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D. P.C.M. 03/08/2012

Attuazione dell'articolo 8, comma 3, del decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 228 in materia di linee guida per la valutazione degli investimenti relativi ad opere pubbliche e del Documento pluriennale di pianificazione degli investimenti in opere pubbliche.
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[Premessa]



IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI


Visto l'art. 8, comma 3, del decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 228

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Art. 1 - Oggetto

1. Il presente decreto, in attuazione dell'art. 8, comma 3, del decreto legislativo n. 228/2011

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Art. 2 - Definizioni

1. Ai fini del presente decreto, si applicano le definizioni che seguono:

a) la «valutazione ex ante dei fabbisogni infrastrutturali» è l'attività, di cui all'art. 3, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 228/2011, disti

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Art. 3 - Entrata in vigore

Il presente decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana ed entrer&

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Allegato I - MODELLO DI RIFERIMENTO PER LA REDAZIONE DA PARTE DEI MINISTERI DELLE LINEE GUIDA
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Premessa

Le linee guida devono essere considerate come una sorta di check list in modo da assicurare che tutti gli aspetti rilevanti ai fini della progettazione e della completa realizzazione delle infrastrutture siano stati considerati.

L'analisi costi-benefici è utilizzata come principale metodologia per la valutazione degli investimenti pubblici proposti e realizzati dalle amministrazioni centrali dello Stato. Qualora

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1. Valutazione ex ante dei fabbisogni di infrastrutture e servizi di cui all'art. 3 del decreto legislativo n. 228/2011

1.1. La valutazione dei fabbisogni infrastrutturali, che ha per oggetto il confronto tra segmenti omogenei di domanda e di offerta di infrastrutture, deve essere effettuata con riferimento a un arco temporale minimo di tre anni - pari al periodo di programmazione – e a un arco temporale massimo di dieci anni.

1.2. Gli indicatori di domanda e di offerta devono essere confrontabili.

1.3. L'analisi della domanda è, di norma, articolata nelle seguenti componenti:

a) analisi della domanda attuale, soddisfatta e non soddisfatta. La domanda attuale può essere rilevata per successive aggregazioni o calcolata con opportune formule e stime;

b) analisi della domanda potenziale. La domanda potenziale deve essere analiticamente dimostrata sulla base di indicatori tali da prestarsi ad essere oggetto di verifica nell'ambito dell'analisi di rischio, tra i quali, dati demografici, tasso di crescita, mutamento nei comportamenti, modifica delle normative;

c) analisi della domanda sostitutiva. La domanda sostitutiva, che riguarda sia la domanda sottratta ad altri interventi sia quella finalizzata ad un miglioramento della qualità della domanda esistente, deve essere analitica

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2. Valutazione ex ante delle singole opere, di cui all'art. 4 del decreto legislativo n. 228/2011

2.1. La valutazione ex ante delle singole opere è svolta attraverso l'elaborazione degli studi di fattibilità ed è finalizzata ad individuare le soluzioni progettuali ottimali per il raggiungimento degli obiettivi identificati nella valutazione ex ante dei fabbisogni di infrastrutture e servizi.

2.2. Essa viene di norma condotta applicando i principi dell'Analisi costi-benefici (ACB), come consolidati nella letteratura scientifica internazionale e dalle indicazioni metodologiche impartite dalla Commissione Europea e da altri autorevoli organismi. L'analisi costi-benefici viene applicata nell'ambito degli studi di fattibilità o della documentazione equivalente ed è necessaria anche nel caso in cui sia stato già predisposto il progetto preliminare. La valutazione con l'approccio costi-benefici permette la verifica di modalità e tempi di realizzazione delle opere e presenta gli opportuni indicatori di realizzazione, che saranno oggetto di valutazione ex post.

