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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Circ. Min. LL.PP. 12/12/1981, n. 22120
Circ. Min. LL.PP. 12/12/1981, n. 22120
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[Premessa] |
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EDIFICI IN CEMENTO ARMATO |
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4.1. Criteri generali d' impostazione progettuale |
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4.1.0.I criteri che stanno alla base degli interventi di riparazione e rafforzamento di un edificio danneggiato dal sisma, nonché le principali operazioni progettuali sono enunciati dalle Norme ai punti 2, 2.1., 2.3., 2.4. e, per quanto concerne in particolare il cemento armato al punto 2.5. L' argomento viene riproposto e sviluppato nella prima parte delle presenti istruzioni, al punto 2., con riferimento generale, e al punto 3.1. con riferimento agli edifici in muratura. Si riprende l' argomento per gli edifici in cemento armato, onde il progettista abbia ben chiaro il quadro che si prospetta all' atto della concezione dell' intervento. In sintesi gli elementi da tener presenti nella progettazione, sono i seguenti: --ruolo del terreno e delle fondazioni; --carattere spaziale del comportamento strutturale in ca |
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4.1.1. Progetto esecutivoAl punto 2., secondo paragrafo delle Norme, in armonia a quanto prescritto dall' art. 7 della legge 2 febbraio 1974, n. 64, sono elencati i documenti essenziali che devono costituire il progetto esecutivo. Oltre agli elaborati grafici il progetto deve essere accompagnato dalla relazione tecnica e dai fascicoli dei calcoli per la verifica sismica delle strutture portanti. Trattandosi di edifici in cemento armato, gli interventi |
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4.1.2. Schema strutturaleIl capoverso a) del punto 2.1. delle Norme prevede la individuazione dello schema strutturale mediante una analisi globale dell' edificio nella situazione preesistente al sisma. |
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4.1.3. Analisi degli elementi strutturali e dei materialiSarà compito del progettista accertare la consistenza strutturale dell' edificio su cui si deve intervenire, spingendo tale accertamento al livello che riterrà necessario per potersi ragionevolmente assumere la responsabilità della relativa progettazione. Il compito é agevolato nel caso in cui si disponga del progetto originario dell' edificio, in questo caso come si é detto al punto precedente delle presenti istruzioni é sufficiente controllare la rispondenza della costruzione al progetto rilevando dimensioni e disposizioni dei vari elementi strutturali nonché, con un adeguato numero di "saggi", la consistenza e la disposizione delle armature. I rilievi e le analisi possono essere limitate a quelle parti dell' ossatura che, a seguito dell' intervento di adeguamento, assumono rigidezza tale da risultare sostanzialmente gli unici elementi resistenti all' azione sismica. |
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4.1.4. Scelta dei criteri di interventoGli interventi di riparazione e di adeguamento antisismico, in linea generale, possono essere effettuati secondo i due criteri seguenti: --semplice rinforzo degli interi elementi strutturali esistenti; --inserime |
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4.1.5 . Verifica sismicaLe Norme stabiliscono al punto 2.5.3., che il calcolo delle sollecitazioni e le verifiche degli elementi strutturali vanno eseguiti secondo le prescrizioni di cui al cap. C.6., delle Norme di cui al D.M. 3 marzo 1975; considerano altresì al punto 2.5.1 a necessità di una visione globale dell' edificio ai fini dell' individuazione dello schema resistente, tenendo anche conto, ove opportuno, della presenza di elementi non strutturali. Quest' ultimo punto richiede particolari cautele per vari motivi: -- le tamponature sono considerate elementi non strutturali ed in quanto tali potrebbero essere soggetti a future modifiche (spostamenti, aperture, rifacimenti con altri materiali) difficilmente controllabili; -- la definizione delle caratteristiche di resistenza e di deformabilità di tali elementi é meno affidabile, generalmente, di quella relativa ai materiali strutturali; lo stesso vale per le condizioni di vincolo agli elementi strutturali. |
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4.2. Fondazioni |
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4.2.0Il punto 3.2. delle Norme definisce le modalità tecniche a carattere generale per il consolidamento delle fondazioni. Chiarimenti su tale argomento sono forniti al punto 3.2. d |
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4.2.1. Influenza delle condizioni geologiche locali e delle caratteristiche dei terreni di fondazioneLo studio del progetto deve essere preceduto da una valutazione della situazione geologica dell' area in cui sorge la costruzione e delle caratteristiche geotecniche locali. Ciò vale in particolare quando l' entità e il tipo di danni subiti dall' edificio appaiono verosimilmente influenzati da una intensificazione locale delle azioni sismiche o dalla presenza di deformazioni permanenti del terreno di fondazione causate dal terremoto. Il punto 3.2. delle Norme, al 6° capoverso, prescrive infatti che le pressioni di contatto di esercizio delle fondazioni debbono essere valutate sulla |
