D. Min. Istruzione, Univ. e Ric. 09/05/2001, n. 118 | Bollettino di Legislazione Tecnica
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D. Min. Istruzione, Univ. e Ric. 09/05/2001, n. 118

Standard minimi dimensionali e qualitativi e linee guida relative ai parametri tecnici ed economici concernenti la realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari di cui alla legge 14 novembre 2000 n. 338 - (decreto n. 118).
(In vigore dal 5.6.2002)
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[Premessa]



Il Ministro dell'istruzione

dell'università e della ricerca

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Art. 1. - (Oggetto del decreto)

1. Il presente decreto definisce, ai sensi dell'articolo 1, comma 4, della legge 14 novembre 2000, n.

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Art. 2. - (Standard minimi dimensionali e qualitativi)

1. Gli standard minimi dimensionali e qualitativi relativi agli interventi previsti dall'articolo 1 del presente decreto sono riportati nell'allegato A, che costituisce parte integrante dello stesso. Essi hanno carattere prescrittivo ai fini della ammissione al cofinanziamento previsto dalla legge 14 novembre 2000, n. 338, con le modalità e le condizioni di seguito specificate e di quelle previste dal decreto ministeriale di cui all'articolo 1, comma 3 della medesima legge.

2. Non sono sottoposti a verifica di congruità rispetto agli standard minimi, riportati nell'allegato A, gli immobili oggetto dei seguenti interventi:

A - gli interventi su immobili già esistenti, adibiti o da adibire ad alloggi e residenze per gli studenti universitari:

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Art. 3. - (Linee guida relative ai parametri tecnici ed economici)

1. Le linee guida relative ai parametri tecnici di cui all'articolo 1 del presente decreto sono riportate nell'allegato B, che costituisce parte integrante dello stesso. Esse hanno carattere raccomanda

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Allegato A - Standard minimi qualitativi
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1. Finalità

La realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari deve garantire allo studente le necessarie condizioni di permanenza nella citt

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2. Definizioni

Per una corretta interpretazione e applicazione del presente regolamento si definiscono:

- R

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3. Gli utenti delle residenze per studenti

Le residenze per studenti devono rispondere alle esigenze degli utenti: studenti residenti, personale di gestione. Devono inoltre consentire anche agli studenti no

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4. Le funzioni delle residenze per studenti

Nelle residenze per studenti deve essere garantita la compresenza delle funzioni residenziali e dei servizi correlati, in modo tale che siano ottemperate entrambe le esigenze di individualità e di socialità.

Nelle residenze per studenti devono essere previste le seguenti aree funzionali:

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5. Criteri generali relativi ai requisiti degli interventi di edilizia residenziale per studenti

Nella progettazione e realizzazione degli interventi di edilizia residenziale studentesca devono esse

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5.1. Compatibilità ambientale

I nuovi edifici devono tener conto dei principi di salvaguardia ambientale, anche in assenza di indicazioni negli strumenti urbanistici e nei regolamenti edilizi. Tali principi dovranno essere rispettati, quando possibile, anche negli interventi di manutenzione straordinaria, recupero o ristrutturazione di edifici esistenti.

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5.2. Integrazione con la città e i servizi

Nel caso di nuove costruzioni e di recupero o ristrutturazione di edifici esistenti da adibire a residenza per studenti, l'intervento deve essere integrato nel contesto cittadino in cui è previsto al fine di costituire un continuum nel tessuto

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5.3. Compresenza dei livelli di individualità e socialità nella fruizione

La residenza per studenti deve rispondere alla duplice esigenza degli studenti di individualità e di socialità attraverso una adeguata previsione e ripartizione di spazi a carattere privato e semi-privato, e sp

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5.4. Integrazione delle tecnologie informatiche e multimediali

Tanto nel caso di nuove costruzioni che nel caso di interventi di manutenzione straordinaria, recupero o ristrutturazione degli edifici esistenti, la residenza per studenti

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5.5. Orientamento ambientale

La residenza per studenti deve consentire una fruizione autonoma da parte di tutti gli studenti e degli utenti esterni; a tal fine ogni ambito funzionale e le diverse unità ambientali devono essere

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5.6. Manutenzione e gestione

La residenza per studenti deve rispondere a requisiti di massima manutenibilità, durabilità e sostituibilità dei materiali e componenti e di controllabilità nel tempo delle prestazioni, in

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6. Criteri relativi al dimensionamento funzionale ed edilizio generale

Ai fini del dimensionamento funzionale ed edilizio generale devono essere rispettate le condizioni sp

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6.1. Funzioni residenziali (AF1)

6.1.1. La superficie netta da adibire alle funzioni residenziali a posto alloggio (p.l.) deve essere uguale o superiore a 16 mq/p.l. (tipologia minima 1). Detta superficie minima risulta opportunamente incrementata di min 2 mq/p.l. per i posti alloggio non riservati agli studenti capaci e meritevoli privi di mezzi sulla base dei

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6.2. Funzioni di servizio (AF2+AF3+AF4+AF5)

6.2.1. La superficie netta da adibire alle funzioni di servizio a studente deve essere min 8 mq/studente. Lo standard di superficie minima per le funzioni di servizio non comprende le unità ambientali opzionali indicate nel successivo punto 7.

