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04/06/2018

Risarcimento del danno per diniego illegittimo di titolo abilitativo

Il T.A.R. Sicilia si è espresso sulle conseguenze dannose di un provvedimento illegittimo di diniego di titolo abilitativo emesso da un comune e sul corrispondente obbligo risarcitorio.

Il T.A.R. Sicilia si è pronunciato su una fattispecie nella quale un provvedimento di diniego di concessione edilizia per la costruzione di due edifici da adibire a civile abitazione è poi risultato illegittimo per difetto di istruttoria e carenza di motivazione ed è stato annullato. Successivamente, è entrata in vigore la nuova disciplina di piano che classificava l'area come "verde attrezzato", e ne impediva dunque l'utilizzazione a scopi edificatori.

La Sent. TAR. Sicilia Palermo 02/05/2018, n. 992, ha ritenuto in proposito che la perdita della potenzialità edificatoria dell'area a opera di un illegittimo provvedimento di diniego del titolo abilitativo configura un danno ingiusto, ammesso alla tutela risarcitoria per equivalente. Infatti, laddove la sopravvenuta disciplina urbanistica renda impossibile il rilascio di un provvedimento conforme all'originaria istanza, la tutela di annullamento non è sufficiente ad assicurare la reintegrazione della situazione giuridica soggettiva del privato.

Il Tribunale ha chiarito che, poiché l'illegittimo diniego frapposto dal Comune alle ricorrenti concerneva un fondo che poteva essere legittimamente edificato, il giudicato di annullamento concerneva una posizione sostantiva direttamente correlata all'accertamento dell'edificabilità del fondo di proprietà delle ricorrenti.

Sono stati pertanto ritenuti sussistenti tutti gli elementi della fattispecie di illecito, avendo la pubblica amministrazione, mediante l'adozione colposa di un provvedimento illegittimo, cagionato alle ricorrenti un danno non più riparabile mediante riedizione del potere amministrativo a seguito dell'entrata in vigore della nuova disciplina di piano (il che preclude anche la condanna al risarcimento del danno in forma specifica); sicché dev'essere accolta la domanda di risarcimento del danno per equivalente monetario. In particolare, il danno risarcibile è quello legato alla perdita della originaria vocazione edificatoria dell'area in questione.

La Sentenza richiama inoltre il consolidato indirizzo giurisprudenziale secondo cui nel giudizio diretto a ottenere la condanna della P. A. al risarcimento del danno che derivi da un provvedimento amministrativo illegittimo, il privato danneggiato può limitarsi a invocare l'illegittimità di carattere sostanziale dell'atto quale indice presuntivo della colpa, dato che rimane a carico dell'Amministrazione l'onere di dimostrare che si è trattato di un errore scusabile derivante da contrasti giurisprudenziali sull'interpretazione della norma o dalla complessità dei fatti, ovvero ancora dal comportamento delle parti del procedimento. 

Dalla redazione