Come è noto, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 ottobre 2008 annovera tra le progettualità connesse allo svolgimento dell'esposizione universale anche alcune opere essenziali da realizzarsi a cura di amministrazioni ed enti diversi dalla EXPO S.p.a.
Per ciascuno di tali interventi sono stati stipulati appositi protocolli di legalità tra le competenti prefetture e le stazioni appaltanti volti a elevarne la cornice di sicurezza attraverso misure di maggior rigore rispetto alle ordinarie procedure di controllo a fini antimafia.
Rientrano in questo ambito la costruzione delle autostrade «Pedemontana» e «Brescia-Bergamo-Milano», destinate ad attraversare diverse province della Lombardia e per le quali il soggetto attuatore è stato individuato nell'amministrazione regionale ed in relazione alle quali erano stati stipulati appositi protocolli di legalità in data antecedente alle linee guida del 19 aprile 2011.
Nell'ambito delle indicazioni contenute nella seconda edizione delle linee guida, del 7 dicembre 2013, è stata valutata l'opportunità di conservare lo statuto regolamentare previsto per tali interventi dai predetti protocolli di legalità, con taluni specifici accorgimenti volti a rafforzare i meccanismi di coordinamento informativo tra i gruppi interforze delle prefetture complessivamente coinvolte dalla realizzazione dell'EXPO.
Alla base di tale orientamento espresso dal Comitato, va ricondotta la preoccupazione che un generalizzato reindirizzamento dei controlli previsti dagli strumenti pattizi relativi a «Pedemontana» e «Bre.Be.Mi», in termini similari a quelli attuati per il sito dell'EXPO, potesse determinare soluzioni di continuità nell'azione di prevenzione antimafia, senza aggiungere concreti vantaggi in termini di sostanziale efficacia.
Ciò, tenuto anche conto del fatto che la cornice di sicurezza delineata dai protocolli citati, se pur definita in epoca antecedente all'emanazione delle prime linee guida del 2011, appare improntata a criteri di massimo rigore, sul piano della strumentazione antimafia, in coerenza con le più generali direttive emanate da questo Comitato con riferimento a tutte le infrastrutture strategiche.
Ed infatti, anche in considerazione della natura delle opere in esame, che rientrano tra quelle tradizionalmente più esposte a rischio di infiltrazioni, gli strumenti pattizi sottoscritti, rispettivamente il 16 gennaio e il 20 dicembre 2010, tra le prefetture interessate e i concessionari delle opere, prevedono una generalizzata estensione del più penetrante sistema delle informazioni prefettizie a tutti i contratti di lavori, servizi e forniture, di qualunque importo, senza esenzione al