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Deliberaz. G.R. Veneto 05/11/2019, n. 1621

Piano di Tutela delle Acque, art. 15 c.1. Approvazione delle Direttive tecniche per la delimitazione delle aree di salvaguardia delle risorse idriche, in aree territoriali omogenee, per punti di attingimento di acque sotterranee destinate al consumo umano tramite acquedotto.
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Testo del provvedimento


L'Assessore Gianpaolo E. Bottacin riferisce quanto segue.

La direttiva 2000/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio (Water Framework Directive) del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque, all'art. 7, comma 3, prevede che gli Stati membri possano definire "aree di salvaguardia" per corpi idrici destinati alla produzione di acqua potabile.

La direttiva 2006/118/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio (cosiddetta Direttiva figlia) del 12 dicembre 2006 sulla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento, nel riprendere l'art. 7, comma 3 della direttiva 2000/60/CE, prevede la determinazione, da parte degli Stati membri, di zone di salvaguardia delle dimensioni che l'autorità nazionale competente ritenga necessarie per la protezione degli approvvigionamenti di acqua potabile.

Il D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale" e successive modifiche integrative recepisce la direttiva 2000/60/CE (Water Framework Directive) e disciplina sia la tutela quali-quantitativa dell'acqua dall'inquinamento che l'organizzazione del servizio idrico integrato. L'art. 94, in particolare, disciplina le aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano, erogate ai terzi mediante impianto di acquedotto che riveste carattere di pubblico interesse.

Nella seduta del 12 dicembre 2002 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome ha sancito un Accordo denominato "Linee guida per la tutela della qualità delle acque destinate al consumo umano e criteri generali per l'individuazione delle aree di salvaguardia delle risorse idriche di cui all'art. 21 del D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152", in quanto tale necessità era presente già nella normativa italiana precedentemente all'emanazione della Direttiva quadro europea.

La prima norma che ha determinato la obbligatorietà di creare delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano è infatti il D.P.R. n. 236 del 24 maggio 1988 "Attuazione della direttiva 80/778/CEE, concernente la qualità

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Allegato A - Direttive Tecniche per la delimitazione delle aree di salvaguardia delle risorse idriche in aree territoriali omogenee, per prelievi di acque sotterranee destinate al consumo umano tramite acquedotto (Piano di Tutela delle Acque, art. 15 c. 1)

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Allegato A1 - Allegato I alle Direttive Tecniche - Inquadramento generale: la normativa, il territorio, l'utilizzo delle acque potabili nel Veneto

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Allegato A2 - Allegato II alle Direttive Tecniche - Criterio idrogeologico: metodi per l'individuazione delle aree di salvaguardia delle sorgenti

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