorizzazioni devono contenere: a) il riferimento alla domanda (generalità e codice fiscale del richiedente, data di presentazione, numeri di protocollo e del registro pubblico delle domande di concessione ed autorizzazione); |
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Art. 9. Diniego di concessione edilizia e di autorizzazione edilizia1. Il diniego della concessione edilizia è assunto dall'Autorità comunale, previo parere, obbliga |
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Art. 10. Comunicazione dell'inizio dei lavori1. Il titolare della concessione o dell'autorizzazione edilizia deve comunicare con atto scritto all'Autorità comunale la data di inizio dei lavori, non oltre l'inizio stesso. 2. La comunicazione è |
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Art. 11. Voltura di concessione edilizia e di autorizzazione edilizia1. Il trasferimento della concessione o dell'autorizzazione ad altro titolare (voltura) deve essere richiesto all'Autorità comunale contestualmente |
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Art. 12. - Comunicazione di ultimazione dei lavori e richiesta del certificato di abitabilità1. Entro il termine per la conclusione dei lavori, e fatta salva la richiesta di un'ulteriore concessione o autorizzazione per le op |
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TITOLO III PARAMETRI ED INDICI EDILIZI ED URBANISTICI |
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ISTRUZIONI- Sono riportate in questo Titolo le definizioni, i criteri di identificazione, le modalità di misurazione relative ai parametri ed agli indici edilizi ed urbanistici ritenuti indispensabili per individuare le caratteristiche dimensionali delle costruzioni e le loro relazioni con l'ambito territoriale nel quale sono inserite; la finalità è di uniformare i riferimenti delle entità fisiche che intervengono significativamente nella disciplina delle trasformazioni d'uso del suolo e degli interventi sul patrimonio edilizio esistente. - Il contenuto del presente Titolo deve pertanto essere integra |
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Art. 13. - Altezza dei fronti della costruzione (Hf)1. Si definiscono fronti le proiezioni ortogonali delle singole facciate della costruzione, compresi gli elementi aggettanti o arretrati e la copertura. 2. Si assume come altezza di ciascun fronte della costruzione la differenza di quota, misurata in metri [m], tra l'estradosso dell'ultimo solaio - ovvero tra il filo di gronda della copertura se a quota più elevata rispetto ad esso - ed il punto più basso della linea di spiccato; parapetti chiusi o semiaperti, realizzati con qualsiasi tipo di materiale, non rientrano nel computo se di altezza inferiore o uguale a 1,10 m. |
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Art. 14. - Altezza della costruzione (H)1. L'altezza della costruzione, misurata in metri [m], è la massima tra quelle dei fro |
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Art. 15. - Numero dei Piani della costruzione (Np)"1. Il numero dei piani della costruzione è il numero dei piani agibili - compresi quelli formati da soffitte e da spazi sottotetto computabili ai fini della determinazione della superfici |
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Art. 16. - Distanza tra le costruzioni (D), della costruzione dal confine (Dc), della costruzione dal ciglio o confine stradale (Ds)1. Le distanze di cui al titolo del presente articolo sono misurate in metri [m] e riferite al filo di fabbricazione della costruzione. 2. Il filo di fabbricazione, ai fini della presente norma, è dato dal, perimetro esterno delle pareti della costruzione, con esclusione degli elementi decorativi, dei cornicioni, delle pensiline, dei balconi" e delle altre analoghe opere, aggettanti per non più di 1,50 m; sono inclusi nel perimetro |
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Art. 17. - Superficie coperta della costruzione (Sc)1. La superficie coperta è l'area, misurata in metri quadrati [m²], della |
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Art. 18. - Superficie utile lorda della costruzione (Sul)1. La superficie utile lorda, misurata in metri quadrati [m2], è la somma delle superfici utili lorde di tutti i piani - entro e fuori terra, sottotetto N5compreso - delimitate dal perimetro esterno di ciascun piano. 2. Nel computo della superficie utile lorda dei piani sono comprese le superfici relative: |
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Art. 19. - Superficie utile netta della costruzione (Sun)1. La superficie utile netta, misurata in metri quadrati [m2], è la somma delle superfici utili nette di tutti i piani - ent |
