D. Cons. Sup. LL.PP. 09/04/2019, n. 208 | Bollettino di Legislazione Tecnica
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D. Cons. Sup. LL.PP. 09/04/2019, n. 208

Linee Guida per l’identificazione, la qualificazione, la certificazione di valutazione tecnica ed il controllo di accettazione dei calcestruzzi fibrorinforzati FRC (Fiber Reinforced Concrete)
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[Premessa]

Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici


Il Presidente


Visto il decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 2006, n. 204, “Regolamento di riordino del Consiglio Superiore dei lavori pubblici”, come modificato dal citato D.P.R. 211/2008, e in particolare l’articolo 2, comma 3), e l’articolo 9;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2014, n. 72, concernente “Regolamento recante l’organizzazione de

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Articolo 1

È approvato il testo della “Linea Guida per la identificazione, la qualificazione, la certificazione di valut

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Articolo 2

Il presente decreto e le Linee Guida allegate sono pubblicati sul sito internet istituzionale del Consiglio Superiore dei

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Linee Guida per l’identificazione, la qualificazione, la certificazione di valutazione tecnica ed il controllo di accettazione dei calcestruzzi fibrorinforzati FRC (Fiber Reinforced Concrete)


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1. Scopo e campo di applicazione

Le vigenti Norme Tecniche per le Costruzioni (nel seguito NTC) prescrivono, al punto 11.1, che tutti i materiali e prodotti da costruzione, quando impiegati per uso strutturale, debbano essere identificati e in possesso di specifica qualificazione all’uso previsto e debbano altresì essere oggetto di controlli in fase di ac

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2. CARATTERISTICHE DEL COMPOSITO E DEI RELATIVI COMPONENTI


I calcestruzzi fibrorinforza

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2.1 Matrice cementizia

La matrice cementizia di un FRC è costituita da un calcestruzzo o da una malta.

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2.2 Fibre

Le fibre sono caratterizzate, oltre che dal tipo di materiale, da parametri geometrici quali la lunghezza, il diametro equivalente, il rapporto d’aspetto (rapporto tra la lunghezza in proiezione della fibra e il diametro equivalente) e la forma (rettilinee, uncinate, ondulate, ecc.).

Si evidenzia che, per la produzione delle fibre, devono essere utilizzati materiali e componenti qualificati secondo le procedure applicabili. In particolare le fibre devono essere marcate CE, in accordo con le norme europee armonizzate EN 14889-1 (per le fibre realizzate in acciaio) e EN 14889-2 (per le fibre in materiale polimerico).

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2.2.1 Comportamento a lungo termine

Nel caso di utilizzo di fibre polimeriche è necessario verificare il comportamento del filo costituente la fibra in presenza di carichi di lun

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2.3 Caratteristiche prestazionali del FRC ai fini della qualificazione
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2.3.1 Comportamento a trazione del FRC

L’aggiunta di fibre disperse in una matrice cementizia ne modifica le proprietà meccaniche, contrastando l’apertura progressiva delle fessure e conferendo al prodotto (calcestruzzo o malta), dopo la fessurazione, una significativa resistenza residua a trazione fino al raggiungimento di uno sforzo nullo a trazione per un valore significativo dell’apertura di fessura. L’energia specifica necessaria per rompere a trazione il conglomerato (di seguito denominata “tenacità”) o per giungere a valori di apertura di fessura predeterminati, dipende da molteplici fattori tra i quali, ad esempio, il rapporto d’aspetto della fibra, la percentuale

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2.3.2 Classi prestazionali del FRC

Le prestazioni richieste a un FRC sono le seguenti:

- classe di resistenza a compressione;

- classe di consistenza;

- classe di esposizione;

- limite di proporzionalità (tensione corrispondente), definito e determinato nel seguito;

- classe di tenacità, ovvero resistenza opposta dal materiale all’avanzamento del processo di frattura.

È inoltre necessario definire le seguenti proprietà:

- dimensione massima dell’aggregato;

- caratteristiche geometriche della fibra;

- materiale utilizzato per la fibra.

In assenza di una sperimentazione specifica, il modulo elastico e il modulo di Poisson sono normalmente riferiti ai valori medi e determinabili utilizzando le regole previste dalla normativa vigente per il calcestruzzo senza fibre.

