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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
D. Min. Interno 24/05/2002
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In vigore dal 21/06/2002. Testo coordinato con le modifiche introdotte da:
- D. Min. Interno 28/06/2002
- D. Min. Interno 27/01/2006
- D. Min. Interno 11/09/2008
- D. Min. Interno 31/03/2014
- D. Min. Interno 12/03/2019
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PremessaIL MINISTRO DELL’INTERNO Vista la legge 27 dicembre 1941, n. 1570; |
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Art. 1. - Scopo e campo di applicazione1. Il presente decreto ha per scopo l’emanazione di disposizioni di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli impianti di distribuzione stradale di gas naturale per autotrazione, che possono essere di due tipi: |
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Art. 2. - Obiettivi1. Ai fini della prevenzione degli incendi ed allo scopo di raggiungere i primari obiettivi di sicurezza relativi alla salvaguardia delle persone e alla tutela dei |
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Art. 3. - Disposizioni tecniche1. Ai fini del raggiungimento degli obiettivi di cui all’art. 2, è approvata la regola tecnica allegata al pr |
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Art. 4. - Ubicazione1. Gli impianti di distribuzione stradale di gas naturale per autotrazione non possono sorgere: a) nella zona territoriale omogenea totalmente edificata, individuata come zona A nel piano regolatore generale o nel programma di fabbricazione, ai sensi dell’art. 2 del decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444 e, nei comuni sprovvisti dei predetti strumenti urbani |
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Art. 5. - Commercializzazione CE1. I prodotti provenienti da uno dei Paesi dell’Unione europea, o da uno dei Paesi contraenti l’accordo SEE, legalmente riconosciuti sulla base di norme armonizzate ovvero di norme o regole tecniche applicate in ta |
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Art. 6. - Disposizioni complementari e finaliSono abrogate tutte le disposizioni di prevenzione incendi impartite in materia. |
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ALLEGATO - Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli impianti di distribuzione stradale di gas naturale per autotrazione. |
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Titolo I - Disposizioni generali |
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1.1. Termini, definizioni e tolleranze dimensionali.Per i termini, le definizioni e le tolleranze dimensionali si rimanda a quanto stabilito con decreto ministeriale 30 novembre 1983 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 339 del 12 dicembre 1983). Inoltre, ai fini della presente regola tecnica, si definisce: Linea di alta pressione. |
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1.2. Elementi costitutivi.I vari elementi che costituiscono l’impianto di distribuzione devono avere le caratteristiche, i dispositivi di sicurezza e le apparecchiature di cui al successivo Titolo II. 1.2.1 Impianti alimentati da condotta. Gli impianti possono essere costituiti da: a) cabina di riduzione della pressione e di misura del gas; |
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1.3. Gradi di sicurezza.Agli elementi costituenti l’impianto elencati al punto 1.2.1, lettere a), b), c), ed e), nonché al punto 1.2.2, lettere a), b), e d), possono essere conferit |
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Titolo II - Modalità costruttive |
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2.1. Generalità.Per la realizzazione dei locali di cui al punto 1.3 è consentito l’impiego di elementi prefabbricati, a condizione che siano soddisfatti i seguenti requisiti nel rispetto di quanto previsto ai successivi punti: |
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2.2. Recinzione.Le aree su cui sorgono gli elementi pericolosi dell’impianto di cui al punto 1.2.3, fatta eccezione per gli apparecchi di distribuzione automatici, devono essere recintate. La recinzione deve essere realizzata alla distanza di protezione di cui al successiv |
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2.3. Cabina di riduzione con dispositivo di misura.La cabina, con sicurezza sia di primo che di secondo grado, può avere uno o due dei quattro lati completamente aperti a condizione che tali aperture non siano rivolte verso zone ove è prevista o consentita la presenza di persone estranee all’impianto. Gli eventuali apparecchi di riscaldamento a fiamma libera di impianti di riduzione e regolazione della pressione devono risultare separati dal locale degli apparecchi di riduzione e di misura del gas a mezzo di strutture di resistenza al fuoco non inferiore a REI 120, al fine di evitare la propagazione dell’incendio. Qualora non necessiti la riduzione di pressione, |
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2.4. Locale compressori.N8 Nel locale compressori i recipienti adibiti a smorzare le pulsazioni di pressione devono avere capacità non superiore a 300 Nm³ di gas. |
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2.5. Locale recipienti di accumulo.Deve essere realizzato con sicurezza di primo grado, con muri in calcestruzzo armato dello spessore minimo di 15 cm e copertura costituita da elementi di travi o da soletta continua in calcestruzzo armato o in acciaio, tale da assicurare il contenimento di eventuali schegge proiettate verso l’alto. Nel c |