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Art. 20. - Volume della costruzione (V)1. Il volume della costruzione, misurato in metri cubi [m3], è la somma dei prodotti della superficie utile lorda di ciascun piano (Sul), al netto di eventuali sop |
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Art. 21. - Superficie fondiaria (Sf)1. É l'area del terreno asservita e/o asservibile alle costruzioni realizzate e/o realizzabili, misurata in metri quadrati [m²], al |
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Art. 22. - Superficie territoriale (St)1. É l'area complessiva di una porzione di territorio, misurata in metri quadrati [m²], comprendente le superfici fondiarie (Sf) |
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Art. 23. - Rapporto di copertura (Rc)1. Il rapporto di copertura è il quoziente espresso in percentuale [%], tra la |
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Art. 24. - Indice di utilizzazione fondiaria (Uf)1. L'indice di utilizzazione fondiaria è dato dal rapporto tra la superficie u |
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Art. 25. - Indice di utilizzazione territoriale (Ut)1. L'indice di utilizzazione territoriale è dato dal rapporto tra la superfici |
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Art. 26. - Indice di densità edilizia fondiaria (If)1. L'indice di densità edilizia fondiaria è dato dal rapporto tra il vo |
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Art. 27. - Indice di densità edilizia territoriale (It)1. L'indice di densità edilizia territoriale è dato dal rapporto tra il |
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Art. 27 bis. - Disposizione transitoria1. Fino all'adeguamento previsto dall'art. 12, comma 5, della legge regionale 8 luglio 1999, n. 19, in luogo delle definizioni di cui ai precede |
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TITOLO IV - INSERIMENTO AMBIENTALE E REQUISITI DELLE COSTRUZIONI |
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Art. 28. - Salubrità del terreno e della costruzione1. É vietato realizzare nuove costruzioni su terreni che siano stati utilizzati come deposito di materiali insalubri (immondizie, letame, residui organici, ecc.) se non dopo aver risanato il sottosuolo corrispondente. 2. Il giudizio concernente l'opera di risanamento è dato dall'Organo competente in materia igienico-sanitaria, previa acquisizione della documentazione e dei pareri tecnici ritenuti necessari, i cui oneri sono a carico del richieden |
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Art. 29. - Allineamenti1. L'allineamento con edifici o manufatti preesistenti è quello riferito alla costruzione più arretrata rispetto |
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Art. 30. - Salvaguardia e formazione del verde1. La conservazione, la valorizzazione e la diffusione della vegetazione in genere, sia sulla proprietà pubblica sia su quella privata, sono riconosciute quali fattori di qualificazione ambientale. 2. L'Autorità comunale, con ordinanza o con esplicita condizione apposta agli atti di assenso relativi a procedimenti edilizi, può imporre l |
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Art. 31. Requisiti delle costruzioni1. Chiunque diriga ed esegua lavori di realizzazione di manufatti edilizi, di costruzione di nuovi fabbricati, di ristrutturazione, restauro e manutenzione di fabbricati esistenti, di installazione o modifica di impianti tecnologici a servizio dei fabbricati, di installazione o modifica di impianti destinati ad attività produttive all'interno dei fabbricati od in aree ad essi pertinenti, deve provvedere, sotto personale responsabilità, che le opere siano compiute a regola d'arte e rispondano alle norme di sicurezza e di igiene prescritte dalle leggi, dai regolamenti e dalle direttive in vigore. |
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Art. 32. - Inserimento ambientale delle costruzioni1. Tutte le costruzioni devono essere inserite armonicamente nel contesto ambientale. 2. I fabbricati di nuova costruzione, o soggetti a ricostruzione o a recupero, devono armonizzare nelle linee, nei materiali di rivestimento, nelle tinteggiature e nelle coperture con gli edifici circostanti, in particolare con quelli costituenti matrice ambientale, anche senza essere necessariamente simili a questi, nonché inserirsi convenientemente nell'ambiente urbano o naturale rispettandone le caratteristiche peculiari. 3. L'Autorità comunale, sentit |
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Art. 33. - Decoro e manutenzione delle costruzioni e delle aree private1. Le costruzioni, le singole parti delle stesse e le aree di pertinenza debbono essere mantenute efficienti, per quanto attiene alla sicurezza, all'estetica, al decoro, all'igiene. 2. É prescritta la conservazione degli elementi architettonici aventi caratteristiche storico-artistiche di pregio, nonché interesse di testimonianza storica, quali fontane, esedre, lapidi, bassorilievi, edicole sacre, antiche targhe e simili. |
