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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
D. Min. Ambiente 05/09/1994
D. Min. Ambiente 05/09/1994
D. Min. Ambiente 05/09/1994
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Premessa |
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Art. 1.1. I materiali contenuti nell'elenco nazionale di cui all'allegato 1 del presente decreto continuano ad essere esclusi dal campo di applicazione del de |
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Art. 2.1. Ai materiali elencati all'allegato 2 del presente decreto non si applica l'esclusione di cui all'art. 1 ed i medesimi sono da considerarsi residui d |
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Art. 3.1. Le norme tecniche generali per il riutilizzo dei residui in un processo produttivo, di cui all'art. 5, comma 1 del decreto legge 8 luglio 1994, n. 4 |
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Art. 4.1. Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. � |
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Allegato 1 - Elenco nazionale dei materiali quotati presso le Camere di Commercio dei capoluoghi di Regione, che continuano ad essere esclusi dal campo di applicazione del decreto legge 8 luglio 1994, n. 438Qualora i materiali inclusi nel presente elenco siano destinati a riutilizzo come fonte di energia in un processo di combustione e compresi nell'allegato A del D.M. 10 agosto 1994 sono assoggettati alle disposizioni del decreto medesimo.
ALIMENTARE FARINA DI GRANOTURCO INTEGRALE CORN GLUTEN FEED (GERME DI GRANONE) CRUSCAMI DI FRUMENTO TENERO E DURO: CRUSCA E CRUSCHELLO CRUSCAMI DI FRUMENTO TENERO E DURO: TRITELLO CRUSCAMI DI FRUMENTO TENERO E DURO: FARINACCIO CRUSCAMI DI FRUMENTO TENERO E DURO: FARINETTA SOTTOPRODOTTI DEL RISO: CORPETTO SOTTOPRODOTTI DEL RISO:MEZZAGRANA SOTTOPRODOTTI DEL RISO: GRANA VERDE SOTTOPRODOTTI DEL RISO: FARINACCIO SOTTOPRODOTTI DEL RISO: PULA VERGINE SOTTOPRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DELLE SEMENTI DI CEREALI SOTTOPRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DELLE SEMENTI DI COLTURE FORAGGERE SOTTOPRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DEI SEMENTI OLEAGINOSE SOTTOPRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DELLE SEMENTI ORTICOLE PAGLIA DI GRANO PRESSATA PAGLIA IDROLIZZATA MELASSO DI BARBABIETOLA POLPE DI BARBABIETOLA ESSICCATE PANELLI DI GRANONE FARINA DI SOJA PANELLI DI LINO SIERO E SCOTTA DI LATTE (Proveniente dalla trasformazione di qualsiasi tipo di latte) SCARTI DI CIOCCOLATINI BUCCE DI CACAO SCARTI DI PRODOTTI DA FORNO SANSA VERGINE CENERI DA COMBUSTIONE DA SANSA ESAUSTA E DA SCORTE VEGETALI VARIE (provenienti esclusivamente da sansifici) SANSA ESAUSTA DI OLIVA CON SOLVENTI SOLO IN TRACCE (POLPA O FARINA) NOCCIOLO DI OLIVA TREBBIE DI BIRRERIA PRODOTTI DELLA VAGLIATURA E PULITURA DEI CEREALI SCARTI DELLA LAVORAZIONE - ROTTAMI DI PASTA FARINA DI ESTRAZIONE DI VINACCIOLI GUSCI DI NOCCIOLE RESIDUI DELLA LAVORAZIONE DEL CAFFÈ - TEGUMENTO DEL CAFFÈ (PELLETTS) MELASSO DA CANNA DA ZUCCHERO
CARTE DA MACERO CARTACCIA 2 CARTACCIA 1 (destinata all'utilizzo diretto in cartiera) (*) FUSTELLATI DI CARTONE CARTONE ONDULATO NON SELEZIONATO CARTONE ONDULATO RESA ILLUSTRATI INVENDUTI RESA QUOTIDIANI E RIVISTE GIORNALAME RESA QUOTIDIANI RESA QUOTIDIANI INVENDUTI REFILI COLORATI MISTI RIGATINO DI EDIZIONE RIGATINO DI EDIZIONE SENZA COLLA ARCHIVIO COLORATO CARTA AUTOCOPIANTE BIANCA CARTA AUTOCOPIANTE COLORATA FUSTELLATI DI CARTONE MULTISTRATO LIBRI BIANCHI SCARTONATI OPUSCOLI SUPERIORI COLORATI ARCHIVIO BIANCO ARCHIVIO BIANCO N. 1 SENZA LEGNO BIANCO GIORNALE DA PERIODICI BIANCO GIORNALE DA QUOTIDIANO CARTONE BIANCO MULTISTRATO SENZA STAMPA CARTONE BIANCO MULTISTRATO STAMPATO REFILI BIANCHI N. 1 E N. 2 REFILI MISTI DI TIPOGRAFIA REFILI SENZA LEGNO SCHEDE MECCANOGRAFICHE COLOR NATURALE SCHEDE MECCANOGRAFICHE COLORATE TABULATI IN CONTINUO SENZA LEGNO E SENZA COLORANTI TABULATI IN CONTINUO BIANCHI REFILI BIANCHI N. 1 ONDULATO GREGGIO ONDULATO KRAFT II ONDULATO KRAFT I KRAFT USATO (destinata all'utilizzo diretto in cartiera) (*) KRAFT NUOVO SACCHI KRAFT USATI SACCHI KRAFT USATI PULITI
CHIMICA CAPROLATTAME IN SOLUZIONE ANIDRITE SFUSA: CALCIO SOLFATO BISCOTTI FLUORITICI CALCIO IDRATO CENERI DI PIRITE
CUOIO RIFILATURE E SCARTI IN PELO CARNICCIO DI SCARNATURA, SPACCATURA E RIFILATURA PELLI NEI PROCESSI DI RIVIERA RESIDUI DI LAVORAZIONE DI PELLI DELICATE, CONCIATE E FINITE (esenti da cromo esavalente) OLIO DI FOLLONE
DETERGENTI SAPONI SODICI DA LIQUIDAZIONE BASE 61% ACIDI GRASSI LISCIVIA GLICERICA DI SAPONERIA BASE 13,5% GLICEROLO LISCIVIA GLICERICA DA SCISSIONE BASE 10% GLICEROLO ACIDI GRASSI VEGETALI AL 40% DI GLICERIDI ACIDI GRASSI ANIMALI AL 40% DI GLICERIDI ACIDI GRASSI IDROGENATI AL 40% DI GLICERIDI PANNELLI EX FILTRAZIONE GRASSI - BASE 35% SOSTANZA GRASSA GRASSO D'OSSA SEGO COLATO
GOMME (RESIDUI, SCARTI DI PRODOTTI IN GOMMA VULCANIZZATA E NON) SCARTO DI NR (GOMMA NATURALE) SCARTO DI SBR (GOMMA SINTETICA) SCARTO DI IIR (GOMMA SINTETICA) SCARTO DI EPDM (GOMMA SINTETICA)
INERTI ROCCIA DI SCAVO MATERIALE INERTE PROVENENTE DA SCAVO MATERIALE INERTE DI NATURA LAPIDEA PROVENIENTE DA DEMOLIZIONE E COSTRUZIONE privo di amianto, sfridi e rottami di laterizio, laterizi, intonaci e calcestruzzo armato e non, purché proveniente da idonei impianti di trattamento (legge regionale n. 51 del 1990 artt. 9 e 10). SFRIDI E ROTTAMI DI CERAMICA CRUDA PROVENIENTI DA SCARTI DI PRODUZIONE SFRIDI E ROTTAMI DI CERAMICA COTTA PROVENIENTI DA SCARTI DI PRODUZIONE SCORIE DI ACCIAIERIA DA FORNO ELETTRICO LOPPA GRANULATA D'ALTOFORNO COCCIAME DI TRAVERTINO ROTTAME DI TRAVERTINO
SETTORE LEGNO CHIPS DI ABETE CHIPS DI LEGNO SCORTECCIATO CHIPS DI LEGNO NON SCORTECCIATO CHIPS DI PIOPPO SCORTECCIATO CHIPS DI PIOPPO NON SCORTECCIATO CORTECCIA DI LEGNO GRANULATI E CASCAMI DI SUGHERO IMBALLAGGI DI LEGNO RIUTILIZZABILI E NON SEGATURA DI LEGNO (BIANCA) SFRIDI DI LAVORAZIONE DI LEGNO VERGINE TONDELLO DI ALTRA ESSENZA TONDELLO DI PIOPPO TRUCIOLO DI LEGNO POLVERI DI SUGHERO
PLASTICHE POLIAMMIDE A BASE 6 TERZA SCELTA POLIAMMIDE A BASE 6 DA FIBRE POLIAMMIDE A BASE 6 DA FILM POLIAMMIDE A BASE 6 DA SCARTO INDUSTRIALE POLIAMMIDE A BASE 6,6 DA SCARTO INDUSTRIALE POLIETILENE DA LAVAGGIO POLIETILENE (BASE E LINEARE) DA SCARTO INDUSTRIALE POLIPROPILENE DA SCARTO INDUSTRIALE POLISTIRENE DA SCARTO INDUSTRIALE POLIVINILCLORURO RIGIDO DA SCARTO INDUSTRIALE POLIVINICLORURO PLASTIFICATO DA SCARTO INDUSTRIALE STIROLO BUTADIENE ACRILONITRILE (ABS) DA SCARTO INDUSTRIALE