6.2.2. Nell'ambito dello standard di superficie destinato alle funzioni di servizio deve essere rispettata la seguente articolazione:

- per i Servizi culturali e didattici (AF2),

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6.3. Funzioni di accesso e distribuzione

La superficie da attribuire agli spazi di accesso e distribuzione deve essere

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6.4. Funzioni parcheggio auto e servizi tecnologici

La dotazione di spazi di parcheggio auto/moto è determinata nella misura minima ammessa dalle

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7. Requisiti delle unità ambientali
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7.1. Area Funzionale Residenza (AF1)

Nella AF1 devono essere rispettati i seguenti minimi dimensionali:

- camera singola (posto lett

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7.2. Area Funzionale Servizi culturali e didattici (AF2)

L'AF2 si articola nelle seguenti unità ambientali indispensabili:

- sala/e studio;

- aula/e riunioni;

- biblioteca (deposito e consultazione).

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7.3. Area Funzionale Servizi ricreativi (AF3)

L'AF3 si articola nelle seguenti unità ambientali:

- sala/e video;

- sala/e musica;

- spazio/i internet;

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7.4. Area Funzionale Servizi di supporto (AF4)

L'AF4 si articola nelle seguenti unità ambientali:

- lavanderia/stireria;

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7.5. Area Funzionale Servizi gestionali e amministrativi (AF5)

L'AF5 si articola nelle seguenti unità ambientali:

- ufficio dirigente;

- ufficio portiere;

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7.6. Funzioni di Accesso e distribuzione

L'insieme delle funzioni di Accesso e distribuzione si esplica nei seguenti spazi:

- ingresso;

- percorsi

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Servizi igienici generali

In prossimità degli spazi a carattere collettivo e dei nuclei di residenza devono essere previ

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7.7. Funzioni di parcheggio auto e servizi tecnologici

L'insieme delle funzioni di parcheggio auto e servizi tecnologici si esplica nei seguenti spazi:

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Allegato B - Linee guida relative ai parametri tecnici ed economici
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1. Modelli insediativi

La residenza universitaria si caratterizza in Italia per essere un sistema di spazi organizzato per aree funzionali destinate alla residenza e ai servizi collegata alle strutture didattiche universitarie, nonché integrata nel contesto urbano.

Il grado di dipendenza dalle strutture universitarie e d'integrazione col contesto urbano determina differenti modelli insediativi che a loro volta sono strettamente influenzati dal rapporto esistente tra città e università.

1. UNIVERSITÀ SEPARATA DALLA CITTÀ: gli studenti, in numero inferiore a quello degli abitanti, vivono nel CAMPUS separato dalla città, ma da essa dipendente. Qui le residenze rappresentano un sistema costituito da molteplici strutture strettamente collegate con l'ist

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2. Tipologie di alloggi e residenze per studenti

I modelli organizzativi più diffusi secondo i quali sono strutturate le più recenti realizzazioni residenziali per studenti possono classificarsi in quattro tipi fondamentali:

- ad albergo;

- a minialloggi;

- nuclei integrati;

- misti.

TIPO AD ALBERGO.

L'organizzazione spaziale prevede corpi edilizi rettangolari lunghi nei quali su un corridoio centrale si affacciano le camere

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3. Spazi e dotazioni degli Ambiti Funzionali
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3.1 Elenco degli ambiti funzionali e delle relative unità ambientali:

AF1: Residenza

AF1.1 Camera

AF1.2 Bagno

AF1.3 Camera attrezzata individuale

AF1.4 Cucina pranzo soggiorno semiprivato

AF1.5 Soggiorno collettivo

AF1.6 Cucina e zona pranzo di piano


AF2: Servizi culturali e didattici

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3.2 Descrizione dei requisiti generali degli ambiti funzionali:

Ambito funzionale: Residenza

Funzioni

Le funzioni che si svolgono all'interno di questo ambito sono:


- dormire





- lavarsi





- cucinare





- mangiare





- studiare





- socializzare





- comunicare





- tempo libero personale




- tempo libero collettivo



Unità ambientali












Tipologia a

Tipologia a

Tipologia



Ad albergo

minialloggi

nuclei integrati







Camera

x

x

x


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3.3 Requisiti generali delle principali unità ambientali

Camera con bagno

L'ambito spaziale di uso individuale per antonomasia della residenza universitaria è costituito dalla stanza dove l'utente svolge la maggior parte delle funzioni per soddisfare sia le necessità primarie del vivere quotidiano, sia il bisogno di socialità. In tal modo essa assume ruoli differenti. A causa della plurifunzionalità di tale ambito, delle abitudini consolidate dall'utenza nella residenza familiare di provenienza, della differenziazione delle abitudini e dei percorsi formativi, si considera necessario che esso sia per intero di pertinenza individuale.

La stanza, in relazione ai rapporti che instaura con i locali bagno, cucina, salotto, può dar vita a differenti aggregazioni, configurandosi in vario modo, con pianta quadrata, rettangolare o più articolata per la presenza di nicchie destinate allo studio o alle funzioni di soggiorno. Può avere affacci verso l'esterno di tipo diverso, dalla semplice finestra, al balcone, al ballatoio, al bow-window.


Cucina e zona pranzo di piano

Comprende lo spazio nel quale viene preparato il pasto.

L'attuale organizzazione della vita universitaria vede un ampio ricorso ai servizi di mensa soprattutto per il pasto del mezzogiorno, mentre la presenza di cucine diffuse nella residenza e gestibili direttamente dagli utenti risultano gradite dalla maggioranza degli utenti.

L'ambito spaziale dedicato alla preparazione dei pasti risulta luogo nel quale si attuano anche processi di socializzazione e di ulteriore integrazione tra i residenti.

Dalle analisi svolte, la cucina può essere utilizzata a rotazione con continuità dal 50% degli utenti cui ne è riservato l'uso e deve ess

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4. Dotazioni e caratteristiche tecniche degli arredi, attrezzature e impianti

Nelle pagine seguenti viene descritto un livello base richiesto per gli arredi e una serie di dotazio

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4.1 Arredi e forniture

AF1 RESIDENZA

AF1.1 Camera


Dimensionata per 1 utente




Arredi: dotazioni di base

quantità

Letto

1

Dimensioni minime cm 90 x 200


Materasso ignifugo anallergico


Cuscino, lenzuola e coperte per il letto

1 cad. per utente

Scrivania

1

Dimensioni minime cm 120 x 80


Sedia

1 per utente

Seduta e schienale ergonomici in materiale lavabile ed ignifugo


Armadio

1

Dimensioni minime: un modulo 120 x 60 x 60 per persona


Cassettiera per biancheria


Modularità con altri elementi di arredo interno per consentire la flessibilità


d'uso al variare delle specifiche esigenze


Scaffalatura

1

Dimensioni minime cm 80 x 25, 5 ripiani


Tenda ignifuga

1

Corpo illuminante a soffitto

1

Corpo illuminante da letto

1

Corpo illuminante da scrivania

1

Cestino

1

Appendiabiti da muro a 3 posti

1

Comodino - cassettiera cm 45 x 45

1



Arredi: ulteriori caratteristiche delle dotazioni di arredo di livello qualitativo

quantità

superiore e ulteriori elementi di arredo


Letto


Ruote per facilitare lo spostamento e l'adattabilità dell'arredo


Scrivania


Dimensioni e caratteristiche adeguate all'uso del videoterminale


Sedia


Caratteristiche idonee all'uso dei videoterminali, come da D.Lgs. 626/94


Ruote per facilitare gli spostamenti


Frigorifero

1

Dimensioni minime 100 lt.


Cassetta di sicurezza individuale

1

Chiusura mediante chiave di sicurezza con copia custodita presso la


segreteria dell'Azienda


Inamovibilità e resistenza allo scasso


Armadio

1

Dimensioni superiori al minimo




Forniture e impianti: dotazione di base

Elettricità


Riscaldamento


Rete telefonica


Impianto prevenzione incendi


Impianto TV




Forniture e impianti: dotazioni opzionali

Collegamento LAN


Aria condizionata




AF1.2 Bagno



Arredi: dotazioni di base

quantità

WC

1

Lavabo

1

Bidet

1

Cabina e piatto doccia

1

Porta asciugamani

1

Portarotolo, spazzolone, portaspazzolino

1 cad.

Cestino

1

Armadietto, mensola e specchio

1 cad.