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Art. 34. - Interventi urgenti1. Nei casi in cui ricorrano condizioni di pericolo per la stabilità delle costruzioni o si manifestino situazioni di emergenza con possibile compromissione per l'integrità dell'ambiente e risch |
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Art. 35. - Decoro degli spazi pubblici e di uso pubblico e loro occupazione1. Le strade, le piazze, i suoli pubblici o assoggettati ad uso pubblico, all'interno del centro abitato, devono essere provvisti di pavimentazione idonea allo scolo delle acque meteoriche e di mezzi per lo smaltimento delle stesse, sistemati nel sottosuolo. 2. É vietata la formazione di nuovi frontespizi ciechi (se non preordinati alla successiva costruzione in aderenza) visibili da spazi pubblici o assoggettati all'uso pubblico; in caso di preesistenza degli stessi sul confine di proprietà, l'autorità comunale, sentita la Commissione Edilizia, può imporre l'edificazione in ade |
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TITOLO V - PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE E FUNZIONALI |
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Art. 36. - Altezza interna dei locali abitativi1. Ai fini del presente regolamento è definita altezza interna di un locale la distanza tra pavimento finito e soffitto finito, misurata in metri [m] sulla perpendicolare ad entrambe le superfici; nel caso di solai nervati, l'altezza interna è misurata sottotrave". 2. Nel caso in cui il soffitto non presenti andamento orizzontale o il locale sia articolato in parti a differenti sezioni verticali, la misura dell'altezza interna si ottiene, convenzionalmente, dividendo il volume del locale per l'area netta del pavimento ricavata escludendo le soglie di passaggio da un vano all'altro e gli sguinci di porte e finestre, fino ad una profondità massima di 0,50 m. 3. La misura minima dell'altezza interna dei locali adibiti ad abitazione e d |
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Art. 37. - Antenne1. Nelle nuove costruzioni ed in quelle soggette a ristrutturazione o recupero, - i cui atti di assenso edilizio sono rilasciati dopo l'entrata in vigore del presente Regolamento - con più di un'unità immobiliare o nelle quali comunque possono essere installati più apparecchi radio o televisivi riceventi con necessità di collegamento ad antenna, è obbligatoria la posa in opera di una antenna centralizzata sia essa terrestre o satellitare, per ogni tipo di ricezione tale da richiederla; per esigenze di tutela dell'arredo urbano, le antenne paraboliche debbono avere colorazione armonica con |
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Art. 38. - Chioschi e mezzi pubblicitari1. L'installazione di chioschi, edicole od altre strutture similari, anche a carattere provvisorio, è autorizzata dal Comune, in conformità alle norme dettate dal "Codice della Strada" e dal suo regolamento di esecuzione e di attuazione. 2. Le definizioni, le caratteristiche e le modalità di installazione di mezzi pubblicitari quali insegne, sorgenti luminose, cartelli (esclusi quelli di cantiere), manifesti, striscioni, locandine, stendardi, segni reclamistici, impianti di pubblicità o propaganda, sono normate dal "Codice della Strada" e dal suo regolamento di esecuzione e di attuazione; per quanto di competenza comunale valgono le disposizioni del presente articolo. |
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Art. 39. - Coperture, canali di gronda e pluviali1. Tutti gli edifici devono essere provvisti di idonee coperture piane o inclinate, munite di canali di gronda e pluviali per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche. 2. Le coperture ed i volumi da esse sporgenti (comignoli, abbaini, volumi tecnici, ecc.) sono considerati elementi architettonici della costruzione e la loro realizzazione deve rispondere a precise previsioni di progetto, in particolare per quanto riguarda l'aspetto formale e la compatibilità dei materiali impiegati. 3. I canali di |
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Art. 40. - Cortili e cavedi1. I cortili, intendendosi per tali anche gli spazi limitati da tre soli fronti di una costruzione, qualora ciascuno di essi sia di larghezza superiore a 4,00 m, devono essere dimensionati in modo che la luce libera, misurata sulla perpendicolare ad ogni prospetto finestrato, rispetti le prescrizioni delle vigenti leggi. 2. Agli effetti di quanto sopra, la misura della luce libera è al netto delle proiezioni orizzontali di ballatoi, balconi, pensiline e di qualsiasi altra sporgenza posta all'interno del cortile, nei limiti di cui all'art. 17, 2° comma. |
