Circ.Min. LL.PP. 17/06/1995, n. 2241/UL | Bollettino di Legislazione Tecnica
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Circ.Min. LL.PP. 17/06/1995, n. 2241/UL

Applicazione della normativa in materia di definizione agevolata delle violazioni edilizie. (Circolare esplicativa fondamentale per l'applicazione del nuovo condono ed il coordinamento con gli adempimenti previsti dal vecchio condono 1985)
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[Premessa]


La legge 23 dicembre 1994, n. 724, Rconcernente le misure di razionalizzazione della finanza pubblica, all'articolo 39 contiene disposizioni in materia di definizione delle

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Cap. 1. - Elementi di raccordo tra l'articolo 39 della legge 724/94, La legge 28 febbraio 1985, n. 47, i decreti legge n. 468/94, 551/94, 601/94, 649/94, 694/94, 24/95, 88/95, 193/95 e l'articolo 14 della legge 85/95.


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1.1 Generalità.

L'articolo 39 della legge 23 dicembre 1994, n. 724 che disciplina la "definizione agevolata delle violazioni edilizie" deve necessariamente raccordarsi con le disposizioni della legge 47/85 a cui direttamente si ric

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1.2 Versamento dell'oblazione effettuato prima dell'entrata in vigore della legge 724/94.

La determinazione dell'oblazione, secondo il D.L. 468/94 era basata sugli importi indicati nella tabella allegata alla legge 47/85 moltiplicati per quattro se l'abuso risultava anteriore al 15 marzo 1985 e per sei se commesso dal 16 marzo 1985 al 31 dicembre 1993. Con i successivi decreti (551/94, 649/94) e con la legge 724/94 i predetti coefficienti moltiplicatori sono stati ridotti rispettivamente a 2 e 3. Il decreto legge 468/94, inoltre, non contiene disposizioni in materia di abusivismo caratterizzato dal disagio abitativo introdotte per la prima volta con il decreto legge 551/94, con il quale sono state stabilite ulteriori riduzioni per la determinazione dell'oblazione. Ne consegue che il versamento entro il 31 ottobre 1994 dell'acconto dell'oblazione nella misura del 30 per cento, come prevista dal comma 6 dell'articolo 1 D.L. 468/94, avrebbe potuto comportare la corresponsione di un importo fisso minore di quanto previsto dalla t

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1.3 Versamento degli oneri concessori effettuato prima dell'entrata in vigore della legge 724/94.

Qualora l'anticipazione degli oneri concessori versati ai sensi dell'articolo 2 dei decreti legge 468/94 e 551/94 risulti superiore a quelli determinati secondo gli oneri applicati nel comune di ubicazione dell'immobile, gli interessati possono - ai sensi dell'articolo 39, ultimo periodo del comma 9 della legge 724/94 - chiedere il rimborso della somma ec

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1.4 Obblighi delle aziende erogatrici di servizi pubblici.

Il disposto dell'articolo 45, comma 1 della legge 47/85,R che prescrive il divieto per le aziende erogatrici di servizi pubblici

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1.5 Sospensione dei procedimenti.

La sospensione dei procedimenti é prevista dall'articolo 44, comma 1 della legge 47/85, la da

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1.6 Vigenza dell'articolo 48 della legge 47/85.

Per quanto riguarda la disposizione transitoria contenuta nell'articolo 48 della legge 47/85, relativ

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Cap. 2. - Oggetto della sanatoria
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2.1 Generalità.

L'articolo 39 della legge 724/94 - così come l'articolo 31 della legge 47/85 - prevede una sanatoria ampia, sotto il profilo oggettivo anche se pone alcuni limiti quantitativi. E poiché il comma 1 dell'articolo 39 si riferisce esplicitamente ai capi IV e V della menzionata legge del 1985 e prevede l'applicabilità della nuova normativa anche agli abusi che avrebbero potuto essere sanati con quella legge, si può certamente affermare che "la definizione agevolata delle violazioni edilizie", prevista dall'articolo 39 é, per ciò che concerne l'oggetto, di applicazione generalizzata.