ROTTAMI FERROSI ROTTAMI PESANTI (classifica CECA 01) ROTTAMI PESANTI (classifica CECA 02) ROTTAMI PESANTI (classifica CECA 03) ROTTAMI PESANTI (classifica CECA 04) ROTTAMI DI FERRO E ACCIAIO PER ACCIAIERIA - ROTTAMI FRANTUMATI ROTTAMI LEGGERI: ROTTAMI NUOVI MISTI ROTTAMI LEGGERI: ROTTAMI NUOVI STAGNATI ROTTAMI LEGGERI: ROTTAMI NUOVI ZINCATI ROTTAMI LEGGERI: ROTTAME VECCHIO DI RACCOLTA ROTTAMI LEGGERI (classifica CECA 52) TORNITURE DI ACCIAIO (da macchine non automatiche) TORNITURE DI ACCIAIO (da macchine automatiche) ROTTAME DI ACCIAIO INOSSIDABILE (base AISI 304) ROTTAME DI ACCIAIO INOSSIDABILE (base AISI 410) ROTTAMI DI ACCIAIO INOSSIDABILE: TORNITURE E TRUCIOLI DI ACCIAIO ROTTAMI DI ACCIAIO INOSSIDABILE: CASCAMI NUOVI DI LAVORAZIONE ROTTAMI DI ACCIAIO INOSSIDABILE - ROTTAMI E TORNITURE CON NICHEL 20% ROTTAME DI ACCIAIO RAPIDO DA UTENSILI TORNITURE DI ACCIAIO RAPIDO DA UTENSILI ROTTAME DI ACCIAIO RAPIDO DA UTENSILI PER LAVORAZIONI A CALDO ROTTAMI DI FERRO E ACCIAIO AL MANGANESE ROTTAMI DI GHISA 1a CATEGORIA ROTTAMI DI GHISA 2a CATEGORIA ROTTAMI DI GHISA 3a CATEGORIA RF25 - ROTTAMI DI GHISA 4a CATEGORIA RF26 - ROTTAMI DI GHISA 5a CATEGORIA ROTTAMI QUALIFICATI DI FERRO E/O ACCIAI PER FONDERIA DI GHISA E ACCIAI ROTTAMI DI FERRO E ACCIAI NON QUALIFICATI PER FONDERIA DI GHISA E ACCIAI ROTTAMI DI FERRO E ACCIAI PER ACCIAIERIA
ROTTAMI NON FERROSI
ALLUMINIO ALLUMINIO: ROTTAMI NUOVI DI BARRE, PROFILI, LAMIERE, NASTRI ALLUMINIO - ROTTAMI DI FILO E CAVO ALLUMINIO - ROTTAMI DI ALLUMINIO LAMINATO VECCHIO ALLUMINIO - FOGLIO NUOVO ALLUMINIO - GETTI MISTI, ANCHE FRANTUMATI, DI ALLUMINIO PURO O IN LEGA ALLUMINIO - GETTI MISTI DI ALLUMINIO CON FERRO ALLUMINIO - GETTI MISTI FRANTUMATI DA FLOTTARE ALLUMINIO - GETTI MISTI FRANTUMATI FLOTTATI ALLUMINIO - LATTINE DI RACCOLTA ALLUMINIO: TORNITURE, FRESATURE, TRAPANATURE ALLUMINIO - SCHIUMATURE ALLUMINIO - PARTITE OMOGENEE DI ELEMENTI DI ALLUMINIO PROVENIENTI DA DEMOLIZIONI INDUSTRIALI
RAME RAME - RAME ELETTROLITICO NUDO 1a categoria super RAME - ROTTAMI DI RAME dhp/DIp 2a categoria super RAME - RAME ELETTROLITICO NUDO etp/DIp 1a categoria normale RAME - ROTTAMI DI RAME etp/of dhp/DIp 2a categoria normale RAME - ROTTAMI DI RAME 3a categoria RAME - ROTTAMI DI RAME MISTO: 4a categoria RAME - ROTTAMI DI RAME NUDO etp/of GRANULATO
OTTONE OTTONE - ROTTAME DI OTTONE DI 1a CATEGORIA OTTONE - ROTTAME DI OTTONE DI 2a CATEGORIA OTTONE - ROTTAME DI OTTONE DI 3a CATEGORIA OTTONE - ROTTAME DI OTTONE DI 4a CATEGORIA OTTONE - ROTTAME DI OTTONE PESANTE GIALLO DI 5a CATEGORIA OTTONE - ROTTAME DI OTTONE MISTO DI QUALITÀ 1a 6a CATEGORIA OTTONE - ROTTAME DI OTTONE MISTO DI 2a QUALITÀ 7a CATEGORIA OTTONE - TORNITURE OTTONE - ROTTAME DI SPEZZONI DI BARRA 9 a CATEGORIA OTTONE - RESIDUI DI OTTONE SOTTO FORMA DI SCHIUMATURE, GRANELLE, COLATICCI
NICHEL ROTTAMI DI NICHEL: ANODI E CATODI ROTTAMI DI NICHEL: CASCAMI E ROTTAMI NON IN LEGA
CUPRONICHEL ROTTAMI DI CUPRONICHEL
BRONZO BRONZO - ROTTAME DI BRONZO BINARIO ALLO STAGNO ROTTAMI DI BRONZO DI QUALITÀ COMMERCIALE RUBINETTERIA DI BRONZO TORNITURE DI BRONZO TELE DI BRONZO PURO
STAGNO ROTTAMI DI STAGNO E LEGHE
ZINCO ROTTAMI DI ZINCO NUOVI ROTTAMI DI ZINCO: MATTE DA GALVANIZZAZIONE E MATTE DI ZINCO ROTTAMI DI ZINCO: ROTTAMI VARI POLVERI DA ZINCATURA TUBI ROTTAMI DI ZINCO: CENERI DI ZINCO DA SCHIUMATURA E PULIZIA SUPERFICIALE DEI BAGNI DI ZINCATURA A CALDO DEGLI ACCIAI
PIOMBO ROTTAMI DI PIOMBO (DOLCE, NUOVO E VECCHIO)
MAGNESIO MAGNESIO MAGNESIO
TITANIO ROTTAMI DI TITANIO: RITAGLI ROTTAMI DI TITANIO: SFRIDI O TRUCIOLI
ALPACCA ROTTAMI DI ALPACCA
TESSILE CAPPELLI DI CARDA SELEZIONATI DI LINO COTONE E ALTRE FIBRE NATURALI, ARTIFICIALI E SINTETICHE CASCAMI DELLA PRODUZIONE DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI (ACRILICA, POLIAMMIDICA, POLIESTERE, POLIPROPILENICA, VISCOSA) CASCAMI DI CARDA E DI FILATURA CARDATA (CASCAMI E SOTTOCARDA) CASCAMI DI PETTINATURA E FILATURA PETTINATA (FILANDRE LAPPOLE, LAPS, PETTINACCIA, VOLANDOLE E SCOPATURE DI LANE E ALTRE FIBRE GREGGIE E MISTE) CASCAMI DI RIFINIZIONE CASCAMI DI TESSITURA (CIMOSE E FILA) CASCAMI DI TINTORIA IN FIOCCO CASCAMI INDUSTRIA SERICA: RITAGLI STRACCI E SCAMPOLI FILETTI SELEZIONATI DI LINO, COTONE E ALTRE FIBRE NATURALI, ARTIFICIALI E SINTETICHE GUSCETTA DI COTONE PETTINATURA SELEZIONATA DI LINO, COTONE E ALTRE FIBRE NATURALI RITAGLI DI MAGLIERIA RITAGLI DI TESSUTO SFILACCIATI SELEZIONATI DI LINO, COTONE E ALTRE FIBRE NATURALI, ARTIFICIALI E SINTETICHE SOTTOCARDA, GRANELLA E BATTUTI SELEZIONATI DI LINO E COTONE STRACCI (INDUMENTI USATI) IN SORTE O DI FIBRE MISTE STRACCI (INDUMENTI USATI) ALTRE VOCI FRAMMENTI SELEZIONATI DI LINO, COTONE, E ALTRE FIBRE NATURALI, ARTIFICIALI E SINTETICHE
VETRO ROTTAME DI VETRO DI COLORE MISTO PRONTO AL FORNO ROTTAME DI VETRO DI COLORE GIALLO PRONTO AL FORNO ROTTAME DI VETRO DI COLORE MEZZO BIANCO PRONTO AL FORNO ROTTAME DI VETRO DI COLORE BIANCO PRONTO AL FORNO
Elementi descrittivi relativi ai materiali quotati presso le Camere di commercio dei capoluoghi di Regione, che continuano ad essere esclusi dalla disciplina decreto legge 8 luglio 1994, n. 438
ALIMENTARE
FARINA DI GRANTURCO INTEGRALE Prodotti di macinazione dei cereali; deriva da lavorazioni meccaniche dei cereali. Solido di dimensioni da 1 mm a 2 cm. Presenta la seguente composizione: Proteine 7%, Grassi 4%, Cellulosa 4,5%, Ceneri 1,5%, Acqua 15%, Estrattivi inazotati a complemento Normato ai sensi della L. 281/63. Quotato a Bologna
CORN GLUTEN FEED (GERME DI GRANONE) Prodotti di macinazione del mais; deriva dall'estrazione ad umido del chicco di mais macerato ed ammorbidito in acqua e successivamente essiccato a glutine e semola glutinata di mais. Commercializzato secondo contratto AGER n. 153. Solido sotto forma di pellets di dimensioni da 8 - 12 mm. Presenta la seguente composizione: Proteine 21,15%, Fibra 6,67%, Ceneri 4,55%, Acqua 10,75%, Lipidi 6,52%, Estrattivi inazotati 50,36% Normato ai sensi della L. n. 281 del 1963 e della L. n. 89 del 1993. Quotato a Bologna e Venezia
CRUSCAMI DI FRUMENTO TENERO E DURO: CRUSCA E CRUSCHELLO Involucro esterno del chicco di frumento sotto forma di scaglie o pellets composto da ceneri gregge, cellulosa, acqua e proteine, proveniente dalla macinazione e setacciatura dei cereali. Caratteristiche merceologiche come da contratto AGER n. 131. Normato ai sensi della L. n. 282 del 1962 e ai sensi della L. n. 281 del 1963. Quotato a Bologna, Cagliari e Venezia
CRUSCAMI DI FRUMENTO TENERO E DURO: TRITELLO Parte vicina al nucleo del chicco con una certa percentuale di farina in scaglie maggiormente frammentate rispetto alla crusca; composto essenzialmente da ceneri gregge, amido, cellulosa, acqua e proteine; proveniente dalla macinazione e setacciatura dei cereali. Caratteristiche merceologiche come da contratto AGER n. 131. Normato ai sensi della legge n. 281 del 1963. Quotato a Bologna, Cagliari e Venezia