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2.6. Box per i carri bombolai.Box impiegati per alloggiare i carri bombolai presso gli impianti alimentati con questi mezzi, o per l’alimentazione di emergenza di impianti alimentati da condotta nel caso di temporanee interruzioni del flusso del gas. a) Con sicurezza di primo grado. I box devono essere delimitati da due muri parasche |
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2.7. Impianto gas.Impianto costituito dall’insieme di tubazioni, valvole di intercettazione, di scarico e di sicurezza, nonché di apparecchiature che compongono la rete di alimentazione, compressione, smorzamento, accumulo, distribuzione del gas e sistema di emergenza. Le pressioni di progetto dell’impianto devono essere almeno del 10% superiori alle massime pressioni nominali di esercizio e, in ogni caso, non inferiori alle pressioni di intervento delle valvole di sicurezza. La sovrappressione nella linea di alimentazione degli apparecchi distributori non deve essere superiore all’1% della pressione di erogazione, con pulsazioni della pressione non superiori al 4%. Le macchine installate debbono essere conformi alle vigenti norme. 2.7.1. Dispositivo di misura. Quando non esiste riduzione di pressione, il dispositivo di misura può essere installato all’aperto, con adeguata protezione dagli agenti atmosferici. La distanza di protezione tra il dispositivo di misura e la recinzione deve essere non inferiore a 2 metri. 2.7.2. Tubazioni rigide. Le installazioni dal punto di consegna del gas fino alla rete di adduzione ai compressori, devono essere progettate, costruite e collaudate secondo quanto prescritto dal decreto ministeriale 24 novembre 1984, parte prima, sezione 5a. I materiali devono essere conformi a quanto prescritto dal decreto ministeriale 24 novembre 1984, parte prima, sezione 2a, punto 2.2.1, e successive modifiche ed integrazioni. Le tubazioni rigide, relative alla linea di alta pressione, devono essere sistemate: a) in cunicoli carrabili dotati alle estremità di griglie di aerazione con superficie almeno pari alla sezione del cunicolo; b) nel sottosuolo, a profondità di interramento non inferiore a 0,50 m e protette come prescritto dal decreto ministeriale 24 novembre 1984, parte prima, sezione 2a, punto 2.6.1; le giunzioni non saldate devono essere ispezionabili. |
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2.8. Sistema di emergenza.Sistema comandato da pulsanti di sicurezza, con riarmo manuale, collocati in prossimità del locale compressori, della zona rifornimento veicoli e del |
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2.9. Impianti elettrici, di terra e di protezione dalle scariche atmosferiche.L’impianto di distribuzione di gas naturale per autotrazione deve essere dotato di impianti elettrici, di terra e di protezione dalle scariche elettriche atmosferiche realizzati |
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2.10. Protezione antincendio.Deve essere previsto: a) per le installazioni di cui al punto 2.6, una rete idranti, con attacchi DN 45, tale da poter raggiungere con il getto tutti i punti dei box dei carri bombolai, avente le segu |
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Titolo III - Distanze di sicurezza |
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3.1. Entità delle distanze di sicurezza.In relazione al grado di sicurezza con cui gli elementi sono realizzati, devono essere rispettate le seguenti distanze di sicurezza, fatto salvo quanto disposto per gli impianti misti al successivo punto 3.2. A) Elementi con sicurezza di primo grado.
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3.2. Impianti misti.È consentita la costruzione di impianti di distribuzione di gas naturale per autotrazione installati nell’ambito di stazioni di distribuzione stradale di altri carburanti, a condizione che siano rispettate le seguenti distanze di sicurezza: a) metri 10 tra gli elementi perico |
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Titolo IV - Norme di esercizio |
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4.1. Generalità.Nell’esercizio degli impianti di distribuzione stradale di gas naturale per autotrazione devono essere osservati, oltre agli obblighi di cui all’art. 5, commi 1 e 2, del decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37, e alle disposizioni riportate nel decreto ministeriale 10 marzo 1998, le prescrizioni specificate nei punti seguenti. Il responsabile dell’attività è normalmente individuato nel titolare dell’autorizzazione amministrativa prevista per l’esercizio dell’impianto, tuttavia alcuni obblighi gestionali possono |
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4.3. Prescrizioni generali di emergenza.Il personale addetto all’impianto deve: a) essere edotto sulle norme contenute nel presente allegato, sul regolamento interno di sicurezza e sul piano di emergenza predisposto; |
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4.5. Segnaletica di sicurezza.Devono osservarsi le vigenti disposizioni sulla segnaletica di sicurezza di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81. Inoltre nell'ambito dell'impianto ed in posizione ben visibile deve essere esposta idonea cartellonistica riproducente uno schema di flusso dell'impianto gas ed una pl |
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4.6. Chiamata di soccorso.I servizi di soccorso (Vigili del fuoco, servizio di assistenza tecnica, ecc.) devono poter essere avvertiti in caso di ur |
