Circ. P.G.R. Piemonte 31/08/2018, n. 3/AMD

Ai Comuni piemontesi

Alle Unioni di comuni

Alle P

La legge regionale n. 45 del 9 agosto 1989 (Nuove norme per gli interventi da eseguire in terreni sottoposti a vincolo per scopi idrogeologici), di seguito nominata “legge” disciplina gli interventi da eseguire nelle zone soggette a vincolo per scopi idrogeologici ai sensi del R.D. 30 dicembre 1923, n. 3267 (Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani) e che comportano modificazione o trasformazione d'uso del suolo.

Nel tempo, l’applicazione della legge ha subito numerose modifiche in ragione dell’emanazione di successivi provvedimenti normativi a cui non sempre sono corrisposte modifiche testuali della legge stessa, venendosi così a creare un qu

A seguito delle modifiche normative sopracitate, la competenza al rilascio delle autorizzazioni in materia di vincolo idrogeologico risulta oggi così definita:

Regione:

- interventi che interessano superfici superiori a 5.000 metri quadri o volumi di scavo superiori a 2.500 metri cubi;

- interventi in aree sottoposte a vincolo idrogeologico che, indipendentemente dalle dimensioni, interessano il territorio

3.1. Volumi di scavo

Ai fini della corretta definizione dei limiti dimensionali degli interventi, si chiarisce che per “volume di scavo” si intende il volume complessivo espresso in metri cubi del materiale oggetto sia di scavo sia di eventuale riporto in rilevato nel

4.1. Autorizzazioni regionali

L’autorizzazione di cui all’articolo 2, comma 4, della legge è rilasciata dai Settori tecnici regionali competenti per territorio in base alle rispettive declaratorie che prevedono lo svolgimento delle funzioni d’ambito territoriale in materia forestale e geologica.

L’istruttoria tecnica, da svolgersi nell’ambito del procedimento amministrativo finalizzato all’emanazione del provvedimento finale, riguarda:

- per gli aspetti idrogeologici: la verifica di compatibilità dell’intervento in merito alla stabilità dei versanti, del manto nevoso e al regime delle acque, superficiali e profonde;

- per gli aspetti

L’art. 11 della legge prevede che alcuni interventi non necessitino di autorizzazione in ordine alla loro obiettiva scarsa incidenza sull’assetto idrogeologico oppure alla loro indifferibilità ed urgenza, inconciliabile con le normali procedure.

A tale proposito si ritiene opportuno precisare:

- riguardo al comma 1, lettera b), nei lavori di rimboschimento, piantagione di alberi

6.1. Definizione della documentazione di cui all’art. 7 della l.r. n. 45/1989

Si rimanda alla D.G.R. n. 41-6101 del 7.12.2017 ed alla D.D. n. 368/A1807A del 7.2.2018.

6.2. Rimboschimento

L’art. 9 della legge, al comma 1, prevede l’obbligo per i titolari dell’autorizzazione di provvedere al rimboschimento di terreni propri o comunque disponibili, per una superficie pari a dieci volte quella modificata o trasformata, quando questa sia boscata, o per una eguale superficie negli altri casi, con un minimo di 1.000 metri quadrati.

Per effetto dell’entrata in vigore della D.G.R. n. 23-4637 del 6 febbraio 2017 recante “L.R. n. 4/2009, articolo 19. Disposizioni sulle trasformazioni del bosco ad altra destinazione d'uso e approvazione dei criteri e delle modalità per la compensazione”, in boschi sottoposti a vincolo idrogeologico la compensazione della superficie forestale trasformata (art. 19, comma 4 della l.r. n. 4/2009) assolve anche alle finalità previste dall'art. 9 della legge e comprende gli oneri dovuti a tale titolo (art. 19, comma 4 bis della l.r. n. 4/2009); inoltre, l’entità della compensazione è ridotta nei casi in cui non sia previsto l’obbligo di rimboschimento o di versamento del corrispettivo [art. 9, comma 4, lettere a), b), c), d) della le

7.1. Cave e torbiere

Per gli interventi riguardanti cave e torbiere, l’autorizzazione all’attività estrattiva, rilasciata sulla base dell’art. 10 della l.r. n. 23/2016, costituisce anche autorizzazione ai sensi della legge regionale, previa acquisizione e nel rispetto dei pareri espressi dagli organi tecnici competenti da citare nel provvedimento.

7.2. Linee elettriche e telefoniche

La costruzione di linee elettriche aeree di bassa e media tensione, realizzate in cavo autoportante a doppio isolamento, così come di linee telefoniche aeree, a condizione che non richieda l’abbattimento di alberi, non è considerata modificazione o trasformazione d’uso del suolo, essendo del tutto irrilevante la superficie del terreno occupata dalle palificate. Non determinano inoltre modificazioni o trasformazioni d’uso dei suolo le linee elettriche a cavo sotterraneo, posate lungo le strade; la realizzazione di tali opere, alle condizioni di seguito precisate, non necessi

La legge regionale 1 luglio 2011, n. 9, ha riordinato le funzioni amministrative relative all’applicazione delle sanzioni e all’introito dei relativi proventi di cui alla legge n. 689/1981, mediante il conferimento delle corrispondenti funzioni amministrative alle autonomie locali e funzionali.

Atteso il testo normativo che contempla espressamente il conferimento delle funzioni amministrative relative all’applicazione delle sanzioni amministrative e considerato il principio di unicità, fondamentale per il conferimento di funzioni, ne consegue che alla stessa amministrazione &e

Quando siano stati eseguiti lavori in assenza di autorizzazione o in difformità della stessa, il pagamento della sanzione amministrativa non esime il soggetto responsabile della violazione dal regolarizzare la propria posizione amministrativa e dall’eseguire i lavori eventualmente necessari a ridurre l’impatto dell’intervento sull’equilibrio idrogeologico.

A tal fine il soggetto responsabile della violazione deve presentare istanza per ottenere autorizzazione per il mantenimento delle opere e/o lavori già realizza

Gli atti attestanti l’esistenza del vincolo idrogeologico sono stati inviati ai singoli comuni all’epoca dell’imposizione del vincolo stesso. Risulta tuttavia che molti comuni non siano più in possesso degli atti e che, in qualche caso, i limiti dei terreni sottoposti a vincolo siano riportati in modo inesatto sulla cartografia dei piani regolatori comunali.