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Sent. C. Giustizia UE 05/09/2024, n. C-83/23

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Rinvio pregiudiziale - Armonizzazione delle normative fiscali - Sistema comune di imposta sul valore aggiunto (IVA) - Direttiva 2006/112/CE - IVA indebitamente fatturata e versata - Rettifica della fattura - Liquidazione del fornitore - Rimborso dell’IVA al fornitore - Rifiuto dell’autorità tributaria di rimborsare l’IVA direttamente all’acquirente - Priorità in materia di diritto al rimborso dell’IVA - Rischio di doppio rimborso dell’IVA - Rischio di perdita di gettito fiscale.

La direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto, come modificata dalla direttiva 2010/45/UE del Consiglio, del 13 luglio 2010, letta alla luce dei principi di effettività e di neutralità dell’imposta sul valore aggiunto (IVA), deve essere interpretata nel senso che il destinatario di una prestazione non può chiedere direttamente all’amministrazione tributaria dello Stato membro nel cui territorio è stabilito la restituzione dell’IVA che ha pagato al fornitore di tale prestazione, il quale ha erroneamente fatturato l’IVA nazionale di tale Stato membro invece dell’IVA dovuta per legge in un altro Stato membro e l’ha riversata alle autorità tributarie del primo Stato membro nel caso in cui queste ultime abbiano già rimborsato l’IVA al fornitore della prestazione sottoposto a una procedura di liquidazione.

Dalla redazione