CRUSCAMI DI FRUMENTO TENERO E DURO: FARINACCIO Composizione fra una percentuale di farina e cruscame; proveniente dalla macinazione dei cereali. Caratteristiche merceologiche come da contratto AGER n. 131. Normato ai sensi della legge n. 281 del 1963. Quotato a Bologna, Cagliari e Venezia
CRUSCAMI DI FRUMENTO TENERO E DURO: FARINETTA Farina ad esclusivo uso zootecnico causa la percentuale di ceneri superiore a quella prevista per l'alimentazione umana; proveniente dalla macinazione dei cereali. Caratteristiche merceologiche come da contratto AGER n. 131. Normato ai sensi della legge n. 281 del 1963. Quotato a Bologna e Cagliari
SOTTOPRODOTTI DEL RISO: CORPETTO Spezzato di riso a grana medio-grossa (dimensione massima 31% del granello intero), più propriamente detto "corpettone". Caratteristiche merceologiche come da contratto AGER n. 110. Composizione: proteine 10%, ceneri, lipidi, cellulosa, fibra grezza, estrattivi inazotati 88%, sabbia e silice, fosforo e potassio. Standard di rif.to UNI ISO 7301. Normato ai sensi della legge n. 281 del 1963. Quotato a Bologna
SOTTOPRODOTTI DEL RISO: MEZZAGRANA Spezzato di riso costituito da grani della dimensione massima di 1/2 del granello intero e dimensione minima di 1/4 dello stesso. Caratteristiche merceologiche come da contratto AGER n. 110. Composizione: umidità 16%, proteine 6%, ceneri, cellulosa, estrattivi inazotati 75%, proteine e grassi. Standard di rif.to UNI ISO 7301. Quotato a Bologna
SOTTOPRODOTTI DEL RISO: GRANA VERDE Grani o parti di grani non maturi e/o mal sviluppati. Caratteristiche merceologiche come da contratto AGER n. 110. Composizione: proteine 11%, ceneri, grassi, cellulosa, fibra grezza, estrattivi inazotati 81%, sabbia e silice, fosforo 5% e potassio 6%. Standard di rif.to UNI ISO 7301. Quotato a Bologna
SOTTOPRODOTTI DEL RISO: FARINACCIO Prodotto ottenuto dalla seconda pulitura del riso greggio. Caratteristiche merceologiche come da contratto AGER n. 110. Composizione: proteine 13%, ceneri 7%, grassi 13%, cellulosa, fibra grezza, estrattivi inazotati 62%, sabbia e silice, fosforo e potassio. Normato ai sensi del D.P.R. n. 152 del 31 marzo 1988, suppl. G.U. n. 112 del 14 maggio 1988. Quotato a Bologna
SOTTOPRODOTTI DEL RISO: PULA VERGINE Prodotto ottenuto dalla prima pulitura del riso greggio. Composizione: proteine, ceneri, grassi, cellulosa, fibra grezza, estrattivi inazotati, sabbia e silice, fosforo e potassio. Normato ai sensi del D.P.R. n. 152 del 31 marzo 1988, suppl. G.U. n. 112 del 14 aprile 1988. Quotato a Bologna
SOTTOPRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DELLE SEMENTI DI CEREALI Derivati dalla lavorazione industriale o artigianale delle sementi di cereali. Composizione: proteine grezze e fibre. Normato ai sensi della legge n. 281 del 1963. Quotato a Bologna
SOTTOPRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DELLE SEMENTI DI COLTURE FORAGGERE Derivati dalla lavorazione industriale o artigianale delle sementi di colture foraggiere e leguminose. Composizione: proteine grezze e fibre (proteine sul secco 24%, fibre 25%) Normato ai sensi della legge n. 281 del 1963. Quotato a Bologna
SOTTOPRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DELLE SEMENTI OLEAGINOSE Derivati dalla lavorazione industriale o artigianale delle sementi oleaginose. Composizione: proteine grezze e fibre. Normato ai sensi della legge n. 281 del 1963 Quotato a Bologna
SOTTOPRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DELLE SEMENTI ORTICOLE Derivate dalla lavorazione industriale o artigianale delle sementi orticole. Composizione: proteine grezze e fibre. Normato ai sensi della legge n. 281 del 1963. Quotato a Bologna
PAGLIA DI GRANO PRESSATA Derivata dalla paglia di grano mediante pressatura. Composizione; sostanza. secca 86%, protidi grezzi 3%, lipidi grezzi 1%, estratti inazotati 36%, fibre grezze 40,8% e ceneri 4,8%. Quotato a Bologna
PAGLIA IDROLIZZATA Derivata dalla paglia da trebbiature di grano pressata e trattata in soluzione al 5% per q.le di soda caustica e successivamente cubettata. Composizione: sostanza secca 86%, protidi grezzi 3°, lipidi grezzi 1%, estratti inazotati 36%, fibre grezze 40,8% e ceneri 4,8% e idrossido, di azoto 2,6%. Normato ai sensi della legge n. 281 del 1963. Quotato a Bologna
MELASSO DI BARBABIETOLA Residuo sciropposo della fabbricazione o raffinazione dello zucchero. Caratteristiche merceologiche come da contratto AGER N. 106. Composizione: sostanza secca 84%, saccarosio 30%, invertito 2%, composti azotati 12%, ceneri 12%. Normato ai sensi della legge n. 281 del 1963. Quotato a Bologna
POLPE DI BARBABIETOLA ESSlCCATE Polpe di barbabietola essiccate in pellets (cubetti) e fettucce. Caratteristiche merceologiche come da contratto AGER, N. 106. Composizione: sostanza secca 88%, proteina grezza 8%, grassi 1%, estratti azotati 65%, fibra grezza 23%, ceneri 3%. Normato ai sensi della legge 15 febbraio 1963, n. 281. Quotato a Bologna e Cagliari
PANELLI DI GRANONE Residui di germe di granone, contenente una percentuale di olio che varia dallo 0,4 al 4,5% |
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Allegato 2 - Elenco nazionale dei materiali quotati presso le Camere di commercio dei capoluoghi di Regione, a cui non si applica l'esclusione dal campo di applicazione del decreto legge 8 luglio 1994, n. 438Cartaccia mista non selezionata Tabulato con autocopiante |
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Allegato 3 - Norme tecniche generali per il riutilizzo di residui derivanti da cicli di produzione o di consumo in un processo produttivo