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Art. 41. - Intercapedini e griglie di aerazione1. Ai fini del presente regolamento è definito "intercapedine" il vano situato sotto il livello del suolo e compreso tra il muro perimetrale di una costruzione ed i muri di sostegno del terreno circostante, appositamente realizzati; l'intercapedine ha la finalità di consentire l'illuminazione indiretta, l'aerazione e la protezione dall'umidità dei l |
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Art. 42. - Misure contro la penetrazione di animali nelle costruzioni1. Nelle nuove costruzioni ed in quelle soggette a ristrutturazione o recupero devono essere adottati accorgimenti tecnici per evitare la penetrazione di ratti, volatili ed animali in genere. 2. Tutte le aperture presenti nelle cantine, nei sottotetti e nei vespai con intercapedine ventilata debbono essere prote |
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Art. 43. - Muri di sostegno1. I muri di sostegno e di contenimento del terreno devono avere altezza non superiore a.... m, salvo che una diversa altezza sia resa indispensabile dalle specifiche ed accertate differenze di quota esistenti in sito; eventuali terrazzamenti intermedi dovranno avere larghezza non inferiore all'altezza del muro che li sovrasta. 2. Quando i muri di sostegno sono di altezza superiore a...... m, è richiesto il rispetto delle vigenti norme di legge in materia di distanze dalle pareti finestrate. |
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Art. 44. - Numeri civici1. Il Comune assegna i numeri civici ed eventuali subalterni degli stessi che devono essere apposti, a spese dei proprietari dei fabbricati, in corrispondenza degli accessi da aree pubbliche o degli accessi con le stesse funzionalmente collegati e dalle stesse direttamente raggiungibili. 2. Il numero civico deve essere collocat |
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Art. 45. - Parapetti e ringhiere1. Parapetti e ringhiere devono essere posizionati laddove sussista pericolo di caduta da uno spazio praticabile, indipendentemente dalla funzione di quest'ultimo. 2. I manufatti di cui sopra devono: a) av |
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Art. 46. - Passaggi pedonali e marciapiedi1. Nel centro abitato, tutte le vie di nuova formazione e, per quanto possibile, quelle esistenti devono essere munite di marciapiede o comunque di passaggio pedonale pubblico, realizzati in conformità alle norme di legge sull'eliminazione delle barriere architettoniche. 2. L'esecuzione dei marciapiedi, sia a raso che rialzati, se effettuata dai proprietari delle unità immobiliari che li fronteggiano, deve essere realizzata con modalità, materiali, livellette ed allineamenti indicati di volta in volta dal Comune. |
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Art. 47. - Passi carrabili1. L'accesso dei veicoli alle aree di pertinenza delle costruzioni è consentito tramite passi carrabili, la cui realizzazione deve essere autorizzata dall'Ente proprietario delle strade o degli spazi da cui si accede, nel rispetto delle disposizioni dettate dal "Codice della Strada" e dal suo regolamento di esecuzione e di attuazione. 2. Ove la costruzione fronteggi più spazi pubblici, l'accesso è consentito da quello a minor traffico. 3. L'accesso ad uno spazio privato tramite più passi carrabili può essere |
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Art. 48. - Piste ciclabili1. Il comune favorisce la realizzazione di itinerari ciclabili. 2. In caso di nu |
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Art. 49. - Portici e "pilotis"1. I nuovi portici, destinati a pubblico passaggio devono avere dimensioni non inferiori a.... m di larghezza e... m di altezza misurata all'intradosso del solaio di copertura- in caso di coperture a volta, il Comune si riserva di fissare misure diverse. 2. Se lo spazio porticato si estende su strade pubbliche aperte al traffico veicolare, l |
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Art. 50. - Prefabbricati1. Le costruzioni prefabbricate devono rispettare tutte le disposizioni previste per la normale fabbrica |
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Art. 51. Rampe1. Si definisce rampa la superficie inclinata carrabile o pedonale atta al superamento di dislivello. 2. Le rampe carrabili per il transito dei veicoli all'interno o all'esterno degli edifici non devono avere pendenza superiore al 20% se rettilinee; negli altri casi la pendenza non può essere superiore al 15%. 3. La larghezza minima della carreggiata delle rampe è: a) 3,00 m nei casi di rampa rettilinea a senso unico o a doppio senso di |
