Sent.C. Stato 22/03/2010, n. 1652

1. Le prescrizioni contenute nella lex specialis della gara di un appalto LSF vincolano non solo i concorrenti ma la stessa Amministrazione che non conserva, perciò, alcun margine di discrezionalità nella loro concreta attuazione, non potendo disapplicarle, neppure nel caso in cui talune di esse risultino inopportunamente o incongruamente formulate, salva la possibilità di far luogo, nell’esercizio del potere di autotutela, all’annullamento del bando. 2. Il bando di gara per un appalto LSF, che costituisce la lex specialis della gara, deve essere sempre applicato, anche dalla Commissione aggiudicatrice, che riveste la qualità di organo straordinario e temporaneo, di natura tecnica, dell’Amministrazione appaltante, non potendo quest’ultima giammai procedere alla disapplicazione delle norme della gara; sia pur con riferimento ad un concorso a pubblico impiego, è stato anche evidenziato che sono inapplicabili al bando, quale lex specialis della procedura concorsuale, le disposizioni normative sopravvenute non solo con riguardo all’ammissione, alla valutazione dei titoli, allo svolgimento di concorso e alle votazioni, ma anche alle sedi poste a concorso.