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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
L.R. Basilicata 07/05/2003, n. 15
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[Premessa] |
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Art. 11. È approvata, ai sensi del comma 2 dell'art. 4 della Legge Regionale 2 febbraio 2001, n. 6, |
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Art. 21. La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno della sua pubblicazione |
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INTEGRAZIONI AL PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI |
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PREMESSALe Amministrazioni provinciali di Potenza e Matera, sentiti di Comuni interessati, hanno approvato i Piani di Organizzazione della Gestione dei Rifiuti rispettivamente in data 16.07.02 con deliberazione del Consiglio Provinciale |
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1) GESTIONE DEGLI IMBALLAGGIIl d.lgs. 22/97 R in recepimento della direttiva 94/6 |
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1.1) Principi generali dell'attività di gestione degli imballaggiL'attività di gestione degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggio si ispira ai seguenti principi generali: - prevenzione e riduzione alla fonte della quantità e della pericolosità degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggio attraverso iniziative, anche di natura economica in conform |
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1.2) Riferimenti normativi ed obiettivi |
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Ambito di applicazioneIl D.Leg.vo n. 22/97 al Titolo II disciplina la gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio sia per prevenirne e r |
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DefinizioniSi riportano di seguito le definizioni contenute nel D.Lgs 22/97 art. 35. Si intende per: a) imballaggio: il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere e a proteggere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all'utilizzatore, e ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere usati allo stesso scopo; b) imballaggio per la vendita o imballaggio primario: imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, un'unità di vendita per l'utente finale o per il consumatore; |
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DivietiÈ vietato lo smaltimento in discarica degli imballaggi e dei contenitori recuperati, ad eccezione degli scarti derivanti dalle operazioni di selezione, riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio. A decorrere dal 1° gennaio 1998 è vietato immettere nel normale circuito di raccolta d |
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Obiettivi di recupero e di riciclaggioPer conformarsi ai princìpi di cui all'articolo 36, i produttori e i consumatori devono conseg |
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1.3) Requisiti essenziali concernenti la composizione e la riutilizzabilità e la ricuperabilità (in particolare la riciclabilità) degli imballaggi |
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Requisiti per la fabbricazione e composizione degli imballaggi- Gli imballaggi sono fabbricati in modo da limitare il volume e il peso al minimo necessario per garantire il necessario livello di sicurezza, igiene e accettabilità tanto per |
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Requisiti per la riutilizzabilità di un imballaggioI seguenti requisiti devono essere soddisfatti simultaneamente: |
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Requisiti per la recuperabilità di un imballaggioa) Imballaggi recuperabili sotto forma di riciclaggio del materiale L'imballaggio deve essere prodotto in modo tale da consentire il riciclaggio di una determinata percentuale in peso del materiali usati, nella fabbricazione di prodotti |
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1.4) Compiti dei soggetti coinvoltiIl D.Leg.vo 22/97 recepisce i principi ispiratori della direttiva, in particolare il principio della |
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I produttori ed i consumatoriI produttori (fornitori di materiale di imballaggio, fabbricanti, trasformatori e importatori di imballaggi vuoti e di materiale di imballaggio) ed i consumatori (commercianti, distributori, addetti al riempimento, utenti di imballaggio, importatori di imballaggi pieni rivestono un ruolo fondamentale nella gestione degli imballaggi. Esso si riassume nella responsabilità della corretta gestione degli imballaggi e in generale dei rifiuti di imballaggio generati dal consumo dei propri prodotti. Con la legge del 9/12/1998, n. 426, R recante "Nuovi interventi in campo ambientale" è diventata obbligatoria l'adesione al CONAI da parte dei produttori e dei consumatori |
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I Consorzi nazionaliIL CONAI (Consorzio Nazionale imballaggi), istituito in attuazione dell'art. 41 del D.Leg.vo n. 22/97, si occupa della gestione dei rifiuti di imballaggi conferiti al servizio di raccolta differenziata, quindi di tutti i rifiuti di imballaggio di provenienza domestica o che comunque conferiscono nel servizio pubblico di nettezza urbana. Il compito principale del CONAI è quello di garantire il raggiungimento degli obiettivi globali di recupero e riciclaggio previsti dall'art. 37 del già citato D.Leg.vo n. 22/97, e del necessario raccordo con l'attività di raccolta differenziata effettuata dalle pubbliche amministrazioni. Il Consorzio, avente personalità giuridica, è costituita in forma paritaria dai Produttori e dai Consumatori. I principali compiti del CONAI sono: - la predisposizione del Programma generale di prevenzione e di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio, sulla bas |
