Sent.C. Cass. 13/07/1987, n. 6102

1. In tema di iscrizione nell'Albo professionale degli ingegneri, il ricorso al Consiglio nazionale degli ingegneri avverso le deliberazioni del locale Consiglio dell'ordine, e poi il ricorso alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione contro le pronunce di detto Consiglio nazionale, secondo le previsioni della L. 24 giugno 1923 n. 1395 e del Regolamento approvato con R.D. 23 ottobre 1925 n. 2537, integrano un sistema di adeguata tutela dei diritti soggettivi degli interessati, manifestamente non in contrasto con gli artt. 24 e 113 Cost., anche in considerazione del fatto che il Consiglio nazionale configura un organo giurisdizionale speciale, istituito prima dell'entrata in vigore della Costituzione medesima (quindi escluso dal divieto di cui all'art. 102, 2° c. di essa, e legittimamente operante fino a quando non venga attuata la revisione contemplata dalla sesta disposizione transitoria). 2. In sede di iscrizione nell'Albo professionale degli ingegneri, il Consiglio dell'ordine può riscontrare la presenza dei requisiti personali indicati dall'art. 2 della L. 25 aprile 1938 n. 897 (specchiata condotta morale), ma non anche indagare sulla idoneità tecnica dell'istante, né sulla validità della sua laurea, nemmeno per quanto riguarda la regolarità del piano di studio seguito, atteso che il controllo in proposito viene effettuato in via esclusiva nella precedente fase del superamento dell'esame di Stato e del conseguimento del diploma di abilitazione, ed è vincolante per detto Consiglio dell'ordine (fino a quando i relativi provvedimenti non siano annullati nelle competenti sedi amministrative o giurisdizionali).