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Art. 52. - Recinzioni e cancelli1. I muri di recinzione, le recinzioni ad inferriate o a rete e i cancelli esposti in tutto in parte alla pubblica vista, debbono rispettare le norme generali di decoro dettate per le costruzioni di cui all'art. 33. 2. Le recinzioni non devono ostacolare la visibilità o pregiudicare la sicurezza della circolazione; l'autorità comunale, in sede di rilascio degli atti di assenso edilizio, può dettare condizioni particolari per conseguire tali finalità e per il migliore inserimento ambientale. 3. Le recinzioni di nuova costruzione tra le proprietà o verso spazi pubblici possono essere realizzate: a) con muro pieno di altezza massima di ………&helli |
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Art. 53. - Serramenti1. Le porte di accesso alle costruzioni dalle strade e dagli spazi pubblici o di uso pubblico devono essere dotate di serramenti che si aprono verso l'interno o a scorrimento, senza invadere gli spazi medesimi, fatta eccezione per i serramenti la cui apertura è prescritta verso l'esterno da norme di sicurezza, in tal caso saranno posti arretrati rispetto allo spazio pubblico ove possibile. |
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Art. 54. - Servitù pubbliche1. Il Comune ha facoltà di applicare o fare applicare e mantenere sui fronti delle costruzioni, previo avviso alla proprietà, apparecchi indicatori, tabelle e altri oggetti di pubblica utilità quali: a) targhe della toponomastica urbana e numeri civici; b) piastrine e tabelle per indicazioni planimetriche ed altimetriche, di tracciamento, di idranti e simili; c) apparecchi e tabelle |
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Art. 55. - Soppalchi1. Ai fini del presente regolamento è definita "soppalco" la superficie ottenuta mediante l'interposizione parziale di una struttura orizzontale in uno spazio delimitato da pareti quando la superficie soprastante e quella sottostante alla struttura menzionata non vengono chiuse per ricavare nuovi vani; la superficie netta del soppalco, anche se distribuita su più livelli, non può superare 2/3 della superficie netta del vano in cui esso è ricavato. 2. La realizzazione del soppalco |
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Art. 56. - Sporgenze fisse e mobili1. Dal filo di fabbricazione delle costruzioni prospettanti su spazi pubblici o di uso pubblico sono ammesse sporgenze per elementi decorativi, comici, davanzali, soglie, copertine, gocciolatoi, zoccolature, inferriate, vetrine, pensiline, balconi, tende ed altri corpi aggettanti; i "bow-window", le verande e gli elementi portanti verticali in risalto costituiscono filo di fabbricazione ai sensi dell'art. 16, comma 2. |
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Art. 57. - Strade private1. La costruzione di strade private è soggetta alle ordinarie procedure autorizzative e di controllo previste dall'ordinamento vigente. 2. Gli enti o i soggetti proprietari delle strade debbono provvedere: a) alla pavimentazione, se l'amministrazione Comunale la ritiene necessaria; b) alla manutenzione e pulizia; c) all'apposizione e manutenzione della segn |
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Art. 58. - Terrazzi1. Sono definite "terrazzi" le parti di costruzione con piano di calpestio pubblico o privato, recintate o meno da parapetto e lasciate a cielo aperto, la cui soletta di pavimento costituisce copertura di costruzione sottostante, di portico, di corso d'acqua, di suolo. |
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TITOLO VI - ESECUZIONE DELLE OPERE |
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Art. 59. - Prescrizioni generali1. Le opere edilizie devono essere eseguite in modo conforme agli atti progettuali comunque assentiti. 2. Il direttore dei lavori, l'esecutore delle opere e gli altri eventuali soggetti che rivestono responsabilità operative devono adoperarsi |
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Art. 60. - Richiesta e consegna di punti fissi1. Prima di iniziare i lavori per interventi di nuova costruzione, l'avente titolo è tenuto a richiedere al Comune, mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento, la ricognizione della linea di confine tra gli spazi pubblici e l'area privata interessata dall'intervento; l'istanza deve precisare il n |
