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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
D. Min. LL.PP. 03/12/1987
D. Min. LL.PP. 03/12/1987
D. Min. LL.PP. 03/12/1987
D. Min. LL.PP. 03/12/1987
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Art. 1.Sono approvate le norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo delle costruzioni prefab |
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Art. 2.Le anzidette norme entrano in vigore sei mesi dopo la pubblicazione del presente decreto nella Gazzet |
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1.INTRODUZIONE |
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1.1.OggettoFormano oggetto delle presenti norme le strutture prefabbricate in conglomerato cementizio, semplice od armato normale o precompresso, destinate alla realizz |
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1.2. ScopoLe presenti norme hanno lo scopo di indicare criteri e metodi di calcolo per le verifiche di sicurezza, proced |
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1.3. Documenti normativi di baseLe presenti norme forniscono integrazioni integrative e complementari specifiche alle norme vigenti ed in particolare : decreto ministeriale, criteri generali per la verifica della sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi emanate in base all' art. 1 della legge n. 64 |
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1.4. Manufatti prodotti in seriePer manufatti prodotti in serie devono intendersi quelli il cui impiego singolo o insieme ad altri co |
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1.4.1. Serie dichiarataPer serie "dichiarata" si intende la produzione in serie eseguita in stabilimento, dichiarata tale dal produttore, conform |
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1.4.2. Serie controllataPer serie "controllata" si intende la produzione in serie che, oltre ad avere i requisiti specificati |
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1.5. Manufatti di produzione occasionalePer manufatti di produzione occasionale, fermo restando l' obbligo del rispetto delle presenti norme, |
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1.6. Coordinamento progettuale tra produzione e montaggioIl progettista o i progettisti dell' opera strutturale devono prevedere e verificare le diverse fasi |
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2. CRITERI GENERALI Dl PROGETTO |
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2.1. Principi di sicurezzaScopo delle verifiche delle strutture é di garantire che l' opera sia in grado di resistere con adeguata sicurezza alle azioni cui potrà essere sottoposta, rispettando le condizioni necessarie per il suo esercizio e assicurando la sua conservazione nel tempo. |
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2.2. Verifiche di sicurezzaDovranno essere seguite le prescrizioni delle norme tecniche di cui al punto 1.3., tenendo conto delle seguenti integrazioni e/o modifiche: con il metodo di calcolo agli stati limite si assumer&agr |
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2.2.1. Verifiche nelle fasi transitorieNelle fasi transitorie si osserveranno le seguenti norme specifiche: nelle fasi di sollevamento e traspo |
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2.3. Elementi |
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2.3.0. GeneralitàPer condizioni di verifica relative a manufatti con stagionatura inferiore ai ventotto giorni, la resistenza caratteristica del calcestruzzo da mettere in conto é que |
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2.3.1. Posa e regolazione degli elementi prefabbricatiNella fase di posa e regolazione degli elementi prefabbricati si devono adottare gli accorgimenti necessari per ridurre le sollecitazioni di nat |
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2.4. Unioni e giuntiPer "unioni" si intendono collegamenti tra parti strutturali atti alla trasmissione di sollecitazioni. Per "giunti" si intendono spazi tra parti strutturali atti a consentire ad essi spostamenti mutui senza trasmissione di sollecitazioni. |
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2.4.1. AppoggiGli appoggi vanno calcolati tenendo conto delle condizioni peggiori, determinate dalla combinazione delle tolleranze di produzione e di montaggio. Gli appoggi devono essere tali da soddisfare le condizioni di resistenza dell' elemento appoggiato, dell' eventuale apparecchio di appoggio e del sostegno, tenendo conto delle |
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2.4.2. Realizzazione di vincoli provvisoriPer la corretta esecuzione delle unioni ed il prosieguo dei lavori, é indispensabile che gli elementi prefabbricati, una v |
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2.4.3. Realizzazione delle unioniLa realizzazione delle unioni deve rispettare il progetto che deve quindi precisare anche le relative |
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2.5. FondazioniLa scelta e il dimensionamento delle fondazioni, oltre a garantire una adeguata sicurezza al sistema |