1. CARTA E CARTONE 1.1 Tipologia: residui e avanzi di carta e cartone non selezionati; cartaccia mista non selezionata. 1.1.1 Provenienza: raccolta differenziata di R.S.U. in appositi contenitori; altre raccolte differenziate; attività produttive o di servizio. 1.1.2 Caratteristiche del residuo : materiali cartacei con eventuale presenza di materiali non utilizzabili, non rispondenti alle norme CEPAC-CEPI. 1.1.3 Tipo di attività e prescrizioni: selezione e separazione di vari tipi di carta e cartoni presenti, deinchiostrazione se richiesta, eventuale eliminazione di impurezze (vetro, plastica, metalli, inerti) e di materiali contaminati da sostanze tossiche-nocive come definite nel comma 3 dell'art. 1 del decreto n. 438 del 1994. Gli scarti solidi originati dalla fase di trattamento e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P.R n. 915 del 1982 e successive modifiche ed integrazioni. 1.1.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: materiali cartacei misti o selezionati con materiali non utilizzabili max 1%; materiali cellulosici deinchiostrati con materiali non utilizzabili max 1%. 1.2 Tipologia: residui non selezionati misti di imballaggi e contenitori, cartone o carta Kraft ondulata non imbianchita, cartone o carta Kraft increspata, cartoni laminati 1.2.1 Provenienza: cicli di consumo (raccolte differenziate), attività produttive o di servizio. 1.2.2 Caratteristiche del residuo: materiali cartacei misti con eventuale presenza di materiali non utilizzabili, non rispondenti alle norme CEPAC-CEPI. 1.2.3 Tipo di attività e prescrizioni: eventuale selezione, separazione di vari tipi di carta e cartoni presenti, deinchiostrazione se richiesta, eventuale eliminazione di impurezze (vetro, plastica, metalli inerti) e di materiali contaminati da sostanze tossiche-nocive come definite nel comma 3 dell'art. 1 del decreto n. 438 del 1994. Gli scarti solidi originati dalla fase di trattamento e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P.R. n. 915 del 1982 e successive modifiche ed integrazioni. 1.2.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: materiali cartacei misti o selezionati con presenza di materiali non utilizzabili max 1%; materiali cellulosici deinchiostrati con materiali non utilizzabili max 1%. 1.3 Tipologia: residui di tabulato con autocopiante. 1.3.1 Provenienza: attività produttive o di servizio. 1.3.2 Caratteristiche del residuo: materiale cellulosico con autocopiante in percentuali rilevanti tali da non rispettare la classifica della lista delle qualità europee delle carte da macero, con eventuale presenza di contaminanti occasionali, non rispondenti alle norme CEPAC-CEPI 1.3.3 Tipo di attività e prescrizioni: eventuale separazione ed eliminazione di impurezze occasionali. Gli scarti solidi originati dalla fase di trattamento e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P R. n. 915 del 1982 e successive modifiche ed integrazioni. 1.3.4 Caratteristiche del prodotto dal Tipo di attività e prescrizioni: materiali cartacei con autocopiante, con impurezze max 1%. 1.4 Tipologia: residui di carta autocopiante. 1.4.1 Provenienza: attività produttive o di servizio 1.4.2 Caratteristiche del residuo: sfridi, reflui e fogli di carta per modulistica con autocopiante, bianca e/o colorata, con eventuali presenza di contaminanti occasionali, non rispondenti alle norme CEPAC-CEPI. 1.4.3 Tipo di attività e prescrizioni: eventuale separazione ed eliminazione di impurezze occasionali. Gli scarti solidi originati dalla fase di trattamento e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P.R. n. 915 del 1982 e successive modifiche ed integrazioni 1.4.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: materiali cartacei con autocopiante, con materiali non utilizzabili max 1%.
2. VETRO INTEGRO O IN ROTTAMI 2.1 Tipologia: vetro di scarto ed altri residui e frammenti di vetro; rottami di vetro grezzo. 2.1.1 Provenienza: cicli di produzione e di consumo da raccolta differenziata in appositi contenitori e/o altre raccolte differenziate. 2.1.2 Caratteristiche del residuo: vetro di scarto con l'esclusione dei vetri da tubi raggi catodici ed altri vetri radioattivi, esclusione frazione vetrosa contaminata da sostanze tossiche-nocive come definite nel comma 3 dell'art. 1 del D.M. n. 438 del 1994. 2.1.3 Tipo di attività e prescrizioni: cernita manuale, vagliatura, frantumazione e/o macinazione, separazione metalli magnetici, asportazione pneumatica dei materiali leggeri, separazione automatica metalli non magnetici, separazione automatica corpi opachi. Gli scarti solidi originati dalla fase di trattamento e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P.R n. 915 del 1982 e successive modifiche ed integrazioni. 2.1.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: pronto al forno, che per il vetro comune ha la composizione seguente: umidità 3%, frazione sottovaglio inferiore a 3 mm 50 kg/t, metalli magnetici 20 g/t, metalli non magnetici 100 g/t, ceramica e/o porcellana 100 g/t, pietre 200 g/t, materiali organici 1 kg/t. 2.2 Tipologia: vetro di scarto e frammenti di vetro. 2.2.1 Provenienza: raccolte differenziate da residui ospedalieri. 2.2.2. Caratteristiche del residuo: vetro comune, con esclusione della frazione vetrosa dei residui ospedalieri speciali, solo contenitori di soluzioni per infusioni (fleboclisi), con esclusione dei contenitori di emoderivati e di farmaci antiblastici; solo da reparti che li utilizzino a fini terapeutici e clinici (con esclusione dei reparti infettivi); privi di cannule e/o di aghi per la somministrazione. 2.2.3 Tipo di attività e prescrizioni: cernita, vagliatura, frantumazione e/o macinazione, separazione metalli magnetici, asportazione pneumatica dei materiali leggeri, separazione automatica metalli non magnetici, separazione automatica corpi opachi. Gli scarti solidi originati dalla fase di trattamento e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P.R. n. 915 del 1982 e successive modifiche ed integrazioni. 2.2.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: residuo pronto al forno, che per il vetro comune ha la composizione seguente: umidità 3%, frazione sottovaglio inferiore a 3 mm 50 kg/t, metalli magnetici 20 g/t. metalli non magnetici 100 g/t, ceramica e/o porcellana 100 g/t, pietre 200 g/t, materiali organici 1 kg/t. 2.3 Tipologia: residui di fibre di vetro. 2.3.1 Provenienza: raccolta selettiva attività produttive e di servizio (demolizione edifici). 2.3.2. Caratteristiche del residuo: vetro comune in fibre. 2.3.3 Tipo di attività e prescrizioni: macinazione e compattazione. Emissioni gassose nel rispetto del D.P.R. n. 203 del 24 maggio 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990. Gli scarti solidi originati dalla fase di trattamento, e non destinati al riutilizzo, restano assoggettati al D.P.R. n. 915 del 1982 e successive modifiche ed integrazioni. 2.3.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: residuo pronto al forno, che per il, vetro comune ha la composizione seguente: umidità 3%, frazione sottovaglio inferiore a 3 mm 50 kg/t, metalli magnetici 20 g/t. metalli non magnetici 100 g/t, ceramica e/o porcellana 100 g/t, pietre 200 g/t, materiali organici 1 kg/t; con esclusione della frazione vetrosa contaminata da sostanze tossiche-nocive come definite nel comma 3 dell'art. 1 del decreto n. 438 del 1994 2.4 Tipologia: vetro di scarto e frammenti di vetro; rottami di vetro misto grezzo. 2.4.1 Provenienza: cicli di produzione e/o altre raccolte differenziate. 2.4.2. Caratteristiche del residuo: vetro di scarto. 2.4.3 Tipo di attività e prescrizioni: cernita, manuale, vagliatura, frantumazione e/o macinazione, separazione metalli magnetici, asportazione pneumatica dei materiali leggeri, separazione automatica metalli non magnetici separazione automatica corpi opachi. Gli scarti originati dalla fase di trattamento e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P.R. n. 915 del 1982 e successive modifiche ed integrazioni. 2.4.4 Caratteristiche del prodotto, ottenuto: residuo pronto al forno che per il vetro comune ha la composizione seguente: umidità 3%, frazione sottovaglio inferiore a 3 mm 50 kg/t, metalli magnetici 20 g/t, metalli non magnetici 100 g/t ceramica e/o porcellana 100 g/t, pietre 200 glt, materiali organici 1 kg/t; con esclusione della frazione vetrosa contaminata da sostanze tossiche-nocive come definite nel comma 3 dell'art. 1 del decreto n. 438 del 1994
