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Sent. C. Stato 16/03/2012, n. 1513

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SENTENZA

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) ha pronunciato la presente sentenza

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FATTO E DIRITTO

Con la sentenza impugnata il TAR Puglia-Bari ha respinto il ricorso avverso il diniego di costruire un edificio per civile abitazione motivato dal Comune:

- per la mancanza di impegno a procedere alla realizzazione diretta del prolungamento dell’attuale via Cimabue;

- per l’insussistenza di un obbligo del Comune a ricomprendere nel programma pluriennale di attuazione il prolungamento della strada in questione;

- per l’inconferenza della dichiarazione d’intenti della controinteressata a cedere bonariamente l’area di prolungamento della strada, che era stata fatta in sede di rilascio della propria concessione edilizia.

L’appellante, con tre rubriche di gravame, deduce l’erroneità della sentenza per violazione e falsa applicazione degli artt. 12 e 16 t.u. edilizia n.380/2001; ed eccesso di potere sotto diversi profili; con la quarta contesta la sentenza nella parte in cui ha respinto l’istanza di risarcimento dei danni conseguenti al diniego.

Con la memoria di costituzione in giudizio e con quella per l’udienza pubblica, il Comune di Bitonto ha confutato analiticamente le tesi di controparte e ha concluso per il rigetto del ricorso.

Con memoria e documenti il ricorrente ha a sua volta replicato alle tesi di controparte ed insistito per il rigetto.

Chiamata all'udienza pubblica, uditi i patrocinatori delle parti, la causa è stata ritenuta in decisione.

L’appello è infondato.

1. Con un primo profilo della prima rubrica si lamenta che, del tutto erroneamente, il TAR:

- avrebbe sbrigativamente negato esistenza di una delle tre condizioni alternative poste dall’art. 12, co. 2, t.u. edilizia quali: l’esistenza di opere di urbanizzazione primaria; o la previsione da parte del Comune della realizzazione delle stesse nel triennio successivo; ovvero comunque l’impegno dell’interessato di provvedere all’attuazione delle medesime;

- avrebbe comunque negato che fosse stata acquisita agli atti la volontà del ricorrente di realizzare direttamente le opere di urbanizzazione.

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P.Q.M.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) definitivamente pronunciando:

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