Delib. G.R. Lombardia 28/03/2022, n. XI/6177

LA GIUNTA REGIONALE

Vista la legge regionale 8 luglio 2016, n. 16 «Disciplina regionale dei servizi abitativi« ed in particolare l’art. 27-bis, introdotto dall’art. 15 comma 1 della legge regionale 16 dicembre 2021, n. 23 «Seconda legge di revisione n proprietario, che il dirigente della competente struttura regionale adotti i provvedimenti necessari per la decadenza dal vincolo di destinazione a servizio abitativo pubblico di unità abitative comprese in fabbricati realizzati da almeno trent’anni e dichiarati espressamente, con apposito atto dell’autorità competente, interamente inagibili o inabitabili per un periodo continuativo di almeno cinque anni;

Atteso che il comma 2 dell’art. 27-bis «Decadenza dal vincolo di destinazi

1. Premesse e definizioni

1.1 La L.R. n. 16 del 2016 e l’art. 27-bis

Il presente documento illustra le modalità attuative finalizzate alla presentazione, da parte degli Enti proprietari, della richiesta di decadenza del vincolo di destinazione a Servizi Abitativi Pubblici (di seguito SAP) di unità abitative comprese in fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili, come previsto all’art. 27-bis della l.r.16/2016 “Disciplina regionale dei servizi abitativi”. Si intende, inoltre, individuare i criteri per l’accoglimento dell’istanza, sulla base della classe di fabbisogno, del numero degli abitanti, dell’offerta abitativa del comune e dell’ambito territoriale e dei finanziamenti pubblici di cui hanno beneficiato le unità abitative destinate a SAP.

L’art. 27-bis prevede che l’ente proprietario di alloggi destinati a SAP, compresi in un fabbricato realizzato da almeno trent’anni e dichiarato espressamente, con apposito atto dell’autorità competente, interamente inagibile o inabitabile per un periodo continuativo di almeno cinque anni, possa presentare a Regione Lombardia istanza motivata di decadenza dal vincolo di destinazione, a condizione che non sia stato possibile procedere al recupero dei suddetti alloggi, in base a esigenze di razionalizzazione ed economicità di gestione del patrimonio, tenuto conto del periodo di ammortamento del bene.

Il suddetto articolo - introdotto dall'art. 15, comma 1, della con l.r. 16 dicembre 2021, n. 23 - si inserisce in un quadro più ampio di provvedimenti emanati negli ultimi anni (vedasi “Misure di semplificazione e incentivazione per la rigenerazione urbana e territoriale nonché per il recupero del patrimonio edilizio esistente. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 11 marzo 2005 n. 12 e ad altre leggi regionali”) che mirano a favorire il riutilizzo del patrimonio sottoutilizzato o dismesso, al fine di avviare processi di sviluppo sostenibile, in un’ottica di riduzione del consumo di suolo e rigenerazione urbana e territoriale.

1.2 Patrimonio indisponibile, agibilità e dichiarazione di inagibilità

Ai sensi dell’art. 826 del Codice civile, per patrimonio indisponibile si intende l’insieme dei beni patrimoniali appartenenti ad un ente pubblico che non siano demaniali e che mirano a raggiungere dei fini pubblici o sono destinati a pubblici servizi. Per quanto attiene al regime giuridico applicabile ai beni del patrimonio indisponibile, ai sensi dell’art. 828, c. II, c.c. essi «non possono essere sottratti alla loro destinazione, se non nei modi stabiliti dalle leggi che li riguardano». Tale condizione si applica integralmente agli immobili e alle unità immobiliari destinate a Servizi Abitativi Pubblici, così come definiti dalla l.r. 16/2016 “Disciplina dei servizi abitativi”, articolo 1, comma 5.

Con riferimento ai concetti di inagibilità e inabitabilità, occorre ricordare che in passato vi era una differenza sostanziale tra i termini di agibilità e abitabilità: il concetto di abitabilità si riferiva ad immobili con destinazione residenziale; il concetto di agibilità, invece, faceva riferimento a tutti gli altri immobili con des