3. METALLI FERROSI 3.1. Tipologia: residui non selezionati misti costituiti da sfridi e scarti di materiali singoli; rottami di lingotti di ferro o acciaio rifusi, residui e rottami di ghisa, di acciaio inossidabile, di altri acciai legati, di ferro o acciaio stagnato non rispondenti alla classificazione CECA. 3.1.1 Provenienza: impianti per la produzione di ghisa, impianti per la produzione di acciaio al carbonio, di acciai basso legati, di acciai inossidabili. 3.1.2 Caratteristiche del residuo: il residuo deve essere non o poco ossidato, esente da scaglie e scorie, da metalli non ferrosi, e costituito da materiali ferrosi privi di prodotti tossici-nocivi come specificati nel comma 3 dell'art. 1 del decreto n. 438 del 1994. 3.1.3 Tipo di attività e prescrizioni: selezione ed eventuale lavaggio chimico-fisico. Gli effluenti liquidi nel rispetto della legge n. 319 del 1976 e successive modifiche e integrazioni e decreto legislativo n. 132 del 1992 e n. 133 del 1992. 3.1.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: rottami metallici adatti a rifusione. 3.2 Tipologia: residui non selezionati misti costituiti da trucioli, ritagli, schegge, residui di verdello, barra, lamiera, profilati, fili non rivestiti, macinati, limatura, ritagli e frantumi sia in rotoli che no, rottami di ferro e acciaio usato per rotaie provenienti da lavorazioni meccaniche (tornitura) di prodotti di materiale ferroso, di ghisa, di acciaio al carbonio, di acciaio basso-legato, di acciaio inossidabile, dell'industria metalmeccanica, non rispondenti alla classificazione CECA. 3.2.1 Provenienza: operazioni di tornitura e altre lavorazioni metalmeccaniche. 3.2.2 Caratteristiche del residuo: residui non o poco ossidati esenti da metalli non ferrosi e loro leghe, come pure da scaglie, scorie di riscaldamento, o da altri materiali provenienti da industrie chimiche, provenienti da operazioni manuali o da macchine automatiche. Il residuo può avere un contenuto limitato di oli e grassi di macchina. 3.2.3 Tipo di attività e prescrizioni: selezione e filtrazione o centrifugazione per la separazione dell'olio trattenuto. Gli scarti solidi originali dalle fasi di trattamento e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P.R. n. 915 del 1982 e successive modificazioni ed integrazioni 3.2.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: rottami metallici adatti a rifusione. 3.3 Tipologia: carcasse di autoveicoli, di apparecchi domestici e di apparecchiature e macchinari post-consumo. 3.3.1 Provenienza : attività industriali e post-consumo. 3.3.2 Caratteristiche del residuo : autoveicoli, apparecchi domestici, apparecchiature e macchinari destinati a dismissione. 3.3.3 Tipo di attività e prescrizioni: prima della demolizione devono essere recuperati i componenti estranei come: batterie auto, oli, fluidi frigoriferi, ecc., devono essere inoltre separati i pneumatici e i componenti di plastica laddove non strettamente vincolati con il resto della struttura; frantumazione del residuo e separazione della parte metallica da quella non metallica. 3.3.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: materiali ferrosi privi di sostanze tossiche e nocive come da specifica CECA 51 3.4 Tipologia: residui costituiti da imballaggi, fusti, latte, vuoti, lattine di materiali ferrosi e acciaio anche stagnato, non rispondenti alla classificazione CECA e con oli residui in quantità superiori allo 0,1% in peso 3.4.1 Provenienza: attività industriali, attività di servizi comprendente anche la raccolta differenziata da rifiuti urbani 3.4.2 Caratteristiche del residuo i residui possono contenere tracce di materiali estranei anche tossici e nocivi, da sottoporre a successivo trattamento. 3.4.3 Tipo di attività e prescrizioni: lavaggio chimico fisico per eliminare le sostanze estranee anche tossiche-nocive come definite nel comma 3 dell'art 1 del decreto n. 438 del 1994 eventualmente presenti nei residui indicati. Gli effluenti liquidi nel rispetto della legge n. 319 del 1976 e successive modifiche e integrazioni e decreto legislativo n. 132 del 1992 e n. 133 del 1992. 3.4.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: contenitori metallici adatti a rifusione 3.5 Tipologia: rottami ferrosi da RSU 3.5.1 Provenienza: impianti di selezione o di incenerimento di RSU. 3.5.2 Caratteristiche del residuo: rottami ferrosi contenenti una piccola percentuale di inerti, metalli non ferrosi, plastiche, etc. 3.5.3 Tipo di attività e prescrizioni: trattamento a secco o ad umido per l'eliminazione di sostanze estranee. Gli effluenti liquidi nel rispetto della legge n. 319 del 1976 e successive modifiche e integrazioni e decreto legislativo n. 132 del 1992 e n. 133 del 1992; gli effluenti aeriformi nel rispetto del D.P.R. n. 203 del 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990 3.5.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: materiali ferrosi privi di sostanze tossiche-nocive come definite nel comma 3 dell'art 1 del decreto n. 438 del 1994. 3.6 Tipologia: scaglie di laminazione. 3.6.1 Provenienza: impianti di depurazione acque di laminazione, impianti di colala continua, impianti di trafilazione di industria siderurgica e metallurgica. 3.6.2 Caratteristiche del residuo: ossidi di ferro (~ 95%), silice allumina e ossidi minori (~ 5%). Si applicano le prescrizioni di cui all'allegato 6 del D.M. Ambiente del 12 luglio 1990. 3.6.3 Tipo di attività e prescrizioni: a) produzione siderurgica; b) fonderie di ghisa e cubilotti; c) produzione di manufatti di cemento, d) cementifici (gli effluenti aeriformi nel rispetto del D.P.R. n. 203 del 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990). 3.6.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: ghisa, acciaio, cemento nelle forme usualmente commercializzate.