La lunghezza delle fibre deve essere compatibile con il copriferro e l’interferro ed essere proporzionata alla dimensione massima dell’aggregato. È consigliata una lunghezza della fibra non inferiore al doppio della dimensione massima dell’aggregato. In presenza di un rinforzo ibrido (costituito da fibre di diversa tipologia e lunghezza) l’annotazione precedente è da riferirsi alla fibra di maggior lunghezza.

Le proprietà nominali del FRC indurito devono essere determinate su provini normalizzati, realizzati e maturati in condizioni controllate, mediante prove standard di laboratorio.

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2.3.3 Caratteristiche meccaniche

Per i calcestruzzi fibrorinforzati FRC oggetto della presente Linea Guida, ai fini della qualificazione, il Fabbricante deve determinare e dichiarare le seguenti proprietà meccaniche:

a) resistenza a compressione (fck, valore caratteristico), determinata con la stessa procedura di prova prevista per il calcestruzzo senza fi

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3. QUALIFICAZIONE INIZIALE DELLA PRODUZIONE IN STABILIMENTO E CONTROLLO PERMANENTE DELLA PRODUZIONE
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3.1 Qualificazione del Fabbricante

Al fine di assicurare la costanza delle prestazioni, il materiale FRC deve essere prodotto con un sistema di controllo interno della produzione predisposto in coerenza con la norma UNI EN ISO 9001 certificato da organismi terzi indipendenti che operano in coerenza con la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021 ai sensi del § 11.2.8 delle NTC. Tale sistema permanente di controllo interno, che deve essere attivato secondo quanto previsto nei Piani dei controlli interni di cui al § 4.1, deve assicurare il mantenimento dello stesso livello

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3.2 Prove di qualificazione

Al fine di ottenere e mantenere il Certificato di Valutazione Tecnica, nonché garantire la sussistenza ed il manten

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3.2.1 Prove di qualificazione per il rilascio del Certificato di Valutazione Tecnica CVT (prove iniziali di tipo, ITT)

Ai fini del rilascio del CVT devono essere eseguite le seguenti prove di qualificazione, correntemente denominate prove iniziali di tipo (ITT):

a) Prove allo stato fresco:

- n. 1 prova di slump in accordo con la UNI EN 12350-2 per la determinazione di una classe di consistenza. Per applicazioni particolari del FRC (es. FRC auto-compattante), il Fabbricante può fare riferimento ad altre prove previste dalla UNI EN 12350 per la determinazione della classe di consistenza ed i risultati delle prove effettuate dovranno essere riportati nella Scheda Tecnica (Allegato 1).

b) Prove meccaniche allo stato indurito:

- n. 12 prove di flessione su provino intagliato, in accordo con la EN 14651;

- n. 6 prove di compressione in accordo con la UNI EN 12390;

tutti i provini elencati in precedenza devono essere confezionati con uno stesso impasto utilizzando lo stesso processo di produzione del FRC;

- per materiali con resistenza nominale a flessione in fase fessurata maggiore di 8 MPa e classe di tenacità d o e, così come definite al § 2.3.2, il Fabbricante può far verifi

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3.2.2 Prove per il controllo permanente di produzione in stabilimento

Il Fabbricante deve garantire un sistema di controllo interno permanente del processo di produzione in fabbrica. Tale sistema deve assicurare il mantenimento di un adeguato livello di affidabilità nella produzione e nell’impiego dei singoli materiali e dei componenti impiegati, nonché la conformità del prodotto finale ai requisiti richies

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3.2.3 Prove annuali per il mantenimento del CVT

Ai fini del mantenimento del CVT, oltre agli usuali controlli a regime della produzione in stabilimento, con cadenza non superiore ai 12 mesi il Fabbricante deve altresì effettuare le seguenti prove:

- n. 12 prove di flessione su provino intagliato, in accordo con la EN 14651;

- n. 6 prove di compressione in accordo con la UNI EN 123

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3.3 Prove di qualificazione di tipo meccanico

Le prove di qualificazione di tipo meccanico comprendono:

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3.3.1 Prove di compressione su calcestruzzo fibrorinforzato

La prova di compressione deve essere eseguita su cubi di lato 150 mm in accordo con le Norme Tecniche per le Costruzioni.