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2.6.Insieme strutturaleI singoli manufatti prefabbricati, collegati fra loro e con le altre parti strutturali mediante unioni, realizzano |
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2.7. Stabilità locale e di insiemeI singoli elementi dovranno essere verificati nei confronti dei fenomeni di instabilità che possono innescarsi sia nelle fasi transitorie che nella fase finale, tenendo pres |
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2.7.1. ControventiLe azioni orizzontali possono essere assegnate alle strutture di controvento purché queste sia |
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2.8. Prevenzione del collasso a catenaNella definizione dello schema strutturale e nello studio dei particolari costruttivi, il progettista |
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2.9. Durabilità strutturaleDovrà essere garantita una congrua durabilità strutturale intesa come permanenza nel te |
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2.10. TolleranzeLe dimensioni geometriche dei manufatti e le coordinate spaziali del loro posizionamento relativo possono discostarsi dai valori nominali di quantità che rappresentano le variazioni dimensionali accettabili della struttura, quantità che vengono dette tolleranze. |
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2.10.1 Strutture ad elementi monodimensionaliTolleranze di produzione: a |
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2.10.2. Solai, pannelli di tamponamento e grandi pannelliTolleranze di produzione: a) la variazione delle dimensioni lineari ortogo |
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2.11. Regole particolari di progettazione |
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2.11.1. Strutture con elementi monodimensionali2.11.1.1. Edifici multipiano Per gli edifici multipiano qualora non sia comprovata la capacità dei nodi di assicurare il funzionamento a telaio, la stabilità della struttura deve essere ottenuta affidando integralmente le azioni orizzontali ad opportune strutture atte a funzionare come controvento. 2.11.1.2. Travi |
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2.11.2. Strutture ad elementi bidimensionalia) Organismo spaziale. Le indicazioni che seguono possono applicarsi anche ad elementi prefabbricati tridimensionali composti da pannelli. Gli orizzontamenti, qualunque sia la loro tipologia, dovranno essere tali da garantire un funzionamento a diaframma. Le strutture devono essere controventate da sistemi di pareti verticali in due direzioni principali. Non si deve fare assegnamento sul funzionamento a telaio delle strutture (o parti di esse) per azioni flettenti perpendicolari al piano dei pannelli verticali. b) Incatenamenti. Nello spessore di ogni solaio si devono prevedere, nelle due direzioni, armature metalliche meccanicamente continue colleganti muri e facciate opposte ed interessanti tutti i pannelli verticali. Analogamente in tutti i pannelli portanti devono essere realizzati incatenamenti verticali meccanicamente continui che costituiscono nodo con i precedenti. In corrispondenza delle facciate, anche non portanti, deve essere realizzato un incatenamento perimetrale al quale devono essere collegati tutti gli incatenamenti interni. Il collegamento tra solai contigui deve essere realizzato con un cordolo di lar |
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3. PROVE PRELIMINARI E CONTROLLI |
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3.1. Prove sui materialiPer quanto attiene alle strutture oggetto delle presenti norme in generale vale per i materiali quanto indicato nelle vigenti "Norme tecniche per l' esecuzione delle opere in c.a. normale e pr |
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3.2. Prove sugli elementi e sulle unioniPer le finalità di cui al successivo capitolo 5. "Controlli e collaudi" si prevedono indagini |
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3.3. Prove su prototipiLe prove su prototipo sono finalizzate a fornire indicazioni perla scelta dello schema di comportamento delle st |
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4. ESECUZIONE |
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4.1. Produzione |
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4.1.1. CompattazioneLe caratteristiche di addensamento (pervibrazione, vibrazione, centrifugazione, scuotimento o altro) |
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4.1.2 . MaturazionePer la maturazione naturale si devono eseguire particolari controlli sulla resistenza dei manufatti che maturano in condizioni di temperatura umidità e ventilazioni estreme, e cioé spiccatamente "estive" o "invernali". |
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4.2. Sformo e stoccaggio |
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4.2.0. GeneralitàDurante le operazioni di movimento del cassero non devono essere alterate le caratteristiche fisico-m |