Restano, ovviamente ferme, alcune esclusioni o limitazioni, legate alla violazione dei vincoli previsti dagli articoli 32 e 33 della legge 47/85 - di cui si dirà al capitolo 7 - e che sono connesse alla peculiarità del territorio o dell'area su cui le opere abusive sono state realizzate.

L'articolo 39 fa riferimento, senza alcuna specificazione, alle opere abusive (comma 1), diversamente dall'articolo 31 della legge 47/85 che riguarda le "costruzioni" e le "altre opere". Per il richiamo alla precedente legge deve ritenersi che anche l'espressione usata dal comma 1 dell'articolo 39 si riferisca non solo agli edifici in senso proprio ma anche ai manufatti di ogni tipo e alle opere di urbanizzazione: cioé a tutte le opere che comportano trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio. Quanto agli abusi, sono suscettibili di sanatoria le opere eseguite senza licenza (prima del gennaio 1977) o concessione edilizia o autorizzazione o in difformità dalle stesse oppure, in base a titolo annullato, decaduto o divenuto inef

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2.2 Limiti dimensionali e ultimazione delle opere.

Innanzi tutto l'articolo 39 della legge 724/94 introduce un elemento di grande rigore, rispetto alla precedente normativa - al fine di penalizzare gli abusi di maggiore gravità - in quanto la sanatoria trova un limite quantitativo. La "definizione agevolata", infatti, si applica - soltanto, però, per gli abusi a carattere residenziale - qualora sussista una delle seguenti condizioni:

- ampliamenti non superiori al 30 per cento della costruzione originaria;

- ampliamenti comunque non superiori a 750 mc;

- nuove costruzioni non superiori a 750 mc.

Si può, pertanto, affermare che il limite posto segni un discrimine tra opere ammesse e non ammesse alla sanatoria: nel senso che, per quanto attiene l'edilizia residenziale, gli abusi superiori a 750 mc, ovvero al 30 per cento della costruzione originaria anche se superiore a detto limi

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2.3 Diritti dei terzi.

Il comma 2 dell'articolo 39 pone un ulteriore limite alla facoltà di chiedere la sanatoria: limite questo a tutela dei diritti dei terzi, posto in relazione alle "opere edilizie che creano limitazioni di tipo urbanistico alle proprietà finitime"; ovvero "che siano state realizzate su parti comuni".

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2.4 Istanze presentate entro il 31 dicembre 1993 ai sensi dell'articolo 13 della legge 47/85.

Il comma 11 dell'articolo 39 consente ai soggetti che hanno presentato istanza entro il 31 dicembre 1993 per ottenere l'accertamento di conformità ai sensi dell'articolo 13 della legge 47/85, di chiedere che l'istanza stessa sia considerata domanda di concessione in sanatoria. La disposizione stabilisce, poi, che gli interessati possono avanzare istanza di "conversione" dell'originaria domanda, ma "nel rispetto dei termini e degli obblighi previsti" dall'articolo 39, ivi compreso il termine stabilito

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2.5 Sanatoria di immobili già acquisiti.

L'articolo 39 prevede, al comma 19, che la sanatoria possa essere applicata anche nei confronti delle opere abusive in relazione alle quali il Comune sia intervenuto, ai sensi dell'articolo 7 comma 3 della legge 47/85, ordinando la demolizione; e di fronte all'inottemperanza del responsabile dell'abuso, abbia acquisito gratuitamente il bene e l'area di sedime, provvedendo poi alla necessaria trascrizione nei pubblici registri immobiliari. Quella dell'articolo 39 é una norma eccezionale, stante che la sanzione prevista é stata irrogata e l'opera abusiva, con l'area di sedime, sono entrate definitivamente nel patrimonio comunale: questa pertanto deve essere applicata con ogni cautela.

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Cap. 3. - Procedura della sanatoria
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3.1 - Soggetti legittimati.

L'articolo 39 della legge 724/94 non innova la disciplina dettata dalla legge 47/85 riguardante i soggetti legittimati alla presentazione della domanda di concessione o autorizzazione in sanatoria.

Secondo il disposto dell'articolo 31 della legge n. 47/85, legittimato a richiedere la sanatoria é in via generale chi ha titolo a richiedere la concessione o autorizzazione edilizia.

