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Lett. Circ.Min. Interno 18/08/2006, n. 880

La sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro ove siano presenti persone disabili strumento di verifica e controllo (Check-list).
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[Premessa]



Con la Circolare n.4 del 1 marzo 2002

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ALLEGATO - LA SICUREZZA ANTINCENDIO NEI LUOGHI DI LAVORO: STRUMENTO DI VERIFICA E CONTROLLO (CHECK-LIST)
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1. Introduzione generale

Questa lista di controllo (check-list) è stata elaborata per proporre uno strumento operativo finalizzato ad individuare gli elementi significativi per la sicurezza di tutte le persone (ed in particolare di quelle con disabilità) nei luoghi di lavoro.

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2. Struttura della check-list

La check-list è stata organizzata considerando la sequenza delle azioni che dovrebbero essere svolte da ciascun individuo coinvolto in una situazione di emergenza, dal momento in cui viene percepito l’allarme fino al raggiungimento del luogo sicuro.

Per ciascuna di queste azioni vengono quindi proposte specifiche domande di verifica delle caratteristiche quantitative e/o qualitative degli elementi edilizi ed impiantistici del luogo di lavoro che, interagendo direttamente con le azioni connesse all’esodo, ne possono conseguentemente determinare anche l’efficacia.

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3. Guida all’uso

Nella compilazione della check-list devono essere coinvolte tutte le figure professionali e i possibili utenti del luogo di lavoro, con particolare riferimento alle persone con disabilità. N1

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4. Descrizione delle voci


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A. PERCEZIONE DELL’ALLARME

La percezione corretta e immediata dell’allarme é condizione imprescindibile per comunicare alle persone presenti in un luogo l&rs

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B. ORIENTAMENTO DURANTE L’ESODO

Per favorire l’orientamento e la riconoscibilità delle strutture da parte delle persone con disabilità sensoriale, oltre ai cartelli segnaletici si possono utilizzare sistemi integrati costituiti da guide naturali, N2 percorsi-guida, N3 mappe tattili, N4 indicazioni puntuali tattili, N5 sistemi informativi elettronici, N6 ecc., con l’obiettivo di eliminare quelle barriere costituite dalla “mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non-vedenti, per gli ipovedenti e

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C. MOBILITÀ NEGLI SPAZI INTERNI

Questa sezione considera l’azione di esodo che va dall’abbandono della postazione di lavoro al raggiungimento del luogo sicuro. Ciò include la percorrenza di spazi interni (mobilità orizzontale e verticale) ed il transito attraverso le porte interne di accesso ai singoli locali e le porte di ingresso/uscita della struttura.

In linea di principio la struttura e i suoi elementi devono garantire l’esodo della persona con disabilità in modo autonomo: ciò dipende

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C.1 Porte dei locali di lavoro

Le caratteristiche delle porte e dei relativi spazi antistanti e retrostanti rappresentano importanti parametri da considerare per garantire la mobilità, sia per quanto concerne il ruolo delle porte stesse, ovvero come ostacolo al loro attraversamento e/ alla mobilità di persone che si muovono nelle immediate vicinanze (condizione negativa) da parte di persone con disabilità motorie o sensoriali, sia per la funzione di co

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C.2. Porte installate lungo le vie di uscita ed in corrispondenza delle uscite di sicurezza

L’uscita di piano non è altro che l’uscita di emergenza così come descritta nel D.Lgs. 626/94. N8

L’obiettivo è quello di fornire una via di fuga sicura ed efficace, attraverso una porta la cui apertura avviene a semplice spinta, con il minimo sforzo e senza una conoscenza preventiva del dispositivo installato su di essa.

Le caratteristiche delle porte e dei relativi spazi antistanti e retrostanti rappresentano importanti parametri da considerare per garantire la mobilità, sia per quanto concerne il ruolo delle porte stesse, ovvero come ostacolo al loro attraversamento e/o alla mobilità di persone che si muovono nelle immediate vicinanze (condizione negativa) da parte di persone con disabilit

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C.3. Percorsi orizzontali interni

Per i percorsi orizzontali interni sono previste domande finalizzate a rilevare la presenza di piccoli dislivelli e le possibili soluzioni.

Dal punto di vista delle persone con disabilità, le difficoltà maggiori nella pe

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C.4. Percorsi verticali

In un luogo di lavoro, per percorsi verticali s’intendono le scale, gli ascensori ed altri sistemi di sollevamento come le piattaforme elevatrici e i servoscala.

A parte le scale, tutti gli altri sistemi per spostarsi da un piano ad un altro di un edificio sono generalmente inutilizzabili durante un’emergenza. Peraltro, anche gli ascensori antincendio non sono autonomamente utilizzabili, in questa fase, in quanto destinati a personale specializzato nel loro impiego.