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Art. 61. - Disciplina del cantiere1. Nei cantieri edili deve essere affisso, in vista del pubblico, un cartello chiaramente leggibile di dimensioni non inferiori a 0,70 m x 1,00 m, con l'indicazione: a) del tipo dell'opera in corso di realizzazione; b) degli estremi della concessione o dell'autorizzazione edilizia o della denuncia di inizio dell'attività e del nome del titolare della stessa; |
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Art. 62. - Occupazione del suolo pubblico e recinzioni provvisorie1. Ove i lavori comportino la manomissione del suolo pubblico o interessino impianti pubblici, il costruttore è tenuto a richiedere all'ente interessato le prescrizioni del caso, intese ad evitare danni al suolo ed agli impianti predetti, nonché a garantire l'esercizio di questi ultimi, specificando ubicazione, durata e scopo dell'intervento. 2. Ove sia indispensabile occupare con il cantiere porzioni di suolo pubblico, il titolare dell'atto di assenso edilizio o il costruttore devono preventivamente richiedere all'Autorità comunale la relativa concessione ai sensi dell'art. 35; all'istanza deve essere allegato un elaborato grafico recante l'indicazione planimetrica dell'area da includere nel cantiere. |
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Art. 63. - Sicurezza del cantiere e requisiti delle strutture provvisionali1. Ogni cantiere deve essere mantenuto libero da materiali dannosi o inutili, per tutta la durata dei lavori. 2. Tutte le strutture provvisionali del cantiere edilizio (ponteggi di servizio, impalcature, rampe, scale, parapetti e simili) devono avere requisiti di resistenza e di stabilità, devono essere dotate di protezioni per garantire l'incolumità delle persone e l'integrità delle cose e devono altresì conformarsi alle vigenti disposizioni di legge per la prevenzione degli infortuni e la sicurezza del lavoro; le fronti dei ponteggi verso strada devono essere provviste di opportune difese di trattenut |
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Art. 64. - Scavi e demolizioni1. La stabilità degli scavi, verificata in sede progettuale secondo quanto richiesto dalla normativa vigente, deve essere assicurata con mezzi idonei a contenere la spinta del terreno circostante e a garantire la sicurezza degli edifici e degli impianti posti nelle vicinanze. 2. Gli scavi non devono impedire od ostacolare l'ordinario uso degli spazi pubblici, ed in specie di quelli stradali; ove risulti peraltro necessaria l'occupazione di tali spazi, deve e |
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Art. 65. - Rinvenimenti1. I ritrovamento di presumibile interesse archeologico, storico o artistico devono essere posti a disposizione degli enti competenti, mediante immediata comunicazione all'Autorità comunale del reperimento; l'autorità comunale richiede l'intervento degli enti predetti, senza dilazione; i lavori, per |
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Art. 66. - Ripristino del suolo e degli impianti pubblici1. Ultimati i lavori, il costruttore e il titolare della concessione o dell'autorizzazione sono tenuti a garantire l'inte |
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TITOLO VII - VIGILANZA E SANZIONI |
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Art. 67. - Vigilanza e coercizione1. L'Autorità comunale esercita la vigilanza sull'attività urbanistica ed edilizia ai sensi della legge 28 febbraio 1985, n. 47, e dell'articolo 59 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, e loro successive modificazioni ed integrazioni. |
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Art. 68. - Violazione del regolamento e sanzioni1. Fatte salve le sanzioni amministrative e penali derivanti dalla legislazione urban |
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TITOLO VIII - DISPOSIZIONI FINALI |
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Art. 69. - Ricostruzione di edifici crollati in tutto o in parte in seguito ad eventi accidentali1. É facoltà dell'Autorità comunale, sentita la Commissione Edilizia consentire la ricostruzione, anche in contrasto con le prescrizioni del Piano Regolatore, di edifici accidentalmente crollati, in tutto o in parte, a causa di eventi naturali eccezionali o di fatti o atti accertati, dolosi o colposi, non imputabili al proprietario del bene o all'avente titolo. |
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Art. 70. - Deroghe1. L'Autorità comunale, previa autorizzazione del Consiglio Comunale e nulla osta della Giunta Regionale, può derogare alle disposizioni del presente Regolamento e delle Norme di Attuazione dello strumento urbanistico generale vigente limitatamente ai casi di edifici ed impianti pubblici o di pubblico interesse applicando le disposizioni, le procedure ed i criteri fissati dalle leggi e dalle direttive vigenti. |
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