É innanzitutto legittimato il proprietario dell'opera abusiva; nel caso di comproprietà la domanda può essere presentata dall'amministratore del condominio oppure dai singoli condomini.

Del pari é legittimato il prop

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3.2 Presentazione della domanda.

Il procedimento per ottenere la concessione o l'autorizzazione in sanatoria inizia con la presentazione della domanda in bollo al Comune ove é ubicata l'opera abusiva da inoltrare, a pena di decadenza, entro il 31 marzo 1995. Nelle modalità di presenta

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3.3 Riferimento all'unità immobiliare.

La domanda di concessione in sanatoria deve essere presentata in relazione a ogni singola unità immobiliare, così come accatastata ovvero suscettibile, di accatastamento indipendentemente dal numero degli abusi commessi in relazione alla stessa.

Circa i limiti di "unità immobili

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3.4. Contenuti della domanda.

La domanda deve contenere in modo chiaro e completo tutti i dati che sono necessari al comune per eseguire la fase istruttoria.

Al riguardo é opportuno esaminare il contenuto della stessa in cinque parti, indicando nella

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3.5 Dichiarazione giurata.

L'articolo 39 quarto comma della legge 724/94, semplificando la disciplina prevista dalla precedente legge 47/85, consente la sostituzione della documentazione di cui all'articolo 35, comma 3, della legge 47/85 con un'apposita dichiarazione resa ai sensi dell'articolo 4 della legge 15/68, che prevede la possibilità di produrre, in luogo degli atti notori, dichiarazioni sostitutive dell'atto di notorietà concernenti fatti, stati o qualità personali che siano di diretta conoscenza degli interessati.

Al riguardo si segnalano le disposizioni che regolano la materia da ultimo contenute nel D.P.R. n. 130 del 25 gennaio 1994.

In base a tali norme le dichiarazioni possono essere presentate anche contestualmente all'is

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3.6 Documentazione da allegare.

L'articolo 39 comma 4 della legge 724/94 lascia comunque fermo l'obbligo di allegare alla domanda alcuni documenti. Il primo tra essi é costituito dalla prova dell'eseguito versamento dell'acconto dell'oblazione, utilizzando gli appositi moduli di conto corrente, e degli oneri concessori, se dovuti.

Quanto alla documentazione tecnica, l'articolo 39 della legge 724/94 non prescrive la presentazione del progetto, ma soltanto la descrizione delle opere, le dichiarazioni sullo stato dei lavori e la documentazione fotografica.

Deve, tuttavia, rilevarsi che la documentazione prodotta deve essere tale da consentire al comune di rilasciare la concessione o l'autorizzazione in sanatoria richiesta.

D'altra parte essa deve dare all'interessato la certezza del suo diritto: solo la chiara documentazione di ciò che si intende sanare lo metterà al riparo da futuri accertamenti di abusi presunti, e gli darà la possibilità di ottenere i provvedimenti necessari per modificare l'opera sanata. Inoltre, quando l'opera é ultimata al rustico, ma non é completata, é necessario rappresentare al comune, che deve rilasciare la concessione, come l'opera sarà completata nella distribuzione interna, nelle finiture eccetera. É pertanto da ritenere che, quanto meno per le prime tre tipologie di abuso sia opportuno presentare anche il progetto delle opere.

La documentazione del comma 4 dell'articolo 39

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3.7 Tempi e presupposti di formazione del provvedimento di sanatoria. Silenzio-assenso. Ricevuta la domanda l'amministrazione comunale é tenuta a esaminarla.

Al fine del consolidamento delle situazioni giuridiche connesse alla sanatoria, la legge prevede l'istituto del silenzio-assenso. Ne consegue che in presenza di una domanda, completa della documentazione essenziale e dei contenuti descrittivi dell'abuso, per la quale vi sia stato il regolare versamento dell'oblazione sia degli oneri concessori, nonché la denuncia al catasto dell'immobi

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3.8 Facoltà e obblighi delle amministrazioni comunali.

