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Sent. C. Cass. civ. 19/07/2012, n. 12485

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Edilizia e immobili - Condominio - Oarti comuni - Posti auto compresi in garage comune - Impossibilità di simultaneo godimento da parte di tutti i condomini - Uso turnario - Divieto di occupazione degli spazi inutilizzati da parte dei condomini all'infuori dei rispettivi turni - Delibera assembleare - Legittimità.

La delibera assembleare che, in considerazione dell'insufficienza dei posti auto compresi nel garage comune in rapporto al numero dei condomini, preveda il godimento turnario del bene e vieti ai singoli partecipanti di occupare gli spazi ad essi non assegnati, anche se gli aventi diritto non occupino

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SENTENZA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA

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SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con sentenza n. 23966/2001 il Tribunale di Roma rigettava l'impugnazione proposta da Marchese Giuseppe avverso la delibera dell'assemblea del Condominio di via Locatelli n. 9 in Roma del 3-2- 1999 che, disciplinando l'uso del garage comune a tutti i 12 condomini ma dotato di 11 posti macchina, aveva st

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MOTIVI DELLA DECISIONE

1) Con il primo motivo il ricorrente denuncia la violazione degli artt. 167 e 171 c.p.c.. Sostiene che la Corte di Appello, nell'affermare che il Condominio aveva ritualmente contestato le asserzioni avversarie, non ha tenuto conto del fatto che il convenuto in primo grado si era costituito solamente all'udienza di precisazione delle conclusioni, incorrendo nelle preclusioni previste dalle citate norme, e che, pertanto, le eccezioni proposte nella comparsa di costituzione in merito alla legittimità dell'uso turnario ed alla inapplicabilità dell'uso intensivo ex art. 1102 c.c., non potevano essere prese in considerazione.

Il motivo è infondato.

Contrariamente a quanto sostenuto dal ricorrente, le deduzioni svolte dal Condominio riguardo alla legittimità dell'uso turnario ed alla inapplicabilità dell'uso intensivo ex art. 1102 c.c., non costituiscono eccezioni in senso stretto, ma semplici allegazioni difensive, volte a contestare la fondatezza della domanda attrice. Esse, pertanto, non sono soggette al regime di preclusioni stabilito, nella vigenza del sistema novellato dalla L. n. 353 del 1990, (applicabile al presente giudizio ratione temporis), per la proposizione, da parte del convenuto, delle eccezioni non rilevabili d'ufficio.

2) Con il secondo motivo il ricorrente lamenta la violazione e falsa applicazione degli artt. 2697 e 2735 c.c., nonché l'illogicità e contraddittorietà della motivazione. Sostiene che la Corte di Appello, nel basare la sua decisione sul rilievo che il ricorrente non aveva provato che alcuni condomini non usano il garage, ha invertito l'onere della prova dei fatti su cui si fonda la legittimità della introduzione dell'uso turnario, gravante sul Condominio.

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P.Q.M.

La Corte rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese, che liquida in Euro 2.

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