4. METALLI NON FERROSI 4.1. Tipologia: residui misti non selezionati costituiti da sfridi, scarti, residui e rottami di tungsteno, molibdeno, tantalio, cobalto, bismuto, cadmio, zirconio, antimonio, manganese, berillio, cromo, germanio, vanadio, afnio, indio, niobio, renio, gallio, tallio, torio e terre rare, selenio, tellurio e loro leghe (zama, lega saldante). 4.1.1 Provenienza: industrie di lavorazioni primaria e secondaria del signolo metallo o lega. 4.1.2 Caratteristiche del residuo: i residui possono essere in barre, lamiere, profili grezzi, lavorati o danneggiati e sfridi e ritagli; il residuo deve essere esente da scaglie e scorie, da materiali o leghe ferrose, da altri metalli non ferrosi, non tossico-nocivo come definito nel comma 3 dell'art. 1 del decreto n. 438 del 1994, esclusi i metalli su indicati; può contenere una certa quantità residua di sostanze lubrificanti residue della precedente lavorazione. 4.1.3 Tipo di attività e prescrizioni: selezione; lavaggio chimico-fisico se necessario. Gli effluenti liquidi nel rispetto della legge n. 319 del 1976 e successive modifiche e integrazioni e decreto legislativo n. 132 del 1992 e n. 133 del 1992. 4.1.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: residui di singoli metalli, misti od in lega non tossico-nocivi, con eventuale presenza di sostanze lubrificanti in tracce. 4.2 Tipologia: residui costituiti da ossidi di metalli non ferrosi (Zn, Pb, Cu, Cd) mescolati o no, con ossidi di ferro e altri ossidi minori. 4.2.1 Provenienza: impianti di abbattimento fumi di acciaieria da forno elettrico, dei forni di fusione degli ottoni, dei forni di fusione del rame primario e rottame di rame, dei forni di fusione del piombo secondario e sue leghe. 4.2.2 Caratteristiche del residuo: residuo polverulento, costituito principalmente da ossidi di metalli non ferrosi (si applicano le prescrizioni di cui all'allegato 6 del D.M. Ambiente del 12 luglio 1990), pellettizzato, fango palabile, a seconda del tipo di impianto di abbattimento utilizzato. 4.2.3 Tipo di attività e prescrizioni: lavaggio chimico fisico declorurante. Gli effluenti liquidi nel rispetto della legge n. 319 del 1976 e successive modifiche e integrazioni e decreto legislativo n. 132 del 1992 e n. 133 del 1992. 4.2.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: polveri, pellets o fanghi palabili idonei a riciclo. 4.3 Tipologia: residuo di fanghi palabili a base di pastello solfato contenente piombo e zolfo 4.3.1 Provenienza: ciclo di produzione del piombo secondario a partire dalle batterie per autotrazione esauste. 4.3.2 Caratteristiche del residuo: fanghi palabili contenenti Pb 70÷71%, S 6:7%, Sb 0,5÷0,7%, sul secco. 4.3.3 Tipo di attività e prescrizioni: riduzione diretta nella fonderia del piombo, riciclo al ciclo termico primario del piombo, impianto di decuprazione del piombo. Gli effluenti aeriformi nel rispetto del D.P.R. n. 203 del 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990. 4.3.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: piombo nelle forme usualmente commercializzate. 4.4 Tipologia: schiumature di rame e sue leghe. 4.4.1 Provenienza: forno di fusione del rame secondario. 4.4.2 Caratteristiche del residuo: residuo solido agglomerato a base di Cu, Pb, Zn, Ni, Sn. 4.4.3 Tipo di attività e prescrizioni: metallurgia per il recupero del rame e/o altri metalli in lega. Gli effluenti aeriformi nel rispetto del D.P.R n. 203 del 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990. 4.4.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: rame e sue leghe nelle forme usualmente commercializzate. 4.5 Tipologia: catalizzatori esausti a base di nichel, ossido di nichel, nichel/molibdeno, nichel raney, molibdeno, cobalto, cobalto/molibdeno, ossido di: manganese, rame, ferro, zinco/ferro, silicoalluminati. 4.5.1 Provenienza: da industria chimica, petrolchimica, petrolifera farmaceutica 4.5.2 Caratteristiche del residuo: i catalizzatori possono essere in forma solida omogenea, non omogenea, o fangosa palabile, contenenti residui chimici di diversa natura ad esclusione di qualsiasi traccia dei seguenti elementi contaminati: PCB, PCT, PCDD e in particolare delle sostanze di tossicità e cumulabilità particolarmente elevata di cui alla tab. A2 dell'all. 1 del D.M. 12 luglio 1990. 4.5.3 Tipo di attività e prescrizioni: lavaggio e disattivazione ai fini della sicurezza; trattamento termico; processo idrometallurgico di estrazione per via umida dei metalli contenuti nelle ceneri Gli effluenti liquidi nel rispetto della legge n. 319 del 1976 e successive modifiche e integrazioni e decreto legislativo n. 132 del 1992 e n. 133 del 1992; gli effluenti aeriformi nel rispetto del D.P.R. n. 203 del 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990. 4.5.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: metalli in forma spugnosa con elevato grado di purezza. 4.6 Tipologia: polveri contenenti rame e zinco. 4.6.1 Provenienza: impianti di abbattimento polveri e fumi dei forni fusori di rame e leghe; impianti di preparazione delle torniture. 4.6.2 Caratteristiche del residuo: materiali solidi e polveri fini e grossolane contenenti rame, zinco e cadmio fino l 70% di ciascuno. Si applicano le prescrizioni di cui all'allegato 6 del D.M. Ambiente del 12 luglio 1990 4.6.3 Tipo di attività e prescrizioni: raffinerie o fonderie di seconda fusione; idrometallurgia. 4.6.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: rame e sue leghe nelle forme usualmente commercializzate. 4.7 Tipologia: scorie saline da forno rotativo per alluminio secondario, non rispondenti allo standard UNI 10297/12. 4.7.1 Provenienza: industria metallurgica dell'alluminio (impianto di riciclo con forno rotativo dei sottoprodotti (rottami) di fusione dell'alluminio). 4.7.2 Caratteristiche del residuo: residuo costituito essenzialmente dal 5 al 10% di granella di alluminio, dal 40 al 50% di sali di cloruro di sodio o cloruro di sodio e potassio e dal 40 al 50% di composti alluminiosi insolubili. 4.7.3 Tipo di attività e prescrizioni; - macinazione con mulino a impatto e a martelli e vaglio per la separazione della granella di alluminio; - dissoluzione acquosa in tamburi lavatori o vasconi circolari con agitatore per la dissoluzione dei sali; - pirotrattamento e successivo trattamento dei gas formatisi nella dissoluzione (NH3, H2, CH4), mediante torre di lavaggio alcalino; - separazione tramite filtrazione dei composti ossidi insolubili da inviare ai cementifici; lavaggio del residuo con acqua per l'eliminazione delle acque madri ("composto alluminoso"); - cristallizzazione e successiva separazione mediante centrifugazione del sale dalle acque madri. Le acque madri vengono mandate al trattamento acque necessario per il riciclo. Per tutti i precedenti trattamenti gli effluenti liquidi nel rispetto della legge n. 319 del 1976 e successive modifiche e integrazioni e decreto legislativo n. 132 del 1992 e n. 133 del 1992; gli effluenti aeriformi nel rispetto del D.P.R. n. 203 del 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990. Gli scarti solidi originati dalle fasi di trattamento e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P.R n. 915 del 1982 e successive modificazioni ed integrazioni. 4.7.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: granella di alluminio sali e residuo denominato "composto alluminio" insolubile; vedi punto 4.9. 4.8 Tipologia: scorie di alluminio, non rispondenti allo standard UNI 10297/12. 4.8.1 Provenienza: industria metallurgica; produzione e fusione di leghe di alluminio. 4.8.2 Caratteristiche del residuo: il residuo presenta la seguente composizione: 10 ÷ 250% di granella di alluminio; 10 ÷ 20% di altri metalli (Fe, Cu, Zn, acciaio inox, ecc.); 30 ÷ 50% di miscele di ossidi metallici (in prevalenza A1203); 0 ÷ 10% di cloruri di sodio e potassio. Si applicano le prescrizioni di cui all'allegato 6 del D.M. Ambiente del 12 luglio 1990. 4.8.3 Tipo di attività e prescrizioni: macinazione con mulino a impatto e a martelli e vaglio per la separazione della granella di alluminio, degli altri metalli presenti e delle polveri contenenti prevalentemente A1203 (>80%). Gli effluenti aeriformi nel rispetto del D.P.R. n. 203 del 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990. Gli scarti solidi originati dalle fasi di trattamento e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P.R. n. 915 del 1982 e successive modificazioni ed integrazioni. 