Nota Min. Sviluppo Econ. 23/01/2013, n. 1293 | Bollettino di Legislazione Tecnica
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Nota Min. Sviluppo Econ. 23/01/2013, n. 1293

Decreto legislativo n. 192/2012, recante modifiche al decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, per l'integrale recepimento della direttiva 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.
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TESTO DEL DOCUMENTO


In relazione a quanto segnalato a questi Ministeri dagli operatori di settore con riguardo all'ambito di applicazione del provvedimento in oggetto, si osserva quanto segue.

Si segnala, in primis, che la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Settore legislativo del Ministro per gli affari europei, con nota del 20 dicembre 2012 prot. n. 2667, ha rilevato che l’ambito di applicazione del decreto legislativo di recepimento della direttiva citata in oggetto concerne tutti i settori produttivi.

La Presidenza ha, pertanto, precisato che, sebbene il provvedimento in parola non lo menzioni espressamente, esso deve ritenersi applicabile anche al settore edile.

Ciò è stato argomentato sia sotto il profilo formale, rimarcando che l'espressione «prestazione di servizi» abbraccia inevitabilmente anche i lavori, sia a livello sistematico, rilevando che la disciplina generale, di matrice sovranazionale, in tema di ritardati pagamenti, non può che prevalere su regolamentazioni nazionali con essa eventualmente confliggenti.

Del resto, l'esplicita opzione per un concetto ampio di «pubblica amministrazione» di cui all'articolo 2 della predetta direttiva 2011/7/UE e la necessità, esplicitata nel considerando 14, di applicare, ai fini della direttiva medesima e per motivi di coerenza della legislazione dell'Unione Europea, la definizione di «amministrazioni aggiudicatrici» di cui alla direttiva 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, nonché il complesso dei lavori preparatori e prodromici all'adozione della direttiva sui ritardi di pagamento e le corrispondenti normative nazionali di recepimento degli altri Stati membri costituiscono tutti elementi che concorrono a far ritenere assoggettati alla normativa europea sui ritardi di pagamento anche i pagamenti di corrispettivi nell'intero settore dei pubblici appalti.

La disciplina oggi vigente posta dal d.lgs. n. 192 del 2012 Rsi fonda sulla direttiva 2011/7/UE, la quale contiene, all'articolo 1, una nuova ed inedita indicazione di scopo rispetto alla direttiva 2000/35/UE di cui il d.lgs. n. 231 del 2002 costituiva attuazione. Lo scopo esplicitamente individuato è quello «di lottare contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, al fine di garantire il corretto funzionamento del mercato interno, favorendo in tal modo la competitività delle imprese e in particolare delle PMI».

Tale nuova indicazione di scopo segna al contempo un vincolo per l'interpretazione degli atti normativi europei e italiani oggi vigenti.

Secondo la direttiva n. 7 del 2011 (cfr. art. 2, co. 1°, n. 1) sono da intendersi come transazioni commerciali le «transazioni tra imprese ovvero tra imprese e pubbliche amministrazioni che comportano la fornitura di merci o la prestazione di servizi dietro pagamento di un corrispettivo», senza dunque menzione dei lavori pubblici.

Sennonché, quale raccomandazione cogente, nella stessa direttiva n. 7 del 2011 (Considerando n. 11) si è avuto cura di precisare che «la fornitura di merci e la prestazione di servizi dietro corrispettivo a cui si applica lo presente direttiva dovrebbero anche includere lo progettazione e l'esecuzione di opere e edifici pubblici, nonché i lavori di ingegneria civile», con uso del verbo "dovere" - sia pur al condizionale - che risale ai testi originali della direttiva in inglese e francese («should also include»; «il convient d'inclure également»).

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