2.3. L'approccio valutativo può in generale seguire le seguenti fasi:

a) identificare bisogni di servizio e assicurare coerenza con politiche e priorità contenuti nei programmi in vigore;

b) identificare outcomes e outputs in termini misurabili. Selezione degli indicatori (di impatto e di risultato: cd. outcome indicators) volti a cogliere il contributo che l'opera arreca alla riduzione del fabbisogno infrastrutturale; vi rientrano i cd. core indicators definiti dalle Autorità di gestione dei programmi operativi in esito all'interlocuzione metodologica e di merito con l'unità di valutazione degli investimenti pubblici e le competenti strutture tecniche della DG-Regio della Commissione europea. Gli indicatori prescelti dovranno possedere caratteri di verificabilità oggettiva, continuità di osservazione, rilevanza euristica rispetto all'obiettivo finale dell'intervento;

c) determinare il base case o la situazione «senza progetto»;

d) identificare e stimare tutti gli impatti finanziari incrementali rispetto al base case;

e) identificare tutti i significativi impatti so

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3. Criteri e procedure per la selezione delle opere di cui all'art. 5 del decreto legislativo n. 228/2011

3.1. I criteri di selezione delle opere, da includere nel Documento, si basano sugli esiti sia dell'analisi dei fabbisogni infrastrutturali sia della valutazione ex ante dei singoli interventi.

3.2. Completati gli studi di fattibilità, i

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4. Criteri e procedure per la valutazione ex post delle opere di cui all'art. 6 del decreto legislativo n. 228/2011

4.1. La valutazione ex post si propone di verificare per ogni opera ovvero, qualora utile o pertinente, raggruppamenti di opere accomunate da legami funzionali, settoriali o territoriali:

il grado di conseguimento degli obiettivi di realizzazione fisica;

l'effettiva entrata in esercizio degli interventi e delle opere pubbliche;

i risultati direttamente dipendenti dall'attuazione dell'opera con particolare riferimento ai benefici per la collettività nell'arco temporale di un triennio a partire dalla entrata in funzione;

gli impatti diretti ed indiretti sul contesto di riferimento;

l'efficacia dei «metodi di valutazione» ex ante ne

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5. Coinvolgimento degli organismi indipendenti di valutazione di cui all'art. 7 del decreto legislativo n. 228/2011

5.1. I Ministeri individuano gli organismi responsabili delle predette attività di valutazione nei nuclei di valutazione e verifica degli investimenti pubblici (di seguito «nuclei») di cui all'art. 1 della legge n. 144/1999 R.

5.2. I nuclei sono responsabili di una efficace ed efficiente attività di valutazione e in partic

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Allegato II - SCHEMA-TIPO DI DOCUMENTO PLURIENNALE DI PIANIFICAZIONE
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Premessa

Lo scopo del documento pluriennale di pianificazione (di seguito documento) è delineare gli obiettivi e le strategie del Ministero rendendoli coerenti con le risorse finanziarie e gli strumenti normativi e programmatori a disposizione nell'ambito della realizzazione di opere pubbliche.

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Introduzione

1. Elencazione e descrizione dei piani e programmi di investimento in essere per opere pubbliche a valere sulle leggi di spesa pluriennale e a carattere permanente e di altri strumenti legislativi/programmatori di settore.

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1. Prima sezione: analisi ex ante dei fabbisogni infrastrutturali

1.1. Analisi del bilancio domanda/offerta attraverso l'uso di indicatori, con riferimento ai sub-settori di attività, ai programmi di investimento e alle aree territoriali.

1.2. Individuazione di obiettivi (target) di risultato e di impatto

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2. Seconda sezione: metodi e risultati della procedura di valutazione e di selezione delle opere e priorità di intervento

2.1. Indicazione dei metodi di valutazione seguiti in base alla tipologia degli interventi.

2.2. Sintesi delle analisi costi-efficacia.

2.3. Sintesi degli studi di fattibilità semplificati.

2.4. Sintesi degli studi di fattibilità relativi alle «infrastrutture strategiche».

2.5. Sintesi delle valut

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3. Terza sezione: metodi e risultati della valutazione ex post degli interventi

3.1. Indicazione delle opere da sottoporre a valutazione ex post suddivise in opere ancora a) in corso di realizzazione e b) opere completate.

3.2. Scelta del/dei metodo/i di valutazione e loro motivazione.

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