Corpo illuminante a soffitto

1

Corpo illuminante da specchio

1

Appendiabiti

1

Biancheria da bagno

1

Arredi: ulteriori caratteristiche delle dotazioni di arredo di livello qualitativo

quantità

superiore e ulteriori elementi di arredo


WC


Meccanismo di cacciata a bassa rumorosità


Riempimento della cassetta rapido


Serbatoio a due sezioni di diversa capacità per ridurre il consumo di acqua


Vaso di tipo sospeso


Rubinetterie


Miscelatore testa ceramica




Forniture e impianti: dotazione di base

Elettricità


Riscaldamento


Acqua calda e fredda


Scarico acqu

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4.2 Impianti

La seguente descrizione degli impianti e delle forniture distingue, dove significativo, tra interventi di nuova edificazione e di interventi sull'esistente (manutenzione, recupero e ristrutturazione). Viene individuato un livello base richiesto e una serie di incrementi qualitativi legati a una maggiore sofisticazione tecnologica.


Impianto elettrico

Gli impianti elettrici dovranno essere realizzati in rispondenza alle leggi 1° marzo 1968 n. 186, 5 marzo 1990 n. 46 e successive integrazioni. Si considerano a regola d'arte gli impianti elettrici realizzati secondo le norme UNI - CEI applicabili. Tra i requisiti di base per tutti gli interventi vi sono l'adattabilità al variare delle esigenze abitative, della potenza richiesta, degli sviluppi tecnologici e normativi, nonché l'integrazione dell'impiantistica con l'edificio mediante sistemi adattabili quali controsoffitti, pavimenti galleggianti, cavedi di adeguate dimensioni.

Dotazioni opzionali per tutti gli interventi.

Dotazione di un sistema di controllo PLC con rete BUS dedicata che possa verificare in tempo reale l'utilizzo della rete elettrica, gestire il funzionamento della stessa e monitorare il funzionamento dei dispositivi di sicurezza.

Gruppo di continuità per le sale computer.


Impianto di illuminazione

L'impianto di illuminazione dell'edificio dovrà assicurare i livelli di illuminamento medi necessari per le attività previste nelle singole unità ambientali. Oltre ad una illuminazione generale diffusa diretta dovrà essere prevista una illuminazione puntuale diretta e/o indiretta là dove sono necessari livelli di illuminamento specifici (sale studio, zone di lettura, ecc.) come indicati nei principi di ergonomia della visione riportati nella UNI 10530.

La qualità della luce prodotta (tenendo conto anche della luce riflessa) dovrà stimolare le attività svolte, assicurando un elevato comfort visivo. I parametri di progetto degli impianti saranno conformi a quanto riportato nella norma UNI 10380 sull'illuminazione di interni con luce artificiale.

Dotazioni opzionali per tutti gli interventi

Luce di emergenza in caso di interruzione dell'erogazione elettrica per gli spazi di connettivo

Fornitura di lampade a risparmio energetico e a lunga durata

Regolazione automatica della luminosità mediante sensori di bilanciamento dell'apporto naturale e artificiale

Attivazione dell'illuminazione negli spazi di connettivo mediante sensori di presenza


Impianto di riscaldamento e impianto di condizionamento

L'impianto di riscaldamento dovrà essere realizzato tenendo conto che gli alloggi sono occupati da utenza con tempi di permanenza generalmente bassi e pertanto poco attenta alla gestione e manutenzione delle attrezzature. L'impianto dovrà essere perciò per quanto possibile gestito da terzi salvo le regolazioni ambientali locali.

Sia nelle nuove realizzazioni che negli interventi sull'esistente dovranno essere messe in atto le soluzioni più idonee all'ottimizzazione del comportamento energetico del sistema edificio - impianto - ambiente, applicando i criteri della L. 10/91 e successive modificazioni e del relativo DPR 41

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4.3 Caratteristiche delle finiture

In questo paragrafo vengono descritti i requisiti di base che gli elementi di finitura dovranno comunque assicurare, indipendentemente dai materiali adottati.


Pavimentazioni interne

Le pavimentazioni per interni possono essere realizzate mediante molteplici materiali e tecnologie, in rapporto alle quali andranno verificati i requisiti tecnici necessari per le varie destinazioni d'uso delle unità ambientali secondo le normative UNI-EN specifiche per i vari materiali e prodotti. Seguono alcuni requisiti comuni per tutte le tipologie.