I punti della check-list sono quindi relativi esclusivamente all’identificazione di criticità dovute a caratteristiche

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C.5. Spazio calmo

Per “spazio calmo” si intende “un luogo sicuro statico contiguo e comunicante con una via di esodo verticale od in essa inserito. Tale spazio non deve costituire intralcio alla fruibilità delle vie di esodo ed avere caratteristiche tali da garantire la permanenza di persone con ridotte o impedite capacità motorie in attesa dei soccorsi”. N9

Negli edifici esistenti la realizzazione di tali luoghi si rende necessaria soprattutto in presenza di edifici pluripiano e/o complessi nei quali l’esten

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D. MOBILITÀ NEGLI SPAZI ESTERNI

In questa sezione si considera il percorso che la persona deve intraprendere, una volta uscita dall’ambiente in cui

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5. Riferimenti normativi

I riferimenti normativi utilizzati nella redazione della check-list sono stati i seguenti:

- D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547 (Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.)

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La sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro: strumento di verifica e controllo (check-list)
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Il rilievo
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A. PERCEZIONE DELL’ALLARME


N.

DOMANDA

VERIFICA

POSSIBILE SOLUZIONE

FONTI

A.1

Se la valutazione del rischio ha evidenziato la necessità di installare un sistema di segnalazione sonoro di allarme, questo é stato installato?

SI

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B. ORIENTAMENTO DURANTE L’ESODO


N.

DOMANDA

VERIFICA

POSSIBILE SOLUZIONE

FONTI

B.1

È presente la segnaletica che indichi le vie di fuga e le uscite di sicurezza?

SI

NO

NP

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C.1 PORTE DEI LOCALI DI LAVORO


N.

DOMANDA

VERIFICA

POSSIBILE SOLUZIONE

FONTI

C.1.1

Nei locali ove siano presenti sino a 25 lavoratori, la porta è larga 0.80 m?

SI

NO

NP

Adeguare le aperture alla normative

D.P.R. 547/55

art. 14

D.Lgs. 626/94

art. 33

C.1.2

Nei locali ove siano presenti lavoratori in numero compreso tra 26 e 50 c'è una porta larga 1,20 m?

SI

NO

NP

Adeguare le uscite di piano alle normative

D.P.R. 547/55

art.14 D.Lgs.626/94

art. 33

C.1.3

Nei locali ove siano presenti lavoratori in numero compreso tra 51 e 100 c'è una porta larga 1.20 m ed una porta larga 0.80 m?

SI

NO

NP

Adeguare le uscite di piano alle normative. Ogni 50 persone in più si aggiunge un modulo da 0,60 m, cioè una porta da 0,80 m o per due moduli una porta da 1,20 m.

D.P.R. 547/55

art. 14

D.Lgs. 626/94

art. 33

C.1.4

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C.2 PORTE INSTALLATE LUNGO LE VIE DI USCITA ED IN CORRISPONDENZA DELLE USCITE DI SICUREZZA


N.

DOMANDA

VERIFICA

POSSIBILE SOLUZIONE

FONTI

C.2.1

Nei luoghi di lavoro a rischio d’incendio medio o basso, ove siano presenti sino a 50 lavoratori l’uscita di piano è larga 0.80 m?

SI

NO

NP

Adeguare le uscite di piano alle normative

D.M. 10/3/98

All. III

C.2.2

Nei luoghi di lavoro a rischio d’incendio medio o basso, ove siano presenti da 51 a 100 lavoratori vi sono due uscite di piano larghe 0.80 m?

SI

NO

NP

Adeguare le uscite di piano alle normative

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C.3 PERCORSI ORIZZONTALI INTERNI


N.

DOMANDA

VERIFICA

POSSIBILE SOLUZIONE

FONTI

C.3.1

La pavimentazione composta da elementi complanari con eventuali risalti non superiori a 2,5 cm?

SI

NO

NP

Rendere complanare la pavimenta-zione del percorso (1).

D.M. 236/89

Art. 8.1.2

(1) Benché la norma conceda un dislivello massimo pari a 2,5 cm, esperienze dimostrano che anche una tale piccola dimensione potrebbe determinare difficoltà, anche possibilità di inciampo per le persone che non se ne avvedono.

C.3.2

Esistono dislivelli (salti di quota) lungo il percorso d’esodo?

SI

NO

NP

Raccordare il dislivello (salto di quota) con una rampa avente le seguenti caratteristiche:

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C.4 PERCORSI VERTICALI INTERNI


N.

DOMANDA

VERIFICA

POSSIBILE SOLUZIONE

FONTI

C.4.1

Le scale sono dotate di parapetto di altezza minima pari a 100 cm?

SI

NO

NP

Adeguare il parapetto esistente. Sostituire il parapetto con uno ad altezza adeguata.

D.P.R. 547/55

Art. 26

D.M. 236/89

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C.5 SPAZIO CALMO


N.

DOMANDA

VERIFICA

POSSIBILE SOLUZIONE

FONTI

C.5.1

In un edificio pluripiano in cui le persone con disabilità non possono affrontare autonomamente il

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D. MODALITÀ NEGLI SPAZI ESTERNI


N.

DOMANDA

VERIFICA

POSSIBILE SOLUZIONE

FONTI

D.1

Il percorso d’esodo ha una pavimentazione composta da elementi complanari con eventuali risalti non superiori a 2 mm?

SI

NO

NP

Rendere complanare la pavimenta-zione del percorso.


D.2

Gli elementi costituenti la pavimentazione hanno giunti di larghezza inferiore a 5 mm?

SI

NO

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