Delib. G.R. Lombardia 24/10/2016, n. X/5736

LA GIUNTA REGIONALE

Vista la direttiva 2000/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque;

Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 R e s.m.i., «Norme in materia ambientale», ed in particolare l’articolo 114, dove è previsto che, per assicurare il mantenimento della capacità di invaso e la salvaguardia sia della qualità dell’acqua invasata sia del corpo ricettore, le operazioni di svaso, sghiaiamento e sfangamento delle dighe siano effettuate sulla base di un progetto di gestione di ciascun invaso;

Preso atto che ai sensi del comma 4 del medesimo articolo 114 del d.lgs. 152/2006 R, il progetto di gestione è predisposto dal gestore della diga sulla base dei criteri fissati con decreto ministeriale e che, ai sensi del comma 5, l’autorità competente per l’approvazione del progetto di gestione è la Regione;

Vista la legge regionale n. 26 del 12 dicembre 2003 R e s.m.i., «Disciplina dei servizi di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche», che tra le funzioni spettanti alla Regione, all’articolo 44 comma 1 lettera h bis), individua «l’approvazione dei progetti di gestione, ai sensi dell’articolo 114 del d. lgs. 152/2006, per la quale Regione si avvale del parere dell’ARPA»;

Visto l’articolo 170 comma 3 lett. e) del d.lgs. 152/2006 R, ai sensi del quale, nelle more dell’emanazione del decreto ministeriale di cui all’articolo 114 comma 4, per la predisposizione del progetto di gestione continuano ad applicarsi i criteri stabiliti dal Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 30 giugno 2004, «Criteri per la redazione del progetto di gestione degli invasi, ai sensi dell’articolo 40, comma 2, del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152 R, e successive modifiche ed integrazioni, nel rispetto degli obiettivi di qualità fissati dal medesimo decreto legislativo»;

Visto il sopra citato decreto Ministeriale del 30 giugno 2004, il quale prevede:

- all’articolo 1, che per gli sbarramenti non soggetti alle norme del decreto del Presidente della Repubblica 1 novembre 1959 n. 1363 e s.m.i. «Approvazione del regolamento per la compilazione dei progetti, la costruzione e l’esercizio delle dighe di ritenuta», le Regioni stabiliscano, in relazione alle caratteristiche degli sbarramenti stessi e dei corpi idrici interessati, quali di essi debbano essere sottoposti agli obblighi dello stesso decreto Ministeriale del 30 giugno 2004 e quali norme siano da applicare;

- all’articolo 4, che le Regioni, nel caso di diversi sbarramenti sullo stesso corso d’acqua o bacino idrografico, coordinino le operazioni di svaso, sfangamento e spurgo connesse con le attività di manutenzione degli impianti, al fine di ottimizzare la gestione dei sedimenti;

- all’articolo 8 comma 1, che le Regioni adottino misure per la tutela delle acque invasate e per il monitoraggio ambientale dei corpi idrici a monte e a valle dello sbarramento, e riportino, nel piano di tutela, una descrizione qualitativa e quantitativa delle attività antropiche che influenzano la qualità delle acque, stabilendo le modalità per il controllo prima, durante e dopo le operazioni di svaso, sfangamento e spurgo;

- all&rs

Parte di provvedimento in formato grafico