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3.3.2 Prove di flessione su provino prismatico intagliato

I valori nominali delle proprietà del materiale possono essere determinati eseguendo una prova di flessione a 3 punti su un provino intagliato, in accordo con la norma EN 14651 (Figura 3). Si determina il diagramma della forza applicata (F) in funzione della deformazione, generalmente espressa in termini di CMOD (Crack Mouth Opening Displacement

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3.4 Prove di durabilità ambientale

Qualora il Fabbricante richieda il rilascio del CVT per classi di esposizione ai cicli di gelo/disgelo, devono essere effe

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3.4.1 Prove cicliche gelo-disgelo

Le prove cicliche di gelo e disgelo devono essere effettuate su n. 6 campioni con le stesse modalità di cui al § 3.3.2 (Allegato 1). A tal fine i provini devono essere condizionati in una camera umida per una settimana, con umidità relativa non inferiore al 95% e temperatura di 20 ± 2°C. I campioni saranno pre-intagliati. N. 3 campioni saranno anche preventivamente provati a flessione secondo la EN 14651 raggiungendo un CMOD limite di 0,5 m

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3.4.2 Prove di comportamento in ambienti con temperature elevate

Qualora nel FRC si utilizzino fibre polimeriche, devono essere eseguite prove di comportamento in ambienti con temperature elevate, come d

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3.4.3 Prove per la determinazione della temperatura di transizione vetrosa e di fusione dei cristalli per fibre polimeriche

Sarà cura del Fabbricante specificare la temperatura di transizione vetrosa (Tg) valutata con la ISO 113

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3.5 Prove per la determinazione delle prestazioni alle alte temperature e di reazione al fuoco

La prova di comportamento alle alte temperature e di reazione al fuoco non sono obbligatorie.

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3.6 Tabella di sintesi delle prove di qualificazione

La seguente Tabella 2 riassume il numero dei provini sui quali effettuare le prove ai fini della qualificazione dei FRC presenti nel catalogo di un Fabbricante.



Tabella 2 - Numero di prove iniziali di tipo (ITT) necessarie per la richiesta del CVT

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3.7 Certificazione dei risultati delle prove iniziali di tipo

I certificati di prova rilasciati dai Laboratori incaricati devono contenere almeno:

- l’identificazione del “Fabbricante” e dell&rsquo

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3.8 Scheda tecnica

Al completamento delle prove iniziali di tipo (§ 3.2.1), i Fabbricanti sono tenuti a predisporre apposite Schede tecniche relative a tutti i prodotti che si intende commercializzare.

In Appendice (Allegato 2) è riportata la struttura di una Scheda tecnica tipo contenente le informazioni minime obbligatorie da fornire.

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3.9 Adempimenti richiesti al Fabbricante

I risultati delle prove di controllo di cui sopra devono essere conservate presso il Fabbricante per almeno 10 anni e messi a disposizione del STC per le verifiche periodich

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4. PROCEDURA DI QUALIFICAZIONE

I Fabbricanti di FRC sono tenuti ad inoltrare al STC richiesta di CVT, ai sensi del § 11.1, lettera C, delle vigenti Norme Tecniche per le Costruzioni

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4.1 Documenti da allegare all’istanza

L’istanza di rilascio del CVT e la relativa documentazione dovranno essere trasmesse al STC secondo le indicazioni fornite in apposita procedura che lo stesso STC provvederà ad emanare. A supporto dell’istanza dovrà essere prodotta almeno la seguente documentazione, sottoscritta dal legale rappresentante:

- Relazione illustrativa/descrittiva concernente il FRC oggetto dell’istanza, che specifichi i materiali e i componenti di base utilizzati e le caratteristiche prestazionali, che devono essere valutate dal Servizio Tecnico Centrale; a tal fine devono essere esplicitamente indicate le fonti di approvvigionamento dei componenti;

- Scheda tecnica di prodotto (rif. Allegato 2) relativa al FRC oggetto dell’istanza ed ai materiali e componenti impiegati (non devono essere inseriti rife