Il comma 9 dell'articolo 35 della legge 47/85 disciplina il procedimento in sede comunale. Il sindaco é tenuto a fare gli accertamenti che ritenga opportuni e che varieranno in relazione allo stato dell'opera, fermo restando che la concessione in sanatoria é - verificandosi le condizioni di legge - un atto dovuto.

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3.9 Rilascio di atti conseguenti al provvedimento in sanatoria.

Il comma 20 dell'articolo 35 della legge 47/85 precisa che, ultimata la procedura per la concessione in sanatoria, deve essere rilasciato anche il certificato di abitabilità o di

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Cap. 4. - Le tipologie di abuso e la normativa regionale
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4.1 - Tipologie di abuso.

Nel richiamare ai capi IV e V della legge n. 47/85, per quanto riguarda le tipologie degli abusi san

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Tipologia 1:

"Opere realizzate in assenza o difformità della licenza edilizia o concessione e non conformi

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Tipologia 2:

"Opere realizzate senza licenza edilizia o concessione o in difformità da questa, ma conformi alle norme urbanis

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Tipologia 3:

"Opere realizzate in difformità della licenza edilizia o in difformità da questa, ma conformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici al momento dell'inizio dei lavori.".

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Tipologia 4:

"Opere realizzate in difformità dalla licenza edilizia o concessione, che non comportino aumenti della superficie utile o del volume assentito; opere di ristrutturazione edilizia come definite dall'articolo 31, lettera d) della legge n. 457 del 1978,R realizzate senza licenza edilizia o in difformità da essa; opere che abbiano determinato mutamento di destinazione d'uso.".

Tale tipologia comprende opere realizzate su edific

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Tipologia 5:

"Opere di restauro e risanamento conservativo come definite dall'articolo 31 lettera c) della legge 4

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Tipologia 6:

"Opere di restauro e risanamento conservativo come definite dall'articolo 31 lettera c) della legge 457 del 1978, realizzate senza

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Tipologia 7:

"Opere di manutenzione straordinaria come definite dall'articolo 31 lettera b) della legge 457 del 1978, realizzate senza licenza edilizia o autorizzazione o in difformità da esse.

Opere o modalità di esecuzione non valutabili in termini di superficie o di volume e varianti di cui all'articolo 15 della legge 28 febbraio 1985, n. 47".

Tale tipologia comprende essenzialmente le opere di manutenzione straordinaria realizzate su edifici esistenti dotati di licenza o concessione edilizia, senza titolo o in difformità da questo; opere o modalità di esecuzione non computabili in termini di superficie e di volume e, infine, varianti in corso d'opera nella fattispecie definita all'articolo 15 della legge 47/85.

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4.2 Mutamenti di destinazione d'uso.

La circolare del Ministero dei lavori pubblici n. 3357/25 del 1985, alla luce di considerazioni legate alla situazione giuridico-amministrativa rilevabile alla data di entrata in vigore della legge 47/85 ha escluso la necessità di sanare il mutamento di destinazione d'uso non accompagnato da opere. La tipologia 4 della tabella, doveva essere riferita esclusivamente all'insieme sistematico di opere, finalizzate al mutamento di destinazione d'uso, allora definito "strutturale".

Nella medesim

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4.3 Opere interne.

La disciplina degli interventi edilizi interni alle unità immobiliari, introdotta dalla legge n. 47/85, ha trovato, fino all'emanazione del decreto legge 88/95, una notevole applicazione, tanto da configurare una vera e propria "categoria d'interventi" autonoma, sottratta al rilascio del titolo autorizzativo da parte dell'amministrazione comunale, ma soggetta, invece, all'attività di controllo urbanistico-edilizio, tramite la comunicazione d'inizio lavori.

L'omessa comunicazione di cui all'articolo 26, comportava l'applicazione delle sanzioni previste al terzo comma del medesimo articolo. Poiché si ritiene che la norma transitoria relativa alle opere interne, di cui all'articolo 48 della legge n. 47/85, trovi ancora oggi applicazione, si riporta di seguito, unitamente alle dovute annotazioni di coordinamento con l'articolo 39 della legge n. 724/94, quanto specificato a suo tempo circa l'oggetto delle "opere interne" e le procedure per la "sanatoria" di tali opere.

