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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Veneto: la Regione ha una nuova legge sulle cave
La nuova legge sulle attività di cava, a distanza di quasi quarant'anni dall'approvazione della L.R. Veneto 07/09/1982, n. 44, detta la disciplina delle attività regionali estrattive cercando di rispondere alle rinnovate esigenze espresse dal territorio e nel rispetto e a tutela dell'ambiente e delle categorie economiche e produttive.
Il perno intorno a cui ruota la legge, e che dovrà essere ripreso anche dal PRAC, è quello della riduzione del consumo del suolo.
“Il testo della legge - ha detto infatti l’Assessore regionale all’ambiente Bottacin - è il frutto di un impegnativo lavoro, su cui è stata trovata un’ampia condivisione, a partire dall’aspetto più importante che è il no a nuove cave” che conclude “Il clima di condivisione su questa tematica fa ben sperare che anche i tempi di approvazione del PRAC saranno altrettanto rapidi”.
Di seguito, in estrema sintesi, alcuni degli obiettivi e degli aspetti di rilievo della legge.
Ridurre il consumo del suolo - Il fabbisogno previsto per i prossimi 10 anni è di 80 milioni di mc. di materiale: di questi solo 12,5 milioni di mc. deriveranno da nuove estrazioni, mentre la parte restante sarà recuperata da demolizioni, opere pubbliche ed estrazioni già autorizzate.
Nuove autorizzazioni - Riguarderanno solo ampliamenti di cave esistenti, ma per quanto riguarda sabbia e ghiaia non potranno esserci neppure ampliamenti, se non nelle province di Verona e Vicenza. Ogni autorizzazione potrà essere prorogata una sola volta e il ristoro per la presenza di una cava non riguarderà soltanto il comune interessato ma anche i comuni contermini. Le Province potranno assumere la competenza autorizzatoria previa intesa con la Regione.
Nessuna cava potrà diventare discarica - I siti di cava non potranno essere utilizzati come discariche. Tuttavia le cave esaurite potranno essere trasformate in bacini di laminazione per la sicurezza idraulica e in bacini di accumulo per l'irrigazione.