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4.2.1. Dispositivi di ancoraggio ai mezzi di sollevamento incorporati nel manufattoI dispositivi di ancoraggio, dimensionati dal progettista, devono essere chiaramente indicati negli elaborati tecnici, come pure le loro modalità di impiego in fase di sollevamento. In ogni fase le componenti della forza di sollevamento devono soddisfare le verifiche di resistenza locali e globali. Per quanto attiene al dimensionamento dei dettagli di sollevamento devono essere presi in conto a sec |
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4.2.2. StoccaggioLa permanenza in stoccaggio, se necessaria, dovrà avere durata tale da rendere il manufatto id |
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4.2.3. RifinituraGuasti o difetti, che incidano sulla resistenza o sulla durabilità del manufatto, non possono |
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4.3. TrasportoL' elemento deve posare sul mezzo di trasporto secondo gli schemi statici previsti, tenendo conto delle variazioni geometriche che il mezzo può subire durante la marcia. |
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4.4. Montaggio |
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4.4.0. Mezzi di sollevamentoNel rispetto delle vigenti norme antinfortunistiche i mezzi di sollevamento dovranno essere proporzio |
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4.4.1. PosizionamentoGli elementi vanno posizionati come e dove indicato in progetto. |
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4.4.2. Stabilità durante il montaggioL' elemento può essere svincolato dall' apparecchiatura di posa solo dopo che é stata assicurata la sua stabilità. |
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4.4.3. Verifiche delle tolleranze dimensionali e della corrispondenza dei manufatti al progettoLa direzione lavori é tenuta a verificare la corrispondenza dei manufatti al progetto sotto tu |
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5. CONTROLLO E COLLAUDI |
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5.1. Verifica tecnica preventiva per elementi di serie controllataLa produzione in serie controllata di componenti strutturali deve essere preceduta da verifiche speri |
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5.2. Controllo di produzione e di accettazione |
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5.2.1. Controllo sui materialiI controlli sui materiali dovranno essere eseguiti in conformità alle prescrizioni di legge vigenti. Per il calcestruzzo impiegato con fini strutturali nei centri di produzione dei componenti prefabbricati di serie, il tecnico abilitato che assume le responsabilità stabilite dalla legge per il direttore dei lavori dovrà effettuare il controllo continuo del conglo |
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5.2.2. Controllo di produzione e accettazione di serie "controllata"5.2.2.1. Controllo di produzione Dopo un periodo minimo continuo di due anni di produzione in serie dichiarata (anche antecedenti alla emanazione del presente decreto ministeriale) da comprovare adeguatamente, e con un volume minimo di produzione realizzata di 1.000 m³ di calcestruzzo omogeneo o n. 1.000 singoli manufatti, é facoltà del produttore di richiedere il riconoscimento della produzione in serie "controllata". Il Ministero dei lavori pubblici - Servizio tecnico centrale, esaminata la documentazione presentata sulla base di quanto più avanti indicato, sentito il Consiglio superiore, potrà accogliere la richiesta anche sulla scorta di eventuali sopralluoghi, indicando eventuali prescrizioni integrative. |
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5.3. Procedure per il collaudo staticoFermo restando il disposto delle norme tecniche sulle opere in c.a/c.a.p. e acciaio, relative al collaudo statico, su strutture prefabbricate già assemblate e poste in opera si devono eseguire controlli atti a verificare la rispondenza dell' opera ai requisiti di progetto; data la tipologia e le modalità di esecuzione delle opere é significativa e rilevante la funzione del collaudatore in corso d' opera. |
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6. USO E MANUTENZIONE |
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6.0Il produttore di elementi prefabbricati dovrà fornire al committente gli elaborati (disegni, particolari costruttivi, ecc.), firmati dal progettista e dal responsabile della produzione, secondo le rispettive competenze, contenenti istruzioni per il corretto impiego dei singoli manufatti, esplicitando in particolare: a) destinazione del prodotto; b) requisiti fisici rilevanti in relazione alla destinazione; |
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6.1. Cambiamento d' uso dell' operaNel caso di cambiamento d' uso dell' opera, la proprietà deve provvedere a fare effettuare una |
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6.2. Controlli di esercizio successiviSaltuariamente, ove ritenuto necessario in relazione a possibili o temuti degradi delle opere ed in circostanza di modifica di fatti che possono influire sulle condizioni di esercizio della struttura (destinazione, conf |
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