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Sent.C. Cass. 22/02/2000, n. 1955

47295 47295
1. Appalti - Difetti gravi dell'opera - Denuncia - Termine di 1 anno ex art. 1669, 2° c., Cod. civ. - Atti interruttivi ex art. 2943 Cod. civ.
1. In tema di appalto per la realizzazione di edifici o di altri immobili destinati per loro natura a lunga durata, il termine annuale previsto dall'art. 1669, 2° comma Cod. civ., per l'esercizio del diritto del committente ad essere risarcito dei correlativi danni, decorrente dalla denunzia di rovina o di pericolo di rovina, o di gravi difetti dell'immobile, è, per espressa definizione normativa, un termine prescrizionale. Ne consegue che, a norma dell'art. 2943 Cod. civ., il relativo decorso viene interrotto non solo dalla proposizione della domanda giudiziale, ma altresì, da qualsiasi atto stragiudiziale (nella specie, una lettera) che valga a costituire in mora il debitore. Ciò in quanto detto termine si riferisce non già alla sola azione di responsabilità nei confronti dell'appaltatore, ma al diritto di credito del committente, affiancato, come tutti i diritti, dalla facoltà, per il suo titolare, di farlo valere in giudizio, la quale costituisce un modo di esplicazione dello stesso, e non incide sulla sua disciplina sostanziale, ivi compresa la regolamentazione della prescrizione e delle relative cause di interruzione.

1a. (VIZ 69.2A) Ved. Cass. 17 settembre 1999 n. 10088R.
(Cod. civ. artt. 1669, 2943)

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