4.8.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: granella di alluminio, altri metalli e polveri di allumina con tenori variabili di cloruri. 4.9 Tipologia: composto alluminoso 4.9.1 Provenienza: impianto di lavaggio del residuo insolubile proveniente dagli impianti di trattamento dei sottoprodotti di fusione dell'alluminio (vedi punto 4.7.3 e 4.8.5). 4.9.2 Caratteristiche del residuo: contenuto di A1203 > 60%, di CI <1%, di umidità 15-30%. 4.9.3 Tipo di attività e prescrizioni: cementerie in percentuale dall'1 al 2% della miscela complessiva (gli effluenti aeriformi nel rispetto del D.P.R. n. 203 del 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990). 4.9.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: cemento nelle forme usualmente commercializzate. 4.10 Tipologia: batterie esauste. 4.10.1 Provenienza: raccolta differenziata. 4.10.2 Caratteristiche del residuo: batterie esauste. 4.10.3 Tipo di attività e prescrizioni: - scassettatura per separare la parte metallica (griglia) dal pastello; - separazione dell'elettrolito; - separazione idrogravimetrica per ottenere il piombo metallico. Per tutti i predetti trattamenti gli effluenti liquidi nel rispetto della legge n. 319 del 1976 e successive modifiche e integrazioni e decreto legislativo n. 132 del 1992 e n. 133 del 1992. Gli scarti solidi originati dalle fasi di trattamento e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P.R n. 915 del 1982 e successive modificazioni ed integrazioni; stoccaggio provvisorio e movimentazione in accordo con la D.I. 27 luglio 1984. 4.10.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: piombo, ebanite, polipropilene, pastello solfato. 4.11 Tipologia: schiume di rame. 4.11.1 Provenienza: impianto di decuprazione del piombo d'opera. 4.11.2 Caratteristiche del residuo: solido polverulento a base di Pb, Cu, Zn e tracce di metalli preziosi. Si applicano le prescrizioni di cui all'allegato 6 del D.M. Ambiente del 12 luglio 1990. 4.11.3 Tipo di attività e prescrizioni: processo di fusione del piombo secondario. 4.11.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: piombo nelle forme usualmente commercializzate. 4.12 Tipologia: polveri di molatura di metalli duri. 4.12.1 Provenienza: produzione di manufatti metallo duro. 4.12.2 Caratteristiche del residuo: polveri umide con metalli duri e diamante. Si applicano le prescrizioni di cui all'allegato 6 del D.M. Ambiente del 12 luglio 1990. 4.12.3 Tipo di attività e prescrizioni: essiccamento in forno, miscelazione, pressatura e sinterizzazione. Gli effluenti liquidi nel rispetto della legge n. 319 del 1976 e successive modifiche e integrazioni e decreto legislativo n. 132 del 1992 e n. 133 del 1992; gli effluenti aeriformi nel rispetto del D.P.R. n. 203 del 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990. 4.12.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: manufatti di metallo duro. 4.13 Tipologia: ferro da cernita calamita. 4.13.1 Provenienza: operazioni di deferrizzazione della preparazione della tornitura e trattamento scorie di ottone. 4.13.2 Caratteristiche del residuo: materiale ferroso contenente eventualmente Cu 2-35% e Zn 10-40%. 4.13.3 Tipo di attività e prescrizioni: raffinerie o fonderie di 2° fusione; idrometallurgia. 4.13.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: acciaio nelle forme usualmente commercializzate. 4.14 Tipologia: ceneri povere di Zn. 4.14.1 Provenienza: processo di zincatura ad umido dell'acciaio. 4.14.2 Caratteristiche del residuo: blocchi disomogenei con contenuto in Zn > 50% e costituiti da ossidi, ossicloruri e cloruri di Zn e altri metalli (es Fe.). 4.14.3 Tipo di attività e prescrizioni: attacco acido per solubizzare i composti dello zinco e altri metalli e successiva cristallizzazione dei sali di Zn. Gli effluenti liquidi nel rispetto della legge n. 319 del 1976 e successive modifiche e integrazioni e decreto legislativo n. 132 del 1992 e n. 133 del 1992; gli effluenti aeriformi nel rispetto del D.P.R. n. 203 del 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990; Gli scarti solidi originati dalle fasi di trattamento e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P.R. n. 915 del 1982 e successive modificazioni ed integrazioni. 4.14.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: sali di zinco organici ed inorganici. 4.15 Tipologia: polveri fini bagnale di Zn. 4.15.1 Provenienza: abbattimento a umido delle polveri fini. 4.15.2 Caratteristiche del residuo: fanghiglia palabile di umidità 10 ÷ 40% e Zn (sul secco) > 60%. 4.15.3 Tipo di attività e prescrizioni: attacco acido per solubizzare i composti dello zinco e altri metalli e successiva cristallizzazione dei sali di Zn. Gli effluenti liquidi nel rispetto della legge n. 319 del 1976 e successive modifiche e integrazioni e decreto legislativo n. 132 del 1992 e n. 133 del 1992; gli effluenti aeriformi nel rispetto del D.P.R. n. 203 del 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990. Gli scarti solidi originati dalle fasi di trattamento e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P.R. n. 915 del 1982 e successive modificazioni ed integrazioni. 4.15.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: sali di zinco in forma cristallina. 4.16 Tipologia: rottame e manufatti di leghe a base di rame e zinco. 4.16.1 Provenienza: demolizioni di scaldabagni, autovetture, camion, etc. 4.16.2 Caratteristiche del residuo: residuo con composizione media pari a: - Cu50÷60%; - Zn5÷20%; - Pb1÷12%; - Sn1÷9%. 4.16.3 Tipo di attività e prescrizioni: produzione metallurgica; processo di fusione del ciclo termico del rame secondario. 4.16.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: rame, zinco e leghe nelle forme usualmente commercializzate 4.17 Tipologia: ceneri a base prevalente di rame da caldaia di recupero. 4.17.1 Provenienza: pulizia caldaia di recupero del ciclo termico del rame. 4.17.2 Caratteristiche del residuo: solido polverulento a base di Cu, Pb, Zn Si applicano le prescrizioni di cui all'allegato 6 del D.M. Ambiente del 12 luglio 1990. 4.17.3 Tipo di attività e prescrizioni: ciclo termico secondario del rame. 4.17.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: rame e sue leghe nelle forme usualmente commercializzate. 4.18 Tipologia: polveri di zinco da lavorazioni di recupero. 4.18.1 Provenienza: impianto di produzione polveri di zinco. 4.18.2 Caratteristiche del residuo: polveri di zinco con presenza di grumi di altri metalli. Si applicano le prescrizioni di cui all'allegato 6 del D.M. Ambiente del 12 luglio 1990. 4.18.3 Tipo di attività e prescrizioni: ciclo idrometallurgico primario dello zinco. 4.18.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: zinco nelle forme usualmente commercializzate. 4.19 Tipologia: residuo tipografico a base principalmente di piombo e altri metalli. 4.19.1 Provenienza: attività tipografiche e di stamperia. 4.19.2 Caratteristiche del residuo: solido a base di: - Pb60÷90% - Sn2÷8% - Sb5÷30%. 4.19.3 Tipo di attività e prescrizioni: processo di rifusione nella metallurgia secondaria del piombo. 4.19.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: piombo nelle forme usualmente commercializzate. 4.20 Tipologia: pallini di piombo residui. 4.20.1 Provenienza: impianti di tiro al piattello. 4.20.2 Caratteristiche del residuo: pallini di piombo (Pb 98-99%; altri metalli quali Sb, As, Cr e Ni 1-2%) residui da raccolta su terreno, con eventuale presenza di residui di terra ed arbusti. 4.20.3 Tipo di attività e prescrizioni: lavaggio e vagliatura per l'eliminazione dei contaminanti estranei. Gli effluenti liquidi nel rispetto della legge n. 319 del 1976 e successive modifiche e integrazioni e decreto legislativo n. 132 del 1992 e n. 133 del 1992. Gli scarti solidi originati dalle fasi di trattamento e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P.R n. 915 del 1982 e successive modificazioni ed integrazioni. 4.20.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: pallini di piombo esenti da residui estranei 4.21 Tipologia: terra di rame e di ottone. 4.21.1 Provenienza: operazioni di movimentazione del rottame di rame e di ottone. 4.21.2 Caratteristiche del residuo: materiale minuto contenente Cu dal 10 all'80% e Zn dal 10 al 40%. 4.21.3 Tipo di attività e prescrizioni: fonderia di 2° fusione; idrometallurgia. 4.21.