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4.7. Funzionamento in modalità self-service.È consentito il rifornimento in modalità self-service, nel rispetto delle prescrizioni contenute nella presente regola tecnica, sia nell'ambito degli impianti di distribuzione stradale di gas naturale per autotrazione mono carburante sia negli impianti misti. È consentito il funzionamento in modalità self-service presso gli impianti di distribuzione di gas di tipo presidiato, se è presente un addetto in grado di intervenire con cognizione di causa e tempestivamente in caso di emergenza. A tal fine l'addetto deve seguire un corso antincendio per attività a rischio di incendio elevato ai sensi del decreto del Ministro dell'interno 10 marzo 1998 e acquisire la perfetta conoscenza del piano di emergenza e delle relative modalità di intervento per mettere in sicurezza l'impianto. È consentito il rifornimento di gas naturale per autotrazione in modalità self-service non presidiato alle seguenti condizioni: a) gli impianti siano dotati di un sistema di videosorveglianza, con registrazione delle immagini in conformità alla normativa vigente, che consenta la visione dell'apparecchio di distribuzione, della zona di rifornimento dei veicoli, della targa e del veicolo che ha effettuato il rifornimento. Il sistema deve essere in grado di archiviare opportunamente le immagini, per un tempo conforme alle disposizioni di legge, in modo tale che possano essere consultate esclusivamente dagli organi di controllo nell'ambito delle attività di competenza; b) gli impianti siano dotati di un sistema di riconoscimento dell'utente, che viene identificato mediante l'inserimento dello strumento di pagamento elettronico che f |
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Titolo V - Impianti esistentiGli impianti esistenti devono essere adeguati alle disposizioni riportate ai seguenti punti. |
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5.1. Apparecchi di distribuzione automatici.Gli apparecchi di distribuzione devono essere di tipo approvato dal Ministero dell’interno. |
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5.2. Sistema di emergenza.Gli impianti di distribuzione stradale di gas naturale devono essere dotati di un sistema di emergenza avente le caratteri |
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5.3. Norme di esercizio.Devono essere osservate le norme di esercizio di cui al Titolo IV. |
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Titolo VI - Impianti ad uso privato per il rifornimento di flotte |
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6.1. Premessa.Gli impianti regolamentati al presente Titolo sono destinati unicamente al rifornimento dei veicoli aziendali. |
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6.2. Caratteristiche costruttive.Gli elementi costituenti gli impianti di distribuzione di gas naturale ad uso privato per il rifornimento di flotte devono |
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6.3. Recinzione.Se l’impianto è ubicato all’interno di una struttura aziendale la cui recinzione è realizzata co |
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6.4. Distanze di sicurezza.6.4.1. Distanze di protezione. Devono essere rispettate le distanze di protezione indicate al punto 3.1. 6.4.2. Distanze di sicurezza interne |
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APPENDICE A - Prove sulle tubazioni flessibili degli apparecchi di distribuzione automatici |
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Esame a vista della superficie interna.Su uno spezzone lungo 200 mm si pratica un taglio longitudinale in modo da dividere la tubazione in due parti. |
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Prova di resistenza a trazione.Si pone in una stufa a regolazione termostatica uno spezzone di 500 mm di tubo completo di raccordi terminali e lo si mant |
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Prova di resistenza allo schiacciamento.Si effettua su uno spezzone di tubo della lunghezza di 300 mm posto tra due supporti lisci paralleli che vengono avvicinat |
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Prova di curvatura.Si effettua su uno spezzone lungo 14 volte il diametro esterno, posto nel dispositivo di prova precedente; con moto parallelo i supporti vengono avvicinati fino a che la loro distanza sia pa |
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Determinazione della pressione di sfilamento del tubo dall’apparecchio di distribuzione e dal mandrino.Si procede con uno spezzone di tubo preparato come per la prova di resistenza a trazione. |
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Prova alla pressione idraulica.Si prepara una provetta lunga 800 mm come nella prova di resistenza a trazione. |
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Prova di scoppio.Nelle condizioni di cui al punto precedente si fa crescere la pressione del fluido contenuto nel tubo con un incremento di |
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Prova di resistenza all’invecchiamento.Una provetta lunga 500 mm, dotata dei raccordi terminali, viene posta in una stufa a regolazione termostatica su apposito supporto che la mantenga orizzontale. In ta |
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Prova di permeabilità al gas naturale.Su un provino lungo 1000 mm, dotato dei raccordi terminali, uno dei quali collegato ad un manometro, si immette gas natura |
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Prova di piegamento.Dopo la prova di resistenza all’invecchiamento, si procede alla piegatura della provette mantenendo le generatrici parallele e combacianti fra di loro per 60 minuti. Ripetuta la prova di permeabilità al gas naturale, i valori devono rimanere entro i limiti della norma. |
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