Occorre sottolineare che l'omessa comunicazione riguarda opere realizzate fino alla data del 1° gennaio 1995, termine di entrata in vigore della legge n. 724/94 e la relativa presentazione era possibile entro il 31 marzo 1995.

É da rilevare preliminarmente che le opere in questione possono interessare sia le singole unità immobiliari (gli alloggi, in caso di edilizia residenziale, i manufatti costituenti catastalmente un'unità immobiliare negli altri casi), sia l'intera costruzione.

Ciò premesso, si può affermare che esse, dovendo rispettare la sagoma e i prospetti dell'intera costruzione, non possono assolutamente riguardare l'aspetto esterno del fabbricato, compresa la copertura; da ciò ne deriva che non possono essere considerate "opere interne" aperture, aggetti, chiusure di balconi eccetera: in definitiva, non possono essere mutati o alterati l'assetto architettonico e l'estetica dell'edificio, sia pure mediante semplici fregi.

Il rispetto degli strumenti urbanistico-edilizi adottati e approvati é un'ovvia necessità. Poiché si tratta di operare su edifici esistenti, il mancato rispetto degli strumenti - soprattutto di disciplina edilizia - potrebbe derivare, ad esempio da modifiche, anche lievi, della distribuzione dello spazio interno all'unità immobiliare tali da comportare la realizzazione di vani di dimensioni insufficienti ad assicurare le condizioni ottimali di aerazione o di illuminazione.

La norma esclude, inoltre, dalla categoria delle

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Cap. 5. - Misura dell'oblazione, modalità di calcolo e scadenza per il pagamento
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5.1 Misura dell'oblazione.

La legge subordina il conseguimento della concessione o dell'autorizzazione in sanatoria al pagamento di una somma all'erario (oblazione) e nei casi previsti, come si darà conto in seguito, di un'altra somma al comune (contributo di concessione).

Per quanto attiene alla misura dell'oblazione, occorre riferirsi alle tipologie di abuso descritte nella tabella allegata alla legge 47/85: l'ammontare, nei primi tre casi, deve calcolarsi moltiplicando il valore più alto (riferito quindi al periodo 30 gennaio 1977 - 1° ottobre 1983) per due, se l'abuso é stato commesso fino al 15 marzo 1985, o per tre, se l'abuso riguarda la fascia temporale compresa dal 16 marzo 1985 al 31 dicembre 1993.

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5.2 Modalità di pagamento.

Anche nel nuovo condono il pagamento dell'oblazione può essere rateizzato, ma soltanto se l'abuso rientra nelle prime tre tipologie.

Il comma 5, come modificato

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5.3 Riduzioni.

L'articolo 39, al comma 13, prevede riduzioni nel pagamento dell'oblazione qualora ricorrano "situazioni di estremo disagio abitativo". I parametri che misurano tale disagio sono il reddito del nucleo famigliare relazionato all'ubicazione dell'immobile, e il carattere di abitazione principale del richiedente o di un componente del nucleo famigliare conviventi da almeno due anni, come specificato al comma 14 dell'articolo 39.

In funzione del primo parametro vengono individuate tre fasce, con soglie della composizione del reddito prevalente (da lavoro dipendente o da altre fonti), a cui corrispondono percentuali di riduzione del 50 per cento, del 30 per cento e del 25 per cento. Per l'ubicazione si é tenuto conto innanzitutto della dimensione demografica del comune - superiore a 20.000 abitanti, tra 20.000 e 5.000 abitanti, inferiore a 5.000 abitanti - e quindi, con riferimento alle suddivisioni operanti per il calcolo dell'equo canone, alle diverse

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5.4 Integrazione dei versamenti.

In relazione ai termini di versamento dell'oblazione si precisa che, per quanto riguarda gli errori

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5.5 Oblazione non corrisposta integralmente relativa a domande presentate ai sensi della legge 47/85.

Per quanto attiene all'ipotesi contemplata dal sesto comma dell'articolo 39 legge 724/94, relativa a

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Cap. 6. - La misura dei contributi di concessione, le modalità di calcolo e scadenze per il pagamento
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6.1 Generalità.

