D. Min. Infrastrutture e Trasp. 05/12/2003, n. 392

Il decreto opera la sostituzione del comma 6 dell’art. 7 del D.M. 4.8.1998, n. 400, recante «Regolamento generale recante norme per le funicolari aeree e terrestri in servizio pubblico destinate al trasporto di persone». Detto comma riguarda la stabilità delle linee funicolari e la sicurezza dell’esercizio, ed in particolare gli interventi necessari a rendere immuni le aree interessate dal tracciato dal rischio di frane o valanghe.
Per quel che riguarda l’aspetto geologico e geotecnico è prescritta l’adozione, da parte delle autorità competenti per l’assetto del territorio, delle misure di cui alla L. 2.2.1974, n. 64, recante «Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche» e delle relative norme tecniche di applicazione.
Disposizioni dettagliate sono invece introdotte con riguardo alla materia nivologica. La lettera b) del nuovo comma 6 del citato art. 7 prescrive ora l’effettuazione opere di stabilizzazione del manto nevoso, di deviazione o di arresto delle valanghe, atte ad evitare che le valanghe investano gli elementi strutturali fissi dell’impianto. In alternativa è anche ammesso il ricorso al distacco artificiale e controllato di masse nevose, che non devono comunque raggiungere gli elementi strutturali fissi dell’impianto, ovvero alla chiusura temporanea dell’impianto fino al superamento della situazione di rischio.
L’adozione degli interventi preventivi sopra descritti è subordinata all’approvazione, da parte della regioni o delle province autonome competenti, di un piano di gestione della sicurezza, contenente, tra l’altro, il nominativo della persona che, unitamente all’esercente dell’impianto, è responsabile della gestione del piano. Il piano deve inoltre documentare le scelte progettuali effettuate con relazione rilasciata da un professionista di comprovata esperienza in materia.