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07/09/2018

Aggiudicazione contratti pubblici: clausola del criterio del minor prezzo e onere di impugnazione

Il Consiglio di Stato ha escluso che debba imporsi all'offerente di impugnare immediatamente la clausola del bando che prevede il criterio di aggiudicazione del minor prezzo, ove la ritenga errata.

La recentissima Sent. C. Stato 05/09/2018, n. 5202, ha confermato l’annullamento degli atti di gara di un comune per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico con scuolabus, nonché l’esclusione dei concorrenti, i quali nella presentazione dell’offerta avevano dichiarato di non prestare acquiescenza, senza impugnarlo, al bando ed al disciplinare di gara che prevedevano l’aggiudicazione secondo il criterio del minor prezzo.

In proposito, il Consiglio di Stato ha chiarito (corroborando il tradizionale orientamento giurisprudenziale) che né il pregresso regime normativo né l’attuale quadro ordinamentale consentono di rinvenire elementi per affermare che debba imporsi all’offerente di impugnare immediatamente la clausola del bando che prevede il criterio di aggiudicazione, ove la ritenga errata: e ciò in quanto, versandosi nello stato iniziale ed embrionale della procedura, non vi sarebbe né prova né indizio della circostanza che l’impugnante certamente non sarebbe prescelto quale aggiudicatario.

Dalla redazione