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4.2.2. Edifici con fondazioni diretteLo stato di conservazione e le dimensioni delle strutture di fondazione possono essere controllati con ispezioni a campione. |
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4.2.3. Edifici con fondazioni su paliNel caso di fondazioni su pali che non abbiano subito deformazioni permanenti o rotture, qualora l' a |
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4.3. Provvedimenti tecnici di riparazione ed adeguamento antisismico |
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4.3.1. Caratteristiche dei materiali4.3.1.1. Impiego di calcestruzzi e malte normali o additivate Nei casi in cui l' intervento consista nel ripristinare strutture cementizie per porzioni o tratti di entità considerevoli può essere usato calcestruzzo ordinario, che abbia resistenza e modulo elastico non troppo diversi da quelli del calcestruzzo esistente; l' aderenza del getto all' elemento da riparare potrà essere migliorata mediante l' applicazione di uno strato adesivo. |
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4.3.2. Modalità esecutive4.3.2.1. Iniezioni con miscele leganti (punto 3.5.2.1. delle Norme) Risarciture di lesioni localizzate di piccola entità sono effettuabili con miscele prevalentemente di resine con viscosità e pressioni dipendenti dalle ampiezze delle stesse. Le operazioni da effettuare sono: a) pulizia della polvere o dalle altre impurità delle superfici danneggiate con l' eliminazione del materiale disgregato; b) pulizia in profondità con aria o acqua in pressione c) sigillatura delle lesioni con stucco o intonaco e predisposizione di tubicini di ingresso della miscela e dei fori spia di uscita d) iniezione della miscela che é costituita generalmente da resina pura o debolmente caricata. Si raccomanda di usare pressioni non troppo elevate per non indurre stati di coazione eccessivi nell' elemento iniettato. Si sconsigliano iniezioni di resina per lesioni rilevanti (le Norme indicano l' ampiezza di 3-4 mm come limite massimo) per evitare riscaldamenti prodotti dalla polimerizzazione della miscela e conseguente carbonatazione del prodotto. La tecnica descritta é altresì da evitare nel caso di lesioni molto piccole (ad es. attorno al decimo di millimetro) perché l' iniezione diventa difficoltosa e richiede pressioni elevate, con esito incerto e possibilità di effetti negativi difficilmente controllabili sulle parti di struttura lesionate. In questi casi si raccomanda di non fare affidamento sul completo ripristino della continuità dell' elemento fessurato, ma solo su una percentuale cautelativa che tenga conto appunto della probabile presenza di lesioni e distacchi non iniettati. |
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4.3.3. Fondazioni (punto 3.5.1. delle Norme)Tralasciando in questa sede i casi di fenomeni legati ad instabilità del terreno, la necessità di adeguamento antisismico delle fondazioni può derivare da: a) insufficiente collegamento fra gli elementi (fondazioni isolate o mal collegate); b) insufficienza delle aree di appoggio per le elevate pressioni indotte dalle azioni sismiche; c) |
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4.3.4. Strutture in elevazioneDegli elementi strutturali più significativi di un edificio di cemento armato si ritiene indicare nei punti che seguono le tecniche di intervento in genere più ricorrenti ed appropriate in relazione alle carenze riscontrate. 4.3.4.1. Pilastri Nei pilastri le carenze più frequentemente riscontrate sono: a) sezione insufficiente; b) sezione e/o armatura insufficiente per resistere alle sollecitazioni indotte dal sisma; c) modesto grado di continuità con gli altri elementi causata da cattiva ripresa di getto e/o da armature insufficienti o mal disposte. Nel caso a), se il danneggiamento non é grave, si può intervenire con la tecnica della cerchiatura illustrata al punto 4.3.2.4. Si può ringrossare la sezione del pilastro con getti effettuati intorno all' elemento originario in genere su una gabbia di armature aggiunte longitudinali e trasversali o con "muri d' ala" (pareti costruite in aderenza al pilastro nel piano di telai) opportunamente collegate alle strutture esistenti. É sempre comunque necessario evitare brusche variazioni di sezione e di armatura. |
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4.3.5. Inserimento di nuove strutture (punto 3.5.4. delle Norme)La tecnica di riparazione e adeguamento consistente nell' inserimento di nuovi elementi porta generalmente ad una variazione sensibile dello schema strutturale. Gli interventi possono consistere in: a) Inserimento di nuove pareti di cemento armato. |
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4.3.6. Pareti (punto 3.5.5. delle Norme)L' adeguamento delle pareti é quasi sempre conseguente ad una carenza di armature, sia per resistere alla flessione sia al taglio indotte dal sisma agente prevalentemente ne |
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4.3.7. Riparazione di elementi non strutturaliOccorre distinguere i casi in cui l' elemento non entra a far parte dello schema strutturale da quelli in cui l' elemento é chiamato a collaborare al progetto di consolidamento proposto. |
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5. EDIFICI CON STRUTTURA METALLICA |
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5.1. Progetto esecutivo |