Una delle principali innovazioni dell'attuale provvedimento di definizione delle violazioni edilizie riguarda l'obbligo del versamento di una a

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6.2 Domande presentate ai sensi dell'articolo 39 della legge 724/94.

In primo luogo, occorre richiamare le norme relative al calcolo della superficie, stabilite nel decreto del Ministro dei lavori pubblici del 10 maggio 1977, n. 801, da applicare nella determinazione di detta superficie.

Nella tabella C allegata alla legge 724/94 dovrà essere individuata la categoria di intervento - nuova costruzione, ampliamento ovvero ristrutturazione edilizia e modifiche di destinazione d'uso - nonché la classe demografica di appartenenza del comune ove é situato l'immobile oggetto della sanatoria, secondo quanto riportato nel D.P.R. 14 giugno 1993, pubblicato nel Supplemento ordinario n. 146 alla G.U. n. 54 del 24 giugno 1993, fatti salvi i comuni di nuova istituzione dal 1991 in poi. Rispetto alle tipologie di abuso ai numeri 1, 2 o 3 dovrà essere applicato il valore individuato nella tabella relativa alla "nuova costruzione, ampliamento", mentre nel caso di tipologia di abuso 4 dovrà essere utilizzato il valore individuato nella tabella "ristrutturazione edilizie e modifiche della destinazione d'uso".

Dalla semplice moltiplicazione dei due elementi viene individuata la somma da corrispondere a titolo di anticipazione del contributo di concessione. Occorre evidenziare che la tabella C non distingue tra il contributo relativo all'articolo 5 e quello di cui all'articolo 6 della legge 10/77, relativi rispettivamente al contributo in ragione degli oneri di urbanizzazione e del costo di costruzione. Tale circostanza dovrà essere tenuta in considerazione dagli Enti locali nel determinare il conguaglio dovuto.

Ai fini della individuazione dell'obbligo di versamento dell'anticipazione degli oneri concessori

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6.3 Domande presentate ai sensi della legge 47/85.

Il pagamento dell'anticipazione degli oneri concessori deve essere effettuato esclusivamente da parte dei soggetti che non hanno corrisposto l'intera oblazione dovuta a seguito della presentazione della domanda di concessione in sanatoria ai sensi della legge 47/85 per il mancato pagamento di una o più rate dell'importo a suo tempo determinato e che, quindi, sono soggetti al versamento del triplo dell'importo di detta parte residua dell'oblazione non corrisposta entro il 31 marzo 1995. Tali soggetti devono versare anche l'anticipo degli oneri concessori pari al 70% degli importi al mq individuati nella tabella C. In caso di mancato versamento dovrà essere applicato l'interesse di mora pari al 10% annuo.

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6.4 Conguaglio dei versamenti effettuati.

Entro un anno dalla data di scadenza della presentazione della domanda, cioé entro il 31 marzo 1996, le amministrazioni comunali sono tenute all

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6.5 Normativa regionale in materia di oneri concessori relativa alla sanatoria edilizia.

L'esplicita riapertura dei termini contenuti nei Capi IV e V della legge 47/85 riportata nel comma 1, terzo capoverso dell'articolo 39 della legge 724/94, consente alle Regioni di legifer

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Cap. 7. - Opere costruite su aree sottoposte a vincolo
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7.1 Generalità.

L'articolo 32 della legge 47/85, pone, innanzitutto un principio generale: e cioé che il rila

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7.2 Riferimenti all'epoca di imposizione del vincolo.

L'articolo 32 non precisa in quale momento il vincolo deve essere stato imposto, perché sorga la necessità di acquisire il parere favorevole dell'amministrazione preposta alla tutela del vincolo medesimo. La norma, anzi, usa una espressione ampia ma che non ne definisce sicuramente l'ambito di applicazione ("opere eseguite su aree sottoposte a vincolo") che necessita di interpretazione sulla base dei principì generali. Il principio che trova applicazione quando si tratti di concessioni di e

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7.3 Parere delle amministrazioni preposte alla tutela del vincolo.