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La Pubblica AmministrazioneLa pubblica amministrazione deve organizzare sistemi adeguati di raccolta differenziata in modo da permettere al consumatore di conferire al servizio pubblico rifiuti di imballaggio selezionati |
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Obiettivi del CONAI e trend del settoreLa presente pianificazione si pone l'obiettivo di adeguarsi entro il 2005 agli obiettivi di raccolta definiti dal D.Lvo. 22/97. Tale previsione tiene conto della situazi |
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Percentuali di recupero complessivo dei rifiuti di imballaggio su immesso al consumo 1998 1999 2000 2001 2002
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Percentuali di riciclo dei rifiuti di imballaggio su immesso al consumo
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Percentuali di recupero energetico dei rifiuti di imballaggio su immesso al consumo
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1.5) Strategie di recupero dei rifiuti da imballaggioIl piano Regionale di Gestione dei Rifiuti fornisce le linee guida per la definizione dei sistemi d'a |
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Schema di recupero degli imballaggi |
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Quantizzazione dei flussi di imballaggio recuperati.Le indagini qualitative relative ai rifiuti prodotti nella regione Basilicata, aggiornati alla luce dei risultati di recenti indagini di settore, indicano un quadro quali quantitativo in evoluzione. I caratteri di maggiore interesse sono i seguenti: - ritmo di incremento delle produzioni attestato al 3% annuo ed in leggera diminuzione; - sostanziale costanza quantitativa della frazione organica contenuta nei RSU; - incremento delle frazioni plastiche e cellulosiche. In base a tali dati previsionali i modelli di intercettazione delle singole frazioni di imballaggio devono essere via via adeguati e potenziati per le frazioni di cui se ne prevede l'incremento percentuale più marcato. Nel seguito si indicherà come "tendenziale" lo scenario previsto al 2012 rispetto al quale dovranno essere dimensionati i sistemi di raccolta e trattamento. Fissati gli obiettivi di raccolta delle singole frazioni, al fine di ottenere RD complessive del 35%, si definiscono le percentuali di intercettazione delle singole frazioni di RSU da trattare a breve e lungo termine (scenari attuali e tendenziali).
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1.6) Misure a supporto delle azioni di recupero e riclaggioLa Regione Basilicata, in ottemperanza a quanto previsto dagli artt.li 4, 5, e 14 della Direttiva 94/62/EC ha promosso iniziative atte a favorire il recupero ed il riuso di materiali provenienti da imballaggio, istituendo un apposito fondo incentivante riveniente dagli introiti della ecotassa sullo smaltimento di rifiuti in discarica istituita con L. 549/95. Tale fondo è ripartito tra Regione, Province ed ATO, secondo il regolamento approvato dalla Regione Basilicata con Deliberazione di Giunta Regionale n. 1995 del 05.11.02. Inoltre con Deliberazione di Consiglio Regionale n. 492 del 02.08.02 è stato approvato un documento di programmazione per il settore della formazione ed educazione ambientale. |
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2) INDIVIDUAZIONE DEI FLUSSI DI RIFIUTI IN RELAZIONE ALLA TIPOLOGIA E ALLA QUANTITÀ DEI RIFIUTI DA RECUPERARE O DA SMALTIREIn base alle previsioni sulla evoluzione qualitativa e quantitativa dei rifiuti a medio termine si valutano i flussi di materiale da recuperare e trattare presso gli impianti. In termini quantitativi si prevede un incremento del 3% annuo per i prossimi 10 anni corrispondente al tasso di crescita misurato nell'ultimo triennio su scala regionale. Si assume una produzione stimata pari a 0.95 kg/ab*d al 2002 che, incrementato di un tasso costante pari al 3% corrisponde ad una produzione tendenziale a 10 anni pari a1,28 kg/ab*d. I quantitativi complessivi, suddivisi per singola frazione merceologica, saranno quindi quelli contenuti nel prospetto seguente: La frazione di rifiuto indifferenziato sarà avviata ad un sistema misto biologico-termico previo trattamento di vagliatura con diametri compresi tra 60 e 100 mm. Nello schema seguente si descrivono i principali flussi di materiale: |
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3) COMPLETAMENTO DELL'IMPIANTISTICA REGIONALELe Province di Potenza e Matera, sulla base delle indicazioni contenute nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, hanno pianificato le necessità impiantistiche secondo i criteri come di seguito definiti. Agli impianti di trattamento, cioè impianti atti alla riduzione della pericolosità e del volume dei rifiuti prima della loro deposizione in discarica, dovranno essere inviati materiali opportunamente pretrattati in |