Sicurezza

reazione al fuoco

non scivolosità

assenza di asperità superficiali

Igiene

assenza di interstizi e fessure non pulibili

pulibilità con dispositivi e detergenti ordinari (acqua)

Durabilità - manutenibilità

resistenza all'urto e al punzonamento

resistenza all'usura

resistenza alle bruciature di sigaretta

resistenza all'attacco chimic

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5. Requisiti ambientali, tecnici e gestionali

I seguenti requisiti rappresentano i livelli prestazionali attesi per gli edifici di nuova costruzione, nonché le indicazioni auspicabili per gli interventi di manutenzione, ristrutturazione e recupero, fatta salva la tutela dei caratteri storico - artistici e la fattibilità tecnico - economica degli interventi.


5.1 Benessere termoigrometrico



Prestazioni attese

Rif. normativi

Ambito



funzionale

Categorie di attività



Categoria d'uso E 1.1

DPR 412/93

AF1, AF4

Categoria d'uso E 1.3

DPR 412/93

Connettivo

Categoria d'uso E 6

DPR 412/93

AF2, AF3

Categoria d'uso E 2

DPR 412/93

AF5

Temperatura operativa

UNI EN ISO 7730

Tutti

La temperatura operativa θoè la temperatura uniforme dell'aria e delle pareti di un ipotetico ambiente con il quale il corpo umano scambia la medesima potenza termica per radiazione e convenzione scambiata con l'ambiente reale.



Misura in °C, per attività [ 1,2 MET, 40 [ Φ[ 60, va [ 0,15 m/s, Icl

= 0,5 41 clo.






Condizioni invernali

20 [θo[ 24


Condizioni estive

23 [θo[ 26


Umidità relativa

UNI EN ISO 7730

Tutti

Il mantenimento di un livello corretto di umidità relativa (Ur) è necessario in tutti gli ambienti dove si permane a lungo, al fine di prevenire manifestazioni patologiche per gli occupanti (con umidità basse) e degrado delle condizioni igieniche degli ambienti (per umidità alte).






30% [ Ur [ 70%



Temperatura superficiale del pavimento

UNI EN ISO 7730

AF1

A temperatura superficiale θpdel pavimento deve essere controllata sia in regime invernale che estivo per evitare situazioni di malessere per gli occupanti che, svolgendo attività sedentaria o moderata, permangono a lungo in un ambiente.

Misurazioni eseguite

in conformità alla

UNI EN 27726


AF2

AF5

Misura in °C, per attività [ 1,2 MET, Icl = 0,5 41 clo, calzature di tipo ordinario.






Condizioni invernali

19 [ θp[ 26


Condizioni estive

23 [θp[ 26


Differenza verticale di temperatura dell'aria

UNI EN ISO 7730

AF1

Il gradiente verticale di temperatura Δθo,1-1,1è la differenza della temperatura rilevata tra 1,1 m e 0,1 m dal pavimento. Deve essere controllato in regime invernale ed estivo per evitare situazioni di malessere per gli occupanti che, svolgendo attività sedentaria o moderata, permangono a lungo in un ambiente.

Misurazioni eseguite

in conformità alla

UNI EN 27726


AF2

AF5

Misura in °C, per attività [ 1,2 MET, Icl = 0,5 41 clo.






Condizioni invernali ed estive θo,1-1,1[ 3



Asimmetria di temperatura piana radiante

UNI EN ISO 7730

AF1

La temperatura piana radiante θprè la temperatura ideale di un ambiente isotermo che scambia lo stesso flusso infinitesimo dell'ambiente reale. La asimmetria può essere prodotta da superfici verticali fredde quali i componenti finestrati.

Misurazioni eseguite in conformità alla UNI EN 27726.

Il calcolo delle temperature superficiali delle pareti esterne può

AF2

AF5

Misura in °C, per attività [ 1,2 MET, Icl = 0,5 41 clo.

essere condotto sul progetto mediante la


Regime invernale θpr[ 10 °C

norma UNI 10350


Rischio da correnti d'aria

UNI EN ISO 7730

AF1

Il rischio di correnti d'aria deriva dalla immissione di aria in un ambiente in prossimità di persone in attività sedentaria o moderata con conseguente sensazione di malessere.

Misurazioni eseguite in conformità alla

UNI EN 27726

AF2

AF3

AF5

Il rischio è prevalente in condizioni estive.



per attività [ 1,2 MET, Icl = 0,5 41 clo.






Parametro Draft Risk (%)[ 15



Velocità media dell'aria nell'ambiente

UNI EN ISO 7730

Tutti

Come per il rischio di correnti d'aria, la velocità dell'aria deve essere controllata per evitare sensazioni di malessere.






V= 0,05 - 0,2 m/s



Voto medio previsto

UNI EN ISO 7730

AF1, AF2

La sensazione termica dell'uomo è legata soprattutto al bilancio di energia termica sul corpo umano

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