Il parere delle amministrazioni competenti é, per il Comune, obbligatorio - nel senso che esso non può provvedere senza aver preso cognizione del parere - e vincolante ai fini del rilascio della concessione in sanatoria.

Trattandosi di un sub-procedimento, spetta di norma al Comune chiedere alla competente amministrazione il parere: e ciò significa anche ch

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7.4 Categorie di vincoli.

Il comma 2 dell'articolo 32 stabilisce che sono sanabili le opere eseguite abusivamente su aree vincolate dopo la loro realizzazione, purché si verifichino alcune condizioni. La prima categoria cui la norma fa riferimento é quella delle opere realizzate (lettera a) in difformità dalla normativa antisismica e la condizione che l'edificio sia staticamente idoneo o che lo divenga a seguito di un intervento di adeguamento.

La lettera b) riguarda le costruzioni realizzate in contrasto con le previsioni urbanistiche di destinazione ad edifici o spazi pubblici; e la condizione di sanabilità consiste in un evento futuro, poiché tali costruzioni non dovranno risultare in contrasto con le varianti di recupero urbanistico che i Comuni formeranno nel rispetto dei criteri stabiliti dalle Regioni ai sensi del Capo III della legge 47/85. Nell'ipotesi della lettera b), pertanto, il responsabile dell'abuso deve presentare istanza di concessione in sanatoria nei termini stabiliti dall'articolo 35 conseguendo gli effetti collegati a tale presentazione e al versamento dell'oblazione; ma potrà ottenere la concessione solo dopo l'approvazione della variante di recupero.

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7.5 Disciplina del rilascio dei pareri.

Ai sensi del D.L. 193/95 il formarsi del silenzio-rifiuto sulla domanda di parere é ricollegato soltanto alle opere abusive eseguite su aree soggette alle leggi 1089/39, 1497/39, 431/85 (vincoli storici, paesistici e ambientali) nonché a vincoli, sia di normativa che di piano, imposti a tutela di interesse idrogeologici e delle falde acquifere.

Per gli altri vincoli non riconducibili alle leggi sopra citate, l'inutile decorso del termine di centottanta giorni per l'emissione del parere configura invece il formarsi del silenzio-assenso sulla domanda presentata, con conseguente possibilità di rilasciare la concessione o autorizzazione, ove siano rispettate le condizioni urbanistico-edilizie per la sanatoria.

L'articolo 39 della legge 724/94 ha, però, introdotto un'ulteriore divers

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7.6 Opere non suscettibili di sanatoria.

L'indicazione delle opere abusive non suscettibili di sanatoria, contenuta nell'articolo 33 comprende il contrasto con "ogni altro vincolo che comporti le inedificabilità delle aree". Quest'ultima dizione contenuta nella lettera d) deve considerarsi di carattere residuale, con la conseguenza che le lettere precedenti sono meramente esemplificative.

L'ampiezza dell'indicazione é evidente anche in relazione alla inclusione, tra i vincoli tutelati, di quelli imposti non solo dalle leggi, statali o regionali, ma anche da strumenti urbanistici.

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Cap. 8. - Sanzioni penali e sospensione dei procedimenti in corso
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8.1 Effetti dell'oblazione e della concessione in sanatoria.

Il comma 1 dell'articolo 38 della legge 47/85 dispone che "la presentazione dentro il termine perentorio della domanda..., accompagnata dall'attestazione del versamento della somma di cui al comma 1 dell'articolo 35, sospende il procedimento penale e quello per sanzioni amministrative".

Pertanto, la sospensione dei procedimenti prevista ope legis, dall'articolo 44, dalla data di entrata in vigore della legge fino alla scadenza dei termini di presentazione della domanda é destinata a protrarsi per effetto della presentazione della domanda medesima corredata dal pagamento dell'oblazione (almeno nei limiti della quota di cui alla tabella B allegata alla presente legge, ovvero nella misura forfettaria stabilita per le tipologie di abuso nn. 4, 5, 6 e 7). Ciò in quanto conseguenza degli effetti del disposto dell'articolo 38, che assicura l'estinzione dei reati contravvenzionali (comma 2) delle sanzioni amministrative (comma 3).