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4.2. Istruttoria del Servizio Tecnico Centrale

Il STC, nell’ambito delle proprie competenze, effettua l’istruttoria dell’istanza presentata, verificando:

- la completezza e congruità della documentazione presentata;

- l’idoneità del Laboratorio incaricato;

- lo svolgiment

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4.3 Durata e rinnovo del Certificato di Valutazione Tecnica (CVT)

Il CVT ha una durata di 5 anni dalla data del rilascio e può essere rinnovato su richiesta del Fabbricante, il quale entro 6 mesi dalla scadenza deve presentare al STC (Divisione 2^) apposita istanza di rinnovo corredata:

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4.4 Sospensione e ritiro del Certificato di Valutazione Tecnica (CVT)

La mancata applicazione, anche solo di una delle condizioni poste a base del rilascio, è titolo per la sospensione del CVT.

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4.5 Prodotti provenienti dall’estero

Gli adempimenti di cui alle presenti Linee Guida si applicano anche a Fabbricanti esteri e ai FRC realizzabili con fibre e matrici da loro prodotte e commercializzate, che devono essere qualificate secondo le procedure di qualificazione EN, come precisato al

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4.6 Identificazione e rintracciabilità dei prodotti qualificati

Ciascun prodotto qualificato deve costantemente essere riconoscibile per quanto concerne le caratteristiche qualitative e riconducibile allo stabilimento di produzione attraverso la documentazione di accompagnamento delle forniture, su modelli depositati presso il STC, dalla quale risulti, in modo inequivocabile, il riferimento al Fabbricante e allo stabilimento di produzione. Nel caso di prodotti premiscelati, ogni confezione deve essere marchiata con identificativi diversi da quelli di prodotti aventi differenti caratteristiche, ma fabbricati nello stesso stabilimento e con identificativi differenti da quelli di prodotti con uguali caratteristiche, ma fabbricati in altri stabilimenti, siano essi o meno dello stesso Fabbricante. La marchiatura, ove possibile, deve essere inalterabile nel t

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5. PROCEDURE DI ACCETTAZIONE IN CANTIERE

Il Direttore dei Lavori, in fase di accettazione, deve verificare che ciascuna miscela omogenea sia coperta da CVT in corso di validità, di cui una copia deve essere pr

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5.1 Controlli di accettazione

I controlli di accettazione in cantiere:

- sono obbligatori e devono essere eseguiti a cura e sotto la responsabilità del Direttore dei Lavori;

- devono essere effettuati contestualmente alla messa in opera del FRC;

- devono essere eseguiti su provini prelevati in cantiere.

In aggiunta alle prove di accettazione richieste per la verifica di lavorabilità e di resistenza alla compressione, previste per il calcestruzzo senza fibre, per ogni miscela omogenea è obbligatorio fare almeno un prelievo di due campioni ogni 100 m3 di getto, da sottoporre a prova di flessione secondo la EN 14651.

Il Direttore dei Lavori deve assicurare, mediante sigle, etichettature indelebili, ecc., che i campioni inviati al Laboratorio incaricato siano effettivamente quelli da lui prelevati.

La richiesta di prove al Laboratorio deve essere sottoscritta dal Direttore dei Lavori e deve contenere:

- natura/tipo delle fibre utilizzate;

- classi prestazionali del FRC;

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5.2 Controlli di prequalifica

Nel caso di impiego di impasto pre-miscelato è necessario eseguire, in aggiunta alle prove di accettazione descritte, ulteriori prove di pre-qualifica in cantiere su almeno 3 prelievi (6 provini - EN 14651), realizzati dall’impresa adottando le modalità di impasto previste dal Manuale di preparazione ed installazione del prodotto.

L’attività di prequalifica sarà coordinata dal Direttore dei Lavori.

I provini saranno sottoposti a prova in un Laboratorio di cui all’

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6. RIFERIMENTI NORMATIVI

- D.M. 16.2.2007 “Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione” e D.M. 9.3.2007 “Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco” (G.U. 74 del 29/3/2007 supp. ord. 87)

- D.M. 10.3.2005 “Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opere per le quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso d'incendio”

- D.M. 15.3.2005 “Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi, in base al sistema di classificazione europeo” (G.U. 73 del 30/3/2005).

