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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Ord. Comm. Del.R. Emilia Romagna 13/11/2012, n. 70
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[Premessa]IL PRESIDENTE IN QUALITÀ DI COMMISSARIO DELEGATO ai sensi dell’art. 1 comma 2 del D.L. n. 74/2012 convertito con modificazioni dalla Legge n. 122/2012 Il Presidente della Giunta Regione Emilia-Romagna, assunte, a norma dell’articolo 1, comma 2, del D.L. n. 74 del 6 giugno 2012 R, in G.U. n. 131 del 7 giugno 2012, recante “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio 2012” le funzioni di Commissario Delegato per l’attuazione degli interventi previsti dallo stesso decreto-legge; Vista la legge 24 febbraio 1992, n. 225 R; Visto la legge regionale n. 1 del 2005 R, recante “Norme in materia di protezione civile”; Visto il D.L. n. 74 del 2012, convertito con modificazioni ed integrazioni dalla L. n. 122 del 2012 R, ed in particolare il comma 4 dell’art. 1 ai sensi del quale agli interventi di cui al medesimo decreto provvedono i Presidenti delle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto operando con i poteri ci cui all’art. 5, comma 2 della L. n. 225 del 1992; Viste le deliberazioni del Consiglio dei Ministri del 22 e 30 maggio 2012 che hanno dichiarato per i territori delle Province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo lo stato d’emergenza, poi prorogato fino al 31 maggio 2013 dall’art. 1, comma 3, del D.L. n. 74 del 2012; Premesso che: - gli studi di Microzonazione Sismica (MS) consentono di caratterizzare il territorio in base alla risposta sismica locale, cioè al comportamento del terreno durante e dopo il terremoto, individuando e delimitando le aree a comportamento omogeneo, distinguendo tra zone stabili, zone suscettibili di amplificazione del moto sismico e zone soggette a instabilità, quali frane, fratturazioni superficiali e liquefazioni; - la MS, suddividendo il territorio in zone a diversa pericolosità sismica, permette di indirizzare le scelte urbanistiche verso le aree a minore pericolosità e caratterizzare gli interventi di trasformazione del territorio sulla base della risposta sismica locale attesa; - la MS &e |
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ALLEGATO A - PROGRAMMA DI MICROZONAZIONE SISMICA NEI COMUNI COLPITI DAI TERREMOTI DEL 20 E 29 MAGGIO 2012 IN CUI SONO STATI OSSERVATI EFFETTI DI INTENSITÀ MACROSISMICA IMCS ≥ 6 |
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Aspetti generaliLa microzonazione sismica (MS) sarà effettuata nei centri abitati, nelle parti di territorio nelle quali attuare la ricostruzione così come individuate dal “Piano della ricostruzione” e negli ambiti suscettibili di urbanizzazione dei comuni in cui sono stati osservati diffusi effetti di intensità macrosismica ≥ 6; riferimento per tale valutazione sono i rapporti del Dipartimento della Protezione Civile, Ufficio rischio sismico e vulcanico, e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, gruppo QUEST. I comuni così individuati sono i seguenti:
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Fasi di lavoro1) Analisi della pericolosità di base e definizione del moto di input Verifica dei parametri di moto di input (v. Allegato 4 della DAL 112/2007 e allegati alle Norme Tecniche per le Costruzioni 2008), da impiegare nei codici di calcolo e stima del rischio di liquefazione. Nel caso si renda necessario un aggiornamento di tali dati occorrerà avvalersi della collaborazione di istituti specialistici; il coordinamento di tale attività sarà a cura del Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli della Regione. Tale attività richiede un impegno temporale di circa 4 settimane. 2) Raccolta delle prove disponibili Parte delle informazioni disponibili sono già presenti nelle banche dati regionali ma si ritiene necessario aggiornare gli archivi delle prove disponibili. Tale raccolta dovrà essere effettuata sistematicamente presso tutti gli enti territoriali, le società e gli studi professionali che a vario titolo si sono occupati di interventi di trasformazione del territorio. Si sottolinea l’importanza di questa fase: le nuove indagini da effettuare, e quindi le risorse da investire nell’acquisizione di nuovi dati, dipenderanno fortemente dalla quantità, e qualità, dei dati disponibili. Tale attività sarà coordinata dal Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli e dal Servizio Pianificazione Urbanistica, paesaggio e uso sostenibile del territorio della Regione. Per tale attività si prevede un impegno di circa 4 settimane. 3) Raccolta degli strumenti urbanistici comunali e degli studi di microzonazione sismica già realizzati Parte delle informazioni disponibili sono già presenti nelle banche dati regionali in quanto il lavoro di raccolta degli strument |
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ALLEGATO B - CRITERI PER LA REALIZZAZIONE DEGLI STUDI DI MICROZONAZIONE SISMICA, REDAZIONE DEGLI ELABORATI E ARCHIVIAZIONE DEI DATI, NEI COMUNI COLPITI DAI TERREMOTI DEL 20 E 29 MAGGIO 2012 IN CUI SONO STATI OSSERVATI EFFETTI DI INTENSITÀ MACROSISMICA IMCS ≥ 6 |
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Aspetti generaliLa microzonazione sismica sarà realizzata nelle aree urbanizzate, nelle parti di territorio nelle quali attuare la ricostruzione così come individuate dal “Piano della ricostruzione”, negli ambiti suscettibili di trasformazioni urbanistiche e lungo le fasce a cavallo delle principali reti infrastrutturali. Le aree in cui realizzare la microzonazione sismica saranno indicate dalle Amministrazioni Comunali e Provinciali in collaborazione con il Servizio Pianificazione Urbanistica, paesaggio e uso sostenibile del territorio della Regione. Per quanto non specificato nel presente documento, il riferimento tecnico per la realizzazione di questi studi e per l’elaborazione e la redazione degli elaborati richiesti è |
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Primo livello di approfondimentoFinalità - Individuare le aree suscettibili di effetti locali in cui effettuare le successive indagini di microzonazione sismica. - Definire il tipo di effetti attesi. - Indicare, per ogni area, il livello di approfondimento necessario. - Descrivere le caratteristiche delle unità geologiche del sottosuolo, in termini di litologia, stratigrafia, tettonica e geometria per definire il modello geologico di base per la microzonazione sismica. Elaborati 1) Carta delle indagini; in questa cartografia, a scala 1:10.000 (o maggiore) saranno indicate le prove pregresse e quelle di nuova esecuzione (anche quelle eseguite per i successivi livelli di approfondimento); tutte le prove dovranno essere |
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Secondo livello di approfondimentoFinalità - Conferma delle condizioni di pericolosità indicate dal precedente livello di approfondimento ed eventuale nuova perimetrazione delle aree in cui effettuare la microzonazione sismica. - Definizione del bedrock sismico. |
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Terzo livello di approfondimentoFinalità - Conferma delle condizioni di pericolosità indicate dai precedenti livelli di approfondimento ed eventuale nuova perimetrazione delle aree in cui effettuare la microzonazione sismica. - Valutazione più approfondita della risposta sismica locale, in termini di amplificazione e/o stima degli indici di rischio. |
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Analisi della condizione limite per l’emergenza (CLE)Finalità Definizione della condizione al cui superamento, a seguito del manifestarsi dell’evento sismico, pur in concomitanza con il verificarsi di danni fisici e funzionali tali da condurre all’interruzione delle quasi totalità delle funzioni urbane presenti, compresa la residenza, l’insediamento urbano conserva comunque, nel suo complesso, l’operatività della maggior parte delle funzioni strategiche per l’emergenza, la loro accessibilità e connessione con il contesto territoriale. |
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