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3.1) Organizzazione impiantistica territorialeIn conformità a quanto stabilito dagli articoli 5 e 7 della Direttiva 75/442/CE, si riporta di seguito il quadro delle esigenze |
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ATO 1 (costituito dai comuni della provincia di Potenza)La situazione delle preesistenze impiantistiche e la conformazione geografica della provincia di Potenza hanno suggerito di dividere il terri |
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Bacino NORD
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Bacino CENTRO
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Bacino SUD
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ATO 2 (costituito da comuni compresi nella provincia di Matera)La provincia di Matera è stata suddivisa in due bacini di gestione dotati dell'impiantistica per la gestione delle raccolte differenziate e per il trattamento della frazione indifferenziata relativamente alle fase di vagliatura e stabilizzazione biologica |
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Bacino Matera 1
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Bacino Matera 2
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3.2) Programmazione temporale del completamento impiantisticoSono stati predisposti programmi di intervento secondo la seguente tempistica: |
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Provincia di Potenza si prevede:
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Provincia di Matera
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4) PROGRAMMAZIONE DELLE NUOVE DISCARICHE |
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4.1 Criteri di esclusioneAd integrazione dei contenuti del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti ed in ossequio a quanto disposto dall'art. 19 comma 1 lettera n del D.L.vo 22/97 si definiscono i criteri per l'individuazione delle aree non idonee alla realizzazione di nuovi impianti di discarica. Gli impianti di discarica, ad eccezione di quelli per inerti, non devono ricadere in: - aree individuate ai sensi dell'art. 17, comma 3, lett. m) della legge 183/89; R |
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4.2 Impiantistica necessaria per i flussi di RSU tal quali (fase transitoria) o derivanti da suoi trattamentiA completamento del sistema impiantistico di trattamento vanno realizzate nuove discariche per le esigenze: 1. di conferimento dei rifiuti "tal quali" fino alla piena funzionalità dell'impiantistica programmata; 2. per il conferimento dei flussi pretrattati o residuali dalle operazioni di recupero e trattamento. I criteri adottati per la realizzazione delle discariche saranno, in ordine gerarchico, i seguenti: a) utilizzo delle capacità residuali degli impianti attualmente in esercizio che non abbiano manifestato fenomeni di inquinamento; b) utilizzo per nuovi bacini di aree già impegnate da impianti esistenti; c) realizzazione di impianti in stretta prossimità con gli impianti a maggiore produzione di flussi residuali; d) individuazione di aree per nuovi impianti in accordo con i criteri di massima salvaguardia ambientale. La R.D. allo stato attuale, è di poco inferiore al 5%, per cui |
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5) VALUTAZIONE DEI COSTI DI COMPLETAMENTO DELL'IMPIATISTICA REGIONALEAl fine di dare completa attuazione al Piano i nuovi interventi previsti sono i seguenti: - realizzazione di n. 6 stazioni di trasferimento (5 PZ - 1 MT); |
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Stazioni di trasferimentoTali unità impiantistiche devono assolvere alle seguenti funzioni: - pesatura e registrazione degli autome |
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Isole ecologiche intercomunaliTali impianti andranno di norma abbinati ai siti sede di impiantistica di tipo complesso al fine di utilizzarne le strutture ed i servizi essenziali. |
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Impianto di produzione di CDRL'impianto di produzione di CDR rientra tra le tipologie impiantistiche complesse per le quali il costo di realizzazione è fortemente influenzato dalla taglia, dovendo prevedere delle unità minime quali l'ufficio ed i servizi, le sistemazioni esterne e le reti di raccolta acque, gli allacciamenti con le reti tecnologiche ed infrastrutturali per le quali si hanno in pratica gli stessi costi indipendentemente dalla taglia. |
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Impianto di vagliatura e stabilizzazioneGli impianti di vagliatura rappresentano l'elemento impiantistico intermedio rispetto alle unità di trattamento dei rifiuti. Le frazioni umide rinvenenti dalla vagliatura dovranno essere trattati presso gli stessi siti (biostabilizzazione). L'impianto dovrà assolvere alle |
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DiscaricaPer le unità di discarica i costi variano in funzione della dimensione e della possibilità di realizzare ampliamenti presso siti già impegnati in modo da recuperare i costi delle infrastrutture di servizio. L'impianto dovr&agr |
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5.1) Stima dei costi per il completamento impiantistico dell'ATO Potenza
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5.2) Stima dei costi per il completamento impiantistico dell'ATO Matera
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