Quanto alla sospensione del procedimento penale - ma non dell'attività di indagine e dell'esercizio dell'azione penale - va richiamata la giurisprudenza gi&ag

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8.2 Effetti del diniego di sanatoria.

Il diniego della sanatoria, per motivi diversi dall'insanabilità dell'opera abusiva, non é ostativo all'estinzione dei reati contravvenzionali, a seguito dell'intero ver

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8.3 Sospensione dei procedimenti.

La norma dell'articolo 44 della legge 47/85 prevede la sospensione automatica - di natura provvisoria - dei procedimenti amministrativi e giurisdizionali nonché dell'esecuzi

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Cap. 9. - Atti di trasferimento degli immobili oggetto di sanatoria
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9.1 Generalità.

Occorre innanzitutto ribadire che l'eventuale nullità degli atti di trasferimento é circoscritta soltanto agli immobili eseguiti in assenza di concessione o in difformità da essa (nei casi in cui si abbia condizione di equiparazione alle prime), mentre non sono oggetto ad alcun limite alla commerciabilità gli abusi di minore gravità che restano assoggettati alle sanzioni di tipo amministrativo o penale.

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9.2 Domande presentate ai sensi della legge 47/85.

Per effetto del richiamo che la legge 724/94, fà alla legge 47/85, si individuano le seguenti situazioni:

a) se il Comune ha rilasciato la concessione in sanatoria, ai sensi dell'articolo 31 della legge 47/85, occorre che in atto risultino, per dichiarazione dell'alienante, gli estremi della predetta concessione in sanatoria;

b) se il Comune non ha ancora rilasciato in modo formale la concessione in sanatoria, s'intende formata, in generale e fatti savi i casi di esclusione previsti dalla l

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9.3 Domande presentate ai sensi della legge 47/85 integrate con gli adempimenti di cui all'articolo 39 della legge 724/94.

Il comma 6 dell'articolo 39 della legge 724/94, stabilisce che per le domande di condono presentate ai sensi della legge 47/85, se non é stata interamente corrisposta l'oblazione dovuta ai sensi della stessa legge, gli interessati "a pena di improcedibilità della domanda, devono versare, in luogo della somma residua, il triplo della differenza tra la somma dovuta e quella versata,

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9.4 Versamento tardivo dell'integrazione dell'oblazione.

Il comma 6 della legge 724/94, come modificato dal decreto legge 193/95 prevede che il versamento del triplo dell'oblazione insolu

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9.5 Domande presentate ai sensi dell'articolo 39 della legge 724/94.

Ai fini della commerciabilità del bene oggetto di sanatoria, occorre riferirsi all'articolo 5, comma secondo del decreto legge 193/95, per effetto del quale é necessario indicare nell'atto:

a) se la procedura di silenzio-assenso non si é ancora conclusa:

- gli estremi della domanda di condono;

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9.6 Commerciabilità di immobili oggetto di riduzione dell'oblazione per disagio abitativo.

Ai fini della commerciabilità del bene condonato con le agevolazioni previste dall'articolo 39, comma 15, della legge 724/94, la norma impone all'al

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9.7 Abusi edilizi realizzati da indagini di mafia o di riciclaggio di danaro

La sanatoria é sospesa per gli abusi edilizi commessi da soggetti "indagati" per reati previsti dall'articolo 416 bis Codice penale (reati di mafia) o per reati di riciclaggio di danaro, o per abusi commessi da terzi per conto dei soggetti predetti; la sospensione d

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Cap. 10. - Rapporti con la legislazione delle Regioni a statuto speciale

Il comma 21 dell'articolo 39 riguarda l'applicabilità delle disposizioni per la definizione agevolata delle violazioni edilizie alle Regioni a statuto speciale e alle province di Trento e Bolzano.

Al riguardo - per rendere più chiara la norma del comma 21 - deve farsi presente che la sanatoria comporta adempimenti relativi a due aspetti distinti. Il primo é quello di carattere penale (e, perciò, dell'oblazione) in ordine al quale solo lo stato può provvedere, mentre nessuna competenza deve essere riconosc

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