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Allegato 1 - Determinazione dei valori caratteristici (in accordo con la EN 1990)

La resistenza flessionale residua caratteristica si riferisce ad un frattile del 5% della distribuzione statistica dei risultati sperimentali. Per il FRC si assumerà la distribuzione log-normale.

La resistenza flessionale residua caratteristica è calcolata per mezzo dell'espressione:


(Eq. 1)


dove:

kn è preso dalla Tabella A1, dove "n" indica il numero di campi

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Prova di trazione diretta (CNR DT 204)


Generalità

I parametri strutturali caratterizzanti il comportamento a trazione possono essere determinati mediante una prova di trazione diretta su provino non intagliato, in accordo con quanto descritto nel seguito. La prova è finalizzata alla determinazione della curva tensione-deformazione ed in particolare della resistenza di prima fessurazione, della resistenza ultima e delle corrispondenti deformazioni.


Preparazione del provino

Il provino ha dimensioni e geometria indicate in Figura A1 (lunghezza totale: 330 mm). Lo spessore tp del provino deve rispettare tutti i requisiti elencati nel seguito:

- non inferiore a 5 volte il massimo diametro dell’aggregato

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Prova a lungo termine sul filo per fibra polimerica


Generalità

La prova serve per verificare che il materiale costituente la fibra sintetica manifesti in esercizio una deformazione viscosa accettabile per l'impiego in calcestruzzi fibrorinforzati strutturali. La prova si basa sulla determinazione della deformazione del filo costituente la fibra sintetica a carico costante.


Caratteristiche e realizzazione dei provini

La lunghezza del filo sottoposto a prova non può essere inferiore a 400 mm.

Il numero di campioni nominalmente identici che devono essere sottoposti a prova n

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Prove per la resistenza ai cicli di gelo e disgelo


Generalità

La prova è finalizzata a conoscere il degrado indotto da una serie di cicli di gelo e disgelo sul materiale sia in stato non fessurato, sia in stato fessurato. Come noto il degrado indotto può essere superficiale (scagliatura) o interno. Per il primo si ricorre ad una misura di massa, per il secondo ad una misura del modulo elastico dinamico. Per la preparazione dei provini, l'esecuzione della prova e la misura di entrambi i degradi ci si può basare rispettivamente sulla norma CEN 12390-9 valida per il calcestruzzo privo di fibre.


Caratteristiche e realizzazione dei provini

Qualora la camera igro-termica non fosse in grado di ospitare campioni 150x150x550 mm, si potranno usare campioni di dimensioni ridotte. I campioni potranno avere una sola dimensione inferiore alla lunghezza in proiezione della fi

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Prove per la resistenza alle alte temperature


Generalità

La prova è finalizzata a verificare l'influenza sulle proprietà meccaniche di resistenza residua del composito fibrorinforzato a seguito di una esposizione prolungata ad alta temperatura del materiale. La prova è eseguita in accordo con la EN 14651 dopo aver condizionato opportunamente il campione.

Al termine del condizionamento, dopo aver portato il campione alla temperatura di 20°C verrà eseguita la prova di flessione secondo la EN 14651.

La prova può anche essere svolta a temperatura elevata: in tal caso può risul

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Allegato 2 - Scheda tecnica


Il Fabbricante deve riportare le prestazioni dichiarate e comprovate mediate le prove descritte nei paragrafi precedenti con riferimento laddove espressamente richiesto, ai valori statistici necessari per la valutazione delle resistenze e delle deformazioni caratteristiche (ad esempio media, scarto quadratico medio, popolazione, frattile, intervallo di confidenza).


Descrizione

Nome commerciale (qualora presente)


Marcatura CE dei prodotti di base (cemento, aggregati, fibra/e, additivi, aggiunte) e ogni altra informazione generale ritenuta utile.



Fibre: caratteristiche geometriche, fisiche e meccaniche


Fibra

metallica / polimerica

Proprietà

Unità di misura

Valore

Denominazione / Normativa di riferimento

forma

-


uncinata/twin-cone

materiale

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