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: rame e sue leghe nelle forme usualmente commercializzate. 4.22 Tipologia: residuo di trattamento di scorie di ottone. 4.22.1 Provenienza: impianto di trattamento delle scorie di ottone. 4.22.2 Caratteristiche del residuo: polveri medie a base di Cu e Zn raccolte al filtro; parti ferrose. Si applicano le prescrizioni di cui all'allegato 6 del D.M. Ambiente del 12 luglio 1990. 4.22.3 Tipo di attività e prescrizioni: metallurgia dei ferrosi per le parti ferrose; metallurgia per il recupero del Cu e dello Zn per quelle non ferrose. Gli effluenti aeriformi nel rispetto del D.P.R n. 203 del 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990. 4.22.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: acciaio, rame e zinco nelle forme usualmente commercializzate. 4.23 Tipologia: spezzoni di cavo di alluminio ricoperto. 4.23.1 Provenienza: scarti industriali o da demolizione di linee elettriche. 4.23.2 Caratteristiche del residuo: fili o cavi o trecce di alluminio puro o in lega ricoperti con gomma, plastica, tessuto o altro materiale asportabile. 4.23.3 Tipo di attività e prescrizioni: lavorazione meccanica o pirotrattamento per asportazione del rivestimento. Gli effluenti aeriformi nel rispetto del D.P.R. n. 203 del 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990. Gli scarti solidi originati e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P.R. n. 915 del 1982 e successive modifiche e integrazioni 4.23.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: alluminio conforme a UNI 10297/2. 4.24 Tipologia: spezzoni di cavo di rame ricoperti con gomma, plastica o altro materiale 4.24.1 Provenienza: dismissione linee elettriche, linee per la telecomunicazione, apparati elettrici ed elettrotecnici. 4.24.2 Caratteristiche del residuo: spezzoni di cavo rivestiti da isolanti costituiti da materiali termoplastici, elastomerici, carta impregnata con olio. 4.24.3 Tipo di attività e prescrizioni: pirotrattamento o trattamento meccanico o per asportazione del rivestimento. Gli effluenti aeriformi nel rispetto del D.P.R. n. 203 del 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990. Gli scarti solidi originati e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P.R. n. 915 del 1982 e successive modifiche e integrazioni 4.24.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: rame normalizzato come granulato da UNI 945/7
5. METALLI PREZIOSI 5.1 Tipologia: bagni, lavaggi, fanghi galvanici, resine a scambio ionico, soluzioni fotografiche, fanghi da processi cinefotoradiografici contenenti metalli preziosi (oro, argento, platino, iridio, osmio, palladio, rodio e rutenio) e ceneri di incenerimento puliture di industria dei metalli preziosi. 5.1.1 Provenienza: processi di elettrodeposizione di metalli preziosi; attività cinefotoradiografiche e lavorazione specchi; industria lavorazione metalli preziosi in genere. 5.1.2 Caratteristiche del residuo: soluzioni acquose, fanghi, ceneri e resine a scambio ionico contenenti metalli preziosi e solfati, fosfati, solfiti, cloruri, solfati, nitrati e cianuri inorganici e gelatine fotografiche, fanghi, ceneri e resine a scambio ionico. 5.1.3 Tipo di attività e prescrizioni: precipitazione chimica e calcinazione, estrazione pirometallurgica, raffinazione idrometallurgica. Gli effluenti liquidi nel rispetto della legge n. 319 del 1976 e successive modifiche e integrazioni e decreto legislativo n. 132 del 1992 e n. 133 del 1992; gli effluenti aeriformi nel rispetto del D.P.R. n. 203 del 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990; gli scarti solidi originati dalle fasi di trattamento e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P:R. n. 915 del 1982 e successive modificazioni ed integrazioni. 5.1.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: metalli preziosi (Au, Ag, Pt, Pd, Rh) sotto forma di lingotti, spugna, polveri o sali. 5.2 Tipologia: residui costituiti da pellicole, carte e filtri (con lana di ferro) di cinefotoradiografia. 5.2.1 Provenienza: attività cinefotoradiografica. 5.2.2 Caratteristiche del residuo: carte e plastiche con lana di ferro contenenti, di norma, oltre il 35% di argento. 5.2.3 Tipo di attività e prescrizioni: pirotrattamento, fusione delle ceneri, raffinazione per via elettrolitica o idrometallurgica; in alternativa separazione dei sali di argento mediante dissoluzione chimica, lavaggio della carta e plastica. Gli effluenti liquidi nel rispetto della legge n. 319 del 1976 e successive modifiche e integrazioni e decreto legislativo n. 132 del 1992 e n. 133 del 1992; gli effluenti aeriformi nel rispetto del D.P.R. n. 203 del 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990; gli scarti solidi originati dalle fasi di trattamento e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P.R. n. 915 del 1982 e successive modificazioni ed integrazioni. 5.2.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: argento in lingotti o graniglia, scarti di plastica; soluzioni di argento. 5.3 Tipologia: rottami metallici e plastici contenenti metalli preziosi (Au, Ag, Pt, Pd, Rh, Ru, Ir, ecc.). 5.3.1 Provenienza: processi di elettrodeposizione di metalli preziosi. 5.3.2 Caratteristiche del residuo: anime metalliche e plastiche contenenti oltre l'1% di metallo prezioso. 5.3.3 Tipo di attività e prescrizioni: dissoluzione precipitazione chimica e calcinazione, estrazione pirometallurgica, raffinazione idrometallurgica Gli effluenti liquidi nel rispetto della legge n. 319 del 1976 e successive modifiche e integrazioni e decreto legislativo n. 132 del 1992 e n. 133 del 1992; gli effluenti aeriformi nel rispetto del D.P.R. n. 203 del 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990; gli scarti solidi originati, dalle fasi di trattamento e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P.R. n. 915 del 1982 e successive modificazioni ed integrazioni 5.3.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: metalli preziosi (Au, Ag, Pt, Pd, Rh) sotto forma di lingotti, spugna, polveri o sali. 5.4 Tipologia: marmitte catalitiche esauste contenenti metalli preziosi. 5.4.1 Provenienza: industria automobilistica; officine riparazione e rottamazione autoveicoli. 5.4.2 Caratteristiche del residuo: involucro in acciaio contenente un supporto inerte con Pt, Pd e Rh 5.4.3 Tipo di attività e prescrizioni: separazione dall'involucro in acciaio. 5.4.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: rottame metallico; catalizzatore esausto. 5.5 Tipologia: catalizzatori esausti a base di Pt, Pd, Rh, Ru, Ir, Au, Ag, etc. su supporto inerte di carbone, allumina, silicati, zeolite, carbonato di calcio, solfato di bario, materiale refrattario, etc. 5.5.1 Provenienza: da industria chimica, petrolchimica, petrolifera, farmaceutica, marmitte catalitiche dismesse. 5.5.2 Caratteristiche del residuo: i catalizzatori possono essere in forma solida omogenea, non omogenea o fangosa palabile, contenenti residui chimici di diversa natura ad esclusione di qualsiasi traccia dei seguenti elementi contaminanti: PCB, PCT, PCDD, e in particolare delle sostanze di tossicità cumulabilità particolarmente elevata di cui alla tab. A2 dell'all. 1 del D.M. 12 luglio 1990. 5.5.3 Tipo di attività e prescrizioni: lavaggio e disattivazione ai fini della sicurezza; trattamento termico (gli effluenti aeriformi nel rispetto del D.P.R. n. 203 del 1988 e D.M. Ambiente del 12 luglio 1990); processo idrometallurgico di estrazione per via umida, od equivalente, dei metalli contenuti nelle ceneri. Gli effluenti liquidi nel rispetto della legge n. 319 del 1976 e successive modifiche e integrazioni e decreto legislativo n. 132 del 1992 e n. 133 del 1992. Gli scarti solidi originati dalle fasi di trattamento e non destinati al riutilizzo restano assoggettati al D.P.R. n. 915 del 1982 e successive modificazioni ed integrazioni 5.5.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto: metalli preziosi puri in forma usualmente commercializzata. 5.6 Tipologia: rottami elettrici ed elettronici contenenti e non metalli preziosi. 5.6.1 Provenienza: industria componenti elettrici ed elettronici; installazione e riparazione apparecchiature elettroniche. 5.6.2 Caratteristiche del residuo: oggetti di pezzatura variabile, costituiti da parti in resine sintetiche e metalli assiemati, alcune con riporto di metalli preziosi. 5.6.3 Tipo d |
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