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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Deliberaz. Consiglio/Assemblea LegislativaR. Puglia 20/10/2009, n. 230
Deliberaz. Consiglio/Assemblea LegislativaR. Puglia 20/10/2009, n. 230
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Testo del documentoA relazione del Signor Presidente, il quale informa l’Assemblea che secondo argomento in discussione è la deliberazione della Giunta regionale n. 1441 del 04/082009 "Piano di tutela delle acque della Regione Puglia - Art. 121 del d.lgs.n. 152/2006". Dà la parola del relatore, cons. Mita, Presidente della V Commissione consiliare permanente. Con il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) il legislatore statale, tra l’altro, nel recepire nell’ordinamento italiano la direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione Europea del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque, ha provveduto al riordino, al coordinamento e all’integrazione delle disposizioni legislative in materia ambientale. In tale ambito, con riferimento alla materia tutela delle acque, è stata riservata l’intera Sezione II, della parte III, che ha innovato la precedente normativa dettata dal d.lgs. 152/1999 del quale se ne è disposta la contestuale abrogazione. Gli strumenti di tutela individuati dal legislatore nazionale con la normativa in riferimento sono rappresentati dai “Piani di gestione”, a scala di distretto idrografico, e dai “Piani di tutela delle acque”, a scala regionale. Con riguardo a questi ultimi, l’articolo 61 del citato decreto legislativo attribuisce, tra l’altro, alle Regioni, la competenza in ordine alla loro elaborazione, adozione, approvazione e attuazione. Il Piano di tutela è individuato come fondamentale strumento finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici e più in generale alla protezione dell’intero sistema idrico superficiale e sotterraneo. In particolare, il comma 4 dell’articolo 76 del medesimo decreto legislativo individua gli obiettivi di qualità ambientale da conseguire entro il 22 dicembre 2015. Con riferimento alla realtà regionale pugliese, si evidenzia che con deliberazione di Giunta regionale 19 giugno 2007, n. 883, si è provveduto ad adottare, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 121 del d.lgs. 152/2006, il “Progetto di piano di tutela delle acque” (PTA) definito e predisposto dal Commissario delegato per l’emergenza ambientale in Puglia in forza degli articoli 2, comma 1, e 7, comma 3, dell’ordinanza 22 marzo 2002, n. 3184, del Ministro dell’interno delegato per il coordinamento della protezione civile e della normativa speciale emergenziale dettata dalle ordinanze ministeriali all’uopo intervenute. L’atto in discussione fu definito “Progetto di piano” in considerazione delle carenze informative legate al mancato avvio dei sistemi di monitoraggio per la classificazione dei corpi idrici, alle quali la Sogesid s.p.a. aveva tuttavia sopperito, in parte e nei limiti del possibile, facendo ricorso a modelli di simulazione nella redazione del Piano. Si deve aggiungere che con lo stesso citato provvedimento giuntale furono adottate le “prime misure di salvaguardia” relative ad aspetti per i quali appariva urgente e indispensabile anticipare l’applicazione delle misure di tutela che lo stesso strumento definitivo di pianificazione e programmazione regionale deve contenere. Esse hanno assunto carattere immediatamente vincolante per le amministrazioni, per gli enti pubblici, nonché per i soggetti privati, a decorrere dal trentesimo giorno dalla data di pubblicazione del medesimo provvedimento, avvenuta sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia 18 luglio 2007, n. 102, con vigenza fino all’approvazione definitiva del PTA. Tale determinazione si era resa necessaria in quanto le risultanze delle attività conoscitive messe in campo avevano fatto emergere la sussistenza di una serie di criticità sul territorio regionale, soprattutto con riferimento alle risorse idriche sotterranee, soggette a fenomeni di depauperamento, salinizzazione delle acque di falda ivi circolanti, a pressione antropica in senso lato. Si deve evidenziare che il medesimo provvedimento deliberativo di Giunta regionale n. 883/2007 aveva incaricato e dato mandato, altresì, al Settore regionale Tutela del |
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