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5.1.0.Al punto 2., secondo paragrafo della normativa, in armonia a quanto prescritto dall' art. 7 della legge 2-2-1974, n. 64, sono elencati i documenti essenziali che devono costituire il Progetto esecutivo. Oltre agli elaborati grafici, il progetto dovrà essere accompagnato dalla relazione tecnica e dai fascicoli dei calcoli per la verifica sismica delle strutture portanti. |
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5.1.1. Schema strutturaleLo schema strutturale resistente all' azione sismica deve derivare da un' analisi globale dell' edificio. |
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5.1.2. Analisi degli elementi strutturaliLe caratteristiche di resistenza degli elementi strutturali saranno valutate, mediante esame dello stato di conservazione del materiale metallico e dell' integrità fisica di ogni loro parte. |
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5.1.3. Verifica sismicaIl calcolo delle sollecitazioni e le verifiche degli elementi saranno eseguiti secondo le prescrizion |
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5.2. Fondazioni |
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5.2.0.Per le fondazioni si rinvia a quanto esposto nei precedenti punti 4.2. e 4.3.3. delle presenti Istruz |
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5.3. Provvedimenti tecnici di riparazione ed adeguamento antisismico |
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5.3.0.Tutti gli interventi sulla struttura dovranno essere effettuati in conformità a quanto indicato al punto 5. delle Norme tecniche per il calcolo, esecuzione e collaudo delle strutture i |
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5.3.1. Rinforzo di elementi strutturali esistentiConsiste di norma nell' applicazione mediante saldatura o bullonatura di piatti, di lamiere o di profilati atti a ripristinare o ad aumentare la resistenza o modificare la rigidezza di talune membrature. |
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5.3.2. Rinforzo e/o modifica di giunzioni esistentiPossono consistere nell' applicazione, mediante bulloni o mediante saldatura, di ulteriori squadrette |
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5.3.3. Sostituzione di elementi danneggiatiSingoli elementi o aggregati di elementi strutturali danneggiati potranno richiedere la loro sostituzione integrale con elementi analoghi prefabbric |
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5.3.4. Aggiunte di nuovi elementi strutturaliL' adeguamento antisismico può essere ottenuto anche mediante l' inserimento di nuovi elementi |
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5.3.5. Ripristino della geometriaÉ da evitare ogni ripristino di elementi deformanti per forzamento oltre la soglia elastica e |
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APPENDICE |
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EDIFICI IN CEMENTO ARMATO ED A STRUTTURA METALLICA INTERAZIONE FRA TELAI E PANNELLI MURARI DI TAMPONAMENTO - METODO DI CALCOLO |
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1. CAMPO DI VALIDITÀ DEL PROCEDIMENTO ESPOSTOIl procedimento di calcolo esposto nella presente Appendice, che viene preso in considerazione unicamente per l' adeguamento antisismico di edifici esistenti, può essere ritenuto valido per riprodurre con sufficiente approssimazione il comportamento di un elemento di telaio contenente una tamponatura muraria e sottoposto all' azione di u |
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2. VALUTAZIONE DELLA DEFORMABILITÀ LATERALEPer la valutazione della deformabilità laterale del sistema composto da telaio e tamponatura, quindi per il calcolo della ripartizione delle forze sismiche orizzontali fra gli elementi resistenti, si può tener conto dell' effetto delle tamponature in maniera sufficientemente approssimata considerando il funzionamento di un puntone diagonale equivalente (fig. 2). Tale puntone deve avere lo spessor |
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3. MECCANISMI DI ROTTURA DEI PANNELLI-MURARIIl comportamento laterale di un telaio piano risente fortemente dell' effetto di interazione prodotto dalle tamponature presenti nel piano del telaio stesso. Per poter fare affidamento su tale effetto, purché queste siano ad esso efficacemente collegate, devono essere soddisfatte le condizioni indicate al punto 4.1.5. delle Istruzioni. |
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4. VERIFICA DELLA TAMPONATURALe verifiche di resistenza relative alle tre condizioni di rottura descritte al paragrafo precedente, in via approssimata, possono essere condotte sulla base delle seguenti relazioni: -- Verifica allo scorrimento orizzontale:
essendo |
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5. VERIFICA DELLE STRUTTURE DI CONTENIMENTO IN CEMENTO ARMATO |
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5.1 Forze assiali nei pilastriSi deve tener conto delle variazioni delle forze assiali nei pilastri che si calcolano applicando le |
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5.2. Forze di taglio nei pilastriPer la validità delle considerazioni svolte e delle formule indicate é essenziale che l |
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5.3. Flessione nei pilastriCiascun pilastro che affianchi una tamponatura deve essere verificato per un momento flettente pari a |
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